Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese è rappresentata dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi e del presidente della Camera Roberto Fico a difesa della laicità delle istituzioni dopo l’intromissione del Vaticano sul ddl Zan. Il premier Draghi, sollecitato in aula, pur con tutte le cautele di cattolico ha ricordato: “Senza voler entrare nel merito della questione, rispetto agli ultimi sviluppi voglio dire che il nostro è uno stato laico, non è uno stato confessionale. Quindi il Parlamento è libero di discutere”. Il presidente della Camera Roberto Fico è stato più esplicito: “Il Parlamento è sovrano, i parlamentari decidono in modo indipendente” e “non accettiamo ingerenze”.
L’approvazione del disegno di legge a firma Alessandro Zan contro le discriminazioni è oggetto di un prolungato scontro istituzionale in Senato, dopo aver ottenuto l’approvazione della Camera, a causa del pervicace boicottaggio della destra confessionalista. Le audizioni richieste dal presidente della commissione Giustizia, il leghista Andrea Ostellari, per rallentare l’iter infatti richiedono settimane. A complicare la situazione, è arrivata la pesante ingerenza diplomatica del Vaticano che ha contestato formalmente il testo col pretesto che alcuni punti violino il Concordato tra Stato e Chiesa cattolica.
Il senatore di èViva Francesco Laforgia ha rivendicato sui social: “il ddl Zan violerebbe il Concordato con la Chiesa? Allora aboliamolo, il concordato”. Aldo Penna (M5S) ha fortemente criticato “l’intervento a gamba tesa delle gerarchie vaticane”, che “va respinto nella maniera più assoluta”: lo stato italiano “non può vedersi dettare l’agenda da un altro, è un’ingerenza inammissibile”.
Dal canto suo Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, ha ribadito il sostegno della sua forza politica alla riforma, da approvare al più presto: “Rispetto per la Santa Sede non vuol dire che torniamo indietro”. “È un provvedimento che non limita la libertà di espressione ma ha la finalità di intervenire contro i reati d’odio”, spiega Letta, “noi siamo fortemente convinti della necessità del provvedimento, non è per bandiera perché crediamo che la vita quotidiana di tanti, troppi italiani privi di questa norma sia peggiore. È una norma di civiltà”. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha auspicato una “fermezza” dal centrosinistra per far passare il ddl Zan: “sono a favore” “fin dall’inizio senza ambiguità”. La senatrice Pd Monica Cirinnà ha denunciato come la Commissione Giustizia sia “resa un pantano dal comportamento della Lega” e ricordato che la mediazione su temi come l’autonomia scolastica delle scuole confessionali (uno dei punti critici per il Vaticano) “già è stata fatta in Parlamento”.
Simona Malpezzi, presidente dei senatori Pd, ha chiesto di discutere subito il testo in aula “per uscire dalla palude”. Presente sul palco del pride di Milano, ha ribadito: “In Senato abbiamo chiesto una data certa”, “voteremo in aula il 6 luglio per calendarizzare il testo”
L’iniziativa invadente del Vaticano contro il ddl Zan ha suscitato una viva reazione, soprattutto sui social e da parte di giovani, tanto che sono aumentate notevolmente le richieste di sbattezzo. Da segnalare il coraggioso coming out laico dell’assessore all’Istruzione, Cultura e Politiche giovanili del Comune di Aosta, Samuele Tedesco, che ha annunciato di aver inviato la propria richiesta di sbattezzo alla parrocchia del battesimo. Una iniziativa “decisamente non sofferta alla quale sto pensando da molto tempo, essendo ateo e non riconoscendomi nell’istituzione della Chiesa Cattolica”, ha spiegato, “ho sentito la necessità di procedere alla richiesta e ribadire la mia contrarietà nei confronti della continua violazione del principio della laicità dello Stato”.
Il diritto all’autodeterminazione sul fine vita in Italia stenta ad affermarsi concretamente, ma qualche segnale di speranza arriva. Per la prima volta un tribunale attua la sentenza della Corte costituzionale n. 242/19 che ha assolto Marco Cappato e Mina Welby dell’Associazione Luca Coscioni dal reato di aiuto al suicidio sul caso di Dj Fabo. Il tribunale civile di Ancona ha infatti disposto che l’Azienda sanitaria locale valuti se un uomo di 43 anni, tetraplegico da un decennio per un incidente e in condizioni irreversibili, abbia il diritto di rinunciare al sostegno vitale e di avere una morte dignitosa tramite specifici farmaci.
