Messaggio di solidarietà di Wole Soyinka a Mubarak Bala

Mubarak Bala, presidente della Humanist Association of Nigeria, è detenuto arbitrariamente in carcere da più di un anno. A quanto risulta, nessuna accusa formale gli è mai stata formulata. Nei giorni scorsi 89 organizzazioni, tra cui l’Uaar, hanno firmato un appello per chiedere la sua liberazione, chiesta anche da numerosi responsabili delle Nazioni Unite. In tale occasione pubblichiamo la traduzione del messaggio di solidarietà scritto lo scorso 6 agosto dal Premio Nobel nigeriano Wole Soyinka.

Caro Mubarak,

ti scrivo oggi, in questo giorno, il centesimo della tua detenzione in una località segreta cui non possono accedere i tuoi avvocati, tua moglie, o il tuo bambino appena nato.

Ricordo che da bambino vivevo in uno stato di coesistenza armoniosa quasi dimenticata nella Nigeria odierna, invasa dalla peste dell’estremismo religioso.

Entrambi abbiamo cercato di sfidare l’ascesa dell’integralismo religioso. Come attivista dei diritti umani, hai tentato di promuovere la libertà di credere e di espressione, da Presidente di quella nobile istituzione che è la Humanist Association of Nigeria.

Nonostante i pericoli, sei rimasto fermo nelle tue convinzioni e vero nei tuoi valori. Hai vissuto. Ti sei eretto contro la marea dell’imperialismo religioso.

Hai combattuto per tutta l’umanità, per assicurare un mondo migliore e più giusto per tutti. Non hai cercato di consegnare le mappe di quel tesoro.

Non ti sei piegato alla pressione per onorare le loro divinità mai viste.

Conduce alla miseria la convinzione che i fanatici religiosi ancora possano pretendere rispetto e cercare di controllare la nostra condotta individuale.

Non vedono la futilità delle loro richieste? Come possono tenere a freno la tecnologia, tenere a freno le menti che si interrogano.

Temo che, se non ne vedono il senso, tutti noi saremo presi in una spirale di rappresaglie che oscura il sentiero del dialogo razionale.

Quando accettai lo International Humanist Award al World Humanist Congress nel 2014, parlai del conflitto tra umanisti e fanatici della religione; gli uomini del pensiero illuminato contro le catene della schiavitù. La tua detenzione arbitraria e senza comunicazioni negli ultimi 100 giorni è la crudele realtà di questo conflitto.

Troppo spesso tutte queste catene di schiavitù conducono direttamente al patibolo o a una cella di prigione.

Ti immagino mentre cammini nella tua cella, come ho fatto io. Sentendo con ogni giorno che trascorre, la fatica che si accumula.

Ma so anche che con ogni passo tu toccherai le tue riserve – riserve che hai sempre anche se limitate – e scoprirai una forza che non hai mai sognato.

Ti scrivo oggi per dirti che non sei solo, c’è un’intera comunità nel mondo che è accanto a te e che combatterà e non si fermerà finché non sarai libero e sicuro.

Il tuo amico

Wole Soyinka

Traduzione di Maurizio Soverchia

Originale pubblicato alla pagina https://humanists.international/2020/08/wole-soyinka-sends-message-of-solidarity-to-mubarak-bala/

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Un commento

Aristarco

Il terrore degli integralisti religiosi é che, venendo sbugiardati ogni giorno, la gente finisca per aprire gli occhi.

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