Religione, fase suprema del complottismo?

Quali sono le affinità e le divergenze tra le teorie complottiste e l’approccio religioso? E come si pongono credenti e atei nei confronti del cospirazionismo? Ne parla Valentino Salvatore sul n. 5/2021 della rivista Nessun Dogma.
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I complotti esistono. Da sempre. Nei millenni gruppi di persone hanno spesso congiurato per sovvertire l’ordine a proprio vantaggio. Storie di assassini, voci false e scontri tra fazioni sono innumerevoli. Ma la tendenza a vedere ovunque una cospirazione, trame segrete di forze potentissime e oscure che reggono i fili del mondo, è cosa diversa: se diventa una lente per interpretare la realtà si incappa nel famigerato “complottismo”. Creduto un fenomeno prettamente postmoderno o derubricato a frutto della secolarizzazione, è un approccio che ha radici antichissime e si sposa bene con la religione.

La forma mentis religiosa si fonda sulla credenza che esistano agenti superiori e invisibili capaci di controllare gli eventi. Ciò sembra avere punti di contatto con la concezione paranoica del cospirazionismo, dove ad agire sono uomini (ma non solo). Il cervello umano, per come si è evoluto, tende a dare sistematicità ai fenomeni nel tentativo di ridurre complessità e imprevedibilità: la religione è una strategia per farlo. Crea uno schema preciso in cui a dirigere il mondo sono entità spirituali. Non a caso diverse idee complottiste hanno un sottofondo religioso, misticheggiante o sovrannaturale, oppure i protagonisti assumono una forza praticamente sovrumana. Un irriverente potrebbe sostenere che, in fondo, le religioni sono dei complottismi che ce l’hanno fatta e che si sono allargati un po’ troppo.

Testimonianze di voci complottiste a noi note risalgono almeno all’antica Grecia. Per concentrarci sull’era volgare, i primi cristiani che si riunivano in segreto venivano accusati falsamente dai “pagani” di orge e cannibalismo (certo, dire di mangiare il proprio dio fattosi uomo non aiutava…), nonché di minare l’ordine perché non rendevano omaggio all’imperatore. Dopo qualche secolo di occasionali persecuzioni subite, una volta prese le leve del potere – qualcuno direbbe con un complotto – rovesciarono le stesse accuse sugli infedeli. I padri della Chiesa, nella loro opera di propaganda, “convertirono” gli antichi dèi in demoni. Le vecchie religioni e filosofie divennero prodotto satanico di queste forze che trescavano contro l’umanità per ingannarla, gettarla nell’immoralità e nella perdizione e distoglierla dalla “vera” religione, persino scimmiottandola prima che sorgesse.

I refrain tipici del complottismo “religiosoide”, con assortimento di cricche esoteriche, stragi di innocenti e pratiche abominevoli, sono stati traghettati per millenni dalla cultura cristiana. L’accusa del sangue nei confronti degli ebrei, tra le scintille che hanno fatto divampare ghettizzazione, antigiudaismo e pogrom fino alla “soluzione finale” nazista, è un caso da manuale. Molte correnti eretiche e le streghe, oggetto di diffamazioni simili, hanno subito una ferocissima repressione nel mondo medievale e premoderno. Per non parlare degli eventi catastrofici, come carestie ed epidemie, attribuite a gruppi marginali mossi da intenti malevoli in combutta con gli spiriti. Un filone che arriva fino ai giorni nostri, con una spolverata di pseudo-scientificità e postmodernismo, se si pensa all’isteria collettiva del satanic panic o alle recenti teorie su PizzaGate e QAnon negli Usa.

L’accoppiata PizzaGate-QAnon è un caso recente utile da esaminare. A sostenere questa storia, secondo cui il “deep state” degli Usa è dominato da un gruppo di satanisti pedofili democratici combattuto in segreto da un coraggioso Donald Trump, sono soprattutto repubblicani, chiusi in bolle social e mediatiche, e cristiani fondamentalisti di varie denominazioni. Da parte cristiana si ammette l’esistenza di «scheletri epistemologici» nell’armadio che potrebbero predisporre i fedeli ad abbracciare teorie complottiste, oltre a strumenti che la stessa dottrina può fornire per uscirne. L’assunto della fede «nelle cose che non si vedono», per dirla con Agostino, può aprire a una permeabilità verso l’irrazionale se non si tiene la barra dritta. La cultura del sospetto verso resoconti ufficiali e la denigrazione degli esperti, dei saggi, delle élite come della scienza “materialista” – accusati di intenti malvagi e hybris – può andare ben oltre il necessario problematizzare. Inoltre questi complotti sono calati in una cornice apocalittica di ineluttabile scontro spirituale tra le forze del bene e quelle demoniache, che dà un affascinante tono epico e inserisce chi ne è conscio tra gli eletti.