Sul fronte dell’autodeterminazione si combatte ancora per conservare gli avanzamenti conquistati negli scorsi anni. Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio ha ribadito che le minorenni hanno diritto di richiedere in farmacia la pillola dei cinque giorni dopo anche senza ricetta. Il ricorso presentato da alcune associazioni integraliste no-choice è stato respinto, poiché la pillola non è un farmaco abortivo ma un contraccettivo di emergenza.
Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione in materia di salute sessuale e riproduttiva, tesa a garantire in tutti gli stati l’accesso all’aborto sicuro e legale e a rimuovere tutte le barriere ai servizi relativi a contraccezione e aborto. Nel testo viene denunciato inoltre come la pandemia di coronavirus abbia avuto un impatto negativo sui diritti delle donne. Questa risoluzione rappresenta un passo avanti, soprattutto considerando la situazione di paesi come l’Italia.
I gesti di ossequio confessionalista sono molto diffusi tra i politici, ma qualcuno osa talvolta metterli in discussione. Il consigliere regionale Ferruccio Sansa ha contestato la presenza della Regione Liguria al Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, in programma per agosto. La Regione ha infatti speso 90mila euro per lo stand con il pretesto della promozione della propria immagine dopo il Covid. Come fa notare Sansa, “chi conta c’è, soprattutto nel centrodestra che strizza l’occhio al mondo cattolico”: non a caso proprio il governatore Giovanni Toti sarà presente alla kermesse cattolica.
Il clericalismo mostra il suo volto anche nell’acritica accettazione di costruzioni che deturpano il paesaggio. La Procura di Verona ha aperto un’indagine per abuso d’ufficio sulla croce dedicata a papa Giovanni Paolo II da posizionare sulla cima del Monte Baldo nei confronti del vicino Comune di Malcesine. L’iniziativa confessionalista presa in accordo con l’amministrazione è stata contestata da molti: il teomostro infatti, alto ben 18 metri, rischia di compromettere un’area di grande interesse naturalistico.
Non mancano persino casi di parrocchie che, con la scusa di ampliare le attività o “fare del bene”, costruiscono strutture abusive. La parrocchia di San Giuseppe Artigiano di Brodano, località a Vignola (MO), dovrà versare al Comune 21.840 euro di sanzione per un abuso edilizio denunciato nel 2014. Il Tar dell’Emilia Romagna ha dato torto alla chiesa che si era dotata di un prefabbricato di 26 metri quadri come deposito.
Il caso di Saman Abbas, giovane di origine pakistana che si sospetta sia stata uccisa dai parenti perché non si adeguava ai precetti della religione islamica e al tradizionalismo familista, scuote anche la politica. Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha espresso il suo sconcerto, senza scadere nella xenofobia. “Serve una società laica, libera dal patriarcato e da pregiudizi religiosi”, ha commentato sui social.
Anche la lotta simbolica contro l’omofobia ha la sua importanza. La consigliera regionale lombarda del Pd Paola Bocci ha presentato con i colleghi di M5S e Azione una mozione per illuminare il Pirellone con i colori arcobaleno durante le notti delle giornate del Pride a Milano. L’iniziativa, volta a dare un segnale contro l’omofobia, è stata però pesantemente contestata dalla destra integralista e bocciata dalla maggioranza. Serviva a “dare un segnale e dire che noi riconosciamo i diritti di tutti”, ha spiegato il capogruppo M5S Massimo De Rosa. Dallo schieramento Pd arrivano i commenti di Silvia Roggiani (“non sorprende questa decisione della maggioranza”) e del responsabile diritti del partito Michele Albiani che denuncia: “l’ennesima prova che le forze oscurantiste che governano la Regione non guardano all’Europa moderna, ma a quella da brividi di Ungheria e Polonia”.
L’Europa continua ad essere alleata nella lotta all’omofobia. Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa ha infatti adottato una risoluzione per condannare le discriminazioni verso le persone lgbt in Polonia, richiedendo al paese di cancellare le famigerate “zone libere da lgbt” istituite da diversi enti locali polacchi per assecondare le pretese degli integralisti cattolici anti-gay.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha contestato duramente la legge approvata dall’Ungheria contro la “propaganda” lgbt. Una norma, spiega, che “discrimina le persone sulla base dell’orientamento sessuale e va contro i valori fondamentali della Ue”. Per questo i commissari competenti hanno avuto il mandato di esprimere al governo ungherese “le preoccupazioni legali prima che la legge entri in vigore”. Anche il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel e il presidente del Parlamento Ue David Sassoli si sono attivati. L’Ungheria rischia la procedura di infrazione.
