Il 10 dicembre, alle ore 18 sui canali social dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Facebook, YouTube), incontro online con Silvia Baldassarre, ricercatrice presso l’Università di Firenze, in occasione dell’uscita del suo libro Codice europeo della libertà di non credere. Normativa e giurisprudenza sui diritti dei non credenti nell’Unione Europea pubblicato da Nessun Dogma, progetto editoriale dell’Uaar.
In questa corposa opera (arricchita dalla premessa di Francesco Margiotta Broglio) si indaga nel dettaglio la situazione dei non credenti nel contesto europeo, per quanto riguarda diritti e giurisprudenza. Per ogni paese, in maniera sistematica, viene presentato un inquadramento storico giuridico e definito lo status delle comunità religiose e delle associazioni non confessionali. Sono inoltre delineate questioni cruciali per la laicità come insegnamento etico-religioso nelle scuole, interruzione di gravidanza, eutanasia e suicidio assistito, tutela penale del sentimento religioso, unioni LGBTQ. In Europa gli atei e gli agnostici che diritti hanno? Vengono riconosciuti con pari dignità rispetto alle comunità religiose? E di converso, come si caratterizzano libertà religiosa e confessionalismo nei singoli stati? Il volume – risultato di un lavoro di ricerca presso l’Università di Firenze durato due anni e di fatto primo codice sulla materia – risponde con autorevolezza a queste e altre domande, sempre più attuali nelle nostre società.
A dialogare con Baldassarre ci sarà Adele Orioli, responsabile iniziative legali dell’associazione nonché direttrice della neonata collana giuridica “Iura” di cui il volume di Baldassarre costituisce la prima uscita (dopo il volume prodromico Non Believers’ Europe. Models of Secularism, Individual Statuses, Collective Rights). La collana si propone di rendere fruibili tanto al pubblico quanto agli addetti del settore testi giuridici specialistici legati in particolar modo al diritto di libertà di religione inteso anche e soprattutto come diritto alla libertà di non averne alcuna, spaziando dalla saggistica agli atti congressuali, dalle analisi del quadro italiano al panorama internazionale, dalle tutele del singolo a quelle della collettività.
«La prossima uscita – spiega Orioli – saranno gli atti del Convegno “30 anni di Laicità dello Stato. Fu vera gloria?” svoltosi a trent’anni dalla storica sentenza n. 203 del 1989, con la quale la Corte Costituzionale ha riconosciuto la laicità supremo principio costituzionale. L’Uaar ha fatto storia con le sue iniziative giuridiche in difesa dei diritti di atei e agnostici e una collana specialistica all’interno del nostro progetto editoriale rappresenta il completamento di questo nostro impegno per la laicità».
Il progetto editoriale dell’Uaar
Il catalogo di Nessun Dogma comprende 40 pubblicazioni. Tra le più recenti segnaliamo: Il mio infinito di Kate Hosford; Il vento fra i capelli. La mia lotta per la libertà nel moderno Iran di Masih Alinejad; Filosofare con i bambini? A scuola si può!, di Rosanna Lavagna; Non Believers’ Europe. Models of Secularism, Individual Statuses, Collective Rights a cura di Adele Orioli; Storia dell’antilaicità. Cinque millenni di rapporti tra stati e religioni di Raffaele Carcano; Laicità. Politica, religione, libertà di Andrew Copson; Blasfemo! Le prigioni di Allah di Waleed Al-Husseini, Contro la religione. Gli scritti atei di H.P. Lovecraft, E Gesù diventò Dio. L’esaltazione di un predicatore ebreo della Galilea di Bart D. Ehrman; L’islam e il futuro della tolleranza. Un dialogo di Sam Harris e Maajid Nawaz; Il multiculturalismo e i suoi critici di Kenan Malik.
Ulteriori informazioni: www.nessundogma.it
Comunicato stampa
«…In Europa gli atei e gli agnostici che diritti hanno? Vengono riconosciuti con pari dignità rispetto alle comunità religiose?…»
Già queste due domande sono inquietanti. Partendo dal presupposto logico che la NON religiosità sia la normalità. L’anormalità è lo stato mentale dei credenti, ogm frutto di condizionamenti. L’agitazione nevrotica che scuote la politica in questi giorni, per garantire la fruizione della dose necessaria di messe per evitare crisi da astinenza ne è un esempio: si va contro il buon senso pur di permettere a gente dipendente da un condizionamento che è provocato da chi dovrebbe esserne la soluzione! Così succede che la gente normale sia obbligata a rispettare norme di buon senso, mentre gli ANORMALI ne sono esentati. Se il principio darwiniano della prevalenza dei più adatti fosse applicato, in natura, in maniera assoluta potremmo anche non occuparci di cosa fanno i credenti, il problema è che ci vanno di mezzo anche gli altri.