La rivoluzione francese, svolta epocale che ha visto cadere l’egemonia della chiesa cattolica e affermato i diritti umani, ha rinfocolato i timori apocalittici dei religiosi con annesse teorie del complotto. L’antesignano dei teorici contemporanei che rilancerà diversi temi in voga è infatti il prete francese Augustin Barruel, fiero oppositore di illuminismo, massoneria ed ebrei, accusati di ordire una ramificata cospirazione internazionale. I Protocolli dei Savi di Sion, un falso confezionato dalla polizia segreta zarista in Russia nei primi anni del novecento, riecheggia questi topoi e sarà di ispirazione per fascisti, nazisti e sovietici.

Un fenomeno che non percorre solo l’occidente. Nel mondo musulmano il cospirazionismo, per il maggior peso della religione e per l’annosa questione israelo-palestinese, è molto diffuso nel discorso comune. Resistono in special modo teorie con protagonisti gli ebrei che da noi sono ormai marginali. Uno schema che si ripete nei paesi buddhisti – dove a ordire cospirazioni sarebbero invece i musulmani – e in India, dove vengono stigmatizzati cristiani e musulmani.

Non stupisce quindi che l’integralismo religioso vada a braccetto con il complottismo più di quanto non si voglia ammettere. L’apologetica crede di trarsi d’impaccio sfoderando uno dei detti più abusati dello scrittore inglese (cattolico) Gilbert Keith Chesterton, secondo cui «chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto». Ma la realtà è ben diversa. La secolarizzazione del mondo contemporaneo ha portato una quota crescente di persone ad abbandonare le religioni tradizionali, senza più il pungolo dell’imposizione totalitaria. Una fetta si è rifugiata in un florilegio di concezioni para-religiose, spesso esoteriche, occultiste e spiritualistiche, rinverdendo la pianta del complottismo. Ma sono pochi adepti, che fanno molto rumore e su cui si concentrano attenzioni, lamentazioni e fantasie (anche morbose, paradossalmente talvolta complottiste) dei credenti in culti tradizionali. Grande esponente fu proprio l’esoterista fondatore dell’antroposofia Rudolf Steiner, ossessionato dall’idea di confraternite che, tramite rituali e influenza politica ed economica, volevano controllare il mondo. Una quota più corposa e in crescita di persone è formata da non credenti, quindi persone che avrebbero in teoria più strumenti per rifuggire tale approccio.

Nei “bei” tempi in cui dominavano le religioni, senza alternative la quasi totalità delle persone prestava fede a superstizioni assimilabili all’odierno cospirazionismo e non certo all’idea raffinata dei teologi che si figurano alcuni. Oggi la situazione è cambiata, anche solo per una maggiore preoccupazione sul fenomeno. Vero è che concezioni (apparentemente) laiche come certe interpretazioni del comunismo possono impantanarsi in uno strutturale complottismo, che fa il paio con quello religioso. A orientare le sorti del mondo sarebbero degli oscuri e avidi gruppi di capitalisti potentissimi che metterebbero in campo un piano internazionale ben oliato, a volte demonizzati in termini del tutto analoghi ai gruppi minoritari oggetto degli strali delle religioni. Emblematico che convergano in nicchie complottiste simili sia militanti di estrema destra, sia quelli di estrema sinistra, sia ambienti confessionali tradizionalisti e non solo. Anche se cambiano le maschere dei cattivi: si può scegliere tra Bilderberg, rettiliani, George Soros, Bill Gates, illuminati, persino il povero papa (gesuita) Bergoglio e tanti altri. Oggi lo si vede in certi discorsi intorno a “gender”, “sostituzione etnica” e capitalismo malvagio. Tolti i troll che scherzano, non bisogna confondere la consapevolezza odierna e il buzz distraente dei social con una crescita straordinaria del fenomeno rispetto a tempi passati. Viene da pensare che antichi e premoderni, immersi in un mondo magico, fossero più complottisti di noi.

La ricerca si interroga infatti sulle affinità e le divergenze tra complottismo e religione, tanto che si parla di mentalità “quasi-religiosa” del cospirazionismo. Piaccia o meno al credente di religioni “serie” o all’incredulo perbenista, se si guarda la questione da un’ottica laica il credere che ci sia un dio che tutto vede, tutto sa e tutto controlla dall’alto e interviene negli eventi in maniera provvidenziale può rassomigliare a una suprema forma di complotto. Ma questa versione più rispettabile non viene tacciata di paranoia o irrazionalità per diversi motivi. In tanti ci credono ed esiste una consolidata tradizione culturale millenaria. La religiosità elabora una concezione di ampio respiro, che non si fissa su particolari gruppi o situazioni, ma fornisce guida morale, socialità, una interpretazione del reale che può dare altruismo e buoni frutti (almeno finché si rimane nei ranghi). Di solito la religione, quando è consolidata e raccoglie tanti adepti, esce dall’ombra, calca la mano sugli aspetti pro-sociali e amabili, va a braccetto col potere e si diluisce in un’immagine meno arcigna del complottismo da hater tipica degli albori o delle frange più puriste.

