2020: è la Lombardia la regione a più alto tasso clericale dell’anno

È la Lombardia la regione che in questo 2020 ha manifestato il più alto tasso di clericalismo istituzionale, stando al quadro che emerge dalla “Clericalata della settimana”, la sezione del sito dell’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar), che raccoglie le affermazioni e gli atti più clericali compiuti da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche.

«Le iniziative di stampo confessionale inanellate nel corso dell’anno sul territorio della regione sono state innumerevoli», commenta Roberto Grendene, segretario dell’Uaar. «Si va da quelle che hanno un più immediato effetto sulle tasche dei contribuenti – come gli stanziamenti da parte della giunta regionale di 7 milioni di euro per opere di ristrutturazione nelle parrocchie o di 700mila euro per gli oratori – a quelle dal sapore più simbolico (come la celebrazione da parte del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, di Carlo Acutis, giovane cattolico morto per una leucemia fulminante beatificato per presunti miracoli postumi, il quale, secondo le parole del primo cittadino, “va ad arricchire la schiera dei Santi ‘normali’ che tanto hanno vivificato la vita della nostra fede negli ultimi decenni”); per finire con tutte quelle che hanno visto fianco a fianco rappresentanti istituzionali e della Chiesa cattolica, come per esempio la benedizione impartita dall’arcivescovo Mario Delpini nel corso dell’inaugurazione del nuovo ospedale allestito alla Fiera di Milano per l’emergenza coronavirus, alla quale hanno partecipato il presidente della regione Fontana e il sindaco Sala».

«La Lombardia (che già nel 2016 e nel 2018 aveva conquistato il titolo) non è però che la punta di un iceberg», precisa Grendene: «La pandemia da coronavirus sembra infatti aver dato la stura, in tutto il paese, ai peggiori clericalismi istituzionali, rendendo ancora più preoccupante un quadro già piuttosto cupo. Tantissime sono state infatti le occasioni in cui rappresentanti delle istituzioni hanno invocato l’intercessione di santi nella lotta al virus nonché eccezioni per le attività religiose, fino all’episodio paradossale che ha visto protagonista il sindaco di Diamante (in provincia di Cosenza) che, propostosi come organizzatore delle processioni mariane del 12 e del 15 agosto scorso – perché “è vero che è prioritario tutelare la salute di tutti ma anche le nostre anime […] hanno bisogno di trovare ristoro e serenità nello sguardo misericordioso della Madonna” –, si è visto rispondere dal vescovo con un invito a restare nel proprio ruolo istituzionale e a ricordare che le misure di sicurezza non si possono trasgredire».

«Ad alcune iniziative e dichiarazioni si fa persino fatica a credere», prosegue Grendene: «Penso per esempio alla sindaca di Sulmona (AQ) Annamaria Casini che ha partecipato alla messa all’aperto officiata dal vescovo dichiarando sul proprio profilo Facebook ufficiale: “Non potevamo trovare un modo migliore per celebrare la festa della Repubblica”; o all’amministrazione di Motta di Livenza (TV) che ha commissionato un murales sulla facciata di una scuola pubblica con la Madonna che veglia sulla città; o ancora al consiglio dei ministri al completo che ha partecipato al sondaggio “Santi e politica” della rivista San Francesco: tutti i ministri, presidente Conte incluso, hanno dichiarato di affidarsi a uno o più santi»

«Una menzione speciale – conclude Grendene – la merita però il segretario della Lega Matteo Salvini, che con una infinita serie di atti e dichiarazioni si è guadagnato sul campo il titolo di “politico più clericale dell’anno (e già nel 2019 aveva vinto il sondaggio sulla peggiore clericalata dell’anno)».

Maggiori informazioni: http://www.uaar.it/news/category/clericalate/

Comunicato stampa

6 commenti

G. B.

Questo sembrerebbe smentire la regola generale per cui la secolarizzazione avanza parallelamente all’aumentare della libertà, dell’istruzione e del benessere, visto che la Lombardia è la regione più ricca d’Italia. E’ vero che qui si parla di affermazioni clericali dei politici e non di clericalismo dei cittadini, ma si tratta pur sempre di politici liberamente eletti e che quindi dovrebbero, almeno in teoria, interpretare il sentire dei cittadini. D’altra parte la distanza tra eletti ed elettori, almeno su certi temi, non è una novità, non solo nel nostro paese. Nel caso specifico è possibile ipotizzare che i benestanti lombardi abbiano accettato di mettere in secondo piano la laicità pur di avere un’amministrazione che ritengono tuteli i loro interessi economici.

Diocleziano

Da milanese ho da sempre l’impressione che le amministrazioni tutelino prioritariamente i propri interessi. È certamente sconcertante il menefreghismo dei cittadini di fronte a episodi, come quelli recenti che hanno coinvolto i livelli più alti, dimostrando un cinismo pari solo alla loro improntitudine. Eppure non si è udito nemmeno un flebile “Fontana dimettiti”.
Ultimamente è affiorato il cosiddetto ‘sistema lega’ che consiste nel farsi girare parte di compensi. Sistema che credo sia il segreto di Pulcinella, le generose regalie di cui si parla da sempre e concesse a soggetti non tenuti alla rendicontazione, non dovrebbero far nascere sospetti? E ancora ci chiediamo l’origine della accondiscendente simpatia tra certi politici e la chiesa?

iguanarosa

Gli elettori hanno poco da scegliere. Se esistono candidati non clericali sono proprio pochissimi.

RobertoV

Qui in Lombardia si parla da oltre vent’anni della “mafia di CL” cioè del sistema di potere di una setta affaristica pseudo religiosa che pur con solo 300 mila adepti riesce a muovere e condizionare la politica italiana. Pensa anche a quando Maroni sdegnosamente contestava l’affermazione delle infiltrazioni mafiose in Lombardia e dopo gli massacravano la giunta proprio per accertati intrecci mafiosi. Qui in Lombardia è vero che girano tanto soldi ed in anti attingono.
E non ha suscitato smottamenti il fatto che Formigoni, simbolo di CL, e compari dopo tanti anni di dominio venissero condannati e recentemente sono tornati in auge per difendere il modello sanitario Lombardo e l’operato della giunta, cosa che avrebbe dovuto creare qualche imbarazzo e protesta.
E non è sembrato strano che in piena pandemia, con i peggiori risultati nazionali il simbolo sia diventato il chiacchierato ed eccessivamente considerato e pubblicizzato ospedale San Raffaele, potente lobby affaristica privata (ma convenzionata per spillare soldi allo stato) Berlusconiana e di CL che ha dimostrato ampiamente quanto si possa guadagnare sulle disgrazie altrui.

iguanarosa

Quest’anno la Lombardia si è distinta come il “modello” sanitario Lombardia. Purtroppo tutte le altre regioni non hanno nulla da temere riguardo al clericalismo. Siamo proprio a qualche millisecondo di distacco.

Giulio Cesare Vallocchia

Vale sempre la pena di riproporre come UAAR ai candidati sia nelle elezioni nazionali che locali una firma di adesione alle nostre richieste di laicità ogni volta che si va alle urne.

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