Laicità per tutelare tutti coloro che integralisti non sono

Per la terza volta in un mese in Francia è stato fatto correre il sangue. Criminali islamisti, con premeditazione, hanno prima colpito lavoratori in pausa nei pressi della vecchia sede di Charlie Hebdo, poi un insegnante che faceva discutere i suoi allievi sulla libertà di espressione e ieri fedeli nella basilica di Nizza. Sul fuoco di questa violenza aveva gettato benzina il despota turco Erdogan, vaneggiando di persecuzioni di stampo nazista che subirebbero i musulmani in Europa e chiamando di fatto a raccolta fanatici da tutto il mondo.

Ma la barbarie degli islamisti va oltre il sangue che fanno scorrere. È intimidazione, è pretesa di intoccabilità, è negazione della libertà di espressione e del diritto all’istruzione. Quella pubblica, fondata sullo spirito critico e priva di riverenza. Come ha ricordato ancora una volta il presidente Macron è un attacco alla “libertà di credere e di non credere”.

C’è anche dell’altro. È il tentativo dividere il mondo in comunità, in culture di appartenenza alle quali sarebbe dovuto rispetto al posto delle persone: non deve stupire che gli attacchi siano portati nella terra in cui fu scritta la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. Al crimine organizzato, di stampo religioso e non religioso, non devono essere fatte concessioni. Per questo l’Europa deve fare rotta verso la laicità, evitare tutele speciali per il “sentimento” religioso, puntare su sistemi educativi che permettano alle giovani generazioni di compiere scelte consapevoli. Solo così potranno essere tutelati tutti coloro che, credenti e non credenti, integralisti non sono.

Roberto Grendene

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14 commenti

Michael Gaismayr

Faccio la seguente analisi: vi sono comunità vaste (tipo i preti cattolici), o vastissime (tipo i fedeli musulmani), che rivendicano per sé una generalizzata qualifica di doti positive, come la giustizia, l’onestà, la tolleranza, l’essere amorevoli e pacifici. E tutti i casi comprovati contrari alle rappresentazioni bonarie di cui sopra, come i preti pedofili o i musulmani attentatori, vogliono essere fatti passare come eccezioni che nulla hanno a che vedere con la comunità di appartenenza, cioè come delle “mele marce”. Supponiamo che siano solo delle mele marce e che la loro comunità sia realmente tanto onesta, buona e pacifica. Se così fosse le mele buone, per continuare ad agire come tali e per tutelare la propria immagine, caccerebbero quelle marce dalla comunità. Ma non avviene. Nel caso dei preti, data la loro generale carenza numerica, tengono in servizio anche i pedofili, spostandoli in altre parrocchie. Non ho elementi per analizzare il caso degli attentatori musulmani. Penso che per questo problemasi debba investire molto sull’intelligence.

Aristarco

Ebraismo, Cristianesimo, Antisemitismo, Nazismo, Comunismo e … ciliegina sulla torta, Islam.
Tutti, ma proprio tutti il frutto avvelenato dell’ indottrinamento familiare.
Il format, guarda caso, é SEMPRE quello di un qualche libro SACRO, pure quando inneggia al LAICISMO.

Manlio Padovan

C’è da dire che gli italiani, meglio: la loro classe dirigente si distingue sempre.
Il presidente Macron subito dopo la decapitazione del professor Party ha dichiarato la volontà di difendere la laicità: l’ho sentito alla radio…il presidente Conte ha parlato, mi pare ieri, di difendere i “valori”…mai che abbiano il coraggio di pronunciare la parola laicità dello Stato e delle sue istituzioni!
Ma chi è…ma chi ce l’ha dato… ma da dove viene…

pendesini alessandro

….poi un insegnante che faceva discutere i suoi allievi sulla libertà di espressione…..dice l’articolo….
Con speranza che non abbia preso come riferimento le vignette di Charlie Hebdo !

