Imagine dopo 50 anni. Perché l’ode all’umanismo di John Lennon è ancora così apprezzata

Dalle sue parole d’apertura, «Imagine there’s no heaven», fino al ritornello, «And no religion too», Lennon ha voluto lanciare un messaggio che a molti è sembrato chiaramente ateo. Ne parla il sociologo Phil Zuckerman in questo contributo pubblicato sul numero 6/2021 della rivista Nessun Dogma.
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Cinquant’anni fa John Lennon pubblica uno degli inni più belli, ispirati e orecchiabili della musica pop del ventesimo secolo: Imagine.

Delicata ma dall’incedere commovente, Imagine è un brano sfacciatamente utopistico e profondamente morale nel suo appello all’umanità di vivere insieme in pace. È anche un pezzo deliberatamente e profondamente non religioso. Dalle sue parole d’apertura, «Imagine there’s no heaven», fino al ritornello, «And no religion too», Lennon ha voluto lanciare un messaggio che a molti è sembrato chiaramente ateo.

Molti brani pop sono per natura ‘laici’: nel senso che parlano di cose concrete, senza menzionare il divino o la spiritualità. Imagine, però, è in un certo senso ‘laicista’. Dal testo di Lennon la religione è descritta come un ostacolo al prosperare dell’umanità, e quindi come qualcosa che dev’essere superato.

In quanto studioso della laicità e fan devoto dei Beatles, sono sempre stato affascinato dal fatto che Imagine, forse il primo e unico inno ateo ad aver avuto un tale enorme successo, sia stato così largamente apprezzato in America. Dopo tutto, gli Stati Uniti sono un paese che, almeno fino a tempi recenti, ha avuto una popolazione molto più religiosa rispetto alle altre democrazie occidentali industrializzate.

Fin dalla sua pubblicazione come singolo l’11 ottobre 1971, Imagine ha venduto milioni di copie, piazzandosi al primo posto nelle classifiche americane e inglesi. La sua popolarità non sembra scalfita dallo scorrere del tempo. Il magazine Rolling Stone ha premiato Imagine come la terza miglior canzone di sempre nel 2003, e ancora oggi il brano risulta tra quelli più apprezzati nelle classifiche del Canada, dell’Australia e del Regno Unito.

Innumerevoli cantanti ne hanno realizzato cover, e in generale si tratta di uno dei pezzi più eseguiti al mondo: era anche nella scaletta della cerimonia d’apertura dei giochi olimpici di Tokyo di quest’anno, cantata da un gruppo di artisti provenienti da tutto il mondo, a conferma del suo apprezzamento internazionale.

Certo, non tutti sottoscrivono il messaggio. Robert Barron, vescovo ausiliare di Los Angeles, ha commentato la messa in scena del brano a Tokyo bollando Imagine come un «inno totalitario» e come un «invito al caos morale e politico». Il problema, naturalmente, sarebbero proprio le parti ‘atee’ del testo.

Dal momento della pubblicazione di Imagine sono stati fatti in realtà vari tentativi per riconciliare il brano di Lennon con la religione. Studiosi e musicisti, soprattutto credenti, hanno affermato che il testo non è esattamente ‘ateo’, quanto piuttosto contrario alle religioni organizzate. Altri hanno scelto un approccio più diretto e hanno semplicemente cambiato il testo: per esempio CeeLo Green cantò «And all religion’s true» in uno show televisivo di capodanno nel 2011.

Nelle interviste, Lennon era talvolta ambiguo riguardo alle sue convinzioni sulla religione e la spiritualità, ma quest’ambiguità è chiaramente in conflitto con il messaggio lanciato da Imagine. L’etica non religiosa del pezzo è evidentissima. Il primo verso afferma che non esistono il paradiso né l’inferno, e che sopra di noi c’è solo il cielo. In parole così chiare e limpide Lennon cattura l’essenza del pensiero laico e materialista. Per quanto mi riguarda, quel che Lennon sta affermando è che viviamo in un universo puramente fisico che funziona secondo leggi rigorosamente ‘naturali’: non c’è niente di soprannaturale là fuori, nemmeno oltre le stelle più lontane.

