Esportare la libertà, per poi lasciar ammazzare chi l’ha voluta assaporare

Eravamo stati facili profeti nel prevedere una facile avanzata talebana. Anzi, ci siamo purtroppo rivelati sin troppo ottimisti. Perché nel giro di pochi giorni l’Emirato islamico dell’Afghanistan è già diventato una realtà: e meno male che Joe Biden, soltanto un mese fa, aveva sostenuto che «l’esercito talebano non è quello nordvietnamita; non sono lontanamente paragonabili in termini di capacità; non ci sono proprio possibilità che vedrete persone evacuate dal tetto dell’ambasciata degli Stati Uniti in Afghanistan». E invece il remake è implacabilmente andato in onda, ancora più velocemente. Le immagini dell’entrata nel palazzo presidenziale di Kabul somigliano sinistramente all’assalto al Campidoglio del sei gennaio – con l’unica, decisiva differenza che è stato coronato da successo. Il segretario di Stato Antony Blinken straparla adesso di «obiettivi raggiunti». Quelli talebani, senz’altro.

Il mostro l’hanno creato gli stessi Stati Uniti, in funzione antisovietica. Ma sono vent’anni che rimpiangono di averlo fatto, anche se non lo ammetteranno mai. Esportare la libertà è doveroso, ma ricorrendo soltanto alle argomentazioni e all’esempio. Si sono invece privilegiate la forza delle armi, l’arroganza, la corruzione, le trattative al ribasso con i leader locali – e persino con gli stessi talebani: da questo punto di vista Biden ha soltanto concluso malissimo un lavorio cominciato persino peggio da Trump. È stato creato un esercito di gente che cercava soltanto un posto ben retribuito (per gli standard del paese) e che ha immediatamente disertato, senza pensare nemmeno per un nanosecondo che valesse la pena rischiare la propria vita per salvare una classe dirigente così screditata. Non è una critica, è un’amara constatazione: come è una constatazione affermare che l’esercito afghano formato dai sovietici combatté invece per anni. Resta il fatto che da quattro decenni gli afghani conoscono soltanto la guerra, e con una premessa del genere è sin troppo comprensibile che vogliano stare dalla parte di chi la sa condurre meglio. E che tra l’altro promuove “valori” che, per quanto ci appaiano terrificanti, sono imposti a un paese in cui il 99% della popolazione vuole che la sharia sia legge dello stato.

Si percepisce purtroppo l’assenza dell’Onu – ma di un’Onu seria e autorevole, non quella che si limita a denunciare gli orrori dei talebani, e che comunque ci fa una figura migliore dell’Unione Europea, per l’ennesima volta afona quando dovrebbe far sentire la propria voce. E dire che in Afghanistan sono state spese cifre folli. Altrettante se ne spenderanno, nei prossimi anni, se (com’è probabile) l’Emirato diventerà la mecca dei foreign fighters e il centro di addestramento per eccellenza di jihadisti che colpiranno ovunque. C’è chi crede che i talebani siano cambiati. Ma è più razionale pensare che sia solo un’esigenza d’immagine – peraltro veicolata dagli stessi sconfitti, per indorare la pillola della disfatta ai propri elettori.

Nel frattempo assistiamo all’ormai tradizionale silenzio delle organizzazioni islamiche occidentali e degli stati dell’Organizzazione della cooperazione islamica (e facciamo finta di non sapere da dove provengono i fiumi di denaro necessari ad armare fino ai denti i talebani). Altre potenze geopolitiche sembrano accontentarsi della de-americanizzazione dell’Afghanistan e delle vaghe promesse che la riconquista non sarà esportata fuori dai confini: la Cina pensa ai futuri affari e la Russia ha già definito i talebani «persone ragionevoli». Il mondo intero ritiene la riconquista un dato di fatto e il nuovo-vecchio governo afghano una realtà di cui tenere conto. Nulla di sorprendente: fece lo stesso anche con Adolf Hitler. La storia si ripete spesso perché il dna della specie umana non può cambiare dalla sera alla mattina.

Tuttavia, se è vero che, nei vent’anni intercorsi tra Talebania I e Talebania II, di avanzamenti civili non ce ne sono stati molti, numerose persone si sono tuttavia battute per conseguirne ulteriori: quell’1% della popolazione che non vuol vivere in uno stato basato sulla sharia è oggi a fortissimo rischio di perdere la vita. Se poco cambierà per gli apostati (la pena di morte per loro non è stata mai abolita), la sorte degli omosessuali è stata descritta nei giorni scorsi dal giudice talebano Gul Rahim: la lapidazione, o la caduta pilotata di un muro alto tre metri sopra di essi.

Ma a pagare a caro prezzo il trionfo talebano sarà soprattutto la metà femminile della popolazione. Già ora non si vedono più donne in giro per le strade di Kabul. Tuttavia, la re-imposizione del burqa e del guardiano costituisce soltanto una piccola parte del problema. Perché la vittoria dei terroristi porterà forse la pace nel paese, ma per tante sarà quella eterna. Rischiano seriamente la pelle tutte le donne che si sono esposte: le attiviste, le single, le giovani istruite e coltivate, le guide turistiche, le registe, le giornaliste, le giudici: una di esse, Tayeba Parsa, ritiene certo che andranno incontro a un’esecuzione. Stanno facendo il giro del mondo le strazianti lacrime di una ragazza consapevole del triste destino che l’attende. Se saranno fortunate, lei e le altre come lei andranno spose ai combattenti per diventarne schiave sessuali. O saranno costrette a morire pur di non finire nelle mani dei talebani, come quei disperati che si sono attaccati agli ultimi aerei in partenza da Kabul.

Biden avrebbe dovuto dimettersi per quanto è stato incapace e per tutte le morti causate dalle sciagurate modalità con cui ha attuato una decisione controversa. Invece continua a negare ogni responsabilità, scaricando tutta la colpa sugli afghani e manifestando una glaciale indifferenza per le loro vite: Make America First Again, il mondo s’attacchi. Prendiamo nota, vista la facilità con cui la seguiamo in avventure scriteriate.

