Nuovo rapporto rivela vasta persecuzione globale ai danni delle persone non religiose

1° marzo

Un nuovo rapporto dell’Intergruppo parlamentare del Regno Unito per la libertà internazionale di religione e credo (APPG for FoRB) ha messo in evidenza la vasta persecuzione globale subita dalle persone non religiose, indicando problemi particolarmente gravi in ​​molti Paesi del mondo. Humanists UK ha accolto con favore il rapporto, raccomandandolo ai decision-makers nei loro sforzi per combattere le violazioni della libertà di credo.

Tredici paesi prevedono la pena di morte per blasfemia o apostasia e in decine di altri è un reato essere apertamente non religiosi.

Evidenziando questi problemi, il rapporto afferma:

  • Iran: «L’espressione di opinioni non religiose da parte di atei e laici è stata duramente perseguitata ed è resa praticamente impossibile a causa del grave stigma sociale. È anche probabile che essa venga accolta con odio o violenza. In Iran è illegale dichiararsi ateo o non religioso. Nel febbraio 2017, il professor Ahmadreza Djalali, in forza presso la Libera Università di Bruxelles, è stato arrestato e minacciato di condanna a morte dalle forze di sicurezza iraniane, che lo hanno accusato di “collaborazione con scienziati di nazioni ostili” e “ostilità contro Dio”. Dal suo arresto le sue condizioni fisiche e mentali sono peggiorate e notizie del novembre 2020 suggeriscono che la sua esecuzione sia imminente. I rapporti indicano che il periodo della pandemia ha visto un aumento della negazione della libertà di religione o di credo per i membri di comunità religiose riconosciute e non riconosciute, nonché per gli iraniani laici o atei».
  • Nigeria: «Anche in Nigeria il trattamento delle persone non religiose è duro. Mubarak Bala, presidente dell’Associazione umanista della Nigeria, è stato salvato nel 2014 da un reparto psichiatrico dove era detenuto perché ateo. È stato nuovamente arrestato nell’aprile 2020 e accusato di aver insultato il Profeta nei suoi post su Facebook. Dopo il continuo ostruzionismo da parte delle autorità nigeriane, gli è stato permesso di incontrare il suo rappresentante legale nell’ottobre 2020. Il suo caso è stato ripetutamente rinviato».
  • Pakistan: «Le persone non religiose sono prese di mira da attori statali e gruppi di vigilanti. Si registra una crescente intolleranza contro i blogger atei e liberal/progressisti e le autorità non sono riuscite a creare un ambiente sicuro. Il governo indica l’affiliazione religiosa sui documenti di identità (come i passaporti) e nelle domande di rilascio degli stessi. I candidati devono dichiarare la loro religione quando richiedono un documento. “Nessuna religione” non è risposta accettata. Gulalai Ismail, una delle principali attiviste per i diritti umani [e umanista], nel 2019 è stata costretta a fuggire dal Pakistan perché perseguitata per aver preso parola contro aggressioni sessuali e sparizioni di responsabilità dei militari pakistani. Da quando si è trasferita negli Stati Uniti, in Pakistan la sua famiglia è stata sottoposta a crescenti minacce, molestie e intimidazioni da parte delle forze di sicurezza locali».
  • Arabia Saudita: «Alle minoranze religiose non musulmane e agli atei è vietato praticare o esprimere le proprie convinzioni in pubblico […] Liberal, liberi pensatori e atei sono spesso oggetto di arresti, torture e, in alcuni casi, condanne a morte. Raif Badawi è in carcere dal 2012 per le proprie opinioni liberal e dissenzienti. Ahmad Al Shamri e Ashraf Fayadh sono ugualmente in prigione per aver promosso idee atee e cultura dissenziente».
