La clericalata della settimana, 6: i sindaci del messinese in processione a Militello Rosmarino

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è dei sindaci di alcuni Comuni del messinese, che

hanno partecipato con fascia tricolore a una processione – con assembramento di fedeli – a Militello Rosmarino.

L’evento è stato organizzato dal sindaco Salvatore Riotta, che ha assicurato di aver preso gli accorgimenti per impedire il contagio da coronavirus. Presente anche l’ex assessora regionale siciliana alle Autonomie Bernadette Grasso.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il capogruppo consiliare della Lega a Collesalvetti (LI) Massimo Ciacchini ha presentato al Comune un’interpellanza, poi ritirata, per richiedere i dati sulle coppie omosessuali presenti nella zona e contestare presunti privilegi di cui godrebbero le famiglie lgbt.

La consigliera regionale delle Marche Anna Menghi (Lega) ha condiviso un post su Facebook, poi rimosso, in cui sembrava riecheggiare il motto “dio, patria e famiglia”: manifestando allarmismo per la denatalità in Italia ha elogiato le iniziative per l’incremento demografico degli anni venti prese dall'”allora capo del Governo, Benito Mussolini”.

Il Consiglio regionale della Liguria ha bocciato una mozione a sostegno del ddl Zan e contro l’omotransfobia presentata da Gianni Pastorino (Linea Condivisa), con 18 no (da Lega, Cambiamo con Toti, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e 11 sì (da Linea Condivisa, Pd, Movimento 5 Stelle e Lista Sansa). Tra gli interventi contrari che paventavano scenari apocalittici, da segnalare quelli del capogruppo leghista Stefano Mai secondo cui la legge proposta da Alessandro Zan “attacca le libertà di pensiero” e del capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari per il quale “potrebbe essere discriminatoria”.

Il senatore Simone Pillon (Lega), nella sua attività di lobbying confessionalista e in vista di proposte che presenterà il suo partito, ha incontrato l’ambasciatrice della Polonia per manifestare “solidarietà al popolo polacco per i violenti attacchi orchestrati dalle organizzazioni abortiste” e l’ambasciatore d’Ungheria per parlare di “politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità”.

Il sindaco di Catania Salvo Pogliese, indossando la fascia tricolore, ha partecipato alla preghiera guidata dall’arcivescovo presso il presidio ospedaliero Garibaldi-Centro per i festeggiamenti della patrona sant’Agata. Presenti anche altri rappresentanti istituzionali e dell’Azienda sanitaria. Il primo cittadino ha partecipato tra gli altri alla tradizionale messa per la santa nella cattedrale dove, durante la messa, il reliquiario veniva sorvegliato da carabinieri in alta uniforme.

Il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso ha promosso la scuola di formazione “per la nuova classe dirigente” della fondazione Farefuturo, di cui è presidente, rilanciando l’intervento di Renato Cristin con un tweet che ha proclamato: “La prima rottura storica alla identità europea si realizza con l’illuminismo in cui cova anche il disprezzo per la propria identità”.

La redazione

3 commenti

G. B.

Ma i leghisti non capiscono che le politiche di sostegno alla natalità sarebbero un clamoroso autogol? Tanto gli italiani (esclusi i neocatecumenali, che continueranno comunque a figliare come conigli indipendentemente dalle politiche governative) non hanno nessuna voglia di sfornare pargoletti a go go e si limiteranno comunque a fare un figlio per coppia, al massimo due se di soldi ne hanno tanti. E perchè mai due giovani dovrebbero passare i loro anni migliori tra i pannolini sporchi e i pianti notturni degli amati pargoletti, per non parlare dell’inevitabile riduzione dei piaceri della sessualità a causa delle nausee e dello stress? Il tutto per qualche centinaio di euro al mese in più, se va bene, euro che si possono guadagnare con molto minor sacrificio facendo qualche ora di lavoro straordinario. Quindi i soldi andrebbero prevalentemente agli immigrati extracomunitari, in particolare agli islamici, come si sa molto amati dai politici di destra. Proprio vero che le ideologie a volte accecano le persone!

dissection

Sono molte le cose che i leghisti non capiscono, compreso il fatto che con tutto sto clericalismo d’accatto ingannano pure sé stessi.

RobertoV

E’ interessante notare che vogliono farsi consigliare sulle politiche nataliste da due paesi che hanno tassi di fecondità più elevati dei nostri (di poco la Polonia), ma inferiori alla media europea ed in più da paesi retti da parecchi anni proprio da partiti a loro vicini e con redditi decisamente inferiori ai nostri. Non hanno scelto dei bei modelli.
A dimostrazione che sono attratti dalle leggi illiberali, non dalla loro efficacia. Se si pensa che l’Ungheria investe il 5 % del PIL in sostegno alla famiglia e alla natalità, un modesto aumento della fecondità da valori bassi è avvenuto solo negli ultimi due/tre anni (dopo 11 anni di governo Orban), probabilmente a seguito di una crescita economica apprezzabile negli ultimi 5 anni: però, il 3 % del PIL dell’Ungheria sono sovvenzioni UE. Anche noi saremmo capaci di crescere sia economicamente che in natalità se ci dessero ogni anno 60 miliardi di sovvenzioni.
Una stima di qualche anno fa dava un costo per bambino di 750 euro al mese (personalmente ho valutato per i miei figli quando erano piccoli circa 500/600 euro/mese, ma in crescita con l’età): ne devono dare di soldi per incentivare a fare figli, altro che bonus annuali da 1000 euro o assegni famigliari. Ed ovviamente non è solo una questione di soldi.

Commenti chiusi.