La clericalata della settimana, 33: a Marsala il “Registro dei bambini mai nati”

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Consiglio comunale di Marsala (TP) che con il voto di 23 consiglieri su 26

ha istituito il “Registro dei bambini mai nati”, nel quale registrare con nomi di fantasia i feti abortiti che dovranno essere sepolti in un apposito spazio cimiteriale con cippo recante il numero d’iscrizione.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

La commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi si è aperta con una messa e a seguire l’arcivescovo ha benedetto la “Radura della memoria”, nuova area del Parco del Polcevera dedicata ai morti del 14 agosto 2018.

Vescovo benedice l’autostrada, casello chiuso per due ore. È successo il 14 agosto scorso allo svincolo A1 di Monte San Savino (AR), nei pressi del quale si trova il santuario di una madonna, quella delle Vertighe, che sarebbe la patrona dell’Autostrada del Sole.

La redazione

15 commenti

G. B.

Ma come potranno imporre alle donne e al personale sanitario che ha eseguito l’intervento di consegnare i feti abortiti? Al massimo potrebbero avere, col consenso delle donne interessate, i feti abortiti sponaneamente.

Diocleziano

Molto probabilmente tutto questo è illegale. Per il lavoro di sciacallaggio sui resti pensano di contare su qualche obiettore?
Il nome di fantasia è certamente per evitare costose cause, che comunque non eviterebbero. Spero che vengano comunque denunciati per sperpero di denaro pubblico. E, a scanso di equivoci, non votarli più.

Riky k.

Mai che gli venga in mente qualcosa di vagamente utile al mondo:un registro dei disoccupati mai assunti o degli infortunati mai risarciti…niente,questi bigotti dello spirito “cultori della vita” si interessano ad essa solo quando totalmente inconsapevole (dicendo no all’aborto) o totalmente insopportabile (dicendo no all’eutanasia).

Francesco S.

Credo sia illegale se non su base volontaria. Sarebbe una violenza psicologica sulla donna che ha abortito, sia se spontaneo sia se frutto di interruzione volontaria se venisse in automatico inserito il feto nel registro.

Diocleziano

Infatti, per quanto riguarda il registro. Ma ancora più illegale la sepoltura dei resti,
a meno che sia permessa dalla legge ai genitori; non certo a dei talebani che pensino di far ciò che gli pare.

Diocleziano

«…La commemorazione delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi si è aperta con una messa…»

In occasione di una sciagura con vittime bisognerebbe, come Uaar, farsi avanti e proporre l’intervento di una persona che parli in ricordo delle vittime ‘non affiliate’.
Non c’è bisogno che sia provato l’ateismo di qualcuno, visto che la chiesa non si perita di far passare tutti per credenti. Sarebbe interessante scoprire se la proposta venga o non venga accolta, e con quali motivazioni. Se si obietta che l’oratore non conosce le vittime si risponde che vale anche per il prete…

dissection

Quoto, e integro con l’osservazione che se la chiesa non si perita di far passare tutti per credenti è perché dà per scontato che tutti lo siano, o perlomeno che tutti pensino che tutti lo siano.

Maurizio

Ragioniamo ab absurdum: se si fosse organizzata una cerimonia musulmana per la commemorazione, qualcuno avrebbe obiettato?

mafalda

Purtroppo non è successo, sarebbe scoppiato un polverone con le diverse parti che avrebbero sostenuto la priorità della religione cattolica oppure il diritto anche di altri credi a partecipare a manifestazioni pubbliche. Ne sarebbe probabilmente nato un dibattito forse utile alla laicità, dico forse perchè l’atteggiamento di certa politica a difendere sempre e comunque l’islam, arrivando a non mettere mai in discussione certi fatti e usanze ripugnanti con la scusa che sono un fenomeno culturale, avrebbe reso inutile la discussione.

Maurizio

Penso che sia come dici tu. Anni fa una amica (intelligente, tollerante, istruita) difendeva ogni tipo di civiltà e cultura perché non ne esiste una superiore e quindi tutte le culture sono degne di rispetto. Le suggerii di andare a Kabul (Islamabad, Bagjdad, Teheran…) a girare in shorts e top e poi ne avremmo riparlato.

G. B.

Del resto se avessimo sempre dovuto “difendere ogni tipo di civiltà e cultura”, nel nostro paese dovremmo ancora ammettere il delitto d’onore e il matrimonio riparatore, anch’essi, fino a qualche decennio fa, componenti fondamentali della cultura popolare, almeno in alcune aree geografiche. Il fatto è che il rispetto del diverso è un principio laico, progressista e libertario se applicato agli individui, ma non altrettanto (o, almeno, non sempre altrettanto) se applicato alle diverse civiltà e alle diverse culture. Purtroppo molte persone “intelligenti, tolleranti, istruite” non hanno ben chiara questa distinzione, per cui, ad esempio, senza rendersi conto di contraddirsi, difendono i diritti delle donne e degli omosessuali (occidentali), ma nello stesso tempo esprimono rispetto per quelle culture che opprimono le donne e discriminano gli omosessuali.

Maurizio

@ G.B.
Concordo. Il cosiddetto rispetto per le idee (civiltà, religioni) altrui diventa una subdola scusa per prevenire le critiche e imporre assurde pratiche, che nel migliore dei casi fanno sorridere, nel peggiore fanno inorridire.
Le idee vanno messe in discussione, anziché rispettate. E poi a me questo uso del termine “rispetto” sa di mafioso, che ci posso fare; saranno le mie origini meridionali…

dissection

Bravo. Il rispetto va tributato alle persone, qualora lo meritino, non alle idee. Per quanto riguarda l’accezione mafiosa del termine, credo che esso venga inteso come eufemismo soggezione e intimidazione.

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