Il papa e le unioni civili: una bolla mediatica

La notizia delle aperture papali sulle coppie gay, stavolta tratte da una vecchia intervista rilanciata in un film celebrativo, fa impazzire tutti i media. E riattizza il mito di un papa Bergoglio “rivoluzionario”. Ma, nella consueta tradizione del churchwashing, la Chiesa cattolica arriva storicamente tardi e si adegua a cambiamenti già avvenuti, sperando di attribuirseli.

Dal canto nostro, come laici, chiediamo alle istituzioni di intervenire e non pretendiamo placet da leader religiosi. Certo, può essere positivo che un papa cerchi di invertire la rotta di una radicata tradizione omofoba parlando alla sua opinione pubblica.

Ma cerchiamo di andare oltre l’acritico tripudio apologetico. Il papa, anche se cerca (e altri cercano) di riscrivere la storia, si è sempre opposto a leggi per tutelare le famiglie omogenitoriali. In Argentina aveva tuonato contro il matrimonio gay. Salvo poi, avendo ormai perso su quel terreno, accettare il minimo sindacale: le unioni civili, ormai sdoganate in molti paesi e anzi spesso superate da istanze come il matrimonio egualitario e la legge contro l’omotransbifobia. Tutte riforme laiche osteggiate anche in Italia dagli integralisti cattolici, spalleggiati dalla Chiesa e con il silenzio assenso del Vaticano. Basti ricordare che in Italia le unioni civili sono state approvate solo qualche anno fa, dopo una battaglia ventennale che ha visto la Chiesa sempre graniticamente ostile.

Il papa, se da una parte si mostra empatico verso gli omosessuali credenti, dall’altra continua a battersi contro la presunta “‘ideologia gender”, favorendo un clima di diffusa ostilità verso le persone lgbt e legittimando le componenti più integraliste nelle loro crociate dentro scuole e istituzioni. Emerge quindi la contraddizione di un Francesco che parla a platee e contesti diversi, lanciando messaggi talvolta opposti. La viralità con cui circolano le informazioni crea quindi cortocircuiti come questo. Infatti questa “novità” non è neanche tale. Le dichiarazioni papali che hanno suscitato tanto clamore sono tratte da un docufilm a lui dedicato: Francesco, diretto da Evgeny Afineevsky. Non propriamente un’inchiesta giornalistica dunque, anzi il classico prodotto di pia propaganda. E sono dichiarazioni datate, risalgono a più di un anno fa.

Cosa ha affermato il papa? Nel corso di una intervista della giornalista messicana Valentina Alazraki, trasmessa su Televisa nel maggio del 2019, Bergoglio ha detto che gli omosessuali hanno “diritto di stare in una famiglia” e che non devono essere cacciati di casa. Non proprio che debbano formare una famiglia omogenitoriale, come invece sembra dire la comune vulgata mediatica. Questa porzione è la prima frase riportata nel lancio del docufilm.

Poi nell’intervista cerca di mettere una pezza su quando disse che i genitori potevano rivolgersi a uno psichiatra per i figli gay. Qui c’è un piccolo giallo, evidenziato dai cattolici integralisti: il video dell’intervista sembrerebbe tagliato tra il minuto 57 e il 58. Da questa parte tagliata potrebbe essere stata ripresa la seconda porzione citata nel docufilm, ovvero quando il papa parla di approvare una “legge di convivenza civile” così che gli omosessuali siano “coperti legalmente”: una legge che aggiunge, “ho difeso”. Tale passaggio è censurato anche dalle trascrizioni diffuse dai media vaticani.

Nell’intervista Bergoglio ribadisce di essere “conservatore” e di difendere la dottrina, si schiera contro i matrimoni gay, precisa che l’accettazione delle persone “non vuole dire approvare gli atti omosessuali”. E infatti quando uscì, non si parlò affatto di aperture papali sulle unioni civili. Nel lancio del docufilm di Afineevsky invece sembrano montate ad arte (e tradotte in maniera interessata, si spinge a dire Mario Adinolfi) dichiarazioni che fanno riferimento a questioni differenti: i gay cacciati di casa e le unioni civili. Sarebbe curioso capire la dinamica che ha fatto emergere solo ora, fuori dal cilindro, questo leak bergogliano.

