Lella Golfo, già craxiana di ferro, più di recente parlamentare del Popolo delle Libertà, prima firmataria della legge che ha introdotto le quote di genere nei consigli di amministrazione delle società a controllo pubblico, dalla leggiadria delle sue ottanta primavere e dalle accoglienti pagine di Avvenire, il quotidiano di vescovi, si è fatta portavoce di una geniale idea per riempire le culle che si suppongono vuote con prole di italica fattura.
Guarda caso proprio nei giorni nei quali si ricordano i 43 anni di una legge che anche in questi tempi bui tentiamo di difendere e promuovere, sia con la campagna sull’aborto farmacologico come Uaar sia con Libera di abortire in collaborazione con altre importanti realtà.
Di quanto già di per sé l’approccio natalista sia deleterio, poco razionale e anche poco rispondente alla realtà, soprattutto se intesa a spettro mondiale e non con l’unico focus del nostro singolo ombelico, se ne è già parlato proprio in questi spazi.
Ma tra un Draghi e un Bergoglio che spiegano alle donne come figliare ancora ci mancava l’invito per giunta definito laico (sic) a emanare una moratoria che impedisca l’aborto per cinque anni. Da oggi, fortunelli che siamo, abbiamo pure questo. Certo, la Golfo bontà sua arriverebbe financo ad ammettere l’interruzione di gravidanza in caso di violenza o malformazione del feto: non proprio Polonia ecco, giusto quasi. In tutti gli altri casi, un po’ di soldi dallo stato e via tutte sgravare, senza se, senza ma. Senza poter decidere, men che meno lamentarsi. Perché, secondo il Golfo-pensiero, fare figli è la vera libertà. Che bel lustro di embrioni imposti, di figli non figli, di persone non volute e scarificate sulla pelle di altre, che ne verrebbe fuori. Una bella generazione: dopo i boomers e i millennials, gli ingolfati. Una distopia possibile, anzi dietro l’angolo. Quante persone cadrebbero vittime di aborti clandestini, quante altre potrebbero invece andare all’estero, ricreando quel diritto a pagamento, quell’autodeterminazione censuaria che le nostre madri e nonne ricordano bene.
Dice la Golfo essere la sua una provocazione, giusto per riflettere in che direzione si vuole andare. Un po’ come se per stimolare una riflessione sulla sicurezza stradale si suggerisse di ritirare ogni patente di guida e mandare tutti a piedi per un quinquennio. Per vedere l’effetto che fa. Anzi no, non tutte le patenti: solo quelle delle donne. Che, si sa, sbagliano i parcheggi e gli anticoncezionali. E le scelte fondamentali su loro stesse, che persino una pimpante ottuagenaria propone di mandare in “sospensione” (is the new in malora) con una nonchalance che nessuna volontà provocatoria è in grado di giustificare. D’altronde il primo a prenderla ben sul serio è il direttore, Tarquinio, che parla entusiasta guarda caso di “«cambio d’epoca » in cui si può e si deve custodire il posto dell’uomo e della donna, e dei figli della donna e dell’uomo, in una società che, come non mai, è tentata dal transumano e minacciata dalla (auto)disumanizzazione”.
Di disumano qui c’è solo il costante e sempre più minaccioso tentativo di ostacolare ove non annullare il diritto all’autodeterminazione sessuale e riproduttiva, riconosciuto persino nel nostro bigotto stivale da quasi mezzo secolo. Quanto al posto, chi scrive non sa bene cosa intenda Tarquinio, ma sa in quale lo manderebbe. Ovviamente, è solo una laica provocazione.
Adele Orioli
L’idea della moratoria non è nuova.
Ci aveva provato nel 2008 Giuliano Ferrara in piena epoca Berlusconiana. Il successo ovviamente era stata planetario visto che l’aveva fatta anche all’Onu ………..
Regolarmente ci provano, ma non riescono a convincere neanche le cattoliche.
Si illudono inoltre che niente aborto implichi automaticamente più figli.
Quando Tarquinio parla di posto dell’uomo e della donna intende ruolo dell’uomo e della donna inteso come lo intende la chiesa cattolica.
Il primo passo e’ quello di abolire l’obiezione di coscienza per motivi religiosi, soprattutto quando si considera che tanti dottori non possono obiettare contro i testimoni di geova che rifiutano trasfusioni et alia…
Dov’e’ l’obiezione quando si tratta di benedire cannoni e fucili?