Tredici paesi europei hanno quindi firmato una dichiarazione congiunta che esprime preoccupazione per la deriva dell’Ungheria e richiede l’intervento della Commissione: anche l’Italia ha aggiunto la sua firma all’appello, dopo il mancato chiarimento dell’Ungheria al Consiglio Affari Generali.
Intanto Malika, la ventunenne cacciata di casa dai genitori perché omosessuale, dopo diversi mesi si è stabilita a Milano con la sua compagna, ritrovando finalmente la sua serenità.
L’insegnamento religioso cattolico nelle scuole è sempre più visto come inattuale. La senatrice Bianca Laura Granato di L’Alternativa C’è ha presentato una mozione per rivedere gli accordi tra Stato e Chiesa al fine di sostituire l’ora di religione cattolica gestita da insegnanti scelti dai vescovi con “insegnamenti laici, di storia delle religioni per esempio”. L’iniziativa è sostenuta da parlamentari M5S, Pd, Leu, +Europa e del Gruppo Misto e ne riprende una simile avanzata nel 2019. La senatrice Granato ha spiegato la necessità di abolire l’Irc poiché “è ormai anacronistico portare avanti un insegnamento confessionale all’interno delle scuole statali”, che tra l’altro comporta ingenti spese. Ritiene che gli insegnanti di religione “che hanno un precariato di lungo corso possano essere assorbiti nelle scuole” per impieghi diversi.
Ma la politica poco trasparente del Vaticano sugli abusi sessuali su minori, nonostante le dichiarazioni roboanti di papa Bergoglio, desta sconcerto a livello internazionale. Tanto che alcuni relatori speciali delle Nazioni Unite hanno inviato al Vaticano una lettera in cui si denuncia l’esistenza di “decine di migliaia di presunte vittime” in “decenni” e le “pratiche ostruzionistiche” della Chiesa, resa pubblica dall’Alto Commissariato dell’Onu per i diritti umani.
La redazione
«… La senatrice Bianca Laura Granato di L’Alternativa C’è ha presentato una mozione
per rivedere gli accordi tra Stato e chiesa …»
Mi piacerebbe che questa ‘revisione’ degli accordi si risolvesse in maniera netta e inequivocabile
come fece la speaker Nancy Pelosi: semplicemente stracciando platealmente il documento
del quale, in quel momento, stava parlando Trump! 😛
Emperor
E pensi di essere il solo?
🤣🤣🤣🤣🤣
L’articolo su Malika qui linkato è del 3/6, un altro articolo del 30/6, stessa testata, riporta
che con il denaro raccolto si sia comprata una Mercedes e un cane di razza da 2500€.
Dice che con il ‘suo’ denaro fa quello che le pare… Certo, ma dovrebbe dirlo prima.
Mamma mia, che fatica procedere verso i diritti sacrosanti a passi così piccoli. I preti ottengono quasi tutto alla svelta e in contanti, noi invece dobbiamo accontentarci di promesse, proposte, dichiarazioni che spesso non hanno conseguenze, e avanti. In attesa che arrivino le destre a cancellare quel poco che avremo conquistato. Forse mi è sfuggito ma non ho visto riferimenti al video di Fedez dopo l’ingerenza vaticana. Non conosco le sue canzoni e non conosco a fondo il personaggio, ma è un influencer, arriva ai giovani e parla chiaro e diretto: ho apprezzato. A volte bisogna fare così, bisogna alzare la voce e usare un linguaggio semplice che arrivi alla pancia, alla faccia degli intellettuali falsamente laici.
In questo luglio torrido, c’è una clericalata che è come una freddura. La croce posta sul monte Baldo in onore un papa. Ma c’è la ventata di aria fresca di chi la considera una deturpazione del paesaggio. La procura di Verona sta anche indagando un comune per abuso d’ufficio.
Devo dire che una battaglia di carte protocollate per una croce, per quanto enorme, su una montagna, mi dà allegria e una certa soddisfazione. Fino a qualche anno fa, nessuno ci avrebbe proprio fatto caso.
Dovrebbero fargli pagare l’occupazione di suolo pubblico.
A prescindere dalla deturpazione del paesaggio.
No. Dovrebbero fargli pagare l’occupazione di suolo pubblico, i danni per la deturpazione ambientale E una multa per aver solo pensato di fare una cosa del genere, e un’altra per averla attuata.
Relativamente agli abusi in questi giorni c’è la notizia degli abusi nelle scuole residenziali canadesi gestite dalla chiesa cattolica, dove sono state scoperte centinaia di tombe senza nome di nativi americani. Sono una ulteriore conferma del sistema emerso dalla commissione d’indagine del 2015 e da altri ritrovamenti.