Una situazione complicata, espressione lampante dei meccanismi della distorsione mediatica, tanto che pure in questo caso l’apparato vaticano è intervenuto per stemperare l’ennesimo scivolone papale. Come si è premurato subito di spiegare padre Antonio Spadaro, direttore della rivista dei gesuiti La Civiltà Cattolica, il papa “non intende cambiare la Dottrina” ma è “molto aperto alle esigenze reali della vita concreta delle persone”. “Non c’è niente di nuovo. Si tratta di un’intervista data già parecchio tempo fa e già passata dalla recezione della stampa”, puntualizza.

Intanto, nel mondo reale, il Catechismo continua ad affermare che atti e relazioni omosessuali sono “gravi depravazioni”, “contrari alla legge naturale”, “non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale”, “in nessun caso possono essere approvati”, invitando i gay alla castità. E non ci risulta che il papa abbia approvato una legge per le unioni civili nello stato di cui è monarca assoluto, ovvero il Vaticano.

La redazione

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10 commenti

laverdure

Io credo che il motivo principale per cui la Chiesa sia cosi esitante a concedere pieni diritti di sacramenti ,come il matrimonio, a gay e simili sia semplicemente il timore di “scontentare” la parte piu’ conservatrice del gregge,col rischio di arrivare addirittura a scissioni guidate da elementi conservatori della Curia stessa.
Nel qual caso la perdita di fedeli non sarebbe compensata dai “nuovi acquisti”.
Se non avesse tale timore avrebbe avuto gia da tempo tutto l’interesse ad accogliere le “nuove anime” coi vantaggi che possono offrire : “pecunia non olet!”.
Stesso discorso per il concedere alle donne il diritto al sacerdozio,cosa che offrirebbe nuove reclute per compensare la scarsita crescente di vocazioni.
Per l’abolizione del celibato e della castita il discorso e’ un po’ diverso : per secoli sono stati efficaci strumenti di disciplina.
Imporre regole difficili se non impossibili da rispettare,cosa che porta a trasgressioni,crea negli individui un senso di colpa che li spinge a essere per certi versi particolarmente zelanti per “compensare” la cosa.
La pedofilia e’ stata per secoli uno di questi elementi,che pero’ ormai si sta ritorcendo sempre piu’ contro i suoi sfruttatori.
La possibilita di avere una vita sessuale normale, nonche una vera famiglia,come i membri di molte altre confessioni,contribuirebbe senza dubbio a ridurre non solo i casi di pedofilia ma di un gran numero di frustrazioni e problemi psichici anche gravi che abbondano sicuramente nel clero.
D’altro canto pero’,permettendo agli individui di toccare da vicino i problemi della societa li renderebbe molto piu’ consapevoli della realta delle cose,stimolando il loro spirito critico e intaccando il condizionamento dovuto ad anni di indottrinamento e di segregazione.
E anche questo rischia di intaccare ulteriormente l’autorita centrale.
In ogni caso,personalmente credo che il corso della storia si inarrestabile,e come ha dovuto dar ragione a Galileo, la Curia sara costretta ad adeguarvisi,cosa che gli apologeti loderanno naturalmente come una ennesima prova di “vitalita e modenita” !

Diocleziano

A quello che hai detto aggiungo una constatazione: ogni volta che si solleva un problema che tocca il ‘magistero’, subito si scatena la schiera degli esegeti, i quali si rifanno a ciò che ha detto Paolo o che dice la bibbia o la sora Lella di turno, praticamente congelando tutto a duemila anni fa. Quello che era la loro forza, oggi li sta trascinando verso la fine. Questa la modernità della chiesa.

