Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese è l’iniziativa per regolamentare la gestazione solidale per altri dei deputati Doriana Sarli, Elisa Siragusa e Guia Termini (Gruppo Misto, ex M5S), Riccardo Magi (Gruppo Misto, +Europa) e Nicola Fratoianni (Sinistra Italiana). È stato infatti depositato un disegno di legge, il cui testo è frutto della collaborazione con esperti, giuristi e realtà come l’Associazione Luca Coscioni e Certi Diritti: la proposta prevede di regolamentare la Gpa nel rispetto degli standard internazionali dei diritti umani e in maniera differente rispetto ad altre proposte più restrittive.
Il Tribunale di Roma dà ragione a una coppia di mamme e torto al comune di Roma che negava il diritto della loro figlia di avere due genitrici. Il Campidoglio non solo si era rifiutato di registrare la seconda mamma quando la bimba era nata in un ospedale romano (dopo Pma in Spagna), ma respingeva addirittura la modifica dell’atto di nascita inoltrato dal comune di residenza della famiglia (Cerveteri). Per l’avvocato della coppia un vero e proprio ostracismo perché «la sindaca Raggi, tramite i suoi uffici, avrebbe dovuto soltanto prendere atto del riconoscimento fatto da un altro Comune e adeguare l’atto di nascita». Linea confermata dalla presidente del Tribunale, che spiega che in casi del genere l’ufficiale di stato civile «non può effettuare una autonoma e diversa valutazione ma deve limitarsi a eseguire l’annotazione dell’atto stesso».
Viene finalmente superato un vecchio retaggio del controllo sui film. Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha annunciato l’abolizione formale della censura governativa sulle opere cinematografiche. Ha infatti firmato il decreto per riformare i criteri di classificazione dei film, con l’istituzione di una apposita commissione, e per abolire il divieto assoluto di uscita nelle sale e l’uscita condizionata da tagli o modifiche. Sebbene ormai la censura cinematografica non venga più brandita, il passo è importante anche da un punto di vista simbolico: basti ricordare come negli scorsi decenni diversi registi e film siano finiti sotto processo per vilipendio alla religione, poiché in contrasto con il moralismo cattolico.
Intanto continuano gli avanzamenti sul fine vita. La Corte d’appello di Genova ha confermato l’assoluzione di Marco Cappato e Mina Welby, esponenti dell’Associazione Luca Coscioni, dal reato di aiuto al suicidio per aver fornito supporto a Davide Trentini, malato di sclerosi multipla condotto in una clinica per il suicidio assistito in Svizzera nel 2017. Come sottolinea Cappato, si tratta di un “precedente importante”: “non è necessario essere attaccati ad una macchina per essere aiutati a morire se si è anche dipendenti da un trattamento di sostegno vitale”. Era il caso di Trentini che, come riconosciuto dal giudice, era colpito da una patologia irreversibile causa di gravi sofferenze. La deputata e capogruppo in commissione Affari Sociali della Camera Giulia Sportello (M5S) ha espresso soddisfazione per la sentenza, annunciando la prossima calendarizzazione di una proposta di legge dedicata.
Pochi giorni prima del pronunciamento proprio l’Associazione Luca Coscioni ha depositato in Cassazione la richiesta di un referendum per legalizzare l’eutanasia: un’iniziativa, che prospetta l’abrogazione parziale dell’art. 579 del Codice penale sulla casistica dell’omicidio del consenziente, cui hanno aderito formalmente entrando nel comitato promotore Radicali italiani, Partito socialista italiano, Eumans, Volt e Più Europa. Il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Giuseppe Brescia (M5S) ha parlato di “iniziativa importante” e annunciato una prossima discussione in aula a giugno.
Mentre continuano le politiche no-choice e colpevolizzanti nei confronti dell’interruzione di gravidanza, si segnalano anche diverse opposizioni a questa tendenza.
A Pescara, in Consiglio comunale, M5S, Pd e liste di centrosinistra hanno votato contro la mozione, presentata da Fratelli d’Italia e approvata dalla maggioranza, per dare incentivi economici alle donne che non abortiscono. “Uno schiaffo alle donne dalla maggioranza di centrodestra”: così i consiglieri Pd Stefania Catalano, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli e Giovanni Di Iacovo, i segretari provinciale e regionale Pd Nicola Maiale e Michele Fina, i consiglieri di liste di centrosinistra Marinella Sclocco e Mirko Frattarelli, che hanno sottoscritto un appello per invitare la Giunta a istituire “più servizi a favore delle donne, piuttosto che pensare di comprare la loro libertà di scelta con qualche decina di euro”.
