Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è dei fautori del “nuovo” partito cattolico “Insieme” che
si rifà a “valori guida d’ispirazione cristiana” e si auto-proclama “laico” e “non confessionale” partendo con una messa officiata da un cardinale all’inizio dei lavori della sua fondazione.
La formazione, animata dal presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali Stefano Zamagni, raccoglie ex democristiani ed esponenti del mondo associativo e sindacale cattolico e ha ricevuto incoraggiamenti espliciti da alcuni prelati.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ci ha tenuto a celebrare l’onomastico inneggiando alla “forza dell’Arcangelo Michele che scaraventò Satana agli inferi”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e altri esponenti istituzionali hanno partecipato alle celebrazioni ad Assisi per san Francesco.
Diversi sindaci della Bassa Modenese e le autorità civili e militari locali hanno partecipato alla cerimonia religiosa officiata con benedizione del cardinale Ester Simoni per il taglio del nastro della nuova sede della Polizia Locale Area Nord.
In tante città si sono tenute messe per la festa di san Michele Arcangelo, patrono della Polizia. Le autorità civili e militari di Taranto, compreso il prefetto Demetrio Martino e il questore Giuseppe Bellassai, hanno partecipato alla messa celebrata dall’arcivescovo metropolita monsignor Filippo Santoro. Un altro caso anche a Trieste, con cerimonia in cui erano tra i presenti il prefetto Valerio Valenti, il sindaco Paolo Dipiazza, l’assessore regionale Pierpaolo Roberti, il questore Giuseppe Petronzi e varie autorità militari e amministrative.
Il Consiglio comunale di Parabita (LE) ha “consegnato” le chiavi della città alla Madonna, con una cerimonia officiata dal cardinale Salvatore De Giorgi e dal vescovo della diocesi locale monsignor Fernando Filograna. Presenti anche gli amministratori dei centri vicini e le autorità civili e militari.
La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli ha rappresentanto l’ANCI – Associazione nazionale Comuni Italiani – alla cerimonia annuale che si tiene ad Assisi per accendere la lampada votiva sulla tomba di san Francesco.
La redazione
«…Il consiglio comunale di Parabita ha “consegnato” le chiavi della città alla madonna…»
Immagino la scena: “Maria, ecco le chiavi, pulisci tutto poi chiudi bene…” 😛
🤣🤣🤣
Per fortuna che il partito era laico e non confessionale, pensa se era religioso e clericale…
Il nuovo partito cattolico “laico” e “non confessionale”, benedetto dalla messa di un cardinale, è un esempio lampante di come la realtà che superi la fantasia e la drammaturgia.
Quando si dice, superare la soglia della coerenza senza accorgersi di avere una coscienza e fare del male anche volutamente?!
Nella concezione della chiesa cattolica, laico è una persona che non appartiene al clero. Quindi dal loro punto di vista va bene.
Anzi vi sono cattolici, come si è visto a proposito dell’elezione dell’arcivescovo Paglia a presidente di una commissione governativa, che considerano laico anche un arcivescovo: basta la sua mentalità, ovviamente stabilito solo insindacabilmente da loro.
La parola laico, anche perchè non esiste una definizione condivisa, è ormai utilizzata per la propaganda a sproposito in qualsiasi contesto per nobilitarsi e nascondere gli obiettivi, come libertà, amore, natura, ecc.
D’altronde riescono a sostenere che la chiesa cattolica oggi sia paladina della laicità, dei nostri diritti e della libertà.
E pure aconfessionale. Ovviamente bisogna crederci.