Tutto questo non significa che gli atei e agnostici siano immuni da certe derive, anzi. Se le credenze paranormali in genere favoriscono il complottismo, studi recenti suggeriscono che le differenze tra credenti e non religiosi siano meno nette, in media, se entrano in gioco variabili come anti-intellettualismo e fiducia verso le istituzioni. A quanto pare, più il credente è attaccato alla sua fede, più è probabile che sia complottista. Può contribuire un atteggiamento sospettoso verso intellettuali, esperti o élite. Ma se cala la diffidenza verso la politica, si smorza anche l’attitudine dietrologica. Tra i non credenti invece non è di per sé l’aderenza a una visione laica a incidere sulla creduloneria cospirazionista. Pesano invece la sfiducia verso le istituzioni e l’anti-intellettualismo: più sono marcati, più vedremo complottisti.

Guardando nel nostro orticello, i conti sembrano tornare. Alcuni fattori possono giocare a sfavore degli increduli: come il sentirsi in maniera vittimistica una minoranza perseguitata da “poteri forti” (per fare un esempio vicino, il Vaticano), la politicizzazione in senso estremo, il solipsismo e l’isolamento, le pose costantemente anticonformiste e iper-relativiste magari nel nome del “libero pensiero”. Un esempio è il successo tra gli anticlericali di Mauro Biglino, di cui abbiamo già parlato, che unisce lo smantellamento della Bibbia a teorie bislacche su ancestrali discese aliene e condisce il tutto con allusioni cospirazioniste anche sull’attualità.

Le teorie complottiste fioriscono in un terreno fatto di scarsa fiducia nelle istituzioni, senso di impotenza e mancanza di rappresentanza politica, economica e sociale, disistima verso l’analisi intellettuale, volontà di dare ordine al caos amplificato dalla complessità del contemporaneo, l’emergere di innovazioni sconvolgenti o disastri – come le epidemie. L’abbiamo visto nell’era del coronavirus. Per arginare questa pandemia nell’informazione, bisognerebbe allenarsi a distinguere il cospirazionismo dalla sana consapevolezza critica dello scetticismo, che ci sprona a riflettere sulle storture del potere, dell’informazione e della società. Perché la realtà è molto più complessa, disturbante e sfumata di quanto vogliamo credere. E va ben oltre le semplicistiche e rassicuranti soluzioni del complotto globale o della religione.

Valentino Salvatore

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37 commenti

laverdure

“Tutto questo non significa che gli atei e agnostici siano immuni da certe derive, anzi….”
Penso sia noto che la principale critica rivolta all’ateismo sia quella di essere (si afferma)semplicemente una religione come le altre.
Ora,una delle tante forme di intolleranza tipiche delle religioni e’ rivolta ai simboli
delle religioni “rivali”.Basti ricordare come nei primi secoli del cristianesimo furono distrutte un’infinita di immagini mitologiche,un’iconoclastia che non risparmio’ pregevoli opere d’arte.Se torniamo ai nostri giorni basta ricordare i Budda distrutti dai Talebani.
Ora,si legge che in un paio di municipi del milanese le sinistre recentemente insidiatesi hanno deciso,pensate un po’,la rimozione del crocefisso !
Immediata la reazioni di altri partiti,che e’ inutile citare.
Ora,davvero non credete che queste furbate siano un “grasso colante” di prima qualita’ per l’accusa all’ateismo citata all’inizio ?
E che diventeranno un altrettanto utile diversivo nel caso che i “sinistrorsi” passassero ( ma e’ un po’ meno probabile)ad accuse alla pedofilia ecclesiastica,ai privilegi fiscali illegali della Curia e ad altre bagatelle simili ?

amaryllide

rimozione da un ufficio pubblico di uno stato laico non vuol dire distruzione di qualsiasi simbolo religioso e persecuzione violenta di chi ci crede. Il paragone semplicemente non ha senso.

laverdure

Se e’ per questo direi che ha poco senso paragonare l’obbligo di green passa al nazismo ,
eppure non oserai negare che un sacco di persone ci credono( o perlomeno fanno finta).
Stesso discorso per l’accusa di intolleranza religiosa per la rimozione dei crocefissi.

Maurizio Soverchia

Oltretutto falce & martello non sono mai stati esposti in luoghi pubblici in Italia….