Saro’ forse ingenuo, ma ritengo che stuzzicare persone che, di tutta evidenza, hanno indiscutibili segni di squilibrio mentale –fanatici, pazzi di dio- in nome della « libertà d’espressione » non mi sembra molto intelligente e ancora meno costruttivo ! Le caricature ironiche, risentite come un’umiliazione e/o provocazione da questa gente non fanno altro che amplificare l’odio che risentono verso coloro che non condividono il loro credo, con effetti collaterali drammatici ma anche centinaia di morti innocenti che avremmo probabilmente potuto evitare….
Libertà di espressione non significa poter dire, scrivere o fare tutto cio’ che bazzica nella testa sia in nome della religione, ideologie assurde o laicità. Deve (o dovrebbe) innanzitutto essere costruttiva ! La violenza caricaturale –nel senso olistico del termine- genera solo violenza, sposta il problema (antagonismo sociale, odio, terrorismo, guerre ecc) ma non lo risolve !
Il vero problema di questi illuminati, non è dovuto alla loro « scadente » intelligenza come certi ritengono, bensi alla loro incommensurabile ignoranza.
Da notare che un certo Bush Junior, che considero uno spietato criminale hors-pair, con l’aiuto di un certo Blair e con un falso pretesto, ha invaso l’Irak : oltre 600.000 morti tra civili, donne, bambini e soldati sono morti….Ma questo esecrabile fatto non sembra interessare oltre un certo limite l’occidente. Bush Junior, attualmente, si diletta alla pittura come se niente fosse…..
E, la barca va…..

laverdure

@Pendesini
“Libertà di espressione non significa poter dire, scrivere o fare tutto cio’ che bazzica nella testa sia in nome della religione, ideologie assurde o laicità. Deve (o dovrebbe) innanzitutto essere costruttiva !”
Suona molto virtuoso.
Peccato che all’atto pratico significa che almeno il 99% di quanto viene scritto nella stampa,o esternato nei canali televisivi,nei siti web e nelle aule di Montecitorio dovrebbe essere censurato,perche ‘ si intona con questi principi come una spogliarellista in un convento di clausura.
Ovviamente gli autori di queste esternazioni non rischiano niente dalle controparti alle quali lanciano i loro strali,il che,viene spesso da pensare, e’ un vero peccato !

RobertoV

Stai dicendo in pratica che siccome esistono dei violenti allora dobbiamo subire la loro violenza ed autocensurarci. Cioè che potremmo criticare o fare satira solo chi accetta le critiche, chi ha una mentalità democratica.
Quindi si possono criticare gli atei, ma non le religioni o le dittature, gli antidemocratici che di solito sono molto suscettibili e violenti.
Ma così facendo pensi che si fermerebbero? Non pensi che invece continuerebbero ad alzare l’asticella? Non pensi che invece così diventa palese la sproporzione tra chi uccide in modo efferato e per delle semplici vignette e critiche? Già oggi le religioni pretendono di non essere criticate e di essere tutelate per legge, di essere trattate in modo diverso dagli altri. Perchè a livello filosofico o politico si possono fare in democrazia critiche e satira anche feroce (col solo limite giuridico dell’eccesso stabilito in un processo), mentre le religioni devono esserne esentate perchè queste sono pericolose e violente?

pendesini alessandro

Caro Roberto V
Chi non accetta critiche –premesso siano pertinenti- deve essere necessariamente criticato ! E su questo non dovrebbero esistere dubbi.
Ma NON ritengo che CRITICA sia sinonimo di INSULTI o UMILIAZIONI !!!
Le critiche –premesso siano costruttive- sono necessarie, aiutano a fare riflettere e capire dove esistono errori o sbagli ; gli insulti, umiliazioni ecc.. non fanno altro che amplificare l’antagonismo sociale e, soprattutto, l’ODIO denominatore comune di qualsiasi atto o comportamento agressivo o bellicoso !
-Oggi, mi sembra che la stampa non dovrebbe pubblicare cose inutilmente inciendiarie –ad esempio, caricature che deridono certi iconi o leader religiosi, insulti inclusi. La stampa deve esprimere le proprie opinioni liberamente e onestamente, ma deve farlo in un linguaggio chiaro e inequivocabile, non sotto forma di immagini provocatorie e, ancora meno, insulti diretti o indiretti che siano….
“No all’odio, sì alla libertà di espressione!”… A questo rispondo che in nome del rifiuto dell’odio, dobbiamo osare rifiutare le modalità di espressione che possono ferire, che sono risentite da coloro che sono indicati come l’odio e che a loro volta suscitano odio. Una persona ben educata, colta o pretesa tale, ha il diritto di non essere d’accordo con gli altri, ma non ha assolutamente alcun diritto di umiliarli ed ancora meno insultarli !

