L’Arabia Felix esiste soltanto nella testa di Renzi

Provochi le dimissioni del governo nel bel mezzo di una pandemia. Ma la prima cosa che fai è volare in Arabia Saudita perché il principe ereditario, l’uomo forte di un regime liberticida, ti paga per parlare con te. Ma non ti basta: durante il colloquio, per meritarti il lauto compenso, ti esibisci in affermazioni incredibili sul costo del lavoro, e per il solo fatto di essere stato sindaco di Firenze ti senti autorizzato a decantare l’Arabia Saudita quale luogo di un «nuovo rinascimento». Poi torni in Italia, e scopri che la maggioranza di governo pende comunque dalle tue labbra (e dai tuoi seggi) e che i giornali più venduti ti trattano comunque con rispetto. Cosicché, in un’intervista inginocchiata del Corriere della Sera, puoi persino permetterti di sostenere che l’Arabia sia un «baluardo contro l’estremismo islamico», senza essere minimamente contraddetto.

Puoi essere ampiamente soddisfatto della tua vita, Matteo: sei lo specchio perfetto di un paese alla deriva. Perché in un altro paese civile saresti già stato costretto a dare le dimissioni, mentre da noi sembra proprio che importi soltanto a pochi che tu – evidenze alla mano – abbia detto e fatto una montagna di castronerie.

L’Arabia Saudita nacque come piccolo emirato nella seconda metà del settecento, e precede quindi di poco la Rivoluzione francese – che in qualche modo ne rappresenta dunque la nemesi. Nacque sulla stretta alleanza tra due consuoceri, Muhammad ibn Sa’ud, fondatore della dinastia saudita, e Muhammad ibn ʿAbd al-Wahhab, fondatore della scuola islamica che da lui prende il nome di wahhabita. Wahhab aveva una visione della fede così estremista che definì eretiche tutte le altre correnti musulmane, pur molto più antiche della sua.

La storiella sarebbe rimasta sepolta nella sabbia del deserto, se in quel deserto non fosse stato scoperto il petrolio. Così tanto petrolio da far diventare la dinastia saudita una potenza internazionale e far esportare il wahhabismo in gran parte del mondo. Senza però che, a parte qualche operazione di facciata, vi sia stato alcun aggiornamento né dal punto di vista politico, né di quello religioso. Una costituzione non c’è: basta e avanza il Corano – nell’interpretazione wahhabita. Non c’è un parlamento e non esistono partititi politici. Le attitudini belliche non sono per nulla diminuite: il regno è alla guida della coalizione militare che combatte una guerra latente nello Yemen. Gli sciiti sono discriminati, i non musulmani non possono avere la cittadinanza, gli atei sono considerati terroristi, gli stranieri sono alla mercè dell’umore del loro patron e le donne sono legalmente cittadine di serie B, soggette a vigilanza maschile. A far rispettare l’ordine ci pensa una polizia religiosa alle dipendenze del Ministero per la propagazione delle virtù e la prevenzione del vizio (sic).

Il paese è uno dei leader mondiali nel numero di condanne a morte, anche se i suoi competitor hanno molti più abitanti. Della sorte di Ahmad Al Shamri, condannato alla pena capitale per apostasia e blasfemia nel 2015, non si sa letteralmente più nulla da allora. Del giornalista Jamal Khashoggi sappiamo invece tutti che è stato ucciso all’interno dell’ambasciata saudita di Istanbul. Il più famoso prigioniero politico del paese, Raif Badawi, è in prigione dal 2012 per aver «insultato l’islam». La più nota attivista per i diritti delle donne, Loujain Al-Hathloul, è a sua volta in carcere dal 2018 per aver guidato un’autovettura. Come ha giustamente commentato Kamel Daoud, «l’Arabia Saudita è un Isis che ce l’ha fatta».

A ben vedere il paese somiglia veramente alla Firenze di cinque secoli fa: ma a quella teocratica che, tra il 1494 e il 1498, fu guidata dal frate domenicano Girolamo Savonarola, che voleva trasformare la città nella «nuova Gerusalemme» e che in effetti può costituire un perfetto esempio di «antica Riad». In fondo, Renzi ha ordinato alle sue due ministre di dimettersi: una di esse, l’ex dirigente scout Elena Bonetti, aveva anche chiamato una suora (consigliere di stato del Vaticano) al ministero delle pari opportunità (sic) per far parte della sua task force “donne per un nuovo rinascimento”. Tutto si tiene e tutto torna, con Italia Viva, anche se così facendo l’Italia resterà viva per molto poco – come del resto la task force appena citata, che non ha realizzato letteralmente nulla.

