In uscita il nuovo numero della rivista Nessun Dogma!

È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.

La copertina del numero 4/2021 è dedicata in maniera ironica allo sbattezzo, come atto di emancipazione dalle imposizioni religiose subite durante l’infanzia. Un tema affrontato in diversi articoli: Adele Orioli problematizza dal punto di vista giuridico la questione del battesimo infantile; Raffaele Carcano da par suo ripercorre le iniziative Uaar per promuovere il diritto allo sbattezzo; Loris Tissino lancia il nuovo portale dedicato alla raccolta (in anonimo) degli sbattezzi: sbattezzati.it.

Tra gli altri temi affrontati troviamo l’empatia e la scuola. Paolo Ferrarini invita a una riflessione sui lati oscuri dell’empatia, di come possa essere strumentalizzata a scapito della razionalità – non a caso in primis dalle religioni. E per una scuola migliore? Flavio Filini suggerisce di insegnare la laicità, che è uno dei fondamenti imprescindibili dei diritti e delle libertà – di religione come dalla religione.

Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Gocce.

Quante volte ci siamo sentiti dire che il battesimo non è nient’altro che qualche goccia d’acqua ricevuta quando eravamo incapaci di intendere e di volere, e che sbattezzandoci finiamo per dargli troppa importanza? Tante, vero? Eppure il battesimo può avere conseguenze giuridiche reali, che lo sbattezzo contribuisce a far venire meno. Per di più, costituisce anche un segnale importante inviato alla chiesa cattolica. Al punto che, se all’inizio le richieste erano poche gocce nel mare, nel tempo sono diventate un ruscello che sta rinfrescando la società italiana, scorrendo parallelo al sempre più impetuoso fiume della secolarizzazione.

Non saremmo arrivati a tanto senza quelle prime gocce, che hanno realmente scavato la roccia. In questo numero troverete altre gocce che stanno facendo altrettanto, e nuove gocce che cercano a loro volta di trovare una fessura nel sempre più fragile materiale di cui sono fatte le religioni e la politica italiana. A cominciare dalla scuola: che, alla riapertura autunnale, avrà nuove occasioni per rinnovarsi profondamente.

Ma non troverete soltanto questo, nella rivista che state per leggere. Sono infatti presenti numerose riflessioni su temi molto diversi: dall’accoglienza allo yoga, dalla sessualità all’empatia, dall’alimentazione ai placebo. Gocce anch’esse, se vogliamo: anche le idee sono importanti, se cerchiamo di cambiare la nostra società. Quelle asperse durante il battesimo – e su questo conveniamo – non hanno invece alcuna possibilità di riuscirci.

Buona lettura!

Leila, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino

La redazione

 


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3 commenti

Mixtec

Ancora nessun commento?
Su, ci sono articoli interessanti. Adele Orioli si occupa dello sbattezzo, ed in questi giorni ci sono un mucchio di sbattezzandi.
Si potrebbe estendere la discussione ai “riti iniziatici subiti senza consenso”, tipo la circoncisione praticata all’ottavo giorno di vita, o le mutilazioni genitali femminili un po’ più in là.
Discutevamo con Diocleziano sulla circoncisione come pratica igienica, e con Gerard sull’idea che ne aveva Freud: potremmo riprendere l’argomento.

Diocleziano

Sì, a volte penso che noi atei siamo un po’ choosy: càpita che succosi argomenti
finiscano nell’umido senza nemmeno un assaggino… 😛

Mixtec

Della circoncisione avevamo parlato a margine della discussione su “Affaire Milla diritto alla libertà di coscienza.” Si spera che su tale “affaire” l’UAAR ci terrà aggiornati.
Sulla circoncisione eravamo arrivati alla conclusione che si trattava di una pratica egizia.
Nella Genesi essa viene ordinata ad Abramo (per lui e tutti i maschi di sua pertinenza) da un essere che si presenta come “ElShaddai”, davanti al quale Abramo si prosterna. El Shaddai dà ad Abramo tutta la Terra di Canaan, gli cambia il nome allungandolo un po’ (tanto che in italiano la differenza non si percepisce gran ché), alla moglie invece lo accorcia (da Sarai a Sara). Nel capitolo successivo pranzano, chiacchierano e fanno una passeggiata per vedere il panorama di Sodoma (in ebraico Sedom) e valutare quanti “giusti” fossero necessari in essa per evitarne la distruzione. La conta dei “giusti” non viene raccontata: nel capitolo successivo (il 19 di Genesi), viene raccontata la distruzione di Sedom.
Di tale distruzione fa un rapido riassunto Alessandro Cirelli, a pag. 14 del nuovo numero di Nessun Dogma. Anche questo un argomento interessante: Cirielli ne parla senza accennare ad Abramo, personaggio “innominabile” in ambito UAAR.

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