Tutti noi europei portiamo una pesante responsabilità per quanto è accaduto. Prima abbiamo tradito i curdi, ora la parte migliore della società afghana. Accogliere il maggior numero possibile di persone a rischio è doveroso, anche se sarebbe un ben misero modo per sdebitarci. La riconquista talebana è un colpo durissimo per chi è impegnato nella costruzione di un mondo migliore. Causerà una gigantesca perdita di fiducia in chi si batte per la libertà in paesi pericolosi – quei pochi che sopravviveranno, quei pochi che continueranno a farlo. Il lavoro che ci attende è immane. E lo dovremo svolgere da soli, senza la collaborazione di tanti sedicenti, vigliacchi democratici.

Raffaele Carcano

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70 commenti

Mixtec

Alcuni seguaci di una religione abramitica hanno organizzato ed eseguito un attacco ai seguaci di un’altra religione abramitica nel 2001 (inaugurando così in modo appropriato il III Millennio dei seguaci di tale religione abramitica).
I seguaci della religione attaccata hanno reagito, occupato il paese in cui l’attacco era stato organizzato, hanno lasciato che la religione abramitica continuasse a prosperare, ed adesso se stanno andando. Non è che i figli di Abramo debbano combattersi sempre: l’importante è che non si rompano le scatole reciprocamente.

laverdure

@Mixtec
Caro Mixtec,invidio il tuo ottimismo.
Adesso che l’Afghanistan si avvia a diventare una teocrazia integralista al cui confronto l’Iran sembrera una comune di hippies,diventera il piu’ grande potenziale “santuario “del terrorismo islamico.
A livello mondiale,come potenziali bersagli.
Altro che “non rompere le scatole”.

laverdure

Beninteso Russia e Cina cercheranno di “cavalcare la tigre”,come fanno da anni con Kim il Sung,ma e’ difficile prevedere i risultati.
Ricordate come Stalin credette di poter cavalcare la tigre nazista fornendo a Hitler i mezzi per il riarmo ?Alla fine per lui si rivelo un buon investimento,( si impadroni dell’Europa orientale)ma per milioni di russi molto meno.

laverdure

Altro pensierino : quanto e’ successo non fara che ribadire nell’opinione pubblica occidentale la contrarieta a nuovi interventi miltari nel mondo,in nome del principio di “pace ad ogni costo “.(Ben pochi ormai conoscono la storia e i risultati della fedele applicazione di questo principio a fine anni ’30).
Mentre invece accendera la propaganda della jahd islamica in tutto il mondo come un fiammifero in una polveriera.
Una bella combinazione,vero ?

laverdure

Ma di cosa ci preoccupiamo : i leader Talebani hanno garantito di volere solo la “serenita” del popolo.
E i Talebani sono uomini d’onore (Come Bruto)

laverdure

Una cosa e’ certa : cosi come l’Isis ha mostrato di comprendere pienamente l’importanza della propaganda e delle “public relations”,e per anni si e’ servito di Internet come di un efficacissimo mezzo di manipolazione e reclutamento di
“foreign fighter”,sicuramente anche i leader Talebani hanno imparato la lezione,e
si guarderanno,per quanto possibile,a ostentare le loro porcherie.
Nel senso che avranno cura di condurle lontano dai media,cosa facilissima,dato che gli unici media che oseranno mettere il naso nel paese saranno quelli considerati “sicuri”.
E avranno cura di mostrare i benefici effetti del nuovo corso e la soddisfazione
dei cittadini : non mancheranno ragazze che affermeranno davanti alle telecamere
la loro soddisfazione di indossare lo chador ( e magari anche il burqua),e questo,notare bene,senza nessuna costrizione ,anche nei 20 anni passati la percentuale di ragazze “indottrinate” dalle famiglie in modo strettamente tradizionale ( vale a dire a suon di sberle)non e’ certo stata bassa.
Non dimentichiamo che anche in Turchia il nuovo corso islamico di Erdogan e’ stato acclamato pubblicamente da numerose donne.
Quanto ai nostri intellettuali e ai nostri “Clark Kent” dei media,sapranno far tesoro dell’esempio che Bocca e soci offrirono con la loro “autocensura” ai tempi di Pol Pot ( e di altri )

laverdure

Tra le “arrampicate di specchi” degne di Messner cui si dedicheranno i nostri media
per evidenziare i pregi del nuovo regime ci sara senza dubbio la cessazione dei sanguinosi attentati in mercati,ospedali,scuole ecc.
Il fatto che a eseguirli erano proprio i Talebani e’ una sottigliezza metafisica,come direbbe il Manzoni.

Gérard

Uno fra i migliori articoli letto questi giorni in merito al disastro afghano . Grazie Sig. Carcano.
Bene di aver ricordato il nostro tradimentto dei nostri alleati kurdi che avevano combattuto gli djihadisti di Daesh ( Grazie a Trump che aveva anticipato con ciò il disastro afghano, aprendo anche le trattative con i talibani ) . Mi chiedo : ma dopo tutto questo, chi c’è nel mondo che si fiderà di noi Occidentali che abbiamo ormai la maschera della vigliaccheria ? Ho girato per piu di 20 anni mezzo mondo ( per motivi professionali ) e se non sono mai andato in Afghanistan visto che in questo paese povero, c’ era poco di tecnologia italiana da vendere ( il sottosuolo afghano è ricco ma questo lo sappiamo da pochi anni e ci voranno forse 10 anni per esempio per sfruttare il litio presente in grande quantita ) sono stato in Pakistan, paese che, oltre un confine, ha molte cose in comune con l’ Afghanistan ( E nel nord del paese che ho visto per la prima volta le donne con la burqa blu ) . La situazione delle donne sarà senz’ altro terrribile ( anche se un primo tempo supongo che questi signori non si faranno vedere sotto il loro vero aspetto…) con le bambine spose, i ragazzi arruolati di forza nelle truppe di soldati,ma anche i bei ragazzini puberi . La pedofilia e molto diffusa ( sia in Pakistan che in Afghanistan ) anche fra i talebani e di certo non sarà sradicata !! ( I poveri Bacha Bazi, dai quali la stampa italiana parla ben poco …) .

