Le realtà invisibili

“The bubbles are not reality, it’s inside your head” cantavano gli Eiffel 65 più di 20 anni fa e il messaggio è più attuale che mai. Viviamo in una bolla, interagiamo principalmente con persone coi nostri stessi gusti, evitiamo di leggere le notizie che non ci piacciono, abitiamo in quartieri dove i vicini hanno stili di vita simili e sui social la dinamica è ancora più accentuata: la cerchia di amici e conoscenti che ci scegliamo tende a rassicurarci sulla nostra visione del mondo.
Se un alieno leggesse la mia bacheca di facebook penserebbe che in Italia c’è una forte voglia di diritti egualitari, di conoscenza scientifica e che le opinioni di tutti vengano rispettate indipendentemente dall’orientamento religioso o sessuale.
Talvolta, all’improvviso, però arriva uno spillo a far scoppiare la bolla e a ricordarci bruscamente che esistono a contatto con noi delle realtà parallele, anch’esse omogenee e basate su idee completamente opposte.

Uno di questi spilli è arrivato lunedì con una puntata di Forum. Il caso in questione riguardava un ragazzo di 16 anni che chiedeva al giudice il permesso di battezzarsi perché i genitori, atei, non glielo permettevano. Un universo parallelo per l’appunto. Il livello di veridicità di Forum è conosciuto a tutti, cosi come la sua grande autorevolezza tra le opinioni del pubblico e l’oroscopo di Simon & the stars, eppure questa causa rappresenta bene l’immagine che una parte di Italia associa ancora ad un ateo. I genitori infatti erano costruiti sulla macchietta dell’ateo intransigente, marxista e legato al mondo della cultura. Ovviamente non c’è niente di male in tutto ciò, esisteranno senza dubbio atei con queste caratteristiche, ma essendo l’ateismo una scelta personale perché un ateo non può essere rappresentato anche da un broker finanziario che gira in Ferrari o un commissario di polizia che arresta mafiosi? Ovviamente il perché è evidente ed è appicciccare l’etichetta di perdente ed estremista ai non credenti.

Che in televisione in Italia non ci sia rispetto per i non credenti è dimostrato da molti altri esempi: quando sul TG1 hanno supportato l’idea papale che fossimo “disabili del cuore” o sul TG2, in occasione dell’iniziativa dell’ateobus, quando hanno scomodato niente di meno che il celeberrimo Vittorio Messori per liquidarci come dei trascurabili goliardi, per finire con l’Agcom che ha respinto il nostro esposto per il palese squilibrio tra tempo dedicato in RAI alla Chiesa cattolica e quello dedicato ai non credenti.

La sensazione di vivere una realtà parallela e opposta guardando queste trasmissioni è dunque evidente, riprendendo la puntata di Forum come esempio ci tocca vedere che: 1) un ragazzo a sedici anni vuole battezzarsi ma trova difficoltà enormi per farlo ed è costretto a ricorrere alla giustizia 2) il fratellino di otto anni piange perché si sente discriminato e vorrebbe fare l’ora di religione con i suoi amichetti 3) i genitori atei non permettono ai figli di compiere libere scelte.
I fatti, come molti ragazzi oppressi dalla religiosità dogmatica dei genitori sanno, sono incontrovertibilmente agli opposti: 1) È lo sbattezzo ad essere talvolta molto difficile nella pratica, con parroci che temporeggiano e non rispondono alle richieste, senza considerare lo stigma sociale che in molti subiscono durante e dopo il processo di sbattezzo, soprattutto nei paesi di provincia 2) i bambini delle famiglie richiedenti l’ora alternative sono effettivamente discriminati, ma a causa di scuole che spesso non forniscono alternative degne di questo nome o perché sono spostati come pacchi da una classe all’altra o peggio ancora sono costretti a rimanere in classe durante la lezione venendo insultati dall’insegnante di religione 3) se vivi in una famiglia cattolica praticante chiedere di sbattezzarsi o solamente dichiararsi non credente espone a disprezzo e violente pressioni psicologiche (poi a sedici anni, chi vuole andare in chiesa?).

Chi fa volontariato nell’UAAR e i ragazzi che subiscono ogni giorno tali umiliazioni conoscono questa realtà basata sui fatti, ma Forum ci ricorda che esiste una porzione di popolazione che invece vive nella sua bolla e non sa quante discriminazioni subiscano i non credenti ogni giorno. Poco importa che Forum si rivolga soprattutto alla popolazione “non indispensabile agli sforzi produttivi del paese”, le loro opinioni e i loro voti valgono quanto i nostri.