Nel testo di Imagine Lennon esprime inoltre una filosofia del “qui e ora” che è in chiaro contrasto con molte religioni. Nel chiedere agli ascoltatori di immaginare le persone che vivono “for today”, “per l’oggi”, l’autore sta suggerendo che, per citare l’attivista sindacale ateo Joe Hill, non ci sarà un «pie in the sky when you die», non avremo ricompense dopo la morte, e nemmeno eterne torture infernali.

Il testo di Lennon sembra poi implicare l’adesione a un pensiero di tipo esistenzialista. Se non ci sono divinità né vita ultraterrena, solo l’umanità può scegliere per sé stessa come vivere e cosa è importante. Possiamo liberamente scegliere di vivere senza violenza, senza avidità e senza meschinità, come, per citare Imagine, una «fratellanza di uomini che condividono il mondo».

È soprattutto in questo frangente che Lennon si rivela un umanista: noi esseri umani, senza contare su alcunché di soprannaturale, abbiamo la capacità di creare un mondo migliore. La reazione all’assenza di fede non dev’essere il nichilismo, o lo scoraggiamento, o la dissolutezza o la distruzione. Imagine incarna al contrario il desiderio tipicamente umanista di agire per porre fine alle sofferenze.

Questo spirito di empatia e compassione è pienamente in linea con quelli che gli esperti hanno individuato come tratti comunemente osservabili tra gli uomini e le donne non credenti. Anche se qualcuno ha tentato di collegare Lennon e Imagine ad atei sanguinari come Stalin o Pol Pot, la stragrande maggioranza degli atei cerca di vivere vite ‘etiche’.

Per esempio, diversi studi hanno dimostrato che gli atei sono particolarmente sensibili a tematiche quali l’aiuto ai rifugiati, l’assistenza sanitaria pubblica, la lotta al cambiamento climatico e il contrasto al razzismo e all’omofobia. In generale, i non credenti sostengono con decisione la tolleranza, la democrazia e l’universalismo, tutti valori che Lennon innalza a ideali in Imagine.

Altre ricerche rivelano che i paesi democratici meno religiosi sono quelli più sicuri, più confortevoli, più ‘verdi’ e più ‘etici’.

Imagine non è la prima volta in cui Lennon dichiara il suo umanismo. Un anno prima, nel 1970, il cantante pubblica il brano I found out, in cui afferma di non credere in Gesù e nemmeno in Krishna. Sempre nel 1970 Lennon dà alle stampe l’inquietante pezzo God. Dopo aver spiegato secondo i più classici canoni della psicologia la natura delle divinità, che l’uomo crea per convivere con il proprio dolore e misurarlo, God elenca tutte le entità cui Lennon non crede: la Bibbia, Gesù, i testi sacri dell’induismo, Buddha, I Ching, la magia e così via. Alla fine, tutto ciò in cui l’autore dichiara di credere è la sua verificabile realtà circostante. Arrivare a questa convinzione è stato, a detta del tricheco occhialuto di Liverpool, come «rinascere».

Ma né I found outGod hanno mai lontanamente raggiunto il successo di Imagine. Nessun’altra canzone pop ‘atea’, d’altro canto, ha mai raggiunto quel risultato.

Phil Zuckerman
University of Oregon 

Articolo originariamente pubblicato in inglese su The Conversation (https://theconversation.com/imagine-at-50-why-john-lennons-ode-to-humanism-still-resonates-165127).

Traduzione di Mosè Viero

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16 commenti

Diocleziano

…Robert Barron, vescovo ausiliare di Los Angeles, ha commentato la messa in scena del brano a Tokyo bollando Imagine come un «inno totalitario» e come un «invito al caos morale e politico»…

Barron è per l’«ordine ottuso e religioso». Chapman è il frutto di ciò che seminano i Barron.

Gérard

Caro Diocleziano

Non credo affatto . Non è un motivo religioso presso uno psicopato che è all’ origine del suo atto ma la volontà di notorieta, altro male venuto piu tardi degli USA , visto che di quello che sappiamo, voleva uccidere Elizabeth Taylor se l’ assassinio di Lennon non fosse riuscito .

laverdure

Esattamente la stessa motivazione che spinse Oswald a uccidere Kennedy.
E per una paradossale beffa del destino le luci della ribalta gli furono rovinate da un altro fallito come lui,Ruby,spinto dalle stesse motivazioni,vale a dire sfogare platealmente le sue frustrazioni.
Le stesse motivazioni del frustrato che anni dopo per poco non uccise Ronald Reagan.