laverdure

@Gerard
Concordo pienamente con te ,caro Gerard,e con Carcano sul tradimento consumato ai danni di genti rispettabili che contavano sul nostro aiuto.
Solo che vedo un piccolo interrogativo : quale condotta alternativa avresti suggerito ?
A scanso di equivoci : io ho approvato totalmente sia la nostra partecipazione a”Desert Storm”,sia la nostra partecipazione all’ “Operazione Kossovo “.
Quando i nostri aerei buttavano bombe “vere” (non di cioccolata)su veri bersagli,con tanto di morto.
E senza che la nostra stampa ne accennasse se non in modo vago,a parte le riviste specializzate,come se si trattasse di voli di propaganda.
Insomma ,all’insegna di “Facciamo pure la guerra,basta che non si dica in giro !”.
Missioni che comunque ci hanno fatto guadagnare un minimo di rispetto sul piano internazionale,cosa che in Italia non e’ mai abbondata dalla caduta dell’Impero Romano in poi.
Temo che invece questa volta l’intervento occidentale si sia rivelato uno sbaglio,anche se poteva non apparire tale all’inizio.
E che come diceva Machiavelli,”Non si tratta mai di scegliere tra il bene e il male,ma tra il male minore e il peggio !”
E stavolta mi sembra evidente quale fosse il male minore (e “minore” non significa
certo trascurabile)

Gérard

Caro Laverdure…
Le prime reazioni ufficiali dei paesi musulmani sono generalmente favorevoli all’ arrivo al potere in Afghanistan dei talebani islamisti.
Dopo “l’unione internazionale degli studiosi musulmani”, organo dei Fratelli Musulmani, e Hamas…, tocca al Gran Mufti dell’Oman congratularsi con i talebani per il loro successo. Ahmed bin Hamad Al-Khalili ha twittato che gli insorti islamisti hanno ottenuto “una chiara vittoria e una potente vittoria sugli invasori aggressivi”.
“Ci congratuliamo con il fraterno popolo musulmano afghano per la sua vittoria contro gli occidentali ..”.
Ci congratuliamo anche con l’intera ummah (comunità) musulmana per l’adempimento della vera promessa di Dio e invitiamo il fraterno popolo musulmano afghano a rimanere unito di fronte alle sfide future”.

Intanto, imitando il loro ” bel modello ” il profeta autoproclamto dell’ Islam, hanno fatto ucciderre un famoso comico afghano che faceva delle imitazioni dei talebani e all’all’arrivo a Kabul il 15 agosto, i loro combattenti hanno rilasciato migliaia di detenuti dal carcere, inclusi militanti chiave di al-Qaeda !

“Possa Allah far scendere sul popolo afghano le migliori ricchezze, i migliori ospedali, le migliori scuole e il miglior futuro che il paese non ha mai sognato !!! ” dichiara il dirigente di una delle tante associazioni islamiste francese ( sciolta poco settimane fa dal governo per il suo sostegno all’ integrismo islamico ) ignorando che la Francia, ma anche altri paesi come il Giappone per esempio., hanno allestiti i migliori ospedali che ci siano ( quello francese per esempio ha le infrastrutture fra le più moderne e 1000 dipendenti stipendiati, uomini e donne ) . Quando c’erano i comunisti al potere e poi i russi, negli ospedali e universita c’ erano 60% di studenti femine e 40% di infermiere e donne dottoresse …

Se all’ indomani dell’ attentato di New York sono stato favorevole all’ intervento votato alla maggioranza dall’ ONU delle truppe della NATO in Afghanistan , ero totalmente opposto al cosidetto ” Desert Storm ” convinto che questa era in realta un intervento voluto dalle multinazionali americane ( che troppo spesso gestiscono in appalto la politica estera degli Stati Uniti ) il che ne abbiamo avuto in futuro la conferma . Ero peraltro andato in Irak quando c’ era Saddam Hussein e non ho mai avuto l’ impressione di un paese ultra armato e quasi invicibile ( anzi ..) e di una popolazione ostile e arretrata ( anzi…) . Ero invece convinto, come lo disse a l’ ONU il ministro degli esteri francese che l’ invasione dell’ Irak avrebbe multiplicato il terrorismo . Fu purtroppo nel giusto !
Io non sono un stratega ma come tanti in Belgio e Francia ( in Italia non so ) siamo rimasti sconvolti dalla leggerezza con cui Trump ha deciso di ritirare le truppe americane che non facevano altro che essere un muro fra le truppe turche e la popolazione kurda che aveva pagato col sangue la nostra diffesa contro Daesh .
La prossima tappa sarà il ritiro delle truppe francese dal Mali che cercavano di impedire il progresso verso nord degli combattenti islamisti e che alla fine ci troveremo nella stessa situazione dell’ impero bizantino : circondati da tutte le parti .

laverdure

@Gerard
Caro Gerard,concordo con te.
Come ti ho gia detto,io sono assolutamente d’accordo con l’uso della forza quando appare evidente che non esistano altre vie,come in “desert storm” e in Kossovo,dove l’uso della forza ha pagato.
Sfortunatamente in questo caso la forza,perlomeno quella che l’Occidente e’ in grado di sfruttare,non era sufficente.
Persino i Sovietici,se ricordi bene,diedero forfait,sebbene fossero molto meno sensibili alle perdite,sia alle proprie sia,a maggior ragione,a quelle inferte alla controparte,civili compresi.
Quanto all'”embargo” di natura economica,uno dei “toccasana” dei progressisti,e’ una pura utopia,visto che oltre ad aver potuto contare fino ad ora sull’aiuto piu’ o meno occulto del Pakistan e di altri paesi islamici,ci sono parecchie probabilita che anche Cina e Russia cerchino di entrare nel “grande gioco” ,stipulando “inciuci” piu’ o meno occulti coi Talebani.
Temo che l’unica strada da seguire sia concentrarsi nei casi dove interventi efficaci,piu’ o meno accompagnati dall’uso della forza,siano realmente possibile ad un prezzo accettabile per l’occidente.

