Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo) che
si è recata per la prima volta in udienza in Vaticano da papa Francesco ad ascoltare – senza fiatare – un sermone anti-abortista di un capo di stato estero che invitava a trasgredire la legge italiana.
La delegazione Sifo era guidata dal suo presidente Arturo Cavaliere e da Fausto Bartolini, presidente del congresso nazionale della Società svoltosi nei giorni scorsi. Per l’occasione papa Francesco si è di nuovo scagliato contro l’aborto, bollato come omicidio, e ha incitato all’obiezione di coscienza i farmacisti, sebbene questa non sia ammessa per la categoria: «è l’intimità etica di ogni professionista della salute e questo non va negoziato mai», ha affermato.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
La Giunta comunale di Venezia ha approvato una delibera per stanziare altri 200mila euro alle scuole dell’infanzia paritarie, in aggiunta ai già previsti 810mila.
Il liceo statale “Martin Luther King” di Favara (AG) ha accolto una reliquia di Rosario Livatino, giudice della zona ucciso dalla mafia e recentemente beatificato. La reliquia – una camicia intrisa di sangue conservata in una teca – è stata posizionata dalla dirigente scolastica Mirella Vella in un’aula e gli studenti hanno partecipato a «momenti di riflessione» con un parroco.
Il candidato sindaco a Roma per il centrodestra Enrico Michetti, interpellato sui diritti civili durante un’intervista in tv, ha glissato affermando che la Capitale «ha sempre garantito tutto a tutti […] è una città ecumenica, è il centro della cristianità» e che «sui diritti civili non credo che abbia necessità di fare qualcosa di diverso rispetto al resto d’Italia». La prova? La storia di alcuni suoi amici da Barcellona che si rallegravano per gli autobus gratuiti.
Secondo l’indagine “Mai dati!” promossa dall’Associazione Luca Coscioni sulla portata dell’obiezione di coscienza sull’aborto in Italia, in almeno 15 ospedali e 5 presidi tutti i ginecologi, ostetrici e anestesisti sono obiettori, in 20 ospedali la percentuale di medici anti-aborto supera l’80%, mentre in altri 13 nosocomi la quota di medici e operatori sanitari che obiettano è oltre l’80%. Si tratta della punta dell’iceberg del fenomeno diffusissimo dell’obiezione, che in alcune zone del nostro paese rende di fatto inapplicabile la legge 194, non rilevato dalle statistiche ufficiali del Ministero della Salute.
La pagina Facebook del Comune di Trapani ha rilanciato immagini dell’infiorata dedicata alla Madonna “che scioglie i nodi”, con una serie di slogan confessionali: spiccano una composizione floreale che rappresenta un feto, corredata dallo status «Maria sciogli i nodi dell’aborto» e una statua della Madonna accompagnata da «Maria che sciogli i nodi, prega per noi». Il sindaco Giacomo Tranchida si è difeso così – malamente – dalle polemiche: l’infiorata vorrebbe «richiamare la cittadinanza alla riflessione su temi attuali ed assolutamente laici (dalla violenza sulle donne all’impegno antimafia o per la tutela dell ambiente, etc). Vi è anche una particolare inclinazione spirituale e religiosa su alcuni temi che può non trovare d’accordo tutti così come rassegnatomi per le vie brevi, ma l’opera va comunque letta nel suo insieme e con il debito di rispetto democratico delle idee e sensibilità di tutti». Le uniche “sensibilità” valorizzate in realtà sembrano essere, come spesso accade, quelle cattolico-integraliste.
Il sindaco di Moncalieri (TO) Paolo Montagna, con l’assessore Silvia Di Crescenzo e la consigliera Barbara Fassone, hanno partecipato alla cerimonia religiosa per l’insediamento di un nuovo parroco della zona.
Il Comune di Osio Sotto (BG) propaganda una benedizione cattolica per l’inaugurazione di una nuova scuola secondaria.
La redazione
Non oso immaginare che incidente diplomatico ci sarebbe se un altro capo di stato estero invitasse a boicottare le leggi dello stato italiano e fornitori di un servizio pubblico italiano andassero a ricevere istruzioni da un capo di stato estero.
