Ikram è libera!

Esprimiamo la nostra gioia per la liberazione di Ikram Nazih, incarcerata per due mesi in Marocco per offesa alla religione islamica. Quella capitata alla 23enne italo-marocchina è solo una delle numerose e drammatiche vicende che colpiscono i “blasfemi” nei paesi in cui tra la legge civile e la sharia non c’è molta (o alcuna) differenza.

Per Ikram c’è stato un lieto fine e da ieri è di nuovo libera. L’interessamento della diplomazia italiana ha giocato un ruolo importante, e la Corte d’appello di Marrakech ha annullato la sentenza di primo grado che le aveva inflitto una condanna a tre anni e mezzo di carcere e una multa di  50.000 dirham, circa 5000 euro, per una vignetta ironica su un versetto del Corano che aveva condiviso (e subito cancellato) su Facebook ben due anni fa.

Ma lo stesso lieto fine, per chi non ha cittadinanza italiana o in generale occidentale, ben difficilmente si prospetta. Apostati, atei, agnostici, umanisti, blogger razionalisti, persone Lgbt+, donne che vogliono semplicemente avere un’istruzione e autodeterminarsi se manifestano la loro distanza dalla religione vanno incontro a misure restrittive, detenzione, torture. In una dozzina di paesi governati da islamisti anche alla pena di morte.

Per liberare Ikram servivano innanzitutto di una competente difesa legale e la possibilità di esprimersi in italiano, che solo in appello sono state disponibili. L’Uaar ha sollecitato senza sosta la sua liberazione, tenendo alta l’attenzione sul caso. La stampa con rare eccezioni non si è interessata molto alla vicenda di una ragazza cresciuta a Vimercate e finita in cella appena scesa all’aeroporto mentre andava a trovare parenti nel paese d’origine dei genitori.

Ma per essere libera Ikram ha dovuto anche chiedere scusa. Ha dovuto dichiarare di non aver mai avuto nemmeno l’intenzione di offendere la religione islamica. Solo a queste condizioni il tribunale marocchino ha scarcerato la ragazza. Ma se fosse stato un tribunale pachistano la tragedia sarebbe con tutta probabilità continuata. Il problema di fondo è proprio questo: la tutela per legge del sentimento religioso e le relative punizioni inflitte ai “blasfemi”. L’Italia deve agire sul proprio ordinamento e abolire le leggi su bestemmia e vilipendio. E farsi promotrice dell’abolizione delle leggi contro la blasfemia in tutti i paesi del mondo.

La redazione

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9 commenti

laverdure

Domanda maliziosa : l'”interessamento della diplomazia italiana”,tradotto in soldoni,quanto ci e’ costato ?
Perche’ davvero i magistrati marocchini si sono lasciati convincere dalla nostra dialettica,o hanno preteso “argomenti” piu’ concreti ?
E a differenza del caso Silvia Romano le nostre autorita hanno preferito mantenere
riservata la cosa .

laverdure

Beninteso,nell’altro caso abbiamo versato una grossa somma ad un gruppo terroristico che si e’ compiaciuto di ammettere che se ne servira per acquistare armi
E i nostri leader hanno ostentato il risultato come se si fosse trattato di chissa quale successo.
E’ piu’ apprezzabile il risultato odierno.

Diocleziano

Che fa la differenza è anche il fatto che, nel primo caso, avevamo a che fare con
conclamati delinquenti; nel secondo caso abbiamo magistrati dello stato.

laverdure

Che spesso e volentieri sono i supporters dei primi.
E non solo in Marocco.

RobertoV

E per fortuna che il Marocco è considerato tra i paesi musulmani meno restrittivi. Tre anni e mezzo di carcere per una vignetta satirica. Colpa grave l’aver definito la sura dell’abbondanza del corano come sura del Whisky. La fortuna della ragazza è che ha la doppia cittadinanza, altrimenti si sarebbe fatta tutti e tre gli anni di carcere.
Chissà quanti clericali rimpiangeranno di non poter fare più lo stesso in Italia.
Dai sostenitori delle religioni sentiamo sempre dire che le religioni sono amore e tolleranza, che migliorano l’uomo, però non li devi contraddire o mettere dei dubbi a ciò che affermano.
E vediamo che queste religioni devono essere imposte e mantenute con l’oppressione e con leggi ad hoc, con l’indottrinamento, anche in Italia, che impediscano critiche, ironia, dubbi, ecc., mentre loro possono insultare a destra e a manca, inventarsi le cose senza possibilità di replica. A loro piace vincere facile, poi raccontano della “forza” della religione e della sua enorme diffusione. Anche sotto le dittature i dittatori ottengono maggioranze bulgare.