laverdure

@Gerard
“Io non sono un stratega ma come tanti in Belgio e Francia ( in Italia non so ) siamo rimasti sconvolti dalla leggerezza con cui Trump ha deciso di ritirare le truppe…”
Caro Gerard,in un paese dove molta gente non sa nemmeno cosa significa “assembramento”,puoi immaginarti quanti siano a sapere qualcosa dei kurdi,del daesh o del Mali.E quanto ne siano sconvolti.

laverdure

Il destino ha giocato una crudele beffa a Gino Strada,che come sapete era sempre stato un acceso oppositore dell’intervento occidentale in Afghanistan.
Ora avrebbe avuto la possibilita di offrire personalmente i propri servizi in quel paese,e forse le autorita locali glielo avrebbero concesso,dopotutto cio’ favoriva le loro “public relations”.
Anche se probabilmente lo avrebbero considerato un “utile idiota”,per dirla alla maniera del grande Lenin.
Ovviamente non sapremo mai se avrebbe avuto il coraggio di denunciare eventuali gravi violazioni dei diritti umani delle quali fosse stato testimone.
Ricordate il comportamento dei responsabili di ONU e Croce Rossa nella Cambogia di Pol Pot ?

mafalda

Agli USA l’Afghanistan non serve più: soldi sprecati in armi, 3000 cittadini americani uccisi per nulla. Andiamo avanti, vediamo se ci sarà a breve una replica dell’ 11 settembre, per una nuova guerra in un altro paese.

laverdure

@Mafalda
Cara Mafalda,trai le conclusioni sbagliate : gli Usa si sono ritirati non perche ‘
l’Afghanistan avesse perso importanza,ma perche hanno dovuto ammettere una sconfitta.
Una sconfitta che riguarda allo stesso modo tutto l’occidente,alla faccia di quei “sinistrorsi”che osannandola mostrano la stessa logica di quel tipo che si taglio gli zebedei per far dispetto alla moglie.
Quanto alla replica,potrebbe essere molto piu’ clamorosa,dato che nel gioco stanno entrando le armi nucleari,che il Pakistan possiede gia e l’Iran possiedera tra poco.
Anche se i governi ufficiali non avrebbero interesse a usarle,non si puo’ certo scartare la possibilita che simpatizzanti integralisti annidati nelle alte sfere favoriscano il furto di una o piu’ testate a vantaggio di gruppi estremistici.
I quali ,a differenza della “Spectre” di Operazione Thunderball,molto probabilmente non si limiterebbero ad un ricatto ,ma se ne servirebbero per un attentato di portata epocale che farebbe apparire l’11 Settembre uno scherzo gogliardico.
Bel quadretto,vero ?

Mixtec

“le armi nucleari, che il Pakistan possiede già e l’Iran possiederà tra poco.”
Israele permettendo.

mafalda

Forse non mi sono spiegata: la replica dell’11 settembre può essere fatta solo da un nuovo governo criminale come quello Bush, perché è stato un affare interno, checchè ne dicano le commissioni ufficiali, e ormai la metà degli americani ha dei dubbi che le cose siano andate come le raccontano. L’11 settembre è stato il via libera alla guerra di invasione in Afghanistan e soprattutto in Iraq, con la nobile causa di sconfiggere i brutti terroristi mentre invece lo scopo era puramente economico. Senz’altro anche i terroristi si sono evoluti in questi vent’anni, vogliono essere riconosciuti come forza capace di governare, e forse hanno già fatto un accordo con gli americani, che non disturbano mai i regimi totalitari, come quelli sudamericani, ad esempio.

laverdure

@Mafalda
Cara Mafalda,queste furbaggini lasciale ai complottisti che vedono nelle scie
chimiche una congiura per rendere tutti omosessuali,o che vedono nella “terra rotonda” un complotto ordito dai fabbricanti di mappamondi.
Se Bush avesse tentato di organizzare un complotto simile il Washington Post lo avrebbe rivelato in prima pagina gia l’1 Settembre,in certi ambienti si tengono i segreti come un setaccio tiene l’acqua.
Basti pensare al “segreto” delle performances di Monica Lewinsky,che non ha retto sebbene coinvolgesse SOLO DUE PERSONE !
Quello di agitare lo spauracchio di un nemico esterno per compattare la
propria gente e’ un escamotage vecchio come il mondo,guarda solo come giunta Argentina scateno’ il conflitto delle Falkland,dandosi peraltro la zappa sui piedi.
Questo pero’ non toglie che i nemici spesso esistano davvero,e vengano sottovalutati in nome della “pace e dialogo ad ogni costo”,vedi come l’omino con l’ombrello la prese tu sai dove(licenza poetica) dall’omino coi baffetti (Neville Chamberlain e Adolf Hitler),e grazie a lui la presero milioni di altri.

mafalda

Caro laverdure, questo non è complottismo, anche se sul web nascono le teorie complottiste che più assurde non si può (chissà perché, forse per confondere le acque), questo è cercare di vedere come sono andate davvero le cose, oltre la versione ufficiale che fa acqua da tutte le parti. Comunque se ti va bene quella, buon per te, anzi, potremmo credere benissimo alle versioni ufficiali su Padre Pio, la sacra sindone, le apparizioni di varie madonne, solo per restare in ambito religioso.

laverdure

@mafalda
“..anche se sul web nascono le teorie complottiste che più assurde non si può (chissà perché, forse per confondere le acque)”

Insomma c’e’ un complotto che si serve del complottismo per confondere le idee.
E se ci fosse una cospirazione anche dietro all’idea di questo complotto ?
E un’altra dietro di essa ?
Che diabolico gioco di scatole cinesi,vero ?