Sarebbe ora di obiettare a questi pellegrinaggi delle istituzioni dal papa e che i media obiettino ai messaggi propagandistici del papa.
Al liceo statale Martin Luther King dovrebbero spiegare che Martin Luther King non era un santo cattolico, ma un pastore protestante e che quindi non avrebbe mai accettato la paccottiglia di reliquie e la sua venerazione. Per laicità avrebbero dovuto almeno fare la riflessione coi valdesi e luterani, non col parroco cattolico.
Michetti dice che Roma è stata sempre una città ecumenica ed ha accolto tutti: certo gli ebrei li rinchiudeva nel ghetto e li perseguitava, Roma è stata sempre piena di protestanti ed eretici trattati alla pari, Giordano Bruno non è morto assassinato a Roma ed ancora nell’ottocento se non avevi assolto ai tuoi obblighi cattolici perdevi i diritti civili. Un vero paradiso di tolleranza ed accoglienza. Forse Michetti ha qualche lacuna storica, ma non è il solo.
Credo che sarebbe un incidente diplomatico anche se parlassero così il capo della chiesa ortodossa o il Dalai lama, che non sono capi di stato.
La nostra costituzione dice apertamente che i culti ammessi devono rispettare le regole dello stato, quindi un loro intervento di tale tipo sarebbe anticostituzionale. Nella nostra costituzione non è, invece, richiesta la stessa cosa per la chiesa cattolica che continua a comportarsi come uno stato nello stato (anche contro lo stato ospitante). Non abbiamo fatto progressi se si pensa che 60 anni fa lo stato dava ragione alla chiesa cattolica che ostacolava l’utilizzo delle leggi dello stato da parte di cittadini italiani.
Il Liceo Statale Martin Luther King è ecumenico, ed i pastori battisti (col nome cambiato da Michael a Martin Luther) stanno bene in compagnia di reliquie cattoliche.
Sermone giustamente innovativo, quello del papa progreshisdah, studiato giusto per venire incontro alle esigenze di modernità della società attuale.
Ma se l’obiezione per i farmacisti non è prevista (e ci mancherebbe, come dovrebbe essere ormai destituita anche per gli altri), cosa ci sarebbero andati a fare dal papa, per il gusto di sorbirsi un pippone retrivo e ascientifico, oltre che biecamente reazionario catalizzatore di sentimenti non proprio umanistici, per così dire? Se ne stiano a casa, onde evitare brutte figure, o in farmacia di turno.
Secondo me essere invitati dal papa è una cosa simile a essere invitati a corte dal re o dalla regina. Fortunatamente abbiamo una repubblica, almeno quello, però non riesce a “emozionare” alcuni individui come la monarchia papale che abbiamo qua. Con tutti gli ori, gli arredi barocchi e uomini adornati di vestiti lussuosi e ermellini. Sempre secondo me, anche tra i farmacisti ci sono molti atei dichiarati o no. Ma molti subiscono il fascino dell’essere invitati a corte e non sanno rinunciare, specie se provengono da qualche remoto angolo del paese.
Pensando anche all’isteria che colpisce molte persone e gli stessi media per le vicende dei reali inglesi, direi che ci sono ancora parecchie persone attratte da re ed imperatori e dalla vita di corte ed hanno la mentalità da cortigiani che si esaltano per tutto ciò che fa e dice l’imperatore.
Condivido in pieno, è anche una forma di servilismo.
Infatti !
L’uomo non si identifica a coloro che considera « inferiori » : poveri, accattoni, alcolizzati, stupidi (o considerati tali)….ma a coloro che sono conosciuti e/o rinomati (sovrani, dittatori, divi, musicisti, cantanti, campioni sportivi, eroi ecc..) ma anche a gente che da l’impressione (sovente illusoria) di essere sovrumana o « semidei » ! Bergoglio in primis, ma anche certi politici (Berlusconi, Andreotti, Bossi, Salvini ecc..), sono degli esempi lampanti e maestri d’anatreptica ; sanno come « ipnotizzare » le persone ingenue o creduloni utilizzando un’arma molto potente : l’arte o tecnica di persuasione….