Noi atei e agnostici non dobbiamo allora ripercorrere gli errori fatti dalla sinistra degli ultimi vent’anni: non abbiamo ragione perché abbiamo ragione, ma dobbiamo invece essere pronti a difendere ed argomentare puntualmente le nostre opinioni. E dunque leggiamo il Freedom of Though Report sulla libertà di pensiero dove l’Italia si piazza al 101° posto. Confrontiamo il nostro sistema con quello di altri paesi e scopriamo che nella cattolicissima Irlanda i matrimoni gay esistono da anni e noi siamo fermi alle unioni civili. Non cadiamo nella trappola di pensare che in fondo in Italia c’è grande libertà di espressione, quando la blasfemia è ancora un reato, etc.

Usciamo dalla nostra bolla, interagiamo anche con chi non la pensa come noi e facciamolo con argomentazioni solide. Solo avendo un supporto trasversale del paese potremmo progredire più velocemente nelle riforme e forse non vedremo più certe oscenità in televisione.

Manuel Bianco

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13 commenti

Diocleziano

Il sedicenne bigotto (probabilmente reale quanto il miracolo del sangue di sangennaro) non sa che, per coronare il suo sogno, è sufficiente che vada in chiesa e si faccia praticare l’esorcismo da un prete qualunque?
Poi magari vada dalla D’Urso a raccontare la mistica esperienza.

Maurizio

I siparietti di Forum sono reali quanto una banconota da 30 euro, ma forniscono l’idea capovolta di una Italia dove il credente è vittima di discriminazioni. Grottesco.

Manlio Padovan

Mi accorgo sempre di più che non avere la televisione è la via del progresso.

D’altronde come meravigliarsi se a “zapping” dopo il referendum sul taglio dei parlamentari un certo Loquenti affarmò che i”il 75% degli italiani avevano approvato il taglio dei parlamentari” quando in effetti fu il 35% dei votanti: infatti il 70% dei votanti, ma andarono a votare il 50% degli aventi diritto: fu ipocrisia o fu ignoranza aritmetica? In entrambi i casi si trattò di pura infamia del conduttore…questa è la RAI!

Diocleziano

Ma cosa ti aspetti in un paese che, dopo quarant’anni, non ha ancora capito il meccanismo cialtronesco che regola la spartizione dell’8×1000?

Evidentemente le percentuali sono un mistero al pari dell’uno e trino…

Mettiamoci dentro anche il giornalista sincopato, Mentana, che dà ogni lunedì i risultati di un rilevamento del quale tace, sempre, la percentuale degli astenuti.

pendesini alessandro

Il fatto che dei genitori siano atei non esclude che siano insufficientemente preparati particolarmente in branche psicologiche e/o pedagogiche. Quindi puo’ benissimo succedere che il loro comportamento o « martellemento », a volte eccessivo tipo « devi…devi..devi… » dia fastidio al loro figlio sedicenne come in questo ipotetico, e poco probabile, caso.
Affermo comunque senza nessuna esitazione che esistono (alla proporzionale) molto più
credenti che ignorano certe branche scientifiche ma anche e soprattutto ignorano quasi tutto di cosa sia e come deve, o dovrebbe essere applicata sia la pedegogia che psicologia verso i loro figli o allievi…..
Nella maggioranza dei casi, l’educazione e/o informazione italiana verso i figli (ma, a volte anche verso gli allievi, studenti o adulti) è tremendamente sfasata, irrazionale, che mantiene il popolino nell’ignoranza la più becera… Un popolo particolarmente ignorante, superstizioso che conosce meglio le regole del calcio, i nomi dei campioni di moto GP e F1 che i propri diritti.
« Correggi un sapiente e lo farai più sapiente. Correggi un ignorante e te lo farai nemico”.…..
Questa sembra essere la regola universale…

