Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese è la ferma presa di posizione di alcune amministrazioni comunali rispetto ai vergognosi cartelloni no choice di Pro Vita che fanno disinformazione sull’aborto farmacologico e hanno suscitato vive reazioni delle organizzazioni per i diritti delle donne. In particolare a Milano il Comune ha fatto rimuovere quei poster, come annunciato dalla consigliera e presidente della Commissione Pari opportunità Diana De Marchi su Facebook (“Pro Vita questa città ti consiglia di smetterla, i tuoi manifesti vengono sempre rimossi”), con l’intervento dell’assessore al Demanio Roberto Tasca. A Bergamo il sindaco Giorgio Gori ha fatto un annuncio analogo, poiché tali manifesti di propaganda contro la Ru486 “miravano a ingenerare allarme per la salute e la vita delle donne che ne facciano uso”, “nonostante il farmaco sia sicuro e approvato dall’Aifa”. Le segnalazioni erano arrivate, tra gli altri, dal consigliere regionale lombardo Niccolò Carretta di Azione! e dalla deputata Pd Elena Carnevali.

A Bari un’associazione confessionalista ha lanciato un bislacco progetto per erigere una statua alta 70 metri di san Nicola: un vero e proprio “teomostro” che stravolgerebbe il panorama, uno scempio urbanistico e paesaggistico su suolo pubblico. Per tutta risposta un comitato cittadino ha lanciato una petizione per bloccare il progetto e fatto emergere il problema anche a livello istituzionale. La consigliera comunale Micaela Paparella, delegata alle Politiche di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e architettonico, ha inviato una richiesta ufficiale di chiarimenti indirizzata a Comune e sindaco. Dal canto suo proprio il primo cittadino, Antonio Decaro, è intervenuto con un post su Facebook derubricando ironicamente il “fantomatico progetto”: “semplicemente, non esiste”, poiché “ad oggi, per quanto a mia conoscenza, esiste un gruppo di persone che ha avuto un’idea. Insomma è un po’ come parlare degli alieni o degli unicorni”.

La Giunta del Comune di Monteroni, in provincia di Lecce, ha approvato una delibera per stanziare ben 6mila euro al fine di regalare un vestito da cardinale a monsignor Marcello Semeraro, originario della cittadina e da poco nominato da papa Francesco. Una forma di genuflessione confessionalista davvero grottesca, che ha suscitato reazioni politiche. La lista Monteroni a Sinistra, sostenuta da Rifondazione Comunista e altre realtà, ha indirizzato una lettera allo stesso cardinale per chiedergli di destinare quei soldi per “opere caritatevoli o al benessere dei monteronesi”.

A Fiumicino (RM) il sindaco Esterino Montino ha emanato una circolare relativa alle scuole materne per un concorso canoro in vista delle feste di fine anno per intonare canzoni “senza riferimenti religiosi”, per realizzare un video di auguri del Comune da diffondere sui social e in tv. L’invito per una commemorazione più inclusiva ha scatenato le reazioni degli integralisti cattolici e le polemiche vittimistiche dalla diocesi di Porto-Santa Rufina e dalla destra confessionalista. Il primo cittadino, oggetto di minacce e insulti, ha persino dato mandato ai suoi legali per difendersi e l’assessore alla Scuola Paola Calicchio è intervenuto contro le strumentalizzazioni.

Diversi militanti del movimento di estrema destra Forza Nuova sono stati condannati per diffamazione nei confronti di una coppia omosessuale. Il 5 febbraio 2017 avevano infatti inscenato un finto funerale in strada a Cesena contro un’unione civile celebrata in Comune, con tanto di bara, slogan omofobi e manifesti affissi: quindi erano stati denunciati dalle due persone omosessuali diffamate. Il tribunale di Forlì ha condannato dieci persone, tra cui il già leader riminese di FN Mirco Ottaviani, a una multa e risarcito la coppia diffamata.  

Dopo l’imbarazzante uscita del consigliere leghista di Firenze Andrea Asciutti che ha definito “‘sarcofago’ del proprio figlio” le donne che fanno ricorso alla Ru486, il Partito Democratico ha reagito denunciando il “mix di odio e fake news” e questa “aggressione alla libertà della donna”.