  • Bangladesh: «L’ambiente è autoritario e regressivamente incline al nazionalismo religioso. La mancanza di valori democratici e la brutale repressione contro blogger e dissidenti laici e atei ha creato una cultura dell’impunità che non solo limita la libertà di religione o di credo, ma pone altresì le minoranze sotto costante minaccia di violenza e discriminazione. Leggi oppressive, come il Digital Security Act (DSA) che criminalizza la blasfemia come reato non assoggettabile a cauzione, continuano a molestare e minacciare minoranze religiose e persone non religiose, aprendo la strada a elementi estremisti. Sono aumentati gli episodi di linciaggio da parte della folla. Alcuni rapporti suggeriscono che le autorità sono in sintonia con i vigilanti o non hanno la capacità di affrontarli. Nel luglio 2020, la polizia ha tentato di arrestare l’attivista per i diritti umani e blogger laico Asaduzzaman Noor, noto anche come Asad Noor, dopo che, il 14 luglio, nuove accuse penali erano state intentate contro di lui ai sensi del Digital Security Act per “diffusione di voci” e “diffamazione dell’islam” tramite un video su Facebook […] Negli ultimi anni dissidenti e attivisti hanno subìto sparizioni forzate che costituiscono una minaccia per gli atei e per i blogger laici in particolare, ma anche per le minoranze religiose in generale».
  • Egitto: «Sebbene la Costituzione dichiari che “la libertà di credo è assoluta”, questa libertà è consentita solo a ebrei, cristiani e musulmani. Ci sono pene severe per chi si dichiara ateo, compresa la reclusione fino a cinque anni, e si sta elaborando una nuova legge per criminalizzare l’ateismo. È illegale registrare una ong esplicitamente umanista, atea, laica o non religiosa e coloro che tentano di farlo subiscono molestie da parte delle autorità. Uno dei segni più visibili di discriminazione contro atei, apostati dell’islam e membri di religioni minoritarie è la politica riguardante le carte d’identità, che include una sezione sulla religione in cui sono presenti solo le tre “religioni divine”. In pratica è quasi impossibile cambiare la designazione “musulmano” sulla carta d’identità. Per quanto riguarda gli atei e gli agnostici, secondo Human Rights Watch sono “una delle minoranze meno protette in Egitto” e si segnala una prolungata campagna per allontanare i “giovani” dall’ateismo, con diversi atei di spicco arrestati e condannati. Nel giugno 2020, l’attivista e blogger Anas Hassan è stato condannato in appello a tre anni di reclusione e a una multa di 300.000 EGP (circa 19 mila dollari) per aver gestito la pagina Facebook “Gli atei egiziani” accusata di aver criticato le “religioni divinamente rivelate”».
  • Iraq: «Umanisti, atei e laici sono al centro di una repressione particolarmente forte. Si registra uno schema di impunità o collusione da parte di attori statali contro i non religiosi. Sono considerati “apostatizzatori e bestemmiatori”. Il codice penale iracheno punisce la blasfemia con la reclusione fino a tre anni. I membri di altre fedi e coloro che si identificano come agnostici, atei o umanisti non possono registrare il loro credo sulle carte d’identità nazionali».
  • Afghanistan: «Le leggi sulla blasfemia e l’apostasia minano in modo significativo la libertà per le persone di altre fedi [diverse dall’islam] e per chi non ha nessun credo».
  • Malesia: «Le leggi sull’apostasia proibiscono la conversione dall’islam in tutti gli Stati tranne uno».
  • Turchia: «I problemi di lunga data della Turchia in materia di libertà di religione o di credo hanno un impatto su gruppi e individui di diversa estrazione religiosa o di credo, nonché atei e agnostici […] Sono necessarie misure per garantire che il sistema educativo rispetti il ​​diritto dei genitori di educare i figli in linea con le proprie opinioni religiose o filosofiche (questo ha un impatto, tra gli altri, su aleviti, atei e agnostici, musulmani sunniti critici nei confronti dell’insegnamento scolastico sulla religione) […] l’identificazione religiosa sulle carte d’identità nazionali deve essere rimossa».
  • Sudan (più positivamente): «Il 12 luglio 2020, il Sudan ha abolito la legge che prevedeva [la pena di morte per] apostasia, la fustigazione pubblica e il divieto di alcol per i non musulmani. “[Cancelleremo] tutte le leggi che violano i diritti umani in Sudan”, ha detto il ministro della Giustizia Nasredeen Abdulbari. Anche se in realtà il Sudan, pur avendo cancellato la pena di morte, continua a criminalizzare l’apostasia».