Pasquale

Guardi Bianco, di vivere, lo faccio anch’io, tra persone che si stimano e che rendono almeno un po’ interessante la vita stessa ( che altrimenti) simili a noi, con gli interessi che coltiviamo mi pare naturale. È senza dubbio una difesa. Dalla vita occorre difendersi e mi pare che solo i fessi la trovino per definizione piena di opportunità e giardini dell’eden. Per esempio io farei fatica a intendermi con una meloni che pratichi la caccia, non legga, mangi solo carne, trovi insopportabile la musica colta o ascolti Boccelli, dopo il cenone di Natale, guardi i film di Boldi e… non mi pare utile andare oltre. Ciò detto che è il minimo, mi pare che andarsi vedere merdità assolute come Forum, ne vidi cinque minuti mi pare 15 anni fa, non fa parte dei doveri della persona informata. Per carità se uno è giornalista fa anche bene se poi ne scrive nella sua testata sa condizione che abbia un minimo di appeal e di eco nel sociale. Ma mi pare che scriverne qui serva solo a suscitare i commenti degli integralisti UAAR che sono quasi antipatici quanto i pensionati che guardano Forum e che alimentano il bacino di voti delle destre.
In generale occuparsi dell’arretratezza del paese dovrebbe indurre ad azioni più incisive che deridere quattro cazzoni con al pancia e la varici. Per esempio e lo vado dicendo da un pezzo, l’Uaar dovrebbe occuparsi del sociale ma non per difendere i diritti, non soltanto, di alcuni studenti che sì una volta alla settimana, vanno in sala professori a cincischiare, ma occupandosi delle necessità di chi non ha nemmeno i diritti fondamentali, i vitali, gli imprescindibili, il diritto a una vita dignitosa, a un lavoro dignitoso, ad almeno due pasti caldi al giorno, a vestiti dignitosi, a una salute dignitosa. Allora a tutto questo sa Bianco chi provvede, un po’, come può e senza chiedere nulla in cambio, né abiure, né professioni di fede, provvede molto l’associazionismo cattolico. Lei dirà che lo fanno per mettersi in pace l’anima, ecchisenefrega, lo fanno e giovano a quanti non hanno nè pantaloni né mutande. Là dove, a mio parere, cileccano le buone intenzioni laiche è proprio sul fatto che parlano di società e libertà in astratto. Si sdanno per un pakistano che protesta, assassinato in uno slum di Karachi, ebbene il pakistano se ne vada da lì. Le ricordo, fu il presidente Roosvelt a risollevare l’America, parlando di libertà sì, ma dal bisogno e dall’ignoranza. E agendo, con dei limiti se vuole, di conseguenza. Il resto, se lo lasci dire, è chat and bags.

Diocleziano

«… chi provvede, un po’, come può e senza chiedere nulla in cambio, né abiure, né professioni di fede, provvede molto l’associazionismo cattolico…»

Pasquale, lei è un freddurista eccezionale!
L’associazionismo cattolico non chiede nulla in cambio? Forse perché ottiene tutto PRIMA e non ha bisogno di chiedere ‘dopo’. Se una qualsiasi associazione laica ottenesse quei sei o sette miliardi che introita la chiesa, senza obbligo di rendicontazione né di dichiarazioni fiscali e la possibilità di pagare le tasse a propria discrezione, vedrebbe che si potrebbero fare MOLTE più cose che non la chiesa o il cattoassociazionismo. La chiesa è specializzata ormai da secoli a gestire la povertà come primaria fonte di guadagno, secondo il fondamentale principio per cui i problemi si coltivano, non si risolvono.

Pasquale

Diocleziano, veda, sono dell’idea che sia meglio fare che non fare, sono molto british, anzi amerikanish, e criticare per discreditare, porta da nessuna parte. Al salotto borghese. Ovvero, vuoi discreditare l’associazionismo fai tu quello giusto. Si parte da poco si può arrivare a molto. Ci vuole niente, ovvero ci vuole impresa, senso dello Stato in quanto Noi. Loro sanno farla avendo cura di intendere lo Stato come cosa Loro. Vero, il cattolico intende per Stato, l’Ecclesia. Ma contestare gli eventuali guadagni della Caritas ( veri, finti, da dimostrare, non ne so e me ne impipo), quando, come ho detto mette una mutanda a tutti senza chiedere (questo lo so). Un amico medico, ateo genetico come me, lavora per l’Opera San Francesco, in un ambulatorio per i poveri e i minimi. Gratis. Lo stracciaculo è riconoscente? Che male c’è, il cane randagio lecca la mano di chi gli dà un biscotto e una carezza. Ignora chi discetta su cosa sarebbe meglio per i cani, torna a casa e apre una scatola di Viskas per il suo coccolato cucciolino. Mi pare che sapere, nella prassi, che siamo in un’arca maledetta e schifosa tutti e non fare le carogne con libro e senza moschetto mi parrebbe un passo avanti per la specie. Un piccolo adagio, mi pare, a memoria, del Buddha storico, dice “A chi sta affogando non importa chi è a lanciargli una corda”. Invocare lo Stato, da dietro una scrivania, hmm mi pare molto ma molto poco. Poi uno può scegliere di non fare una cippa perché è oggettivamente più comodo e facile. Pontificare è fastidioso. Ed è quello che mi capita di contestare all’UARR di cui sono socio anche per diritto naturale. Non battezzato da una famiglia di non battezzati, in chiesa non entro nemmeno per i funerali per non sentire la brutta musica e le ridicole preghiere. Veda lei Diocleziano. Non confonda il tono perentorio per favore con eventuale malanimo. Sono abituato alla polemica senza avercela con quasi nessuno. Dunque cordialmente D.