Hai scelto l’esempio sbagliato : quando uno rifiuta la
trasfusione,l’amputazione di un arto in cancrena,la terapia anticancro ecc,
e tutto questo PER SE STESSO,esercita un suo sacrosanto diritto.
Le conseguenze per la societa non possono essere che positive nel concederglielo.
Hai scelto la risposta sbagliata, laverdure, perche’ non e’ cosi’. 1. Certi credenti le scelte le fanno ANCHE per gli altri (figli, parenti etc…). Ne ho avuti di genitori geoviani in 32 anni d’insegnamento e so di cosa sto parlando; 2. se cosi’ fosse, perche’ i clericali si oppongono all’eutanasia assistita (che non abbia giustificazioni religiose)?; 3. o all’aborto, cioe’ ad una PERSONALISSIMA scelta delle donne?
Il mio punto e’ proprio l’ipocrisia (tanto per cambiare) del clero e dei medici obiettori.
Il tutto ha come base il Potere, sia quello che stringe in una morsa le coscienze e le menti della gente, che quello economico (soprattutto questo). Come col divorzio, che invade la sfera della Sacra Rota e diminuisce il profitto che la chiesa fa concedendo annullamenti e dispense varie, a prezzi esorbitanti.
Tu pensi che tra questi “obiettori” delle strutture pubbliche non ci sia nessun cucchiaio d’oro delle strutture private?
PS. “…Le conseguenze per la societa non possono essere che positive nel concederglielo.”
Potresti elaborare un po’ di piu’ questo concetto?
Caro KM,leggi meglio prima di rispondere .
Ho messo bene in evidenza che nessuno deve obiettare quando un testimone di Geova o chi per lui prende qualunque decisione ,non importa quanto bislacca o pericolosa,che riguardi SE STESSO ( e solo se stesso).
Tutto il resto del discorso e’ completamente differente.
“PS. “…Le conseguenze per la societa non possono essere che positive nel concederglielo.”
Potresti elaborare un po’ di piu’ questo concetto? ”
La risposta migliore puoi trovarla a questo indirizzo :
https://it.wikipedia.org/wiki/Darwin_Awards
Diciamola senza fronzoli : bloccare la possibilita di aborto servira soltanto a mettere in circolazione un gran numero di “bastardi”,e questo,notare bene,in tutti i sensi
attribuibili a questo vocabolo.
Per inciso,io vedo un preciso parallelo tra il pretendere di combattere la scarsa natalita proibendo l’aborto,e pretendere di combattere i pregiudizi contro lgbt o
chiunque altro con misure giudiziarie e penali tramite nuove leggi.
Notare : “i pregiudizi”,perche contro atti di vera violenza esplicita le leggi ci sono gia,e basterebbero se fossero applicate con un minimo di decenza.
Come vedete,nessuno ha il monopolio della demagogia.
Allora, se è lecito spacciar ca**ate sotto le mentite spoglie di ‘provocazioni’,
propongo alla signora di astenersi per un pari periodo dal proferir parola sull’argomento.
E riempire quel lasso di tempo in maniera costruttiva: sferruzzando calze, calzine e calzette
che certamente verranno utili per la prevedibile ondata di nascite. Eh?
Sono arrivati alla frutta e lo sanno.
L’ultimo colpo di coda.
La miglioria prima della morte.
Comunque, de ‘sora Lella’, preferivo quell’altra… 😛
Chissà perché, ma mi è venuto in mante che negli anni ’50 l’insegnante di religione all’Istituto Tecnico Industriale G. Marconi di Padova, il famigerato don Alfredo Contran: un ipocrita che più ipocrita non si può ma avvalentesi anche dell’aiuto dello spione di classe che era il suo servo e la sua puttana, oggi dottò raccomandato, ci istruiva ad approfittare del diritto di richiedere un un certificato medico che attestasse lo stato di grazia della promessa sposa. Ma non ci ha mai spiegato se lo stato di grazia doveva intendersi davanti o dietro.
Mi dispiace solo di non poterlo incontrare perché è morto parecchi anni fa e così non posso dirgli alcune parolette…ma se mi capiterà l’occasione potrò dirle alla puttana del suo servo. Ben noto lui e il servo a chi ha frequentato quella scuola in quegli anni.
E a me e’ venuta in mente la “Taxa Camarae” di Leone X. Potevi commettere tutti i reati che volevi: assassinare, stuprare, violentare bambini, abortire, truffare, aver rapporti con animali vari. Tutto, basta che donavi generosamente. D’altronde “incamerare”, nel senso di incassare, riscuotere o devolvere beni a privati, deriva proprio da li’