Il grado di civiltà di un paese si misura anche da come si rapporta con i paesi platealmente incivili. Il Belgio, per esempio, ha parecchi problemi con l’islam. Ciò non toglie che, tre anni fa, abbia tolto all’Arabia Saudita il controllo della grande moschea di Bruxelles, denunciando le sue ingerenze nelle modalità (integraliste) con cui veniva insegnato l’islam. E nei giorni scorsi la città di Bruxelles ha “adottato” Loujain al-Hathloul e Raif Badawi. Si dovrebbe ovviamente fare molto di più, ma quantomeno vengono inviati segnali che vanno nella direzione di un mondo più umano. Un politico seriamente impegnato per “un nuovo rinascimento” dovrebbe fare proposte simili. Ma Matteo Renzi, uno che si fa retribuire da un despota per tessergli le lodi, non è lo è e non lo sarà mai.

Raffaele Carcano

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14 commenti

G. B.

Io personalmente Renzi non l’ho mai potuto digerire. Se non sembra troppo presuntuoso vorrei enunciare una regola generale: attenti ai conservatori che vogliono spacciarsi per innovatori.

iguanarosa

G. B., in molti non lo possono digerire, ma molti invece lo ammirano, confrontandoli con la politica arruffata degli altri.
Bisogna vederlo come un uomo d’affari che lavora per se e per la sua cricca. Più un faccendiere che un politico folcloristico.

laverdure

E nel caso vi sia sfuggito,si legge che l’Italia ha bloccato le vendite di armi made in Italy all’Arabia.
Cosa che avra come unica conseguenza il passaggio dell’Arabia a nuovi fornitori che
non mancano di certo :Russia,Cina,ecc,oltre beninteso il passaggio a questi ultimi di un mucchio di valuta pregiata che altrimenti sarebbe finita nel NOSTRO paese,dato che l’industria della difesa e’ una delle poche ancora in buone condizioni(resta da vedere per quanto ).
Ma vi pare che un paese come il nostro possa mettere il denaro al di sopra della morale ?

RobertoV

Glieli faranno avere in maniera non ufficiale, con qualche triangolazione. L’Italia è specialista in questo.

mafalda

Renzi è ricchissimo ma resta un servo. Del resto i narcisisti cercano sempre l’amicizia e l’appoggio di quelli più potenti di loro. Non esiste un’etica, ma solo il loro interesse.

laverdure

E’ semplicemente un seguace di grandi maestri del passato,quali il Divo Giulio e
l’ineffabile Bettino,che hanno goduto per tanti anni di larghissima stima in patria.

Arta

Articolo perfetto, chi sa se il personaggio in questione conosce la storia. Comunque sono fiera di detestarlo ideologicamente dal 2012, da quando lessi il suo programma scritto a 4 mani con Giorgio Gori. Tralasciando la sua terribile visione del lavoro, della scuola e della società in genere (avete scritto bene, niente affatto innovativa o “riformista”come vorrebbe far credere ma una scopiazzatura di vecchie idee di destra vagamente “liberale” importata più dagli USA che dall’Europa) mi piace ricordare che nel 2013 fu uno dei primi a inaugurare “cimitero di feti”. Giusto così, per rendersi conto di quanto la laicità e i diritti delle donne gli stiano a cuore, così come conferma la scelta di affidare un Ministero dalla grande importanza simbolica a una bigotta. Un passo avanti rispetto al governo che quel ministero l’aveva rimpiazzato, ma mille indietro rispetto a quello che era lecito aspettarsi.

RobertoV

Il suo partito è anche quello che nel governo si è speso di più per dare soldi alle scuole private. Ha fatto cadere il governo anche con la motivazione che venissero dati pochi soldi alla scuola, ma prima l’unica scuola che li interessava era quella privata.
Da fiorentino direi che applica il principio di Machiavelli che “il fine giustifica i mezzi” e la mentalità storica dei vari principi italiani che si alleavano con chiunque pur di combattere i loro avversari vicini italiani.
Va detto che in occidente l’Arabia Saudita ha parecchi alleati ipocriti che fanno finta di non vedere che cosa sia: i soldi sanano tutto.