mafalda

Caro laverdure, continua pure a credere che chi vuole la verità sull’11 settembre sia paragonabile ai terrapiattisti. Io lo trovo insultante nei confronti dei morti, dei loro parenti e di chi è morto per aver respirato i rifiuti delle demolizioni delle torri, ridotte a farina come se fosse esploso un vulcano.
Per quel che riguarda i talebani, gli unici che possono liberarsi di loro sono gli Afghani perché alla comunità occidentale importa niente di liberare i civili sotto una dittatura. Si sta a guardare e magari si prendono accordi sottobanco per vendere armi ai terroristi.

laverdure

@Mafalda
Cara Mafalda, mi meraviglio di te.
Ti e’ sfuggito il diabolico complotto messo in atto da Biden : perche’ credi che abbia aspettato a iniziare l’evacuazione dei civili “compromessi” quando poteva metterla in atto senza problemi PRIMA di evacuare le truppe,quando le forze NATO avevano ancora il pieno controllo di Kabul ?
E’ evidente che le scene di tragedia ( persone aggrappate ai carrelli degli aerei)hanno lo scopo preciso di impietosire le opinioni pubbliche inducendole a reazioni sdegnate contro quei “cattivoni” dei talebani !
Diabolico,vero ?
E dire che nessuno lo ha capito.
Per completezza,riporto questo link :
https://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Hanlon

laverdure

E’ evidente che Hanlon e’ uno dei tanti membri della cospirazione mondiale,cui fornisce copertura depistando le opinioni della gente.
Addirittura lapalissiano.

Gérard

Caro Mixtec
In quanto riguarda l’ arma atomica del Pakistan, penso che l’ India impedirà al suo vicino turbulente di usarla . Ero in India quando scoppio la prima bomba che i pakistani chiamavano con orgoglio” la bomba islamica ” ( niente di meno …) Posso garantirte che l’ atmosfera era incandescente fra la popolazione indiana, che sia dal popolino che nella classe media alta … Ho termuto per due giorni che venisse a scoppiare una guerra fra questi due paesi e non ero per niente tranquillo …anzi ( mi avevo anche informato alla svelta per ritornare in anticipo in Europa …) .

laverdure

@Gerard
Caro Gerard,temo tu non abbia afferrato l’idea.
Non si tratterebbe certo di un atto di guerra “ufficiale”,ne’ il bersaglio sarebbe l’India.Una bomba trafugata surrettiziamente dall’arsenale pakistano verrebbe “contrabbandata ” nel paese scelto a bersaglio,e forse l’attentato non sarebbe nemmeno rivendicato apertamente ,per creare un clima di incertezza che favorirebbe una destabilizzazione a livello mondiale,
dato che sarebbe praticamente impossibile dimostrare l’origine della bomba.
La storia passata delle armi chimiche di Saddam ovviamente contribuirebbe ad aumentare la diatriba.

laverdure

Gia’,perche le autorita pakistane si accorgerebbero inevitabilmente del furto
delle testate,magari PRIMA ancora che l’attentato abbia luogo.
Ma anche in quel caso,credi che lo ammetterebbero davanti al mondo ?
La cosa sarebbe altrettanto probabile che le autorita cinesi ammettano ufficialmente che il virus covid e’ stato creato nei laboratori di Wuhan,e che
la pandemia e’ dovuta a falle nelle misure di sicurezza.

Gérard

L’ Afghanistan non è servito più a niente dopo la caduta dello spauracchio dell’ URSS. Le risorse miniere sono venute a gala pochi anni fa e ci saranno ancora anni prima di poter sfruttarle ma la Cina sarà la prossima, a suon di milliardi di dollari, a poter usufruirne ( la Russia è alla frutta e non ha i potenziali economici che puo offrire la Cina ) . Non credo ad una replica del 11 settembre ma ad una cresciuta dell’ identitarismo religioso musulmano in forma di rivincita verso l’ Occidente sempre più debole e arrendovole verso le loro esigenze ,

laverdure

@Gerard
“Non credo ad una replica del 11 settembre…….”
Ti suggerisco un saggio uscito da poco, “L’accordo”,dello storico Tim Bouverie,
dove si descrive come dal ’32 al ’40 un aeropago di importanti personaggi della Gran Bretagna (l’unica nazione che contasse in Europa,la Francia rimase passiva)si mostrarono totalmente convinti dell’utilita del dialogo con Hitler,molti si incontrarono personalmente con lui,e della sua intenzione di mantenere la pace.
E si trattava di politici,importanti imprenditori,giornalisti di alto livello ecc,non certo di sprovveduti.
Conosci il seguito.
E come sai la storia si ripete.
Sempre.
Per il semplice motivo che la natura umana non cambia,checche’ ne pensino gli idealisti e la loro utopia dell'”uomo nuovo”.

Gérard

Cara Mafalda,

Nel vuoto lasciato dall’America, altri, in Oriente, verranno inevitabilmente domani prendere il posto . Avranno quindi nelle loro mani il futuro della pace e della guerra nei decenni a venire: Russia, Cina, potenze locali emergenti come Pakistan, Iran, Turchia, per non parlare di organizzazioni o milizie islamiche non statali, sunniti o sciiti. Tutti hanno in comune l’obiettivo di porre fine al vecchio mondo, quello dei valori occidentali, e, se possibile, di distruggerlo… Nel mondo post-Kabul gli europei si troveranno quindi del tutto soli …

Mixtec

“Nel mondo post-Kabul gli europei si troveranno quindi del tutto soli …”
E quindi è tempo che si diano una mossa verso un’aggregazione politico-militare.