A proposito : La versione evolutiva della regola aurea è (o dovrebbe essere) :
« Non fare agli altri quello che non vorresti che gli altri facessero a tè » ?

Gérard

Pendesini alessandro

Se ho ben capito, e resumando a poche parole quello da te scritto, non si dovrebbe piu fare caricature nemmeno sul Papa per esempio ???

pendesini alessandro

Gérard
Per ovvi motivi, non vedo perché il papa dovrebbe essere deriso, insultato, umiliato….La regola deve –o dovrebbe essere universale !
I responsabili del sito UAAR sembra, da quello che scrivono, che l’hanno capito : clericalate, critiche razionali, pertinenti, costruttive ma anche « acide » SI…. Umiliazioni e/o insulti impertinenti, cafoni, che tutto sommato non risolvono un bel niente, spostano solo i problemi e amplificano l’odio NO !
Detto questo, non ho pretese di imporre quello che scrivo, o distribuire lezioni a chicchessia, mi limito solamente a stimolare –forse anche provocare –sempre educatamente- certi cervelli…. Bonne soirée

Diocleziano

Senza esagerare penso che chi si renda ridicolo possa essere deriso.

Non era ridicolo, sua Banalità, quando distribuiva alle povere pecorelle la sua ‘medicina’: la Misericordina? Non era offensivo, lui, che trattava da fanciulli degli adulti manipolati e sviliti? Li si sono lasciati crescere troppo e, oggi, qualsiasi cosa che vada contro alla loro boria pare un’aggressione intollerabile.

L’errore di Macron è stato rivendicare il ‘diritto alla blasfemia’ mentre avrebbe dovuto rivendicare il ‘diritto alla satira’. Concedere il diritto di cittadinanza al termine ‘blasfemia’ equivale ad affermare la santità di qualcosa. Come diceva qualcuno: “Le parole sono importanti!”. Munirsi di esperti della parola, no?

Mi è venuto alla mente quel tristissimo personaggio de ‘Il nome della rosa’, che arriva a uccidere perché ritiene che il riso sia peccato.

RobertoV

Personalmente ritengo che chi si offende violentemente per critiche anche feroci e provocazioni dimostra solo la sua intolleranza ed incapacità di difendersi, di argomentare in modo democratico oltre che alla sua stupidità. Il nostro ordinamento giuridico prevede che non si possa reagire ad una provocazione con un eccesso di “difesa”. Quindi non puoi ammazzare o pestare una persona perchè ti ha “provocato”. Se ti ritieni leso puoi sempre passare attraverso un processo. E’ quello che succede normalmente a livello filosofico e politico. Perchè le religioni dovrebbero esserne esentate?
Se non mi piace ciò che scrive un giornale o sui social (e se ne vedono di cose esagerate) posso sempre non leggerlo, contestarli o al limite portarli davanti ad un tribunale.
Relativamente alle religioni c’è il grosso problema che loro considerano incitamento all’odio, intolleranza e offesa qualsiasi critica, lesa maestà, il non poter fare quello che vogliono ed anche la sola negazione di dio. Se vai su Micromega a qualsiasi articolo critico i clericali si scatenano, mentre ritengono normale e giusta critica qualunque cosa di propaganda contro gli atei. Come dovremmo comportarci alle classiche uscite sugli attentati terroristici che sono dovute a dei senza dio e che non si uccide in nome della religione, l’accusa di essere degli assassini per fine vita o aborto? Quante volte avremmo dovuto “pestare” o “sparare” a dei religiosi per le loro provocazioni, falsità e affermazioni propagandistiche? Perchè usare i guanti nei confronti di chi usa l’accetta senza problemi?
Se qualcuno dovesse autocensurarsi per il timore di offendere qualcuno sarebbe la fine delle critiche ed il trionfo dei violenti e degli stupidi.