RobertoV

Stai sposando le classiche tesi vittimistiche dei clericali che abituati alla dittatura cattolica non concepiscono un mondo laico e la perdita del loro potere e dei loro privilegi. La rimozione dei simboli di un partito, alias religione, dai luoghi pubblici è semplice ristabilimento della laicità nei confronti di abusi, non distruzione dei simboli ed oppressione. Cosa diresti se nelle ex zone rosse pretendessero di mantenere la falce ed il martello nei luoghi pubblici perchè tradizione?

laverdure

@RobertoV
Direi semplicemente che non mancherebbero i boccaloni che ci crederebbero.
Esattamente come non mancano quelli che prendono per oro colato i piagnistei di “intolleranza religiosa ” per la rimozione dei crocefissi.
E che invece avrebbero qualche imbarazzo se dovessero affrontare temi come la pedofilia ecclesiastica,gli illegali privilegi fiscali clericali ecc.
Quindi perche offrirgli occasioni di “disinformazione” su un piatto d’argento ?

KM

Ma ancora ti pubblicano? L’ateismo una “religione” come tutte le altre?
Mavadddavvviaiiiciappppbbbussscia!

Diocleziano

Anche questa era una delle tesi care ai cuginetti sfortunati: se così fosse l’8×1000
spetterebbe di diritto anche agli atei. E invece si oppongono. Oh, coerenza!… 🙂

laverdure

@KM
Caro KM,non credi che facendo il “finto tonto” su scritti esposti alla lettura di tutti,e di cui tutti possono quindi cogliere il vero significato,si fa solo la figura del “vero tonto” ?
Oppure di chi prende tutti quanti per tonti,cosa che riporta immancabilmente al caso precedente.

KM

Trra rimuovere il crocefisso che NON E’ simbolo della tradizione laica europea – come volete farci credere voi CF – e distruggere opere d’arte e biblioteche intere, come avete fatto voi CF, ce ne corre. Ma tutto questo lo sai ma non vuoi ammetterlo.

laverdure

@KM
E qui torniamo al commento precedente che quindi e’ inutile ripetere.

laverdure

A Gilbert Chesterton si sarebbe potuto ribattere che chi crede in Dio non ha bisogno di credere in nient’altro perche’ in realta’ in “Dio” ci si puo’vedere qualunque cosa,a seconda della personalita dell’individuo e ovviamente dell’influenza dell’ambiente,specialmente quello dove ha passato i primi 15-20 anni.
C’e’ chi ci vede il dovere di un pacifismo assoluto,anche a costo di lasciare passivamente compiere genocidi,e chi ci vede l’incoraggiamento a compierli,i genocidi.
C’e’ chi ci vede l’incoraggiamento alla massima poverta,e chi ci vede la ricchezza come una giusta ricompensa alla propria iniziativa (la riforma protestante,piu’ o meno,si esprimeva in questo modo,a quanto si legge ).

Diocleziano

Quella di Chesterton era una delle scempiaggini più gettonate dai cuginetti sfortunati;
bastava fargli notare che erano loro quelli che credevano a tutto, tipo l’ingenua ingravidata
dal dio invisibile.

Maurizio

I cristiani credono in Dio;
Dio è tutto;
I cristiani credono in tutto.
Con un minimo di sano sillogismo ecco restituita al mittente la simpatica ma falsa affermazione di Chesterton.

RobertoV

La chiesa cattolica ha sempre incoraggiato la massima povertà degli altri, così come chiede sempre agli altri di pagare, mentre la riforma protestante diceva che dio alle persone dona diverse capacità che vanno messe a frutto per la comunità. Quindi c’è chi ha ricevuto il dono di produrre ricchezza ed è giusto che lo faccia al servizio della comunità. L’evoluzione pratica ha portato a che solo una parte della ricchezza prodotta venga messa a disposizione della comunità.

pendesini alessandro

-Almeno il 90% dei nostri problemi, o miserie, sorgono dall’ignoranza e irrazionalità umana, dai grandi promotori e giustificatori del dogmatismo, stupidità, idealismo ma anche un eccessivo e metodico zelo nel proselitismo a favore di fantasmatiche idee religiose, sovente appoggiate o difese da la stragrande maggioranza dei politici dominanti….
Un mondo in cui milioni di persone possono fidarsi ciecamente di credenze irrazionali, mitiche e infantili è un mondo pericoloso.