Arta

Scuole private, dette paritarie…quelle che dovevano essere finanziate dallo stato per permettere ai “diversamente ricchi” di accedere ad un’offerta formativa “diversificata”, ovvero quasi solo ed esclusivamente cattolica. Quelle che fino a pochi anni fa selezionavano docenti con colloqui privati, richiedendo loro il titolo ma solo se non erano stati alunni della scuola. Circa 10 anni fa ho conosciuto persone che lavoravano un numero maggiore di ore e venivano pagate meno, qualcuno ha ammesso di lavorare senza contratto e parzialmente in nero. Però la dicitura “paritaria” per ricevere i finanziamenti ce l’avevano tutte. Del resto la concezione renziana della scuola è quella, ha tentato di privatizzare in modo “soft” anche la scuola pubblica con la chiamata diretta

RobertoV

Un paio d’anni fa avevo visto una intervista ad un sindacato delle scuole cattoliche, il Sinasca, in cui si diceva candidamente che gli stipendi dei docenti delle paritarie erano del 20-30 % inferiori a quelli del pubblico (già considerati bassi) e che gli stipendi di ingresso erano molto bassi perchè godevano delle agevolazioni per aziende in crisi. Se si aggiunge che possono utilizzare fino ad un 25 % di personale volontario (cioè non pagato o poco pagato, in nero ?) si capisce bene come si possano vantare di essere più “efficienti” del pubblico, visto che circa la metà dei costi nella scuola è data dal personale.
Sono anni che le scuole paritarie piangono miseria e chiedono sempre più soldi allo stato (tacendo di tutto quello che ricevono da regioni, provincie e comuni) perchè si considerano discriminate, poi in piena pandemia si scopre che possiedono ampie strutture immobiliari da poter mettere a disposizione del pubblico, cioè dimostrano di essere ricche.

Manlio Padovan

Agli occhi di chi ha un minimo, proprio minimo, di spirito critico, Renzi si è sputtanato fin dall’inizio: da quando, appena sceso, o poco prima di farlo, in politica nazionale, la prima cosa che ha fatto è stata quella di salire alla casa del “delinquente naturale”, come lo ha definito il Tribunale di Milano e, poi, con la sua proposta di modifica costituzionale.
D’altronde cosa aspettarsi da un boy scout che ha i genitori così compromessi? Si ricordi sempre che il “delinquente naturale” aveva a sua volta un padre che riciclava denaro sporco con la banca Rasini di Milano di cui era direttore: quali pater, talis filius…

mafalda

Con Draghi le cose andranno a gonfie vele per le banche e per i preti.

Moloko

Ora, io so che qua dentro il Movimento 5 Stelle è ancora visto con molto sospetto, o sufficienza, se non addirittura odio, ma una delle operazioni più diaboliche, perchè realizzata senza dare nell’occhio, da parte di questo vero miracolato dalla politica, è stata quella di isolare i molti laici tra i pentastellati e farli avere in odio dalle associazioni lgbt e da molti laici in generale: con la spinta all’abbraccio mortale dei 5* con la Lega, dopo i risultati del 2018, è definitivamente riuscito a rovinare l’immagine laica dei pentastellati, seppur ancora in realtà ben radicata tra la maggior parte di essi… sembra tutto un progetto volto a indebolire il fronte laico e progressista nazionale, certo con l’appoggio dei media e alle spalle nutriti gruppi di potere, viene tutto più facile…
Se ci pensate bene il fatto che non si sia riuscito a convincere nessuno degli appartenenti al suo partitino a tradirlo, in un ambiente in cui il tradimento è all’ordine del giorno, è illuminante (e deprimente, per me)
Comunque ritengo che chi all’epoca della diatriba pd/5stelle sulle unioni civili abboccò ai trucchetti dei renziani, dovrebbe fare una sana autocritica.
Stesso discorso si potrebbe fare per la propaganda al decreto lorenzin (lorenzin!!!) sempre in funzione antigrillina

Mixtec

Premesso che l’Italia non dovrebbe fornire armi a paesi dittatoriali (e i teocratici sono tali) e che a dir la verità fare soldi vendendo armi fa schifo, veniamo a Renzi.
Se non erro ha partecipato in gioventù ad un giochino nelle reti di Berlusconi: ha vinto? Non ha importanza, gli è rimasto un debito di gratitudine nei confronti di Silvio. Ed infatti ha rottamato nel PD i nemici di Silvio; poi ha rottamato tutto il resto del PD. Ma credevate che Silvio potesse lasciare che i miliardi che l’Europa ha dato all’Italia li gestissero quei sempliciotti dei 5 Stelle? Ed altri, dietro le quinte, non erano dello stesso parere? Meglio, molto meglio, un allievo dei Gesuiti. Così a Roma tireranno le fila del potere e dei soldini un gesuita e un allievo gesuita.

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