Il tribunale di Napoli ha ordinato per la prima volta all’Ufficiale di Stato Civile di un Comune di registrare la Disposizione anticipata di trattamento (Dat) mediante scrittura privata, con annotazione sul Registro dei testamenti biologici. Il ricorso era stato presentato da un cittadino napoletano cui era stata rifiutata la registrazione della propria Dat e che si era rivolto a tribunale con il patrocinio dell’Associazione Luca Coscioni. Nonostante la legge in questione sia stata approvata nel 2017, tanti cittadini trovano difficoltà se non vero e proprio ostruzionismo nel registrate le Dat. 

La Corte di Giustizia dell’Ue ha stabilito che gli stati membri possono richiedere alle confessioni religiose di adeguarsi alle leggi in vigore sulla macellazione animale. La decisione è arrivata dopo il ricorso di organizzazioni ebraiche e musulmane contro la riforma del 2017 della regione delle Fiandre, in Belgio, volta a eliminare i privilegi religiosi sulla legge locale per la macellazione. Secondo i precetti kosher e halal infatti gli animali devono essere sgozzati e dissanguati mentre sono coscienti per poterne consumare le carni, ma la nuova legge prevedeva lo stordimento senza deroghe, per ridurre la sofferenza animale.

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha respinto il ricorso di una coppia cristiana evangelica integralista in Norvegia cui era stata tolta la custodia dei figli, perché sottoposti a punizioni corporali. Dato che la pratica di picchiare i bambini è severamente vietata in Norvegia, i genitori erano stati sanzionati ma si erano rivolti ai tribunali sostenendo di essere stati discriminati su base religiosa. Tale argomentazione è stata però rigettata dalla Corte di Strasburgo che ha esaminato il caso, nonostante la campagna vittimistica orchestrata.

Il Consiglio degli Affari esteri dell’Unione europea ha approvato un piano per implementare diritti umani e democrazia, che prevede limitazioni agli spostamenti negli stati Ue di personalità compromesse in violazioni gravi come genocidio, crimini contro l’umanità, omicidi extragiudiziari o arresti arbitrari, nonché le attività e le raccolte fondi di organizzazioni, aziende o banche controverse. Il piano si ispira al Magnitsky Act, in vigore negli Usa, approvato nel 2012 dopo il caso di Sergei Magnitsky, avvocato morto durante un arresto nel 2009 in Russia dopo essere stato sottoposto ad abusi.

La redazione

4 commenti

Diocleziano

Qualche problema con i DAT c’è anche a Milano: quando ho dovuto rinnovare la carta d’identità, l’addetta allo sportello terminata la compilazione mi congeda, al che ho replicato che il Comune mi aveva avvisato che avrei potuto far registrare la mia scelta in occasione del rinnovo della c. d’i. Mi ha risposto che ormai aveva chiuso l’operazione e quindi potevo andare in un altro ufficio anagrafe per quella scelta, indicandomi un ufficio dall’altra parte della città…

Per sottolineare la famosa efficienza milanese: ho dovuto aspettare 45 giorni per l’appuntamento relativo alla c.d’i. Quando sono andato negli uffici non funzionava nulla, impiegati apparentemente non impegnati mi hanno scritto un numero su un pezzetto di carta e ho spettato. Per poi fare metà del lavoro.

Diocleziano

Curiosa la pretesa dei cristiani evangelici integralisti di ritenersi discriminati su base religiosa perché hanno picchiato i loro figli.
Picchiano i figli per motivi religiosi e si ritengono discriminati per motivi religiosi?!

Spero che quei bambini si rifacciano una vita felice in una famiglia atea 😛

dissection

Trovo ancora più curioso, Emperor, che la coppia residente in Norvegia (che non fa parte dell’UE, a quanto mi consta) abbia fatto ricorso alla Corte europea dei diritti umani. In ogni caso, trattasi di zappata sui piedi megagalattica.
Bene la condanna ai forzanovisti e la lista Monteroni a Sinistra: vedere, poi, se il gonnellone darà seguito alle richieste o se farà il vescovo magnaccia e pappone con la faccia come il deretano, come al solito.

RobertoV

Ma la corte europea dei diritti umani non fa parte dell’UE. E’ composta da 47 paesi membri europei. Ci sono ovviamente anche i paesi della UE, ma è un organizzazione internazionale separata. Continuano a provarci con l’uso pretestuoso della libertà di religione: eccezioni in nome della libertà di religione, libertà di non rispettare le regole di uno stato in nome di una religione. Difficili da contrastare quando le religioni dominanti godono di numerose eccezioni e privilegi.

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