NB : La “Big Pharma Conspiracy Theory”, che continua a versare molto inchiostro, insiste nel dire che la lobby farmaceutica (ma non solo!) non esiste e che la battaglia per l’influenza intrapresa da questi gruppi è puro delirio o complottismo…. Mentre chiaramente, anche se è necessario fare una selezione di tutte queste accuse, questa lobby esiste –e su di questo non esitono dubbi (da 15 a 20.000 lobbisti risiedono a Bruxelles !) ed esercita una notevole pressione sull’Unione Europea ma anche intera società mondiale proporzionata alla posta in gioco finanziaria legata al settore sanitario. Per questo problema, la corruzione e i conflitti di interesse non devono essere sottovalutati e non vanno inclusi in un eventuale “complottismo” come certi vorrebbero farci credere ! Da meditare….

laverdure

Se e’ per questo ci sono enormi interessi anche nell’industria alimentare,automobilistica ecc.
E con questo,perche’ la gente non si fa il suo “orticello di guerra in giardino ” ?
O vai giro su un calessino di costruzione artigianale con traino di mulo ?

RobertoV

Certe affermazioni bisognerebbe dimostrarle, non affermarle.
Quello che constato è che questa presunta Big Pharma sarebbe molto litigiosa al suo interno e che ogni multinazionale faccia i suoi interessi. Per i vaccini ha vinto Pfizer che non appartiene alle prime dieci multinazionali farmaceutiche, mentre alla potente Merck è andata male col vaccino perchè non è stata in grado di produrlo e ha firmato partnership fallimentari con la Johnson&Johnson che non ha avuto successo. Strano che ben in 100 multinazionali si siano messe all’opera per produrre un vaccino e che alla fine in poche abbiano vinto e non le più potenti.
Se ti riferisci al fatto che le multinazionali esercitino pressioni sui governi e le istituzioni questo è vero in ogni campo, ma che siano così unite da fare un unico cartello questo è un’altra cosa. Ed è un bene che abbiano interessi contrastanti e siano in concorrenza, come succede nel settore automobilistico o petrolifero.

Diocleziano

«… Strano che ben in 100 multinazionali si siano messe all’opera
per produrre un vaccino e che alla fine in poche abbiano vinto e non le più potenti …»

Forse hanno vinto quelle che hanno pagato più tangenti?…
Certamente sono unite nel fare i loro interessi, poi ognuno per sé!
I vaccini sono stati messi a confronto per EFFICACIA e per COSTO,
compresi i vaccini russi, cinesi ecc.?
E non è strano che, in una tale emergenza, si fosse ventilata la necessità
di superare i brevetti e poi dimenticarsene?

Questo non è complottismo: è la prassi.

RobertoV

In una gara qualcuno arriva primo, è normale. Pensare che si possa vincere solo barando è complottismo. Sarebbe un problema facile se tutti arrivassero ad un risultato. C’è chi non ce l’ha fatta perchè ha scelto la strada sbagliata o perchè è stato sfortunato o non aveva i migliori scienziati. Oppure perchè è arrivato tardi e non ne valeva più la pena di mettersi a competere per un prodotto dove altri avevano già monopolizzato il mercato. Le multinazionali guadagnano su tanti prodotti, meglio concentrarsi su altri. La produzione di vaccini, come di farmaci, è materia di costi/benefici, certi vaccini non vengono ricercati perchè costa troppo o perchè c’è poco interesse. Devono fare i loro conti.
La Russia non è stata trasparente e ha denotato grandi problemi di produzione: strano che cercasse di venderlo in tutto il mondo se era così utile e in così pochi si sono vaccinati in Russia ed hanno avuto la necessità di produrne altri due, ma era solo il primo che volevano vendere al resto del mondo. La Cina ha riconosciuto che il suo primo vaccino era scarso ed infatti ne ha prodotto dopo un secondo. E dei controlli di una dittatura non mi fiderei.
Per mio figlio il farmaco italiano è fuori produzione da anni e quindi dobbiamo utilizzare farmaci stranieri, attualmente uno spagnolo che costa meno di quello tedesco che abbiamo usato per anni (ed era il migliore). Mi hanno proposto anche un farmaco turco equivalente ed argentino, ma io non mi fido dei controlli in quei paesi, dall’Europa mi attendo altri standard. Di sicuro le varie case farmaceutiche curano i loro interessi economici e la penuria di certi farmaci è anche legata a tali considerazioni, però ricercare e produrre un farmaco è costoso, è utopia aspettarsi che si comportino da onlus.

Gérard

Pendesini Alessandro
Su questo punto condivido con te . Le tue ciffre sono di sicuro sotto la realta perchè secondo Le Monde, a Bruxelles, fra quelli ufficiali e quelli non , sarebbero più di 30 000 . La più alta densita di lobbisti nel mondo dopo quelli presenti a Washington negli USA .