E’ anche in questo caso evidente l’intreccio storico tra stato e chiesa, anche in epoca recente visto che sono state chiuse definitivamente solo a fine ‘900 e testimoniano come sia avvenuta quella famosa conversione al cristianesimo dei popoli indigeni ed il coinvolgimento della chiesa cattolica nel creare il “buon cittadino e suddito obbediente”.
E’ curioso notare come gente che si straccia le vesti per degli embrioni e per la famiglia naturale non abbia avuto problemi a strappare bambini a famiglie non da loro approvate e non abbia avuto problemi a perpetuare abusi e violenze su tali bambini.
Ma anche in questo caso si vede che è solo lo stato laicizzato che evolvendosi arriva a riconoscere questi abusi, non di certo la chiesa cattolica che solo quando scoperta manifesta il suo ipocrito dolore e compassione, come si vede dalle parole del papa e dei vescovi, che commentano fatti di una chiesa non di secoli fa come per l’inquisizione, ma avvenuti nella chiesa in cui loro stessi hanno vissuto e di cui è difficile credere fossero completamente all’oscuro e che alle parole non fanno seguire i fatti di mettere a disposizione l’imbarazzante documentazione di cui dispongono.
Ed è interessante notare il comportamento dei media e della chiesa che cercano di minimizzarne il coinvolgimento citato come un semplice dettaglio, talvolta taciuto, parlando genericamente del colonialismo e del razzismo, come se non ne avesse fatto attivamente parte o sostenuto con l’evangelizzazione e tratto notevoli benefici, e che non se ne traggano le conclusioni sulla religione, nello specifico cristiana, facendo credere che la chiesa di oggi sia qualcosa di diverso.
“ La senatrice Bianca Laura Granato di L’Alternativa C’è ha presentato una mozione per rivedere gli accordi tra Stato e Chiesa al fine di sostituire l’ora di religione cattolica gestita da insegnanti scelti dai vescovi con “insegnamenti laici, di storia delle religioni per esempio”……
Ottima iniziativa ! Questa lascerebbe delle tracce indelebili nella memoria, particolarmente viva, dei giovani…Ma anche il preludio del declino delle religioni monoteiste. Tutto dipenderà da chi e come verrà insegnata la storia, quindi mitologia, intesa come genesi dell’animismo, politeismo ed infine il monoteismo che, indicutibilmente fece –e tuttora fa- enormi danni sociali.
Dove metterebbero gli attuali insegnanti di religione? Direi che non sarebbero adeguati a fare storia delle religioni o filosofia o altro.
C’è già la proposta: “Ritiene che gli insegnanti di religione “che hanno un precariato di lungo corso possano essere assorbiti nelle scuole” per impieghi diversi.” Cioè oltre ad essere messi di ruolo insegneranno altro, cosa che già avviene in parte. Immagina un ex insegnante di religione fedelissimo del vescovo che insegna storia delle religioni, educazione civica, italiano, storia, filosofia o scienze. Che cosa e come insegnerà? Un mio figlio aveva un professore di filosofia che era un pezzo grosso all’interno di CL e a filosofia si soffermava tantissimo su Sant’Agostino e la patristica, mentre ignorava o sorvolava su filosofi non graditi alla chiesa cattolica. Oppure l’evoluzione spiegata da un sostenitore del disegno intelligente, se non del creazionismo o l’inquisizione trattata da un seguace di Introvigne o Messori ….
Roberto V
Insegnare non è il solo problema: se fossero impiegati in segreteria oppure in ruoli più “organizzativi” sarebbero più vicini alla dirigenza e quindi potrebbero influire o indirizzare la filosofia educativa degli istituti. Ovunque tu li metta ne va della laicità della scuola. Dovrebbero andare a insegnare nelle scuole private cattoliche, ma la vedo dura.
In questi tempi di crisi tanti perdono il lavoro: perché non gli insegnanti designati
dalla Città del Male? Si rimettano in gioco, alla pari, senza favoritismi.
C’erano i preti-operai, potrebbero inventarsi insegnanti-operai.
Non sono loro a dire che il dolore avvicina a dio? Che provino, almeno una volta…
Comunque sono per lo studio della filosofia o materie affini, come il pensiero logico.
Non roba pesante alla Heidegger… o gatti di Schrodinger… 😛
Un posto di lavoro in acciaieria no?
Ma anche bidello o sorvegliante….