Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è del presidente del Consiglio comunale di Giarre (CT) Giovanni Barbagallo
che è raggiante per l’imposizione del simbolo cattolico in aula: «Finalmente il crocifisso torna al suo posto […] Che il buon Dio vegli sempre su di noi» proclama sui social. Alla faccia della laicità dello stato.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
L’Ordine dei giornalisti del Lazio invita, assieme alla diocesi, alla messa per il patrono san Francesco di Sales, officiata dal cardinale vicario Angelo De Donatis.
Il sindaco di La Spezia Pierluigi Peracchini ha manifestato indignazione per una bestemmia presente nel testo di uno spettacolo teatrale di Antonio Rezza, andato in scena al Teatro civico. Il primo cittadino <si è mobilitato dopo le lamentele di alcuni spettatori: «nessuna censura, ma la bestemmia no. È inaccettabile. Per quanto depenalizzata, è un illecito amministrativo. E soprattutto offende la sensibilità di molti».
Presso il Centro Militare Veterinario dell’Esercito Mobile a Grosseto è stata celebrata una messa con annessa benedizione degli animali utilizzati dalle forze armate. Presente il colonnello Mario Marchisio, comandante del Cemivet, con una rappresentanza della base. Il cappellano, dopo la cerimonia, ha benedetto i cavalli nelle scuderie e i cani schierati coi militari nel campo di addestramento.
Il presidente del Popolo della Famiglia Mario Adinolfi ha salutato con entusiasmo la nuova presidente del Parlamento europeo, la maltese Roberta Metsola, perché «esplicitamente antiabortista».
In molte città le autorità hanno preso parte alle cerimonie religiose per san Sebastiano, patrono della Polizia municipale. L’amministrazione comunale di Matera ad esempio ha celebrato la festa del santo, con le autorità civili e militari, alla presenza del prefetto e del vescovo. Se ne dà notizia sui canali social del Comune con tanto di preghiera dedicata.
Il Comune di Gallipoli (LE) dal canto suo ha commissionato la riproduzione di una statua di san Sebastiano, patrono della città, accogliendo l’idea di un parroco. Il sindaco Stefano Minerva ha consegnato ufficialmente la statua alla basilica, proclamando: «Che san Sebastiano possa vegliare sempre sulla nostra Gallipoli».
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia sulla recente beatificazione di padre Cosma Spessotto: «È un onore e una gioia sapere che da oggi la diocesi di Vittorio Veneto e la nostra regione ha un nuovo beato veneto».
La redazione
“… Il sindaco Stefano Minerva ha consegnato ufficialmente la statua alla basilica… ”
Cosa significa, che il pregiato manufatto è stato pagato dal comune?
Da quel che è scritto sembra di sì.
Su, è di cartapesta, si tratta di una piccola spesa, però la devozione si vede anche dalle piccole cose.
E quali sarebbero i pericoli reali & imminenti che corre Gallipoli sui quali dovrebbe vegliare un santo, il cui potere si direbbe sia quello delle frecciatine? 🤪
Il comune l’ha commissionata e, quindi, sarà a suo carico. Voleva farla lignea, ma forse costava troppo, anche se non credo che un materiale meno pregiato possa ridurre di tanto il costo di un’opera. Da quel che si dice nell’articolo sembra che il sindaco abbia una ossessione per questo santo patrono visto che si parla di un elenco di opere fatte negli ultimi anni. E’ sconcertante che un sindaco utilizzi i soldi pubblici per inseguire le sue ossessioni e devozioni, esattamente come per il crocifisso imposto a tutti a Giarre nell’aula consiliare, a dimostrazione di come continuino a non concepire che la religione possa essere una scelta libera e democratica delle persone, ma che debba essere imposta ai sudditi.
Ogni volta che un Sindaco impone il crocefisso in aula consiliare, che la statua di un santo è collocata in piazza, che una reliquia volteggia in elicottero sul paese, che la cittadinanza si vota alla protezione mari(u)ana, sono tentato di augurare a tutti loro un terremoto/tornado/maremoto catastrofico. Giusto per dare un segnale chiaro ai fedeli.