RobertoV

Se c’è bisogno di 20-30 mila lobbisti per sostenere i propri interessi significa anche che c’è una forte competizione tra tante multinazionali, altrimenti ne basterebbero molti di meno.
Io sono ingegnere e queste azioni di lobbying sono normali in tutti i settori, perchè scandalizzano solo nel settore farmaceutico? Per un certo periodo ho collaborato con l’autorità dell’energia ed i contatti o visite di società energetiche erano la prassi, ma questo non significava che allora facevamo quello che loro volevano, anche perchè se favorisci uno, protestano gli altri. E’ normale che le istituzioni e gli enti regolatori siano in contatto con le varie aziende perchè devono conoscere le varie problematiche e le regole sono un compromesso tra il necessario ed il possibile. Lo abbiamo visto anche in questa pandemia che le regole sono state un compromesso e materia di contrattazione.
Ma non credo che qualcuno pensi che una auto immessa sul mercato o un cibo sia solo il risultato di lobbismo e non che possa anche essere un buon prodotto nonostante tutto.
E lo stesso vale anche nel settore farmaceutico e sanitario: perchè a vincere dovrebbero essere prodotti scadenti pagando più tangenti degli altri? Per quanto non ottimali, in democrazia abbiamo la concorrenza, una certa trasparenza e degli organi di controllo, oltre alle associazioni dei consumatori. E quando ci sono in gioco tanti soldi c’è anche una forte concorrenza e gli attori si moltiplicano, sia come industrie che come nazioni.

pendesini alessandro

@Roberto V :
Potrei affermare che l’omertà non si limita solamente a cosche mafiose, ma va ben oltre ? Quando trattasi di soldi sono tutti (o quasi) della stessa chiesa ?

NB -In noi convivono diversi livelli di elaborazione delle informazioni sul mondo in cui ci troviamo, che organizziamo partendo da stimoli fisici raccolti attivamente dai nostri apparati sensoriali. Una parte di queste informazioni è veritiera, ed è quella elaborata dal nostro cervello inconscio, che, di fatto, ci tiene in vita e produce le scelte (o direttamente o a livello di possibilità). Un’altra parte delle informazioni, quella elaborata consapevolmente, è prevalentemente falsa. Non si contano gli studi di psicologia sperimentale da cui risulta che manipoliamo l’informazione che emerge dalla coscienza. Ci rappresentiamo meglio di come siamo, tendiamo a denigrare gli altri (soprattutto se non fanno parte della nostra cerchia sociale), diventiamo più falsi e manipolatori. Quando ricopriamo posizioni di potere, ci consideriamo moralmente superiori e siamo di regola ipocriti, ci illudiamo di avere sotto controllo o di sapere prevedere l’evolvere di una situazione, costruiamo teorie sociali per rilevare gli imbrogli a nostro danno (e allo stesso tempo per imbrogliare gli altri) e inventiamo dei falsi racconti personali. E l’elenco potrebbe continuare.
Domanda : Che definizione dovremmo dare a questi comportamenti se vogliamo evitare la teoria del “complottismo” ?

Diocleziano

È il caro, vecchio ‘pensiero obliquo’.
Tra l’essere ‘complottista’ oppure ‘boccalone’ c’è uno spazio talmente esiguo
che ci possono passare solo persone molto sottili… 🙂

laverdure

@Pendesini
Che domande :la definizione e’ evidentemente “Furbi”.
L’Italia e’ un paese dove la furbizia e’ sempre stata tenuta in grande considerazione,tanti personaggi pubblici che non e’ il caso di nominare venivano e vengono ammirati proprio per questa qualita.
Il fatto che i furbi trovino la loro nicchia ecologica solo in presenza di molti fessi,e chi siano questi fessi,e’ un dettaglio invece che sfugge alla maggior parte della gente.Provate a indovinare perche’.

laverdure

Nell’articolo introduttivo e’ citato Rudolf Steiner,l’esoterista fondatore dell’antroposofia.
Qui
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2011/02/21/biodinamica%c2%ae-cominciamo-da-rudolf-steiner/
potete trovare alcuni interessanti accenni.
per inciso,ricordo che erano seguaci “steineriani” i genitori protagonisti di una
storia poco edificante :
https://gwilbor.wordpress.com/2010/05/20/la-storia-di-clara-palomba-ed-il-ruolo-degli-alternativi/