A Udine, dopo le uscite imbarazzanti (e integraliste) del consigliere comunale Giovanni Govetto contro l’aborto e i non credenti, gli esponenti del Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia, la deputata Sabrina De Carlo, le consigliere regionali Ilaria Dal Zovo e Maria Rosaria Capozzi, hanno ribadito che “l’aborto è un diritto importante, una conquista che non può in alcun modo essere scambiata per una scelta dettata da egoismo e cinismo”, denunciando anche le difficoltà di accesso all’interrruzione volontaria di gravidanza a causa del dilagare dell’obiezione di coscienza. Non è mancata la solidarietà ad Alice Merlo, testimonial della campagna Uaar “Aborto farmacologico. Una conquista da difendere”, oggetto di attacchi e insulti.
La presa di posizione confessionalista del Popolo della Famiglia e di altri esponenti politici veneziani contro la campagna Uaar “Aborto farmacologico. Una conquista da difendere” è stata contestata da Monica Sambo del Pd, che ha denunciato: “le richieste di ‘censura’ di questi giorni ci riportano al Medioevo”, ricordando la necessità di salvaguardare “diritti e tutele conquistati nel tempo” compreso quello “alla salute delle donne e alla loro autodeterminazione nella scelta di essere madri o di non esserlo”. “La RU486”, ha ricordato Sambo, “è un’ulteriore conquista che può aiutare le donne in questa difficile scelta e non ci vedo alcuno scandalo a volerlo ricordare. Solidarietà ad Alice per tutti gli attacchi subiti in queste settimane”, ha aggiunto facendo riferimento alla giovane testimonial dell’iniziativa.
A Torino, nelle vicinanze dell’Ospedale Valdese, sono stati affissi diversi manifesti ostili all’aborto con il simbolo di un gruppo di estrema destra identitaria giovanile della zona. Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha annunciato una denuncia: “questi personaggi non fanno informazione ma sabotaggio del servizio sanitario”. Gli esponenti della segreteria metropolitana del Pd Mimmo Carretta e Nadia Conticelli hanno parlato di “indecente propaganda”: “assistiamo in questi giorni a quello che non esitiamo a definire un vero e proprio ‘imbarbarimento’ che attacca i più elementari diritti e le tutele delle donne”.
Persino con l’epidemia di coronavirus abbiamo visto privilegi a favore della Chiesa cattolica, arginati o quanto meno contestati però nelle situazioni più problematiche. I consiglieri di Fratelli d’Italia di Pagani (SA) Vincenza Fezza, Vincenzo D’Amato, Fabio Petrelli e Alessandro Umberto De Martino hanno contestato il sindaco Lello De Prisco (“nonostante la fede che ci accomuna”) per aver autorizzato una processione, con massiccia presenza di fedeli, e di aver partecipato alle celebrazioni. Il tutto nonostante l’area fosse in zona rossa a causa della pandemia di coronavirus.
Il Pd di Ottaviano (NA) ha contestato il fatto che sia stato consentito dall’amministrazione, nel locale palazzetto dello sport, la celebrazione delle cresime di almeno 200 persone con il vescovo di Nola, nonostante i rischi di diffusione del coronavirus e la situazione delicata della Campania sul fronte dei contagi.
Il sindaco di Fontana Liri (FR) Gianpio Sarracco ha disposto la chiusura totale delle chiese del Comune per diversi giorni, in via precauzionale, dopo un confronto con la Asl di Frosinone e il parroco della zona dopo casi di coronavirus, in particolare per il contagio di un sacerdote che aveva celebrato messa.
Continua la perigliosa discussione sul disegno di legge sull’omotransfobia proposto da Alessandro Zan (Pd), sostenuto dalle forze di maggioranza dell’attuale governo. Il testo è stato finalmente calendarizzato in Senato. Decisa opposizione in aula anche all’ostruzionismo da parte del presidente della commissione Giustizia Andrea Ostellari, leghista e apertamente ostile al provvedimento che è riuscito a posticipare per diverso tempo la calendarizzazione. Aveva inoltre chiesto di accorpare i provvedimenti riguardanti l’omofobia, cosa che avrebbe ulteriormente ostacolato l’iter del ddl Zan, ma Pd e Movimento 5 Stelle si sono appellati alla presidente del Senato Elisabetta Casellati, che infine ha dato mandato agli uffici di riassegnare alla commissione Giustizia il ddl Zan in sede referente.
I senatori Pd Monica Cirinnà e Franco Mirabelli, con i colleghi di Movimento 5 Stelle, Italia Viva e Liberi e uguali hanno chiesto l’incardinamento del ddl Zan per la calendarizzazione in Senato, a fronte delle opposizioni della destra confessionalista con tanto di ostruzionismo anche in commissione Giustizia da parte del presidente Andrea Ostellari (leghista).