Ottima idea. Non mi farò tentare, come dici tu: glielo augurerò pianamente & esplicitamente. Tanto, la parola di un ateo cosa può contro il “Signore”? O la “Madonna”? O…
Potrei cominciare da ora: auguro a tutti i fedeli & credenti un buon terremoto e una sana alluvione, e che i vostri feticci vi proteggano, se sono in grado e/o ne hanno voglia.
Sai qual è il problema? Che di questa gente ne siamo circondati, e quindi giocoforza ricadremmo nell’area devastata che abbiamo augurato a chi, in fondo, un po’ se lo meritava….
@dissection
Manchi di praticita : vai ad augurare calamita che avvengono (per fortuna)solo di tanto in tanto,quando hai a disposizione un Covid 19 piu’ attivo che mai ?
@dissection
In effetti pensavo a un sisma chirurgico, un po’ come la nuvoletta fantozziana, che colpisca solo i fedeli per ripagarli di cotanta devozione nel santo di turno.
Tra parentesi, ho sempre trovato piuttosto mafiosa questa spartizione del territorio: San Gennaro si occupa di Napoli, Santa Rosalia di Palermo, Sant’Ambrogio di Milano, San Pincopallo di Vattelapesca. E in caso di calamità, non è mai colpa loro. Ma quindi, a cosa servirebbero esattamente?
Maurizio
Oltre a non essere mai colpa loro, dopo trovano sempre il modo di ringraziarli e mentre hanno il braccino corto per investimenti nella scienza e nella sanità, e nella prevenzione, non lesinano soldi per la superstizione.
Pensa al crocefisso antipeste tirato fuori dal papa: nessuno che faccia notare la sua scarsa efficacia? Quando la pandemia sarà finita vedrai come ringrazieranno il crocefisso ed il papa per l’aiuto. E così faranno alle citate Gallipoli e Giarre.
Almeno certe civiltà pagane punivano le statue e i templi dei loro dei per non averli “aiutati”. I santi alla fine hanno sostituito le divinità precedenti che “proteggevano” le varie città.
Laverdure
Eh, non hai tutti i torti neanche tu, infatti poi ho focalizzato meglio…
@Maurizio
Lol per il sisma chirurgico fantozziano!
Oltre al sistema mafioso di spartirsi i comuni da proteggere, ai quali immagino faranno una offerta che non potranno rifiutare, sti santi secondo me servono esattamente a ciò che vediamo continuamente: e cioè come pretesto per lo sperpero di denari pubblici, come se non ce ne fossero già anche troppi. Denari che naturalmente potrebbero meglio servire per altri scopi, magari più terra terra, ma senz’altro più utili.
Lol anche per il San Pincopallo da Vattelapesca.
Siete gente cattivi… come dice Checco Zalone 😛 : non serve augurare il male a
chi è ben capace di procurarselo da sé. Sarebbe interessante sapere quante anime,
in percentuale, il covid ha rispedito al produttore, visti i comportamenti irresponsabili
permessi anche dal favoritismo governativo. A conferma che fede e scienza non legano,
e come disse Darwin, si evolvono i più adatti.
Emperor
Il problema è che il male se lo procurano sì, da sé stessi, ma ricade anche su tutti gli altri.
Ma in realtà non serve che te lo dico, vero?
“… Finalmente il crocifisso torna al suo posto… ”
A prescindere da queste manifestazioni rurali di incontinenza fideistica, come possiamo pretendere di far rispettare la legge nelle periferie dello Stato quando il cattivo esempio
è proprio sulla testa di chi dovrebbe farla rispettare, quella legge? Mi riferisco alla croce
che, contro ogni logica, è collocata sul punto più alto del Quirinale, il palazzo dal quale
dovrebbe muovere la prima e indiscutibile difesa della laicità.
# Togliete quella † dal Quirinale!
Caro sindaco,
l’unico posto che compete al tuo crocefisso e’ nella spazzatura o…. in altre parti piu’ intime degli abbocconi!