Ottopermille, lo sconosciuto celeberrimo

L’anno scorso il sito della campagna informativa dell’UAAR a proposito dell’8×1000, occhiopermille.it, ha avuto un importante aggiornamento e tra le novità è stato aggiunto un quiz di dieci domande per verificare le conoscenze degli internauti sull’argomento.

Un anno e 2100 risposte più tardi, scattiamo allora una fotografia del livello di conoscenza dell’8×1000 degli italiani utilizzando i risultati del sondaggio.

Prima domanda:
A chi va il tuo 8×1000 se non scegli a chi destinarlo?

Questa prima risposta sembrerebbe dimostrare che tre partecipanti su quattro hanno compreso il meccanismo alla base dell’inganno dell’8×1000: l’inoptato viene suddiviso esclusivamente secondo le scelte espresse. Meno del 20% pensa che rimanga allo Stato.

Purtroppo quando si tratta di dimostrare nei fatti che si è capito il meccanismo, i risultati vengono ribaltati, e solo una persona su cinque ha risposto esattamente a questa domanda:
Immaginiamo che in Italia ci siano solo 4 contribuenti IRPEF: Ernesto, Crocifisso, Rosario e Ignavio. Le loro quote 8×1000 valgono rispettivamente 1000€, 150€, 50€ e 300€. Ernesto decide di destinare la sua quota allo Stato, Rosario e Crocifisso alla chiesa Cattolica; infine Ignavio non esprime preferenze. Quanto arriva nelle casse dello Stato?

Questo è un punto fondamentale perché dimostra come in realtà il meccanismo di funzionamento dell’otto per mille sia conosciuto solo superficialmente e dunque:
1) l’opera di informazione di occhiopermille è più che mai attuale
2) come ha fatto notare Roberto Vuilleumier – uno che di costi della chiesa se ne intende – la tesi cara ai clericali a difesa del meccanismo che tutti gli italiani sarebbero adeguatamente informati di come funziona e che chi non si esprime lo fa perchè a loro va bene così, in una sorta di silenzio assenso, è falsa.
Ribadiamolo ancora aiutandoci con la campagna di marketing dell’8×1000 alla Chiesa: “Non è mai solo una firma” infatti sono due virgola qualcosa firme visto che si prendono pure quelle non apposte. In aggiunta, va anche sottolineato che chi ha partecipato al sondaggio è tendenzialmente un simpatizzante UAAR con maggiore interesse nei confronti dell’8×1000, su un campione più generico è ragionevole pensare che i risultati sarebbero ancora peggiori.

Altre risposte che dovrebbero fare riflettere riguardano la differenza tra i meccanismi di 2, 5 e 8 per mille.

e quali voci fanno parte dell’utilizzo statale dei fondi destinati all’8×1000.

Sul fronte dei privilegi a favore della Chiesa invece le idee sembrano più chiare.

Rimane quindi evidente la necessità di informare la popolazione, perché in assenza di informazione istituzionale e di promozione della scelta “Stato” da parte dello Stato (vergognosa mancanza sottolineata anche dalla Corte dei conti) rimane solo la Chiesa cattolica a dare istruzioni ai contribuenti tramite campagne pubblicitarie su tutti i canali radiotelevisivi.
Inoltre è importante fare pressione sui politici affinché il meccanismo venga modificato, come previsto anche dalla stessa legge 222/1985.

Per maggiori informazioni visitate il sito occhiopermille.it

Manuel Bianco

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8 commenti

Maurizio

Se io voglio partecipare al Telethon, prendo 10 euro (miei) e faccio una donazione.
Analogamente, se credo a elfi e cavalli alati, telefono al Signore degli anelli e regalo soldi miei. Quanti ne voglio, ma miei.
Morale: perché c@##o ogni anno partecipiamo a questa cagata pazzesca dell’8×1000 dove la stessa Chiesa Cattolica intasca cifre abominevoli con trucchi che neanche Silvan? Se è vero che in Italia sono tutti cattolici come qualcuno crede, che li diano direttamente loro i contributi. Soldi loro, di tasca loro. Senza raggiri. Sarebbe la fine del Vaticano.

Diocleziano

In uno stato ideale se un cittadino vuole donare del denaro a chicchessia, dovrebbe farlo come se fosse una normale transazione commerciale: dà i soldi e ottiene una ricevuta; chi ha incassato quel denaro deve pagarci le normali tasse. Il donatore, al massimo, può incorniciare la ricevuta. In caso contrario, cioè se il donatore deduce la donazione dal suo reddito, è come se facesse pagare ad altri parte della donazione: se allo Stato arrivano pochi soldi semplicemente aumenta le tasse a tutti. E se il ricevente non ci paga le tasse, ruba quel denaro a tutta la comunità.

Inoltre se lo Stato mi chiede soldi sotto la voce irpef, cioè tasse dello stato, deve impiegare quel denaro solo a fini di finanza statale. Mantenere uno staterello parassitario non è nelle finalità dell’Italia. Certe leggi dovrebbero essere sottoposte a referendum, con maggioranza di almeno il 50% (o più) dei cittadini, non dei votanti. Come avviene anche nel più sgangherato dei condomìni.

Questo a grandi linee, tutto può essere migliorato…

Manlio Padovan

Davo in passato il contributo alla chiesa valdese …ai protestanti , insomma.
Quest’anno ho dato l’8permille allo Stato, come sarebbe giusto, scegliendo l’opzione “scuola”.
Sapendo che il nostro Stato è in mano ai cialtroni, vi prego di tenerci al corrente di come vengono utilizzati i fondi dati allo Stato in modo da potermi regolare in futuro.
Voi dovreste avere tutti gli elementi per farlo.
Grazie.

Maurizio

Verranno utilizzati per finanziare le organizzazioni di culto…

RobertoV

Come protestanti ci sono anche i luterani che, però, si comportano come la chiesa cattolica nelle opere umanitarie, diversamente dai valdesi che li utilizzano tutti per tale attività.
Anch’io negli ultimi 2 anni sono passato dai valdesi allo stato, da quando hanno reso possibile esprimere il come utilizzarli, anche nel mio caso per la scuola. Però dopo aver letto che ben il 30 % dei finanziamenti per la scuola del Recovery Fund andranno alle private, in prevalenza cattoliche, nonostante rappresentino solo il 10 % degli studenti, ho parecchi dubbi su a chi andranno veramente quei soldi. Alla fine lo stato il modo di rigirarli alla chiesa cattolica lo trova sempre.

RobertoV

Come è stato fatto notare nell’articolo una tesi difensiva dei clericali è che le persone sarebbero adeguatamente informate sul meccanismo e che quindi se non si esprimono lo fanno perchè va bene così. Questo sondaggio evidenzia quanto non sia vera questa affermazione: e questo in un sondaggio tra persone da cui ci aspetterebbe un sufficiente livello di informazione a riguardo. Ci si può immaginare quale sia la situazione di disinformazione per il cittadino medio. Ma il sistema è stato costruito in questo modo, con uno stato che non può pubblicizzare le sue attività con una non chiarezza, almeno fino ad un paio di anni fa, sul come li spende e la pubblicità ingannevole della chiesa cattolica.

Diocleziano

«…Ci si può immaginare quale sia la situazione di disinformazione per il cittadino medio…»

Totale, da quello che vedo solitamente, e anche spiegarglielo non cambia molto:
spesso sono gli stessi che simulano di aver capito cosa succede durante la transustanziazione.
Che neanche un premio Nobel per la Fisica saprebbe fingere meglio.

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