La clericalata della settimana, 11: il Consiglio comunale di Udine sostiene le associazioni no-choice

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del Consiglio comunale di Udine che

proprio l’8 marzo ha approvato un ordine del giorno dei forzisti Giovanni Govetto ed Enrico Berti per sostenere le associazioni anti-aborto e il lavoro casalingo delle donne come misure contro il calo demografico.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha firmato un decreto per assegnare 513,7 milioni di euro alle scuole paritarie, in gran parte cattoliche.

I senatori di Forza Italia Paola Binetti e Maurizio Gasparri hanno presentato un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini contro il Festival di Sanremo, accusato di “vilipendio alla religione” per alcune esibizioni.

L’assessore agli Affari legali della Regione Piemonte Maurizio Marrone (Fratelli d’Italia) si sta attivando per finanziare le associazioni anti-aborto e consentirne l’accesso nei consultori, inviando anche una nota alle Asl con la proroga del bando per ammettere le associazioni che abbiano in statuto la “tutela della vita fin dal concepimento”.

Il senatore Roberto Calderoli e il deputato Daniele Belotti, entrambi leghisti, hanno presentato un esposto all’AGCOM contro un episodio della serie animata I Griffin, ritenuto “offesa ai sentimenti religiosi”, in cui uno dei protagonisti racconta in chiave ironica la storia di Gesù, Giuseppe e Maria. L’iniziativa ha ricevuto il plauso del senatore della Lega Simone Pillon, che si era distinto qualche giorno prima – assieme all’esponente del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi – negli strali contro il Festival di Sanremo giudicato “blasfemo” per alcune esibizioni.

La Giunta di Bologna ha votato all’unanimità l’intitolazione in onore di papa Benedetto XVI di un giardino vicino a una parrocchia, proposta condivisa con la parrocchia stessa e con la curia locale.

Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro la risoluzione del Parlamento europeo che ha dichiarato l’Unione “zona di libertà Lgbtiq”, schierandosi con le destre conservatrici polacche e ungheresi. Forza Italia si è astenuta, ma un parlamentare ha votato contro.

Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e il leghista Matteo Salvini si sono scagliati contro la manifestazione femminista e anticlericale che si è tenuta in piazza Sempione a Roma per protestare contro un parroco, ostile allo spostamento di alcuni metri di una statua della Madonna per pedonalizzare l’area e all’esposizione di una bandiera arcobaleno dal vicino Municipio. Per Salvini si tratta di “comportamenti al limite del disturbo”, Meloni parla di “blasfemia”. Interviene anche Umberto La Morgia, esponente FdI nonché fondatore di “Omosessuali di destra”, che proclama: “Questo è vilipendio della nostra religione”.

Il Popolo della Famiglia ha etichettato come “vile” un esposto, sottoscritto da più di mille persone, per avviare controlli sul Centro scolastico paritario “La Traccia”, gestito a Calcinate da una cooperativa vicina a Comunione e Liberazione e i cui corsi di “educazione” sessuale avrebbero contenuti anti-lgbt e retrogradi.

Enrico Letta, nel sostenere gli sforzi collettivi contro la pandemia di coronavirus, ha lodato papa Francesco per “la sua più bella enciclica sulla fraternità”: Fratelli tutti.

La redazione

14 commenti

G. B.

Per quanto riguarda la clericalata della settimana, premesso che non credo che, nell’attuale situazione demografica mondiale, siamo noi italiani a dover fare più figli, ma dovrebbero essere altri popoli a farne di meno e i paesi sviluppati dovrebbero aiutarli in questo senso, è tutto da verificare che le casalinghe siano più prolifiche delle donne lavoratrici. Per quanto riguarda il mio limitato giro di conoscenze direi che non ci sono significative differenze e che il figlio unico è oggi il modello prevalente; non so se siano disponibili dati dell’ ISTAT sull’argomento.
Con l’occasione aggiungerei anche che, sempre con riferimento al mio limitato giro di conoscenze, sebbene i moralisti e i conservatori affermino generalmente l’inverso, gli uomini sembrerebbero molto più restii a fare figli che non le donne, sia lavoratrici che casalinghe. E del resto perchè dargli torto? Meglio avere una bella mogliettina con cui andare a divertirsi al mare o in discoteca che non una compagna sempre stanca, col pancione e che odora di latte, tanto da farti anche passare la voglia di …

Diocleziano

«…è tutto da verificare che le casalinghe siano più prolifiche delle donne lavoratrici…»

Non credo che preferiscano la donna casalinga per la prolificità. La casalinga è più affidabile per i loro fini: più legata alle tradizioni, meno incline a porsi domande scomode o, addirittura, a mettere in dubbio le verità dei preti. Tutto il contrario della donna in carriera.
L’ignoranza e la povertà del popolo sono la sapienza e la ricchezza della chiesa.

KM

Ave Cesare, Imperatore divino! La tua saggezza non ha limiti. Lo dico sul serio. Il regno berlusca, come dicono alcuni stud dell’epoca, era dovuto al fatto che i casalinghi/lecasalinghe lo votavano perche’ erano assuefatti ai suoi “reality” shows o alle innumerevoli repliche di “Beautiful” e strombazzate del genere!