Gérard

Caro Pendesini Alessandro

Credo aver capito, ​​​​​leggendo un commento precedente che, avendo avuto l’opportunità di discutere con musulmani radicali a Bruxelles, saresti stato spaventato da questi ostrogoti e preferisci che tutti noi abdicassimo alla nostra libertà di criticare e deridere le religioni, quella musulmana in particolare ( Avrai probabilmente mal letto Charlie se ci hai trovato da qualche parte degli insulti !!!) Censurare la nostra liberta di caricaturare significa sottomettersi ai loro dogmi ! Infatti, poiché fare una rappresentazione anche semplificata e sommaria di Maometto è punito per blasfemia con la pena di morte (Allah è misericordioso si, ma non esageriamo con la sua immensa bontà !!)( Aggiungo che fino a pochi secoli fa, si usava ancora rappresentare Maometto, sopratutto in Persia e Turchia ) Caro Pendesini, dimentichi che il divieto di criticare l’Islam è solo un passo nella strategia dei Fratelli Musulmani e tutti quanti wahhabiti, salafiti etc onde sottomettere il mondo occidentale a loro valori anti-laiche, di sottomissione della donna etc , e che appena ottenuto questo, presto avremo altre imposizioni come avviene oggi in Gran Bretagna per esempio . Credi forse che vietando la critica avremmo la pace ?? Illluso ! Ieri abbiamo avuto un altro attacco a Vienna, in Austria! Tuttavia questo paese non fa caricature religiose … non era colonialista … non ha truppe in Mali …Eppure questo non gli impedisce di essere colpito dall’odio islamico !! (Segnalo che in questo paese, come altri in Nord Europa, chiese e sinagoghe sono spesso un obiettivo e vengono vandalizzate come è avvenuto pochi giorni fa a Vienna dove una grande chiesa della città è stata saccheggiata da una cinquantina di turchi – una ventina di aggressori sono già stati individuati. ).

RobertoV

Gerard
L’Austria si è scontrata diverse volte con Erdogan e la comunità islamica e turca in particolare. A settembre ci sono stati altri disordini provocati dai turchi e collegati a casi di spionaggio da parte della Turchia (si parlava espressamente sui media del braccio lungo di Erdogan sulle comunità turche in Austria).
L’anno scorso c’è stato lo scontro col centro Abdullah finanziato dall’Arabia Saudita e che il parlamento aveva deciso di chiudere. Contestazioni agli asili islamici 2-3 anni fa e chiusura di alcuni per non rispetto delle regole e propaganda. C’è una zona di Vienna, Favoriten, non lontana dal centro che è un quartiere islamico con frequenti disordini.

pendesini alessandro

@ RobertoV – Gérard :
Innanzitutto non vorrei essere frainteso ! Preciso non essere assolutamente d’accordo con fanatici squilibrati che in nome del loro dio ammazzano gente innocente sia per vignette provocatorie che Maometti o iconi ridicolizzati !
NB – Avrete forse notato che certe delle mie critiche (e non derisioni) sono sensibilmente provocatorie nei confronti di questi illuminati e che, di alessandro pendesini ne esiste solo uno a Bruxelles, dove hanno esistito (ed esistono probabilmente tuttora) covi di fanatici islamisti. Sarebbe per me meno rischioso inviare commenti anonimi… Gli anonimi, particolarmente in questa scottante tematica, NON rischiano la pelle….
Riporto certi commenti letti su giornali italiani :
« Come tutti i diritti infatti, anche quello della libertà di espressione non dovrebbe essere inteso privo di limiti etici, come un ente assoluto, proprio perché i diritti, se portati all’estremo, non sono più compatibili tra loro e la magnificazione dell’uno va a scapito di un altro.
L’accusa di giustificazionismo è un abile gioco di prestigio il cui tentativo ultimo è quello di imporre il silenzio. Così, la difesa della libertà di espressione si converte nella sua negazione »
« La libertà di stampa e di satira, però, ha i suoi limiti ben precisi, e, per quanto il messaggio possa essere legittimo e nobile, perché è vero che l’Islam è soggetto a critiche, e anche a condanne, come qualsiasi altra religione, associazione e non solo; è anche vero, tuttavia, che UNA CRITICA PUO’ ESSERE CONDOTTA IN MOLTI ALTRI MODI, e che forse, con questi altri modi (*), si sarebbe potuto evitare oltre centinaia di morti ! E….non è finita… » (*) Avrei qualche suggerimenti, a chi possono interessare
P.S. -Tra la libertà di espressione e l’imprudenza dell’offesa e/o della provocazione esiste una linea di confine, oltrepassarla non risolve nessun problema, causa vittime innocenti e amplifica bilateralmente l’ODIO !

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