Diocleziano

Da wikipedia:

«Ascoltavo quella musica e diventavo sempre più furioso verso di lui, perché diceva che non credeva in Dio… e che non credeva nei Beatles. Questa era un’altra cosa che mi mandava in bestia, anche se il disco risaliva a dieci anni prima. Volevo proprio urlargli in faccia chi diavolo si credesse di essere, dicendo quelle cose su Dio, sul paradiso e sui Beatles!
Dire che non crede in Gesù e cose del genere.
A quel punto la mia mente fu accecata totalmente dalla rabbia»

Questo dichiarava Mark David Chapman all’epoca del delitto.
Anche se, 35 anni dopo, disse che all’epoca del delitto non fosse religioso.

Nessuno tiene conto del fatto che il condizionamento religioso è uno standard imposto
in maniera sistematica fin dall’infanzia e senza tener conto delle capacità intellettive del singolo soggetto: c’è chi sa quando fermarsi e chi no.

Gérard

Diocleziano

Questo fu quello che disse in un primo tempo ma poi questa cosa fu smentita come ho scritto . Wiki Italia è come accade spesso meno documentato che wiki in inglese, francese o tedesco . Personalmente quando vado informarmi su qualcosa che conosco poco, vado su tre o quattro wikis….E oggi ci sono esattamente 20 anni dalla morte di un altro Beatle : George Harrison .

laverdure

“Anche se qualcuno ha tentato di collegare Lennon e Imagine ad atei sanguinari come Stalin o Pol Pot, la stragrande maggioranza degli atei cerca di vivere vite ‘etiche’.”
In realta entrambi avevano spinto le loro ideologie a livelli tali di assolutismo da farne delle vere e proprie religioni.
Basti pensare alla manifestazioni di “adorazione” a cui Stalin fu soggetto per anni da parte di masse enormi,che superarono quelle di cui godette qualunque Papa.
Le “standing ovation” che duravano anche parecchi minuti,durante i quali rallentare gli applausi sarebbe stato una forma di suicidio.

Diocleziano

… ideologie a livelli tali di assolutismo da farne delle vere e proprie religioni…

Infatti della religione ricalcavano gli stessi metodi: condizionamento assillante fin dalla prima
infanzia e mantenimento del livello costante di rimbambimento per sempre.

RobertoV

In una dittatura non si può mai sapere veramente quanto i dittatori siano veramente adorati dalle masse, visto che si rischia la vita a non farlo e tutti vengono trasformati obbligatoriamente in cortigiani, come per imperatori e re. Da morti non mi pare abbiano fatto tutto questo successo.
Una religione sopravvive alla morte del fondatore, ne perpetua il culto.
Stalin e Pol Pot sono considerati atei soprattutto dai detrattori dell’ateismo, quelli che considerano atei anche chi uccide in nome di dio (quando non conviene).
Essere contrari ad una religione dominante per questioni politiche e di potere non vuol dire essere atei. E mi sembra che Stalin alla fine con la chiesa ortodossa si sia comportato un po’ come Mussolini con la chiesa cattolica.

laverdure

@RobertoV
“In una dittatura non si può mai sapere veramente quanto i dittatori siano veramente adorati dalle masse, visto che si rischia la vita a non farlo e tutti vengono trasformati obbligatoriamente in cortigiani, come per imperatori e re. Da morti non mi pare abbiano fatto tutto questo successo.”

Tu sottovaluti quella cosa meravigliosa che e’ la capacita di adattamento della mente umana.Come pure la sua capacita di autoinganno .
Hai presente la “sindrome di Stoccolma “?
La stragrande maggioranza della gente,se si trova in balia totale di un terrorista o criminale omicida in genere,pur di salvare la pelle sara pronta ad ogni abiezione.
(Devo aggiungere : “presenti esclusi” ?)
Dopodiche il problema diventera salvare la faccia,non solo verso gli altri,ma soprattutto verso se stessi.
Di qui le esternazioni di prammatica : “Mi hanno trattato bene”,”Non erano cattivi”, e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.E uno finisce col PENSARLE veramente queste balle.
E lo stesso discorso vale per le masse ,come pure per gli “ideologizzati.
Suggerisco la lettura di “Solo andata” di Arrigo Petacco,dedicato ai comunisti italiani che negli anni ’20 e ’30 emigrarono in URSS covinti di trovarvi l’Eden,finendo in gran numero vittime delle “purghe”.
Chi ebbe la fortuna di uscirne vivo,magaro col fisico rovinato,spesso mantenne inalterata la sua fede,come Paolo Robotti (cognato di Togliatti).
Religioni e ideologie sono due etichette applicate allo stesso fenomeno.