RobertoV

I tradizionalisti vogliono una donna casalinga per riproporre il vecchio stereotipo dell’uomo che “lavora” e la donna a casa ad accudire i figli e ricattabile perchè economicamente dipendente da lui. Il desiderio di avere figli degli uomini cala quando con società più evolute anche l’uomo deve occuparsi dei figli ed è coinvolto nella fatica perchè le donne non sono più disposte a fare le serve e vogliono lavorare (e magari guadagnare anche più di lui togliendogli l’ultima scusa). E’ comodo e bello avere figli quando sono gli altri ad occuparsene e tu fai solo quando hai voglia (dai le regole come detto in altro post). Quello che mi ha sempre colpito di diverse famiglie tradizionaliste con 4 figli è che il carico di lavoro è tutto sulla donna che magari anche lavora. Uomini che non sanno cambiare un pannolino, cucinare, che non si alzano di notte per il bambino perchè loro devono “lavorare” il giorno dopo, che non li seguono a scuola o vanno a prendere. Bello per l’uomo così avere tanti figli. Va detto che purtroppo in Italia la collaborazione maschile è in genere scarsa e non è un caso che le donne italiane abbiano poca voglia di fare figli, a maggior ragione se in più devono anche lavorare. Nei paesi evoluti si riescono a fare un po’ più figli se la società è strutturata in modo da aiutare le famiglie nella fatica dell’accudirli, non certo proponendo dei bonus bebè truffa o tornando all’antico.

mafalda

Letta… il futuro del pd è Letta… Nel suo discorso di insediamento si è ispirato al gesuita. Se vuoi andare più a sinistra del pd ti ritrovi con quelli che difendono le tradizioni musulmane, se vai a destra sembra di tornare al medioevo. Peccato non avere vent’anni per poter emigrare.

Manlio Padovan

Sono sempre più convinto che i politici sono la cancrena della politica. Non posso non pensare ad un politico se non in termini di cialtroneria; ma ora con Letta mi pare che siamo al limite dell’ingenuità o della pura e semplice imbecillità.

Diocleziano

Per i politici il ‘rasoio di Hanlon’ è sempre ben affilato.

G. B.

@ RobertoV
Se per paesi evoluti intendi Francia o Germania o Inghilterra dovresti anche calcolare che hanno una percentuale più elevata della nostra di immigrati (compresa seconda e terza generazione). Magari uno studio più attento potrebbe dimostrare che il numero leggermente superiore delle nascite in quei paesi è dovuto soprattutto alla maggiore presenza di immigrati. Ho i miei seri dubbi che i francesi, gli inglesi e i tedeschi “doc” siano più prolifici degli italiani.

RobertoV

Indubbiamente la presenza di immigrati fa salire un po’ il valore, anche per l’Italia, ma non di così tanto da giustificare completamente le differenze. Questo anche per il fatto che gli immigrati col tempo tendono ad avvicinare i loro tassi di fecondità a quelli nazionali. In Germania, come in Austria, ci sono più immigrati che in Italia, ma tanti vengono dai paesi dell’est che non hanno tassi di fecondità elevati, neanche i cattolicissimi polacchi. Anche in Francia la presenza di immigrati africani anche di lunga data giustifica solo in parte l’apprezzabile differenza. Io pensavo più al modello svedese.
Però nessun paese evoluto (a parte la particolarità di Israele) ha tassi di fecondità superiori a due, a dimostrazione che puoi fare tutte le politiche nataliste che vuoi, ma in un paese evoluto cambi di poco il risultato (ed anche in paesi meno evoluti come l’Ungheria).

G. B.

@ RobertoV, segue
E comunque anche nella logica della famiglia “tradizionale” avere tanti figli è un cattivo affare anche per gli uomini: è vero che non devono occuparsi di pannolini e biberon, e magari possono anche dormire in pace in un’altra stanza, sempre che abbiano i soldi per permettrsi una casa sufficientemente grande, in cambio, però:
1)devono farsi un c*** così sul lavoro per matenere una famiglia numerosa, anzi spesso di lavori devono proprio averne due, magari uno regolare e uno in nero, sempre che non abbiano una professione particolarmente redditizia
2)se anche hanno un reddito elevato, alla fin fine, a causa dei maggiori carichi familiari, si ritrovano ad avere un tenore di vita simile a quello di chi dispone di entrate molto più limitate
3)godono molto meno della sessualità coniugale, anche se questo può non essere un problema se hanno una o più storie parallele con altre donne, magari più giovani e carine della moglie; ma non tutti i maschi sono così spregiudicati
Insomma resto dell’idea che avere tanti figli sia un cattivo affare sia per gli uomini che per le donne, sia per le coppie più tradizionali che per quelle nelle quali lavorano entrambi i coniugi.

iguanarosa

Sul “problema” della denatalità aggiungo questa iniziativa della Sapienza, probabilmente pagato, magari poco visto che ormai è tutto su internet, anche con le rette degli studenti.

Il trend della denatalità chiama Istituzioni, accademia e società a una riflessione profonda ed urgente orientata a una sensibilizzazione al problema e ad una presa di coscienza della necessità di fronteggiare il fenomeno con politiche appropriate.

L’incontro, dopo i saluti della Rettrice della Sapienza Antonella Polimeni, sarà aperto dal Presidente della Fondazione Eugenio Gaudio; Antonio Polito, vicedirettore del Corriere della Sera, coordinerà gli interventi di: Elena Bonetti, Ministro per le pari opportunità e la famiglia, Gian Carlo Blangiardo, Presidente ISTAT, Alessandra De Rose, ordinaria di Demografia – Sapienza Università di Roma, Carla Collicelli, ricercatrice senior associata CID -CNR.

L’evento sarà trasmesso in streaming al seguente link https://youtu.be/CM4fpTn0owE.

FONDAZIONE ROMA SAPIENZA
http://www.fondazionesapienza.uniroma1.it/

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