La clericalata della settimana, 5: il Consiglio regionale delle Marche contro l’autodeterminazione femminile

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Consiglio regionale delle Marche, che

ha respinto una mozione per agevolare l’accesso alla pillola Ru486 come prescritto già dalle linee guida del Ministero della Salute.

Tra le posizioni contrarie spiccano retrivi umori confessionalisti e ostili all’autodeterminazione delle donne. Il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli si è distinto per il tono xenofobo, paventando il rischio di una “sostituzione” etnica. Mentre l’assessore leghista alla Sanità Filippo Saltamartini si è appellato alle “radici giudaico-cristiane” che l’Unione europea avrebbe soppiantato con “quelle filosofiche greche della laicità spinta” (sic!).

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha firmato una pagina del “Diario di viaggio” dell’idolo della Madonna in tour negli aeroporti italiani per il giubileo lauretano, invocando “la Santa intercessione della Madonna di Loreto affinché la nostra Aeronautica goda della protezione e dei successi che auspichiamo copiosi nei nostri cuori”.

L’esponente del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi si è scagliato in radio contro le decisioni del presidente Usa Joe Biden di eliminare disposizioni discriminatorie verso le persone trans e per la nomina della dottoressa Rachel Levine, pediatra transgender, a segretario alla Sanità.

Il consigliere lombardo Luca Del Gobbo (Noi con Salvini) ha presentato una mozione per creare un osservatorio regionale contro la cristianofobia in quanto sarebbe “a repentaglio la nostra stessa identità” e perchè “anche in Italia una semplice messa a favore della famiglia naturale oppure un rosario contro i matrimoni gay finisce per entrare nelle statistiche dei tribunali”.

La sindaca di Roma Virginia Raggi, indossando la fascia tricolore, partecipa a una messa e ne dà notizia su twitter.

La redazione

Un commento

RobertoV

Non mi risulta che tra i paesi evoluti ad una bassa abortività sia associata una maggiore natalità. Gli antiabortisti credono che diminuendo gli aborti otterrebbero più bambini nati, ma si illudono. Sono altre le politiche da attuare per cercare di stimolare una maggiore natalità, politiche che in genere si scontrano con la loro mentalità.
Impedire l’aborto farebbe potenziare i sistemi di controllo delle nascite: per quale ragione se le coppie prima non volevano più di uno o due figli per ragioni culturali, socioeconomiche, dovrebbero accettarne un numero maggiore se non potessero più abortire?
E’ singolare poi la motivazione contro l’aborto per avere più figli per combattere la sostituzione etnica, quando la percentuale di aborti tra le straniere è pari ad un terzo del totale, percentuale decisamente più elevata della loro presenza nella società, anche come numero di figli nati. Diventerebbe più rapido l’aumento percentuale della loro presenza, aumentando il “rischio” di matrimoni misti e di “inquinare” la “razza italica”.
Chissà quanti cristiani si rivolterebbero nella tomba a sentir parlare di radici giudaico-cristiane! L’impero romano è spesso definito greco-romano proprio per il grande legame con la cultura greca. Pure i vangeli erano scritti in greco.

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