Diocleziano

«…Tutti hanno in comune l’obiettivo di porre fine al vecchio mondo,
quello dei valori occidentali e, se possibile, di distruggerlo…»

La strategia del ‘punteruolo rosso’: distruggere la palma sulla quale vive.
Solo dio può ispirare tanta saggezza…

mafalda

Caro Gerard, non sono un’esperta di strategia militare e politica come laverdure (che scusera’ la frase scherzosa), ma il mio intervento riguardava solo i fatti dell’11 settembre, avvolti nel terribile sospetto di essere un’altra Pearl Harbor. Le guerre future dovrebbero giocarsi non sulle armi ma sulla ricerca di fonti alternative al petrolio e sulla diplomazia, per riuscire ad avvicinare ai valori occidentali più paesi possibile. Chi può sapere come girerà la Russia alla morte di Putin? Chi poteva immaginare che negli USA potesse andare al potere un fascista come Trump? Il futuro dell’Europa si gioca sulla sua capacità di restare unita…e di disfarsi il prima possibile delle religioni.

laverdure

L’unico modo in cui l’intervento avrebbe potuto funzionare sarebbe stato se le forze occidentali avessero preso il controllo totale del paese come un vero governo di occupazione,estromettendo totalmente i corrotti signorotti locali,dei quali i talebani mostrano in TV le residenze straripanti di lusso pacchiano.
Come avvenne in Germania e Giappone nel ’45.
Solo in questo modo avrebbero potuto raddrizzare la baracca in modo che potesse ,ad un certo punto, reggersi da sola.
Ma il vero insormontabile impedimento a questo sarebbe venuto dalla schizzinosa opinione pubblica e intellighenzia occidentale,che avrebbero immediatamente lamentato l’inammissibile oltraggio all’ “autodeterminazione”.

laverdure

Per questo, se i Cinesi ritenessero di loro interesse ripetere l’esempio occidentale,
forse la mancanza di certi handicap potrebbe portarli al successo.

Diocleziano

Infatti: è più facile e sicuro soggiogare un paese con contratti
capestro che occupandolo militarmente.
Mi pare che abbiano fatto qualcosa di simile in Madagascar.

pendesini alessandro

….. E che tra l’altro promuove “valori” che, per quanto ci appaiano terrificanti, sono imposti a un paese in cui il 99% della popolazione vuole che la sharia sia legge dello stato…..
…..La storia si ripete spesso perché il dna della specie umana non può cambiare dalla sera alla mattina…..Dice l’articolo

La causa di un paese in cui il 99% della popolazione vuole che la sharia sia legge dello stato, NON è genotipica (in questo caso la responsabilità del DNA, è insignificante), ma fenotipica, ossia epifenomenale, palesemente culturale !
Quindi trovare volontà, immaginazione e mezzi per istruire razionalmente questa gente (ma non solamente !), se possibile « pacificamente », sarebbe sicuramente la migliore delle soluzioni. Ma, ahimè, temo che a corta scadenza sia pura utopia.
Giriamola come vogliamo, ma in questi casi, al determinatore comune troviamo inequivocabilmente la religione, l’istinto di dominio e l’opportunismo spietato di certi stati considerati socialmente e moralmente « evoluti », USA in primis….

PS Se qualcuno ha la possibilità di risolvere questa difficilissima (ma non unica) equazione, alzi la mano !

Diocleziano

Mentre ti leggevo pensavo che è solo questione di ‘intensità’ ma il problema è identico
per i nostri agnellini allevati in batteria. Nulla da aggiungere.

laverdure

@Pendesini
“PS Se qualcuno ha la possibilità di risolvere questa difficilissima (ma non unica) equazione, alzi la mano !”

Caro Pendesini,a puro titolo di “esperimento mentale”,irrealizzabile nella realta,una soluzione ci sarebbe.
Come del resto ho gia detto,occorrerebbe che una forza esterna prendesse il controllo del paese,non solo tenendo a bada i talebani,ma esautorando completamente la corrotta “aristocrazia locale”,prendendo completamente il controllo della legislazione,dell’economia,della scuola ,dell’ordine pubblico ecc.
E tutto questo per un periodo molto lungo,al minimo parecchi decenni.
E fornendo ovviamente i mezzi economici per la modernizzazione del paese.
Senza esitare ad usare la “mano pesante”,ma solo quando si riveli produttivo, e per questo ovviamente sarebbe necessario,anzi fondamentale, essere in grado di tener conto della mentalita locale.
Ti sembra che su questo pianeta esista niente di simile ?
Chissa ,forse gli appelli di Bergoglio potranno costituire un minimo di surrogato ?

mafalda

Non funzionerebbe, prima o poi la “forza esterna” si corromperebbe proprio perché formata da uomini e non da semidei.

Francesco S.

Credo che in Afganistan la democrazia non l’abbiano voluta, mi pare inutile ostinarsi. Si accolga chi può, e li si lasci i talebani nel loro paradiso islamico.

Gérard

Francesco S.
Non è che in Afghanistan la gente non volesse la democrazia . Il fatto è che questa parola è sconosciuta alla maggioranza . Potrei anche scomettere che moltissimi non sanno nemmeno cosa è l’ Afghanistan ( come me ne sono accorto in diversi paesi dove mi sono recato e dove i contadini non avevano un idea molto chiara che cosa era il loro paese ). Il concetto di stato o di appartenenza ad un stato è una visione occidentale della società . Per loro esiste il clan, la tribù, la religione e la sua comunità come concezione del mondo . Loro e gli altri . A loro ( almeno ad una grande parte ) piace la nostra tecnologia, e tutti piaceri che vanno assieme, e par prima le macchine . Poi, la politica, non sanno bene cosa sia .

laverdure

@Francesco
Sei troppo minimalista : in Afghanistan la gente “non ha voluto” solo la democrazia.
Nel senso che “non ha voluto” proprio niente : con la maturita civile che si ritrova ,specialmente la parte femminile,ha semplicemente subito passivamente per l’ennesima volta le correnti della storia,prima i Sovietici,poi i Talebani,poi gli Occidentali poi di nuovo i Talebani.
Non vorrete scandalizzarvi,vero ?
O forse credete che nel ’22 la maggior parte degli Italiani si comportasse in modo molto diverso ?
Tutto il mondo e’ paese.

laverdure

Per inciso,la maggior parte della minoranza restante era formata da “indottrinati”
di una ideologia (vale a dire una religione cammuffata)che aveva come profeta in terra il “baffone”.
E della quale parecchi di loro ebbero modo di assaggiare il paradiso in terra promesso,dopo esservi emigrati.
Con notevoli problemi di digestione,spesso addirittura fatali.

laverdure

In Afghanistan penso si presenti ora un problemino comune a tutti i movimenti di resistenza : quello di migliaia di individui addestrati e impiegati per anni a combattere e uccidere,e ora,a guerra vinta e preso il potere, divenuti superflui o quasi.
Problema accentuato dal fatto che si tratta di individui “istruiti” nelle madrasse ,la cui istruzione nella maggior parte dei casi non va oltre il Corano.
In soldoni : senza arte ne parte,per cui il loro inserimento nel mondo del lavoro e nella societa diventa utopistico.
D’altra parte .lasciati a se’ possono finire col costituire un grave problema per le autorita.
Come pensate che li utilizzeranno gli imam locali ?
Per esportare il verbo di Allah fuori dai confini ?