pendesini alessandro

@Roberto V
1° -La deregolamentazione, la causa alla radice della rottura del sistema, è stata guidata da una lobby che è sufficientemente interessata a capire che la globalizzazione e l’ideologia liberale stanno portando a una completa deregolamentazione, alla creazione di una considerevole riserva di denaro dai profitti delle multinazionali e avvento di una finanza autonoma e non tassata.
2° La Commissione Europea ha 30.000 lobbisti approvati, provenienti dai contesti più diversi: interessi economici e industriali ovviamente, ma anche sindacati, ONG, consulenti multinazionali. Ognuno ha la sua piccola cellula di influenza a Bruxelles. Ci sono quasi 2.500 uffici diversi: European Smocking Tobacco Association, Pernod-Ricard, British Petroleum,ecc… tutte le strade portano alla rotonda Schuman dove si concentra la loro attività.
3° -Bisogna riconoscere, inoltre, che le situazioni di corruzione sono più che mai ancora in agguato. Il Sunday Times, fondamentalmente antieuropeo, aveva così teso una trappola ai parlamentari europei spacciandosi per lobby e offrendo loro 100.000 euro per cambiare voto. 14 eurodeputati si erano mostrati pronti a studiare la proposta…No Comment !…
4° La Commissione europea tende a volte a considerare i suoi interessi privati altrettanto legittimi, se non più, degli interessi difesi dagli Stati membri. È più disposta ad ascoltare un’azienda privata che un rappresentante di uno Stato membro sospettato di voler prendere scorciatoie. Secondo la Commissione, un governo è più sospetto di una lobby privata !
5° Nel 2018 si stima che da 15.000 a 20.000 lobbisti ufficiali (e circa 10.000 occasionali) siano in contatto permanente con deputati, commissari e altri alti funzionari europei. La loro missione è promuovere il cibo spazzatura, gli OGM, il tabacco, le sostanze chimiche e i farmaci a rischio !!!, gli emettitori di gas serra, le istituzioni finanziarie e, più in generale, gli interessi delle società transnazionali europee (TNC). E’ vero che alcune organizzazioni non profit utilizzano anche i servizi dei lobbisti per difendere l’ambiente, i diritti umani, i consumatori, i lavoratori e altre nobili cause, ma sono in gran parte in minoranza, non solo, ma hanno possibilità finanziarie e politiche di grand lunga inferiori alle multinazionali e finanza !
NB – Per sfidare, o manipolare la scienza, i lobbisti possono ricorrere a vari stratagemmi: reclutare scienziati docili, opportunisti o venali per scrivere articoli favorevoli agli interessi dei clienti; Farli pubblicare rimproverando ai media di non presentare ai propri lettori tutti i punti di vista, o invocando i diritti della minoranza, anche se rappresenta solo lo 0,001% della popolazione. È più difficile infiltrarsi nelle riviste scientifiche serie, ma ci sono sempre alcuni editori pronti a difendere gli interessi commerciali. Gli scienziati servili possono anche far circolare petizioni o inviare lettere alla stampa scientifica o generale….Con mezzi finanziari senza limite, si possono fare « miracoli » in qualsiasi branca ipnotizzando la maggioranza della gente, come avvenuto con l’elezione di Trump e ben altri…..

Diocleziano

…E non dimentichiamo la lobby che si è fatta istituzione: la Città del Male.
(Della quale godiamo delle sue attenzioni in modo esclusivo)

Gérard

Caro Diocleziano,
Sotto il pontificato di Benedetto XVI, una giornalista francese, accreditata presso la Santa Sede, scrisse un libro intitolato ” Benoit, roi d’ Italie ” che fece scalpore e dove descrive l’ Italia ” il giardino privato del Papa ” …Detto questo, sia in Italia che al Parlamento europeo, il Vaticano è ben presente, come d’ altronde le diverse religioni cristiane e si stanno organizzando anche bene altre religioni …Ti invito a leggere questo articolo abbastanza recente illustrazione di un servizio della rtbf ( Tv belga ) https://www.rtbf.be/lapremiere/article/detail_les-lobbies-religieux-a-l-assaut-du-parlement-europeen?id=8252608 .

Diocleziano

Gérard

«… Ces nouveaux militants religieux n’utilisent pas les outils traditionnels
des lobbies classiques…»

Ma la Città del Male non ha mai usato gli ‘strumenti classici’ del lobbismo:
quale lobbista chiede di ‘credere’ oltre a dover ‘cedere’ alle loro richieste?
Penso comunque che la maggior pressione che stanno esercitando sia un segno
di una crescente debolezza.

Gérard

Diocleziano

I tempi cambiano e anche i mezzi cambiano . Rileggi l’ articolo 17 del Trattato di Lisbona e suoi commenti .