Grazie per l’anatreptica: ho imparato una parola nuova 🧐🙂
Degna risposta.
http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=99127&fr=n&fbclid=IwAR1ZbWYNHPchAD-vh7R-eEzU8J_mhbkOXW3H02Eg28yFAXCtqkpfHDDO5w8
E anche qui: chi esegue interruzioni di gravidanza lo fa per una scelta etica, di coscienza.
I cosiddetti obiettori invece, nella stragrande maggioranza dei casi fanno solo una scelta di comodo che non ha niente a che vedere con la loro coscienza.
https://www.figo.org/news/conscientious-objection-conscientiously-committed-how-obgyns-can-advocate-bodily-autonomy
Non nella stragrande maggioranza: praticamente sempre. Non sono più gli anni in cui la legge era nuova e l’obiezione è stata concessa per non costringere nessuno a cambiare lavoro. Ora, chi sceglie di farr determinate cose, LO SA GIÀ CHE È COSÌ, e a parer mio dovrebbe cambiare mestiere, licenziarsi, venire licenziato: in ogni caso, messo nella condizione di non nuocere o comunque non deprivare i diritti altrui.
Errata: fare, ovviamente.
Fare l’obiettore di norma comporta degli svantaggi., altrimenti diventa obiezione per interesse e convenienza. Così evito turni di lavoro faticosi e guadagno in carriera grazie al fatto che i clericali, tipo cl, hanno le mani in pasta nella sanità pubblica.
Obiettare al servizio militare comportava degli svantaggi ed all’inizio addirittura il carcere, obiettare al pagamento delle tasse comporta sanzioni ed il carcere, obiettare a certi lavori in azienda comporta danni per la carriera ed isolamento, ecc.
Non è ammissibile che una legge dello stato, approvata e confermata democraticamente, venga boicottata senza che i boicottatori paghino per il danno e che un capo di stato estero possa invitare a non rispettarla e che dei funzionari dello stato vadano a prendere ordini all’estero. Saremmo al caos totale se passasse il messaggio che si può obiettare ad una legge dello stato, approvata democraticamente a maggioranza, per interessi e paturnie personali, per di più su pressioni di uno stato straniero non democratico.
Basta guardare alla dittatura Draghi che ha imposto la carta verde per lavorare. Gli obiettori trattati da derelitti, sospesi senza stipendio. I ginecologi obiettori invece possono stare tranquilli.
Se fossimo in una dittatura non avremmo impiegato mesi per decidere con tutte le polemiche e gli oppositori non avrebbero quella visibilità e non potrebbero dire ciò che dicono. La soluzione logica dell’obbligo vaccinale non sarebbe stata un problema ed invece dobbiamo ricorrere ad un escamotage all’italiana con la scappatoia dei tamponi, anche se vedo che anche l’Austria lo ha adottato di recente anche per il lavoro (ma lo usava già da luglio per le attività pubbliche e commerciali mentre noi ancora discutevamo). Chissà cosa avrebbero detto del governo se si fosse comportato come altre nazioni democratiche asiatiche, tipo la Corea del Sud.
Se vado in una nazione dove ci sono delle epidemie, devo vaccinarmi obbligatoriamente sia per evitare di ammalarmi che di portarla e diffonderla nella mia nazione danneggiandola, adesso purtroppo siamo anche noi in quella situazione, non possiamo scegliere di non andarci (a maggior ragione per lavoro dove finora, nonostante le restrizioni si sono infettate quasi 200000 persone) e, quindi, dovrebbe essere logico vaccinarsi almeno fino al termine della pandemia. L’opporsi si pone quindi con degli aspetti peggiorativi della semplice obiezione di coscienza, con danno sanitario ed economico alla comunità. L’utilizzo di incentivi, disincentivi, sanzioni viene fatto normalmente in qualsiasi nazione democratica senza suscitare lamenti di dittatura.
RobertoV, se a te piace il pass verde, buon per te.
E’ una misura dittatoriale e inaudita. Se una piccola nazione come l’Austria si accoda, non si significa proprio niente.
Comunque in tutte le dittature ci sono dissidenti, perfino in Afghanistan.
Il green pass non ha nulla a che fare con l’argomento in discussione, ogni ulteriore commento su questo tema sarà eliminato e l’utente autore verrà posto in moderazione.