Diocleziano

Il paradosso è che quasi tutte le donne di Kabul sono più istruite di quei barbuti ciabattoni
che vorrebbero ingabbiarle e controllarle. Bassa manovalanza nel campo dell’oppio.

Mixtec

“Il paradosso è che quasi tutte le donne di Kabul sono più istruite di quei barbuti ciabattoni
che vorrebbero ingabbiarle e controllarle.”
Ma i loro mariti, padri e figli, che hanno fatto? Hanno preso le armi per difenderle? Oppure: queste donne sono state capaci di incivilire i loro congiunti maschi? Non sembra.
Conclusione di Biden: “Non sanno difendersi nemmeno se diamo loro le armi, che imparino da sole/i.”

laverdure

@Mixtec
Mi ricorda quelli ( e in occidente negli anni ’30 erano parecchi),che di fronte alla fanatica adorazione che in Germania la maggioranza tributava all’uomo coi baffetti ,commentavano : “Se si lasciano rincretinire dal fanatismo,affari loro !”
Vi ricordate il seguito ?
Sicuramente ,per molta gente ,ADESSO,la risposta e’ : “NO !”

Diocleziano

Mixtec,
«…Ma i loro mariti, padri e figli, che hanno fatto? Hanno preso le armi per difenderle?…»

Questo non è successo solo a Kabul: da quanto tempo arriva gente che fugge – da guerre
vere o presunte – senza combattere? Decenza vorrebbe che almeno un pochino si debba
combattere per la patria.

Gérard

Mixtec
“Il paradosso è che quasi tutte le donne di Kabul sono più istruite di quei barbuti ciabattoni ” .
I barbuti, ossia i talebani, provengono in maggioranza delle campagne ….

laverdure

@Gerard
E i leader talebani,nella loro saggezza,stanno infatti provvedendo a eliminare questa disuguaglianza : nelle universita e’ gia vietato l’ingresso alle donne nella classi miste,preludio sicuro ad un prossimo divieto all’ingresso nelle universita stesse.
Nella cultura islamica l’uguaglianza e’ una cosa seria,a cominciare da
parita di ignoranza.

laverdure

E non mi stupirebbe se fra le migliaia di “migranti” che ora arriveranno in occidente ci saranno appunto elementi scelti dagli imam per esportare il vero Verbo,creando
“cellule”,in aggiunta a quelle gia esistenti create da Isis e altre benemerite associazioni.

laverdure

Un grave errore commesso,notare bene ,alla fine del conflitto,da tutta la coalizione
occidentale e non solo dagli USA,e’ stato quello di non provvedere all’evacuazione
delle persone “a rischio” (presenti nella lista nera dei talebani) PRIMA di iniziare l’evacuazione delle truppe,quando cioe’ erano ancora in grado di controllare la situazione.
Avrebbero potuto fare le cose in maniera ordinata,mostrando una figura enormemente migliore sul piano propagandistico,che come e’ noto ha un peso enorme in occidente.
Evitando insomma di ripetere le scene divenute virali ai tempi della fuga da Saigon.
Basti pensare all’equipaggio del C47 che ,contro gli ordini e contro il piu’ elementare buon senso ha trasportato in un solo volo pare oltre 600 persone,stipate in maniera allucinante,fortunatamente a lieto fine.
Almeno “quella” non e’ stata una cattiva performance,dal punto di vista umanitario.

laverdure

C’e’ un dettaglio che non ho trovato nella stampa (ma forse mi e’ sfuggito) :
l’andamento del Covid 19 in Afghanistan.
Dato che anche in Pakistan le vaccinazioni antipolio ecc sono state ostacolate spesso dagli integralisti,inutile dire con quali mezzi,e’ lecito il dubbio che d’ora in avanti in Afghanistan i vaccini rientrino nella lista nera dei Talebani come esempi
di influenza decadente occidentale.

laverdure

Beninteso i leader non mancheranno di eseguire surrettiziamente la vaccinazione,il paese ha bisogno di loro,no ?
Esattamente come i membri della Curia romana ai primi ‘800,nel periodo fortunatamente breve in cui vietarono per motivi ideologici la vaccinazione antivaiolosa.
Divieto revocato per timore di critiche da parte dell’opinione pubblica straniera :
anche in quel caso fu la societa laica a “educare ” la Curia e non viceversa.
Due secoli dopo la situazione nel mondo islamico e’ spesso peggiore che nella Curia di allora.

dissection

Per come la vedo io, il punto, o meglio il problema, è che il mondo islamico è rimasto, in tutti i suoi aspetti, a mille anni fa. Il fatto che si ritrovi nel mondo moderno e sappia usare le tecnologie moderne, lungi dal renderlo adeguato, non fa altro che accentuarne l’arretratezza da un punto di vista esteriore, nel senso di modalità, termini e scopi dell’utilizzo che ne fanno; ma soprattutto, ne aumenta a dismisura la pericolosità. Abbiamo LETTERALMENTE la tecnologia moderna in mano a dei contadini del medioevo, ignoranti, ottusi, superstiziosi e mentalmente condizionati, totalmente (e forse anche volutamente) incapaci di comprendere le implicazioni logiche, etiche e politiche di qualsiasi utilizzo potenzialmente errato che ne fanno; e se le capiscono, si può considerare un’aggravante. Se non è una ricetta perfetta per il disastro questa, allora non so qual è. Come sempre, non si tratta di non fare arrivare certe cose a taluni: è il classico caso del bambino con la pistola vera invece di quella giocattolo. Chiunque sa premere il grilletto, quasi nessuno sa quando e perché farlo, comprendendo appieno la portata del suo gesto. Come sempre, manca l’adeguata educazione. E come sempre, qualcuno trova conveniente che vada così.