KM

1. Imagine e’ la canzone di un ipocrita arrivista che crede solo nei dio denaro. Questa canzone, che tra l’altro dice: “Imagine no possessions….. No need for greed or hunger…” fu composta in uno dei tanti palazzi che lennon possedeva: una ‘mansion’ di 40 stanze! I beatles si disciolsero grazie all’avidita di lennon (e anche di george e ringo), il quale voleva controllare le loro finanze e i loro affari tramite il suo protetto, tale klein, e contro lee eastman, padre di linda mc cartney. Non parliamo del presunto ateismo: gia’ dai tempi della TM, john era un figlio dei fiori e il suo rapporto con ono non fece altro che rafforzare il suo misticismo orientaleggiante. Un ateo che scrive “Instant Karma”? Parliamo d’altro.
2. Solo gli abbocconi ancora credono alla versione del Rapporto Warren sull’uccisione di jfk. La tesi di un cecchino, un proiettile, e’ stata inficiata talmente tanto che credere nel warren necessita di un atto di fede superiore a quello della resurrezione di GC. Jack ruby (che aveva gia’ un tumore inoperabile) fu prezzolato per uccidere oswald che non aveva niente a che fare con l’omicidio, ma, sospettato di essere un comunista, era la “vittima” ideale. Se me lo chiedete carinamente, ve lo dico io chi fu/furono i veri mandanti ed il perche’.
3. Aritanga con questa solfa degli “atei” stalin e pol pot. Il primo, un monaco ortodosso spretato, carrierista politico, le cui purghe furono dirette contro i veri rivoluzionari (e atei) cioe’ i bolscevichi. Il secondo, un monaco buddista che studio’ teologia alla Sorbona. Diocleziano giustamente rivela i meccanismi politico-propagandisti di questi “atei”, identici a quelli della chiesa. Che differenza c’e’ tra il culto della personalita’ e la fede cieca nei dogmi?

Mixtec

” Se me lo chiedete carinamente, ve lo dico io chi fu/furono i veri mandanti ed il perché.”
Io te lo chiedo carinamente.
Quanto a Stalin e Pol Pot, ma anche Mussolini, Hitler e Franco, sarebbe interessante indagare i meccanismi neurobiologici attivati nelle masse e che hanno fatto sì che essi fossero riconosciuti come leaders carismatici. Vale anche per il Grande Timoniere.

Moderazione

Che lo si chieda carinamente o meno l’assassinio di JFK non c’entra un bel nulla con l’oggetto della discussione quindi chiedo di non proseguire questo filone

laverdure

@Mixtec
Per quanto riguarda Stalin,Mussolini e Hitler la risposta ormai e’ scontata :divennero leader carismatici sfruttando i tempi difficili che i loro paesi attraversavano,che inevitabilmente spinge la gente ad apprezzare un “uomo d’ordine”, capace di concretizzare il suo desiderio di riscossa verso nemici reali o di comodo.
Un meccanismo in fondo psicologicamente analogo a quello di trovare conforto nelle religioni,che spesso usano mezzi analoghi : ricordate le Crociate,o,in tempi attuali,la Jihad ?

KM

Scusate, Mixtec e Diocleziano, ma avete letto il commento. Quando torno in Italia, con il nuovo anno, ci vediamo da qualche parte e ci facciamo una bella bicchierata e chiacchierata!

RobertoV

E’ interessante notare che il vescovo Barron al classico caos morale senza religione vi accosti anche il caos politico, cioè la mancanza di una religione di controllo causerebbe il caos politico confermando che la religione viene vista ancora oggi anche dallo stesso clero come uno strumento politico di controllo e di dominio, e per fortuna che la chiesa non fa politica.
Inoltre che cosa c’è di più totalitario di una religione imposta a tutti e di un dio a cui sottomettersi?

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