Richy Thompson, Director of Public Affairs and Policy della Humanists Uk, ha commentato:

«In molti paesi, la persecuzione dei non religiosi è ferocissima, tanto che è impossibile essere apertamente non religiosi. Accogliamo con favore questo rapporto in quanto evidenzia questi problemi e sollecitiamo i decision-makers del Regno Unito a fare tutto il possibile per risolvere le questioni sollevate».

Per maggiori informazioni: https://humanism.org.uk/

Il rapporto è disponibile al seguente link: https://appgfreedomofreligionorbelief.org/media/2020-APPG-commentary-final.pdf

Traduzione di Ingrid Colanicchia

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12 commenti

Mixtec

In qualche occasione avevo proposto il boicottaggio di prodotti provenienti dall’Egitto (io personalmente conoscevo solo le arachidi che si trovano nei supermercati).
Penso si possa fare un passa-parola nei social per boicottare i prodotti di vari paesi che perseguitino gli atei o non rispettino i diritti umani, ed ovviamente farlo sapere. Se qualcuno vuole può inventare qualche spilla da mettere al petto, ma non credo che funzioni molto (per fare un esempio, non credo che Al Sisi si risenta molto se Fabio Fazio porta un braccialetto giallo per Regeni).

G. B.

Guarda caso, sono tutti paesi dove l’islam è la religione prevalente. E poi hanno pure il coraggio di tacciare gli altri di islamofobia!
Comunque i cristiani, se potessero, non sarebbero migliori, come può capire chiunque abbia studiato un po’ di storia.

Gérard

Pazienza, in uno di questi paesi è in atto un nuovo Rinascimento ….

Mixtec

Se non ricordo male, il Rinascimento è stato anche un periodo di congiure, intrighi di corte, assassinii con pugnali o avvelenamenti. Forse Renzi intendeva questo tipo di Rinascimento, a cui, del resto, si ispira la sua azione, passata e presente (ne sanno qualcosa Letta e Conte).

Gérard

Mixtec

Scherzi da parte, è vergognoso e al mio avviso incredibile che nella sua auto-intervista venga a dichiarare che l’ Arabia Saudita sia un baluardo contro il terrorismo islamico quando poi è di notorieta pubblica che tutte le moschee salafite o wahhabite presente in Europa, dalle quale sono partiti tutti attentatori a Parigi e oltre siano state foraggiate da petrodollari sauditi !!

Gérard

C’ e stata una dimostrazione contro l’ ” islamofobia ” a Parifi ( ma credo anche in diverse grande città francese ) Avevano addiritura grandi striscioni con la scritto ” L’ Islamofobia uccide ” !…

G. B.

Si sa, i religiosi sono sempre pronti a fare i martiri, salvo poi … martirizzare gli altri appena possono .

Mixtec

Finora gli atei, specialmente italiani, si sono esercitati a commentare i Vangeli. Ho l’impressione che sia necessario cominciare ad occuparsi anche del Corano. Così, tanto per non sentirsi impreparati nel discutere con un islamico italiano. Secondo me sarà dura.

Diocleziano

Più che dura, sarà inutile: te la sentiresti di convincere un astrologo con gli argomenti dell’astronomia?
Intendiamoci, comunemente un astrologo è meno pericoloso di un prete. 😛

KM

Ma che te voi prepara’. So tutti gli stessi, i cosidetti testi sacri. Basta dimostrare che dio NON esiste ( e fino a prova contraria, non esiste) e li metti tutti in mutande. C’e’ differenza tra il vangelo apocalittico di giovanni e le varie sure? NO! Tutte grandi k……te!

KM

Ecco perche’ la Costituzione, in materia religiosa e’ anti-costituzionale e anti-democratica. Ma quale liberta’ di culto e liberta’ di opinione religiosa. Le opinioni, per esssere accettate come tali, DEBBONO essere quantificabili, qualificabili,verificabili. Nessuno storico di valore accetterebbe MAI, tout court, la storicita’ di Buddah, Cristo, Mose’ o altre figure religiose.
OK. Vuoi crederci? Bravo, ma fallo a livello STRETTAMENTE personale, non fare il lavaggio del cervello dei tuoi figli e non scassare gli zebedei con le tue interferenze nella politica, la cultura (se cultura si puo’ chiamare sanremo), la letteratura etc…

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