mafalda

Si spera allora che il covid faccia giustizia e abbracci i talebani il prima possibile.

iguanarosa

Dovremmo preoccuparci meno dell’estero e di più dei talebani de noantri. Il vaticano, la Cei e i nostri politici, quasi tutti, che si inginocchiano come prostituti/e da 10 euro.

laverdure

E’ il discorso che un sacco di gente fece negli anni ’30 in Gran Bretagna,Francia e USA,quando un ex caporale coi baffetti comincio’ a raccogliere un seguito enorme in Germania,e degli ometti gialli dal Giappone cominciarono a mostrare grande interesse per il continente asiatico.
Bertrand Russel nel ’39 sostenne che un disarmo unilaterale da parte della Gran Bretagna avrebbe giovato enormemente alla situazione.
Altri personaggi illustri si fecero promotori di esternazioni analoghe.
Come li giudichereste oggi ?
Forse allo stesso modo delle passate valutazioni degli analisti occidentali riguardo alla minaccia talebana, che stanno emergendo nei media di oggi ?

laverdure

Torno a suggerire una lettura del recente saggio “L’accordo” di Tim Bouverie.
Potete trovarlo gratis nei siti web di scambio che credo non sia permesso
citare qui.
Vi garantisco che e’ attualissimo.

dissection

Beh. Iguanarosa ha ragione a dire ciò che ha detto, soprattutto nell’ottica di un utilizzo di questi frangenti da parte di chi ha interesse a far passare sempre più sottobanco ciò che invece sta sempre più emergendo, almeno agli occhi e alle orecchie di chi cerca di vedere ed ascoltare, neanche troppo attentamente ma con sufficiente spirito critico, e non santo. Non credo serva ripetere chi siano questi interessati. Così come hai ragione tu a rimarcare che storicamente qualsiasi minimizzazione di questo tipo di eventi si è sempre risolta negativamente, e tutti hanno dovuto ricredersi, persino intelletti sopraffini come il comunque peraltro grande Russell. Per quanto sia, in modo comprensibile, enormemente più difficile e impegnativo e stressante, dovremmo (per)occuparci di entrambi gli aspetti, dove nessuno è più grave dell’altro in quanto entrambi hanno risvolti, implicazioni e ripercussioni deleterie per la società civile. MTC.

laverdure

@Dissection
Gia,c’e’ il problema che i problemi grandi e piccoli,a questo mondo,non fanno la gentilezza di mettersi in fila e aspettare il loro turno per essere affrontati (dire :”risolti” sarebbe solo pura utopia),ma pretendono di essere affrontati tutti insieme,pena un loro incancrenirsi sempre piu’pernicioso.

mafalda

Scusate, il mio commento di poco fa è stato tolto o c’è stato qualche problema tecnico?

laverdure

E’ tarda sera,piove a dirotto.
Un ubriaco entra nell’osteria del paese e si mette a cercare per terra.
Alla curiosita dei presenti risponde che sta cercando le chiavi di casa,che gli sono cadute poco prima in strada.
“Ma sei scemo ?” gli dicono.”Se le hai perse in strada perche’ le cerchi qui ?”
“Furbi voi !” risponde.”Con questo buio col cavolo che le trovo.Qui almeno non mi bagno !”

Ora,quando sento che i vari gruppi progressisti piantano grane per “violazioni dei diritti” avvenute magari in Svizzera o Svezia,e mantengono un rigoroso silenzio per quanto avviene in NK,Iran,Cina ,Afghanistan(adesso)ecc ecc,chissa perche’ mi viene in mente la barzelletta sopracitata.
Misteri freudiani.

laverdure

Tanto per esprimere un’opinione sulla NOSTRA determinazione .
C’e da sperare che la vandalizzazione del monumento dei caduti di Nassirya a Torino sia opera di “balordi” nostrani.
Perche’ se mai risultasse opera di attivisti mussulmani immigrati,le nostre autorita
sarebbero capaci di eliminare del tutto il monumento per “evitare provocazioni”,almeno questa sarebbe la motivazione ufficiale.
Rendo l’idea ?

laverdure

Per essere piu’ precisi : forse ( ma e’ un “forse” grande come una montagna)non
si arriverebbe a tanto,ma e’ matematicamente certo che ci sarebbe qualcuno che
proporrebbe apertamente l’eliminazione.

Diocleziano

Spero sia solo un gesto di rivolta del senso artistico:
ci sarà un giusto mezzo tra la retorica bellica e gli omìni di pongo…

laverdure

@Diocleziano
Immagino che diresti la stessa cosa se fosse vandalizzato un monumento alla (nostra)resistenza : ne ho visti di gusto artistico assolutamente equivalente.

Diocleziano

Sì, infatti… non si confonda l’arte con il pathos delle proprie idee.
Hanno inserito il pigottone di Rio tra le sette meraviglie del mondo, per dire. 😛

laverdure

Pensierino del mattino : come sapete bene furono i vietnamiti a sbaragliare ( per motivi loro)gli scagnozzi di Pol Pot e a far uscire la popolazione cambogiana da un incubo durato anni.
E a mostrare (gli conveniva) gli orrori del regime : le fosse comuni a cielo aperto,le camere di tortura ecc.
Cosa che provoco imbarazzo tra la nostra intellighenzia, che per anni aveva,come ammise Giorgio bocca,praticato l'”autocensura” su questo argomento ( e su molti altri, per inciso).
Domanda :se a fare la stessa cosa fossero stati gli USA al posto dei vietnamiti,i commenti sarebbero stati diversi ?
Per inciso Pol Pot era notoriamente sponsorizzato dalla Cina.

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