Diocleziano

Pasquale, nessun problema: la polemica non mi spaventa.
Il punto di partenza del mio modo di pensare è che, se lo stato mi chiede dei soldi, questi soldi deve spenderli in prima persona, possibilmente dandone conto correttamente. Non per nulla ogni settimana siamo qui a recriminare sulla montagna di denaro che finisce nel letamaio della Città del Male.
Ma quello che lei dice sa un po’ troppo di nichilismo. Certo che fare è meglio di non fare! ma vale per le situazioni di emergenza. Quando l’emergenza è incancrenita e sistematica è un’altra cosa… puzza di furbizia.
Provato a riflettere sul volontariato cattolico? Perché i cattolici non lo fanno direttamente per lo Stato? Senza giri viziosi… senza inutili passaggi di denaro…
Certo, per la chiesa è una risorsa sfruttare il lavoro gratuito di schiere di ingenui creduloni; poi, qualcuno meno credulone, con i soldi dell’ospedale dei bimbi si fa l’attico con vista panoramica… o lucra su immobili londinesi.

RobertoV

Aiutare il prossimo guadagnandoci non è altruismo, ma un’attività di lucro. Ed il guadagno non viene certificato solo dall’emettere una regolare fattura, ma da quanto alla fine del processo la multinazionale guadagna.
La chiesa non aiuta gratuitamente perchè alla fine fa un investimento che le ritorna abbondantemente con gli interessi. Basta vedere con l’otto per mille dove a fronte di un investimento in aiuti di 250 milioni di Euro ne ricava ben 1 miliardo di euro, cioè ne guadagna ben 750 milioni che può utilizzare per i suoi interessi ed accumulare, soldi che non vedrebbe mai se li chiedesse direttamente alla gente. Se una onlus facesse lo stesso verrebbe denunciata. Quindi il suo altruismo non è disinteressato.
Inoltre con quel presunto aiuto mischia la sua attività di propaganda, proselitismo e controllo del territorio e la sua attività politica.
L’associazionismo laico esiste ed è molto più disinteressato, è solo qui in Italia che la propaganda mediatica e politica fa credere che vi sia solo quello cattolico e che sia così rilevante. Non c’è che l’imbarazzo della scelta: Medici senza Frontiere, Emergency, Amnesty International ed altri. Aggiungerei anche i valdesi che pur se piccoli fanno un’attività sociale pari al 20 % di quella della chiesa e con spirito laico. E perchè non citare anche quella del bistrattato stato che è di ordini di grandezza superiore a quella della chiesa cattolica che invece viene molto ben pubblicizzata.
Perchè l’UAAR dovrebbe occuparsi di fare cose che non le competono, mischiando le cose in modo truffaldino come fa la chiesa cattolica?

Arta

D’accordo su tutto tranne sul fatto che un insegnante di religione che insulti o faccia pesare ad un alunno il fatto di non fare religione sia la norma. L’ambiente in cui insegno è abbastanza tendente al bigotto ma un comportamento del genere sarebbe considerato particolarmente grave, soprattutto considerando il fatto che la tendenza generale di alcuni presidi è quella di bacchettare l’insegnante (di religione o no) qualunque cosa faccia per venire incontro ai genitori e agli alunni anche nella richiesta dell’assurdo (assurdo, per me, sarebbe la situazione opposta, ovvero ammonire gli insegnanti che trasmettono contenuti percepiti come pericolosi da genitori molto credenti, come ad esempio la parità di genere…sarebbe assurdo ma probabilmente è già successo). Con questo non voglio dire che alcune persone negli ultimi anni non abbiano faticato nell’ottenere il diritto all’ora alternativa; la scuola si è trovata costretta a rispondere anche se, a mio parere, le alternative proposte non sono state particolarmente entusiasmanti.

RobertoV

Sono le regole della propaganda cattolica.
Monto un caso facendo credere che sia un comportamento diffuso e persecutorio, facendo la vittima, tacendo sul fatto che il fenomeno inverso è molto più diffuso, un po’ come per le conversioni: taccio sul fiume di abbandoni, ma pubblicizzo le singole conversioni.
Sui grandi numeri e con la variabilità umana è sempre possibile trovare qualche storia da sfruttare: bisognerebbe anche vedere, se vero, perchè i genitori si opponessero. Magari il minorenne era plagiato da una persona esterna per la conversione.

Diocleziano

Ho trovato il filmato della puntata (lun. 7 dic.) e il giovanotto non appare propriamente come il ritratto della pacatezza. Parlava dei libri di filosofia del padre come di fuffa insopportabile, mentre lui ha trovato ciò che cercava nel catechismo.
Pensa a quale perversione può giungere un padre pur di subornare un figlio!
Forse il figlio avrà un futuro in qualche reality. Bah…

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