Le lungaggini orchestrate da Ostellari e altri esponenti della destra contrari al provvedimento come il senatore leghista Simone Pillon hanno suscitato le proteste dei sostenitori della riforma, con tanto di bagarre in Senato. Franco Mirabelli e altri del Partito democratico assieme ad Alessandra Maiorino, Giuseppe Brescia, Mario Perantoni e Anna Rossomando del Movimento 5 Stelle, hanno fatto notare il mancato rispetto degli impegni presi da Ostellari in commissione. Anche la capogruppo Pd al Senato Simona Malpezzi ha denunciato “una forma di ostruzionismo” da Lega e Fratelli d’Italia. Sbloccato finalmente lo scoglio della calendarizzazione, Ostellari ha comunque voluto mantenere paradossalmente l’incarico – sulla base del regolamento parlamentare che formalmente lo consente – di relatore. Monica Cirinnà ha fatto notare che “in queste settimane ha dimostrato, purtroppo, di non avere a cuore l’imparzialità del suo ruolo”.
La proposta di legge vede un netto sostegno delle forze di maggioranza. Il segretario Pd Enrico Letta ha ribadito anche in tv l’appoggio al ddl Zan contro l’omotransfobia. Intervenendo al programma Dimartedì su La7 ha chiarito: “in Parlamento ci sono discussioni su temi come quelli sui diritti, su cui io non ho nessuna intenzione di ammainare le nostre bandiere”. La senatrice Pd ed ex ministra della Difesa Roberta Pinotti ha aggiunto che il ddl Zan è “un provvedimento di civiltà” e che va approvato perché i crimini di odio e l’omofobia “non possiamo combatterli solo scrivendo messaggi di solidarietà sui social”. Benedetto Della Vedova (+Europa), sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri del governo Draghi, ha ricordato che le forze parlamentari a sostegno della maggioranza “hanno il dovere d’approvare il ddl Zan”. Arriva una timida apertura anche dal governatore del Veneto Luca Zaia. E persino l’ex parlamentare Alessandra Mussolini, nota per le passate dichiarazioni anti-gay, ha espresso sostegno sui social al ddl Zan.
L’iniziativa ha anche un diffuso consenso sul territorio, con campagne e mobilitazioni. Anche le undici amministrazioni dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa hanno manifestato congiuntamente il sostegno alla riforma, approvando in Giunta un atto di indirizzo per celebrare il 17 maggio quale Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Il sindaco di Certaldo (FI) Giacomo Cucini, delegato alle Pari opportunità dell’Unione, ha ricordato “l’importanza di tutelare i diritti di ognuno”. Il sindaco di Bertinoro (FC) Gabriele Antonio Fratto si è schierato con un appello a favore del ddl Zan; con lui anche l’assessore al Welfare Gessica Allegni, l’assessore alla Cultura Sara Londrillo e il portavoce provinciale dei Verdi Alessandro Ronchi. Alcuni circoli milanesi del Pd hanno espresso sostegno alla legge, esponendo la bandiera arcobaleno come gesto simbolico fino a quando la norma non sarà approvata.
Il tema dell’omofobia rimane in generale caldo, basti citare un episodio: dopo le imbarazzanti uscite del consigliere del Comune di Reggio Emilia Alessandro Rinaldi (Lega), che durante un dibattito in aula ha sostenuto che gli individui lgbt debbano comportarsi “come persone normali”, diversi esponenti politici l’hanno contestato. Era in discussione una mozione presentata da Fabiana Montanari (Pd) e Dario De Lucia (Gruppo Misto) per incentivare il turismo lgbt.
L’annosa questione del foraggiamento delle scuole paritarie, in gran parte cattoliche, trova qualcuno che si distingue. Il gruppo L’Alternativa c’è ha votato in Commissione Cultura del Senato contro l’approvazione delle disposizioni del Decreto sostegni che garantiscono ulteriori finanziamenti agli istituti scolastici paritari. L’esponente del gruppo Bianca Granato ha denunciato “i soliti riguardi alle scuole paritarie” e la ormai “accettazione rassegnata di un sistema scolastico che poggi in modo strutturale e ineluttabile sull’apporto dei privati”.
Il partito Azione della Regione Piemonte ha contestato lo stanziamento del 30% dei fondi del Recovery plan europeo dedicati al settore scolastico per gli istituti privati.
La redazione
La gestazione solidale per altri fa ridere. Anche perché sarebbe ridotta a pochissimi casi di madri e sorelle. Come i pochissimi ovuli donati in Italia.
Non so se è ipocrisia o malafede, questa vergogna italica di pagare per quello che che si ottiene. Una donna che si presta a una gravidanza non per se stessa deve averne un giusto ritorno economico. Altrimenti di che stiamo parlando? Ipocrisia paesana e pelosa.
L’abolizione formale della censura preventiva è un passo importante, tuttavia non esclude la possibilità di denunce e processi contro opere ritenute blasfeme o comunque trasgressive.
Continuo ad avere dei dubbi sull’inserimento tra le “buone novelle laiche” delle giuste reazioni ad inziative confessionali vincenti.
A me sembra una cosa negativa che in pochissimi si siano opposti ad elargire ulteriori finanziamenti alle scuole private. Purtroppo la stragrande maggioranza è a favore, nonostante tutti i bei discorsi di mesi fa sulla necessità di potenziare il sistema pubblico, ed invece si continua a favorire sfacciatamente il sistema privato, e non solo nell’istruzione.