In uscita il nuovo numero della rivista Nessun Dogma!

È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.

La copertina del numero 2/2021 è dedicata, con una punta di irriverenza, al tema dell’interruzione volontaria di gravidanza. L’autodeterminazione femminile e l’aborto vengono infatti tuttora fortemente osteggiati, in Italia e nel mondo. Ingrid Colanicchia evidenzia ad esempio i rischi dell’invasiva pratica del seppellimento (confessionale) dei feti in barba alla privacy delle donne interessate, in voga a Roma e in diversi Comuni. Alessandro Cirelli si domanda se si possa parlare a livello giuridico di “libertà di espressione” anche per le campagne tendenziose contro la pillola Ru486 degli integralisti no-choice.

Cogliamo inoltre l’occasione del Darwin Day per la valorizzazione del pensiero scientifico e in particolare del pensiero rivoluzionario del “padre” dell’evoluzione. Come ogni anno la nostra associazione dedica una serie di eventi a tema, che vi invitiamo a seguire on line. Sulla rivista, la responsabile Uaar per il settore scientifico Elisa Corteggiani spiega come la teoria dell’evoluzione per selezione naturale trovi conferme anche nell’attuale pandemia di coronavirus. Il biologo Jerry Coyne ripropone una lettera indirizzata idealmente a Charles Darwin, per ricordarne con ironia la figura e il pensiero.

In questo numero presentiamo inoltre l’ultimo libro pubblicato per il progetto editoriale Nessun Dogma, che lancia la collana giuridica “Iura” diretta dalla responsabile iniziative legali dell’Uaar Adele Orioli. Il Codice europeo della libertà di non credere, un approfondito lavoro che esamina le legislazioni dei paesi europei su laicità e diritti di atei e agnostici, scritto da Silvia Baldassarre e frutto di una borsa di ricerca finanziata dall’Uaar presso l’Università di Firenze. Oltre a un estratto del testo, pubblichiamo una intervista all’autrice.

Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Aborto.

Siamo forse tornati indietro di mezzo secolo? Negli anni settanta ci si batteva per ampliare le libertà civili. Oggi il diritto all’aborto, dato troppo presto per assodato, è invece sotto attacco da parte di una nuova generazione di integralisti. Spalleggiata, nemmeno tanto sommessamente, anche dalle gerarchie ecclesiastiche in cui si riconoscono quelli “vecchi”.

Sono nuovi non soltanto perché si organizzano in associazioni monotematiche, ma anche perché trovano sempre nuove forme, spesso subdole, per trasmettere il loro messaggio. La crociata politica contro l’aborto farmacologico è solo la punta di un iceberg che invade silenziosamente gli spazi pubblici con i cimiteri per i feti e manifesti tendenziosi.

Del resto il conflitto è ormai mondiale, come dimostrano l’esemplare resistenza delle donne polacche, la nomina di un’estremista cattolica alla Corte suprema da parte di Trump o, per contro, la vittoria delle donne argentine. Che, si spera, sarà imitata da altri paesi latinoamericani.

Leggerete di questo ma, ovviamente, non soltanto di questo. La pandemia continua purtroppo a mietere vittime, e da questa esperienza il pianeta uscirà molto cambiato. Ma non del tutto, se si prende quale esempio la tradizionalissima acquiescenza politica nei confronti dei riti religiosi – che a differenza degli eventi culturali sono stati salvaguardati.

Per quanto possibile cercheremo di compensare l’irrealizzabilità dei Darwin Day “fisici”, che curiosamente è già in parte compensata dallo spazio senza precedenti che i mass media riservano alla ricerca scientifica. Quella ricerca che, in campi diversi dai vaccini, mostra quanto la religione incida sulla vita delle donne, come documentiamo anche in questo numero. Ricordando che il diritto all’aborto passa inevitabilmente per una secolarizzazione delle coscienze, prima ancora che delle società e della politica.

Buona lettura!

Leila, Massimo, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino

 


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La redazione

Un commento

Mixtec

Molto interessante l’argomento e la copertina, che suggerisce uno spunto di riflessione: perché l’autodeterminazione femminile per farsi notare deve usare un simbolo maschile del pene eretto?
Cordialità.

Commenti chiusi.