Mostra del Cinema di Venezia: il premio Brian 2021 a “L’événement” di Audrey Diwan

“L’événement” di Audrey Diwan – risultato vincitore del Leone d’oro – è il film in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia insignito quest’anno del Premio Brian, assegnato fin dal 2006 dall’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) ed ufficialmente riconosciuto dalla Mostra.

«La protagonista di L’événement – film più che mai necessario in un momento storico in cui il diritto all’autodeterminazione nelle scelte riproduttive è di nuovo pesantemente sotto attacco – rappresenta», scrivono i giurati, «un modello esemplare di indipendenza e risolutezza nel far valere le proprie volontà anche di fronte a una società che abbandona e giudica severamente una donna, fino a svilirne l’umanità, per le sue legittime decisioni personali».

Il Premio Brian, dal nome del film satirico dei Monty Python “Brian di Nazareth”, viene conferito ogni anno alla pellicola che meglio evidenzia ed esalta «i valori del laicismo, cioè la razionalità, il rispetto dei diritti umani, la democrazia, il pluralismo, la valorizzazione delle individualità, le libertà di coscienza, di espressione e di ricerca, il principio di pari opportunità nelle istituzioni pubbliche per tutti i cittadini, senza le frequenti distinzioni basate sul sesso, sull’identità di genere, sull’orientamento sessuale, sulle concezioni filosofiche o religiose».

Vincitori delle passate edizioni del “Premio Brian” sono stati: nel 2006, “Azul oscuro casi negro” di Daniel Sanchez Arevalo; nel 2007, “Le ragioni dell’aragosta” di Sabina Guzzanti; nel 2008, “Khastegi” di Barman Motamedian; nel 2009, “Lourdes” di Jessica Hausner; nel 2010, “I baci mai dati” di Roberta Torre; nel 2011, “Le Idi di Marzo” di George Clooney; nel 2012, “Bella addormentata” di Marco Bellocchio; nel 2013, “Philomena” di Stephen Frears; nel 2014 “Mita Tova” di Tal Granit e Sharon Maymon; nel 2015 “Spotlight” di Tom McCarthy; nel 2016 “La ragazza nel mondo” di Marco Danieli; nel 2017 “Les bienheureux” di Sofia Djama; nel 2018 “Sulla mia pelle” di Alessio Cremonini; nel 2019 “The perfect candidate” di Haifaa Al Mansour; nel 2020 “Quo vadis, Aida?” di Jasmila Žbanić.

La giuria 2021 è composta da Micaela Grosso (presidente,) Maria Teresa Crisigiovanni, Francesco Danielli, Vittorio Dello Iacovo, Giuseppe Indelicato.

La consegna del premio, dalle mani del dirigente nazionale Uaar Loris Tissino, ha coinvolto anche la regista Jasmila Žbanić, vincitrice dell’edizione precedente, che lo scorso anno non ha potuto ritirare il riconoscimento a causa delle restrizioni Covid internazionali.

Comunicato stampa

4 commenti

pendesini alessandro

OK !…..Mi sia concesso aggiungere che il livello intellettuale di un Paese (inteso come conoscenza olistica) è il pilastro che determina il suo relativo prestigio o grado d’evoluzione….
Purtroppo risula che nella graduatoria mondiale la migliore università italiana si classifica a circa il centesimo posto, quando invece decine di anni fa -o secoli- rivalizzavano con le migliori al mondo!
Aggiungo che l’astrazione mentale, o cognitiva dell’italiano non è di certo la causa di questa flessione. L’insegnamento SCIENTIFICO incluso l’antropologico lascia a desiderare ; i responsabili della cultura in quasta branca non hanno tuttora capito -o fingono di non capire l’importanza della scienza e le sue ricadute sulla prosperità sia intellettuale che ricchezza, o prosperità dell’Italia !

pendesini alessandro

Errata Corrige :
Commento ovviamente destinato a L’Italia sta allontanando i suoi giovani……
Sorry

G. B.

Ottimo. Però sarebbe fondamentale che un largo pubblico potesse vederlo. Io ho controllato la programmazione cinematografica della mia città per le prossime settimane, e non ne ho trovato traccia. Non vorrei succedesse come a tanti altri film, snobbati della grande distribuzione, magari su sollecitazioni vaticane o CEI.
Ricordo che anni fa fu difficile vedere al cinema Agorà (su Ipazia, filosofa tardoantica massacrata da fanatici cristiani)

Diocleziano

«… snobbati della grande distribuzione, magari su sollecitazioni vaticane o CEI… »

Probabile. Avevo notato, nel giorno della premiazione, che si dava più spazio al secondo premio
che non al primo, forse perché l’arrivato secondo era un italiano, mi sono detto.
Ma non sapevo quale era l’argomento del film vincitore.

(Aggiunto “Premio Brian” alla voce Riconoscimenti di WP)

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