Della vile imboscata tesa dalla tv egiziana a Mohamed Hisham Nofal, raccontata nel numero 2-2020 di Nessun Dogma, c’è un elemento che mi è rimasto particolarmente impresso: l’imam che suggerisce a Mohamed di andare a farsi vedere da uno psichiatra perché soffrirebbe di turbe mentali. Un uomo che passa la vita a recitare formule magiche, convinto che il paradiso sia costituito da 72 donne vergini (speriamo che il lubrificante sia incluso nell’offerta) e che crede che Maometto sia volato in cielo in groppa a un cavallo alato dal volto umano invita un ateo a farsi vedere da uno psichiatra. Oltre a questo classico esempio di faccia di tolla religiosa, l’atteggiamento dell’imam invita ad una seconda osservazione: è la religione ad essere una delle cause scatenanti il disturbo ossessivo compulsivo (DOC), questa sì una patologia psichiatrica riportata nel DSM IV, il testo che raccoglie tutti i disturbi riconosciuti dalla comunità scientifica.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare, chi soffre di disturbo ossessivo compulsivo tende a ripetere determinati gesti per un numero preciso di ripetizioni eseguite secondo uno schema determinato e personale per ogni individuo che soffre di questo disturbo. Eseguire il rituale aiuta a diminuire la paura che avvenga un evento negativo. Questo tipo di comportamento può avere conseguenze estremamente negative sul piano sociale e della propria salute. Un esempio concreto è il giocatore di pallacanestro Shane Lari, che da piccolo è arrivato ad avere le mani sanguinanti per quanto se le lavava.
Gesti ripetuti ossessivamente e meccanicamente per paura di conseguenze negative se non li si esegue. Cosa vi ricorda? In effetti la paura religiosa è una delle cause scatenanti la sindrome ossessiva compulsiva. Chi ne soffre ha una costante paura di offendere Dio e di commettere atti peccaminosi o anche solo avere pensieri impuri ed esegue di conseguenza ogni volta una serie di rituali, come pregare o farsi il segno della croce, per ridurre il rischio di essere punito. I pensieri che danno il via ai comportamenti possono facilmente essere percepiti come una voce esterna. Non ci sarebbe da stupirsi se molti dei devoti più puri del presente e del passato, che flagellano il corpo per espiare i propri peccati, in fondo non soffrano semplicemente di DOC.
Nel mondo scientifico internazionale il DOC legato alla religione ha un suo nome, scrupulosity, ed è stato studiato solo marginalmente, con maggiore attenzione nei paesi occidentali. Di conseguenza i dati riguardano prevalentemente cattolici, protestanti e ebrei, qualcosa comunque si trova anche sui musulmani. Qualche spunto di interesse: i fenomeni di DOC non si manifestano nello stesso modo in tutte le religioni; esiste una scala dedicata per misurare i sintomi la Penn Inventory of scrupulosity; secondo una ricerca del 1997 la religione è la causa del disturbo ossessivo compulsivo nel 24,2% dei casi; in regioni ad alta influenza religiosa come l’Arabia Saudita questa percentuale sale al 50%; sempre secondo la prima ricerca citata, gli ebrei con il DOC avrebbero meno paura di Dio rispetto a chi ne soffre ed è protestante o cattolico.
La scrupulosity è probabilmente un altro caso di peggioramento della qualità della vita causato dall’invenzione della religione. Chi soffre di questo disturbo ha nei fatti l’esistenza rovinata e spreca una porzione importante della sua giornata ad eseguire gesti inutili e insensati a causa della paura e del senso di colpa instillati da un’invenzione che è andata troppo in là. Come le sigarette, la religione fa male alla salute, ma si può smettere e l’UAAR può aiutarti a farlo.
Manuel Bianco
“Come le sigarette, la religione fa male alla salute …”
… Anche a quella degli altri, proprio come il fumo.
Se non ricordo male, è proprio su queste pagine di questo sublime blog che lessi che la religione è sempre stata di gran lunga la maggior causa di morte non naturale nella storia umana, intendendo con naturale anche la malattia. Spannometricamente, diciotto miliardi di vittime. Non ricordo chi postò il dato.
“Malato mentale, disse il prete all’ateo.”
È la nuova versione di “Cornuto, disse il bue all’asino.”
“Cornuto!… disse Giuseppe al bue” 😛
Emperor, come sempre, LOL.
Ricordo il video sul tubo, me lo linkarono dei miei contatti, e devo dire che si trattò di ciò che viene descritto nell’articolo, ossia di una vile imboscata, resa ancor più vile dalla soverchiante numerosità della controparte, berciante & blaterante & urlante le proprie fallaci paranoie e superstizioni spacciate per verità rivelate e quindi indiscutibili. Dovetti prendere un antiemetico.
Cambierei il titolo in impazziti dalla religione.
Non vedo molte differenze con un Porta a Porta di Bruno Vespa sullo stesso argomento.
Il pensiero magico deriva da strutture cerebrali filogeneticamente antiche e fondamentali per il comportamento dei mammiferi. Per ulteriori notizie rimando alle pagine 54 e seguenti di Theism as a Product of the Human Brain, scaricabile da.
unipa.academia.edu/MErnandes