Poche ore fa sono state superate le 1.000 registrazioni sulla mappa dello sbattezzo. A soli due mesi dall’inizio della raccolta, iniziata il 5 maggio scorso, già 1.028 persone hanno caricato la lettera di risposta ricevuta dalla parrocchia o dalla diocesi che attesta la loro apostasia formale dalla Chiesa cattolica.
A far crescere la volontà di non essere considerati “figli della Chiesa” hanno contribuito anche le recenti e inaccettabili ingerenze del Vaticano sull’iter legislativo del ddl Zan. Per molti cittadini ha rappresentato la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso colmo di favoritismi concessi da una classe politica attentissima a quel che viene scritto, detto e spesso e volentieri comunicato sottobanco dallo stato estero e totalitario istituito nel cuore di Roma dal regime fascista nel 1929.
Per l’occasione il sito sbattezzati.it è stato dotato della nuova pagina delle statistiche. Le varie interrogazioni a disposizione consentono di ordinare le regioni e le province in base al numero di sbattezzi registrati. Per singola provincia è inoltre possibile ottenere un elenco che, in forma anonima, mostra i dati in dettaglio, tra i quali i commenti degli sbattezzati e i documenti inviati dai parroci.
Val la pena di ricordare che lo sbattezzo, in particolare per atei e agnostici, non ha a che fare con il sacramento del battesimo (e con l’annesso esorcismo per scacciare Satana e togliere il peccato originale). È invece l’esercizio del diritto fondamentale di non appartenere a un’organizzazione nella quale non ci si riconosce. Si esercita grazie a una iniziativa legale curata dall’Uaar che ha portato al pronunciamento del Garante per la protezione dei dati personali, Stefano Rodotà, del 13 settembre 1999. Atto di apostasia formale a tutela della propria reputazione. E spesso atto politico per affermare la volontà di vivere in un paese libero, laico e civile.
La redazione
“Atto di apostasia formale a tutela della propria reputazione. E spesso atto politico per affermare la volontà di vivere in un paese libero, laico e civile.”
Probabilmente in un paese civile si prenderebbero provvedimenti x prevenire un ricorso del genere anche se successo nei fatti realmente accaduto, si prende atto di un’ingiustizia x la quale ancora oggi si abusa sui dei minori.
Avevo risposto al tuo triplo post, di cui due poi cancellati.
Il mio è invisibile ma ora ne risultano tre totali.
Abbiamo a che fare con gente a cui piace giocare con le parole,
soprattutto se senza significato e riferite a concetti astrusi lontani dalla realtà:
sacramento, peccato originale, satana…
“Apostasia: Ripudio, rinnegamento della propria religione per seguirne un’altra.” Fonte Treccani.
A parte l’evidente errore di tale definizione, dove l’abbandono di un credo non comporta necessariamente l’ingresso in un altro, io non commetto apostasia nel momento in cui il credo mi è stato arbitrariamente assegnato alla nascita.
Di più, chiamarlo “credo” postula la capacità di ragionamento ed espressione da parte del credente. Un neonato non “crede”, vuol solo mangiare, piangere, dormire. Neanche un bambino crede, semplicemente segue i dettami di famiglia, mentre qualcun altro si arroga il diritto di credere in sua vece (arrogante, appunto). Male, malissimo.
«…qualcun altro si arroga il diritto di credere…»
Il punto critico è proprio confondere ‘credere’ con ‘sapere’.
Chissà se qualcuno può aggiornare le mie conoscenze.
I neonati in famiglie cattoliche vengono battezzati e iscritti nel registro apposito a loro insaputa.
I neonati (maschi) di Ebrei vengono circoncisi: sono anch’essi iscritti a loro insaputa in un registro di una sinagoga? E le neonate femmine di Ebrei?
I neonati di famiglie islamiche, pentecostali, luterane, Testimoni di Geova, Mormoni, etc. , vengono anch’essi iscritti a loro insaputa in appositi registri?
Ringrazio anticipatamente …