È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico-umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.
La copertina del numero 6/2021 è dedicata alla (possibile?) “esportazione” della libertà, tema su cui riflettono diversi articoli di questa uscita. Questione caldissima dopo la tragica riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani. Paolo Ferrarini ripercorre criticamente gli ultimi decenni della travagliata storia di quel paese e intervista Nemat Sadat, il primo afghano noto per aver fatto coming out sui social destando scandalo. Il direttore della rivista Raffaele Carcano si interroga sulle vie pacifiche per importare (ed esportare) la libertà, mentre Valentino Salvatore mette in guardia dai rischi del comunitarismo “importato” in occidente – ma anche di quello autoctono, che tendiamo spesso a dimenticare. In evidenza anche il tema del crocifisso imposto nelle scuole con un approfondimento, da parte della responsabile iniziative legali Uaar Adele Orioli, sulla recente sentenza della Cassazione. Abbiamo anche intervistato il fisico Carlo Rovelli, tra i più noti scienziati e divulgatori italiani.
Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Interscambi.
Quanto accaduto nei mesi scorsi in Afghanistan non poteva non attirare la nostra attenzione. Ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare questo numero a quello sfortunato paese – e soprattutto a chi ci abita. Che oggi è inevitabilmente più lontano da noi, e sarà dunque più difficile continuare a dialogarci.
Quanto accaduto ci ha però anche spinto a una riflessione su quale può essere il nostro contributo per aumentare la libertà di cui si dispone nel mondo – e di come riuscirci, ovviamente. Non dobbiamo mollare la presa ma non dobbiamo nemmeno imporre con la forza le nostre convinzioni: dobbiamo semmai provare a trasmetterle, sperando che siano fatte proprie.
È un tema che si impone in fondo anche nelle nostre società, in un’epoca di bolle e di fake news. In particolare per quanto riguarda le evidenze scientifiche: è per questo che abbiamo intervistato Carlo Rovelli, un formidabile divulgatore che è riuscito ad arrivare alle masse.
Ma parliamo anche di chi gli interscambi non li vuole – perlomeno al di fuori della propria casa – come gli hikikomori. O quelli a cui piace restare (e far restare altri) nel proprio ghetto, come tutti i comunitaristi: ecco, magari in questo caso sarebbe opportuno non importarla, tale ideologia.
Ci sono infine anche coloro che vogliono far coincidere il mondo intero con il proprio ghetto, come le gerarchie ecclesiastiche. In questo numero festeggiamo anche l’ennesima vittoria giuridica patrocinata dall’Uaar, questa volta sul crocifisso: non potrà più essere arbitrariamente imposto nelle
aule scolastiche. Un avanzamento della libertà degli studenti e del personale scolastico.
Buona lettura!
Leila, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino
La redazione
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