Maurizio

Vedi, Allah è buono e misericordioso. Ma non lo devi fare incazzare. Né lui né, soprattutto, i suoi irascibili e permalosi scagnozzi.

RobertoV

Mi vengono in mente i racconti di come ci si doveva comportare alla presenza di un re-dio o di un dittatore. Dovevi seguire tutta una serie di regole, tenere gli occhi bassi, ecc. per evitare di infastidirlo perchè la tua vita dipendeva da lui e bastava un niente per rovinartela. D’altronde le religioni vengono da quelle epoche. Ma in quel caso c’era almeno il vantaggio che se te la giocavi bene o eri fortunato potevi anche permetterti di dire qualcosa che ad altri sarebbe costata la testa o il carcere, perchè dipendeva tutto da lui. Ma nel caso delle religioni non c’è scampo, sulla massa troverai sempre qualche gruppo o credente o cortigiano che troverà o si inventerà qualche ragione d’offesa, come abbiamo ben visto all’epoca dell’inquisizione. Cioè un enorme potere di controllo ed intimidazione attuato proprio attraverso gli stessi fedeli e le leggi. Ma quanto può essere credibile una fede costruita e controllata in questo modo? Nel caso in questione ci si rallegra del fatto che sia stata scarcerata, ma non si fa la considerazione che comunque per una vignetta, cancellata poi rapidamente da facebook perchè evidentemente si è resa conto di aver a che fare con persone pericolose, si è fatta due mesi di carcere marocchino e che il segnale intimidatorio agli altri è stato mandato, la religione non dimentica o perdona neanche dopo due anni. Probabilmente loro lo presenteranno come atto di clemenza della religione. Tempo fa avevo visto che il tiranno Erdogan aveva fatto causa ad un turco tedesco perchè anni prima aveva messo su facebook delle considerazioni critiche su di lui. Simile comportamento, ma almeno Ergogan esiste.

Diocleziano

RobertoV,
la nostra fortuna è di aver avuto ‘a monte’ una civiltà come quella greco-romana,
e non dimentichiamo gli etruschi. Civiltà che hanno impedito la degenerazione
giudaico-maomettana. Altro che cultura giudaico-cristiana! Infatti tutte le battaglie
per l’emancipazione e i diritti trovano sempre la Città del Male che si mette di traverso.

Gérard

Nell’ Islam non si scherza con Allah ne con suo profeta autoproclamato . Gli esempi di persone uccise per questo motivo non mancano .
Alcuni poeti e cantanti che avevano mancato il dovuto rispetto a Maometto furono uccisi per ordine suo oppure trucidati dallo stesso ” profeta ” . La prima vittima la piu conosciuta e senz’ altro la poetessa Asma Bint Marwin che irritava il ” Bel Modello ” con versetti irriverenti e fu pugnalata a morte di notte a casa sua mentre stava allatando uno dei suoi due bambini . Un altro si chiamava Abu Afak il quale se ho letto bene, fu ucciso dallo stesso Maometto etc etc … gli esempi racontati dagli Hadiths, dunque da fonte musulmana, non mancano .
Maometto essendo l’ esempio da seguire (‘ Islam lo chiama ” il Bel Modello ” ) con questo revival dell’ Islam e sopratutto della sua pratica di stampo salafita, sarà sempre piu difficile ironizzare su questa religione o criticarla ( La signorina Nazih non aveva fatto nessuna vignetta ma riscritto scherzozzamente un versetto del Corano, l’ aveva subito cancellato, e nonostante tutto fu condannata in modo pesante ) . I canditati al martirio o alla protezione della polizia a vita non sono legioni e perciò è urgente nei paesi occidentali che non l’ hanno ancora fatto di cancellare questa assurda legge sulla blasfemia : E questoanche perchè lontano da qui, in Pakistan, il famigerato ex play boy della Londra chic degli anni 80/90 Imran Khan ha fatto un appello agli paesi occidentali chiedendogli di punire per legge le offese ( cioè le critiche ) all’ Islam .

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