RobertoV

La Commissione europea non ha quel potere e non può fare quello che le viene attribuito dalla polemica politica.
Può proporre, ma il tutto è sottoposto all’approvazione del parlamento e soprattutto del consiglio dei ministri, cioè dei ministri dei governi delle singole nazioni. Quindi passano solo quelle cose che la maggioranza dei governi, alias soci, approva. Inoltre spesso i singoli governi utilizzano la commissione come paravento per scelte interne impopolari. Le decisioni europee lasciano spazio all’interpretazione locale per tenere conto delle caratteristiche locali: basterebbe pensare al famoso decreto Bersani sulla privatizzazione dell’Enel. Purtroppo troppe persone non conoscono come funziona la UE ed i politici locali ne approfittano per i loro giochi politici locali.
La corruzione c’è sempre stata, 14 deputati su oltre 700 mi sembra un dato fisiologico. Quanti pensi lo siano in Italia? E comunque non basta corrompere deputati europei, devi anche convincere i vari governi che compongono la UE visto che le decisioni passano anche da loro.
Corrompere degli esperti è sempre possibile, corromperne tanti e con interessi contrastanti molto più complicato.

pendesini alessandro

@Roberto
Più il campo diventa complesso, meno è facile ricostituire gli assetti, più gli interessi sono importanti, più gli intermediari sono numerosi e più si moltiplicano le connessioni pericolose. Tuttavia, le autorità interessate reagiscono solo occasionalmente a seconda degli scandali, sebbene siano pienamente informate dei rischi presenti !!!!…..

Rapporto “Anti-corruzione” della Commissione Europea – Bruxelles del 03/02/2014; che afferma: « Il settore sanitario, in cui la vulnerabilità alla corruzione è generalizzata, in particolare per quanto riguarda gli appalti pubblici e l’industria farmaceutica, ha dato luogo a uno studio più dettagliato in diversi Stati membri. Attualmente, questi paesi elaborano delle strategie e delle riforme per cercare di contrastare la corruzione nel settore sanitario, ma finora i risultati tangibili sono stati scarsi » !!! Nota personale: a mio modesto parere, nulla di sostanziale è cambiato nel 2021….

Con la globalizzazione e l’inventiva di giuristi, avvocati d’affari e matematici, la corruzione sta diventando sempre più difficile non solo da combattere, ma anche da individuare. I meccanismi messi in atto sono complessi e sfruttano le asimmetrie giuridiche create dall’abolizione delle frontiere, dei paradisi fiscali e degli accordi per diluire le responsabilità e bloccare le azioni penali che da sole hanno un effetto deterrente.

Attualmente, metà delle transazioni finanziarie sono invisibili a qualsiasi regolamento perché operano su queste piattaforme informali e non regolamentate. Lì, gli attori finanziari comprano e vendono in tutta discrezione, senza alcuna trasparenza. La finanza internazionale è sempre più simile a questa realtà svelata dall’astrofisica: un buco nero. Vale a dire, un oggetto massiccio il cui campo gravitazionale è così intenso da impedire a qualsiasi materia di sfuggirgli. Il materiale disintegrato viene inghiottito. La caratteristica di un buco nero consiste nel non avere un centro identificabile, esattamente come i mercati finanziari.

Come già scritto in altre occasioni : I nostri contemporanei, incluso gli americani, credono ingenuamente che i media rivelino il mondo: ma in effetti, fanno solamente schermo, senza alcun gioco di parole. Perché, nelle nostre società dell’informazione e della comunicazione, la realtà concreta è oscurata dalla realtà dei media. Tra il “vero reale” e noi, s’interpone il “vero mediatico”….Tutte balle del nonno ?

NB -Movimento finanziario globale nel 2010: 900 trilioni di dollari l’anno tra le banche sul tasso di cambio unico. Una tassa del solo 0,1% porterebbe quindi l’equivalente di 900 miliardi di dollari annui, oppure l’1% pari a 9000 miliardi, i che ovviamente potrebbero essere utilizzati per riequilibrare le enormi dissonanze sociali…..Per il momento possiamo solo sperare che un cambiamento radicale che includa l’Etica sia possibile in un futuro prossimo !

KM

Diocleziano,
l’ho sempre detto.
Sono gli ultimi colpi di coda, la miglioria prima del decesso
La religione NON PUO’ sopravvivere al progresso. Troppo sclerotizzata e quindi senza abilita’ all’adattamento!
Basta leggere Stephen J. Gould e il suo saggio sulla ridondanza vs la specializzazione. O rifarsi a Trotsky e alla sua Rivoluzione continua.
Chi non si adatta, non si evolve e, quindi, non sopravvive. Magari ci vorranno altri 3-4-5 secoli, ma l’illusione della religione (mi perdoni il grande Freud) cessera’!

laverdure

@Km
Caro KM,allora perche’ ti affanni tanto,se basteranno al massimo 4 o 5 secoli perche’ il problema si risolva.
Perche’ prendersela tanto,basta un po’ di pazienza.
Cosa sono 5 secoli,appena una scintilla nell’Evoluzione,potrebbe dirti Stephen J.Gould,da quel paleontologo e biologo evoluzionista che era.

Mixtec

Caro KM,
hai citato S. J. Gould, Trotsky e Freud: cosa hanno in comune questi tre, e tu, KM, con loro?

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