In pratica, sua Banalità, sta dicendo quali leggi dello Stato devono essere introdotte per non escludere gli omosessuali? Nel coro dei ranocchi plaudenti ce n’è uno che capisce che sua Banalità farebbe bene a chiedere scusa agli omosessuali per i due millenni di bullismo che gli hanno inferto, invece di lodarlo? Se i nazisti avessero ammesso che gli ebrei non sono una razza inferiore, avrebbero meritato il plauso generale? (cit.) La specialità della chiesa è creare problemi e poi risolverli con un’inversione a U, lasciando intendere che erano gli altri a sbagliare.

Nel frattempo la chiesa continua la sua opera sotterranea per osteggiare l’iniziativa Zan, rivendicando il diritto di vessare i gay…

mafalda

Bergoglio ha proprio bisogno di soldi. Chissà come sono felici i gay cattolici! Quasi come le donne quando sentono il prete dire che c’è bisogno anche di loro. Che pena…

ateo64

Quando ho letto la notizia ho pensato: e sti c…i .
Perché adesso abbiamo bisogno dell’approvazione del papa per fare le unioni civili?
Ed in ogni ormai sono un dato di fatto in quasi tutto il mondo occidentale o cattolicizzato.
Quindi come al solito la chiesa e gli illuminati papi, quelli che dovrebbero essere illuminati dallo spirito santo, arrivano sempre dopo e troppo tardi.
Ma ovviamente contando sul suo popolo bue la chiesa spera di uscire per l’ennesima volta come la portatrice di valori umani ed universali…. Vergogna!

laverdure

Sei ingiusto.
Non e’ ammirevole la magnanimita con cui Wojtyla concesse alla Terra il diritto di girare intorno al Sole,e a Galileo il diritto di affermarlo ?

iguanarosa

Per me cercano di distogliere l’attenzione dai fatti importani, come le ruberie e i ladroni che si ritrovano dentro casa. Ormai le unioni civili ci sono da anni e da decenni in tutto l’occidente e perfino in Italia. Anche in sudamerica sono a buon punto. A chi voleva rivolgersi Francisco, all’Africa?

Giovanna

Voleva semplicemente guadagnarsi le prime pagine con la sua “modernità”, per distrarre l’attenzione dalle varie rogne che ha in ballo col suo impero.

RobertoV

Basterà aspettare e si vedrà che come di altre sue uscite “rivoluzionarie” resterà ben poco all’atto pratico e che siano solo marketing. D’altronde la chiesa vende illusioni ai suoi fedeli e non solo: di essere dalla parte dei poveri, dei bisognosi, delle donne, della giustizia ed ultimamente anche dell’ambiente e delle tasse. Sono abili a fare credere ai loro fedeli di dire le cose che le persone vorrebbero sentirsi dire e a raggirarle e dare un contentino ai sudditi.
Mi sconcertano sempre questi cortigiani che trovano eccezionale e rivoluzionaria ogni cosa fatta e detta dall’imperatore e che si dia così tanto spazio ad ogni inutile esternazione del papa per costruirne un mito agiografico da sudditi.
Anche a me sembra che il papa abbia detto semplicemente che gli omosessuali debbano essere accettati in famiglia: ci mancherebbe altro che nel 2020 qualcuno dica che i figli omosessuali vadano ripudiati dalla famiglia!
Se fosse vero l’accenno alle unioni civili sarebbe solo opportunismo: accetto che nel settore civile, come per il divorzio o i matrimoni civili, le persone seguano le leggi di uno stato, di modo che nella chiesa non vengano richieste modifiche al matrimonio religioso. Certo che trovare rivoluzionario che la chiesa accetti una legge dello stato che non la riguarda! Insomma, come per i matrimoni civili: li accettano perchè i loro fedeli non capirebbero più l’opposizione, ma non li approvano.

Michael Gaismayr

In un vecchio documentario si può far dire tutto e il contrario di tutto a chiunque. Se i contenuti di questo colpo di teatro sono veri devono essere messi per ISCRITTO in un’ENCICLICA, altrimenti è solo una propaganda fasulla.

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