Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese di gennaio è rappresentata dalle prese di posizione dei politici contro la diffusione di teorie pseudoscientifiche e complottiste associate al coronavirus, che hanno un rinnovato slancio anche in ambienti ecclesiastici persino con l’incalzare della pandemia.
Tre preti della provincia di Bergamo scrivono un libretto intitolato >Covid-19: i conti non tornano, che riprende luoghi comuni e posizioni pseudoscientifiche e complottiste in voga negli ambienti “novax”. Prendono le distanze i sindaci della zona, Silvano Donadoni di Ambivere e Alessandra Locatelli di Mapello: con una lettera aperta ai cittadini in cui auspicano la ritrattazione del libello, «in particolare delle tesi sostenute che a nostro avviso turbavano, senza validi supporti scientifici, l’immaginario popolare e questo poteva avere ricadute anche gravi sulla salute pubblica». Il Consiglio comunale di Ambivere, non avendo avuto riscontro dai parroci, ha approvato una mozione per «deprecare e censurare l’invasione di campo della salute pubblica di soggetti privi di specifica professionalità» ma «purtroppo dotati di autorevolezza» tra la popolazione, compresi i parroci locali, e per impegnare l’amministrazione a contrastare la diffusione di informazioni false o preoccupanti sulle vaccinazioni, e a segnalare alle autorità competenti. Meglio tardi che mai! La stessa cosa capita in ambiti come quelli della sessualità, della genitorialità, dei rapporti di coppia, dell’educazione, della contraccezione, dell’aborto. Forse anche in quei contesti la politica dovrebbe essere più solerte.

Anche i privilegi garantiti alla Chiesa cattolica sul green pass e sulle limitazioni sanitarie imposte ai comuni mortali destano perplessità.
Il deputato Elio Vito (Forza Italia), da cattolico, ha ironicamente espresso dei dubbi – forse l’unico rappresentante del Parlamento – sul mancato obbligo di mascherine FFP2 e green pass per andare in chiesa.
Il presidente della Provincia di Rimini, Riziero Santi, è stato tra coloro che hanno dato voce a questo sentire. Ha affermato: «Sempre con tutto il rispetto, nemmeno le chiese possono essere considerate zone franche. Non capisco e non condivido l’ostinazione da parte dei vescovi di non accettare l’idea di chiedere il green pass (ormai chiesto per ogni tipo di attività) per assistere alle funzioni religiose. È doveroso tutelare la salute dei fedeli e dei parroci».

C’è una crescente sensibilità per le alternative alla religione cattolica nelle scuole. La Giunta della provincia autonoma di Trento si è impegnata ad attivare un insegnamento di etica per gli studenti che non frequentano l’ora di religione. La proposta è stata avanzata da Ugo Rossi, consigliere provinciale di Azione, per offrire un’alternativa strutturata e dignitosa. Nella zona infatti ormai sono arrivati al 26% gli studenti di scuola secondaria di secondo grado che non si avvalgono dell’IRC. Si tratta, almeno sulla carta, di un esperimento promettente per dare una possibilità a studenti e genitori che non vogliono subire forme di indottrinamento cattolico. Sebbene non manchino dei dubbi: ci si chiede ad esempio quale taglio che verrà dato a tale insegnamento di etica per renderlo davvero indipendente dall’educazione religiosa e se sarà garantita anche la facoltà di non frequentare.

La politica, soprattutto a livello di amministrazioni locali, è perennemente succube dei vescovi, considerati delle massime autorità cui tributare omaggi ossequiosi. Qualche voce a volte però osa levarsi dal coro di baciapile.
Caso da manuale è stato il pensionamento del vescovo Massimo Camisasca, fino a poco tempo fa a capo della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Il consigliere comunale di Reggio Emilia Dario De Lucia così ha commentato le parole estatiche di altri colleghi: «Uno sproloquio di convenevoli dalla politica locale ma è bene ricordare senza ipocrisie chi è e cosa ha fatto il Vescovo Camisasca qui a Reggio Emilia: dai corsi per la rieducazione degli omosessuali alle ingerenze in Comune».

Le campane continuano ad essere una presenza a volte invadente, soprattutto nelle zone di provincia. Ma a volte lo scampanio eccessivo e molesto suscita le proteste dei residenti, che ottengono ragione di fronte ai giudici.
La Procura di Trieste ha sequestrato le campane della parrocchia di San Dorligo della Valle (TS), dopo che gli abitanti avevano lamentato il disturbo arrecato. Il provvedimento ha destato l’insofferenza del vescovo Giampaolo Crepaldi, che si è lamentato addirittura per il «clima ostile e discriminatorio verso persone e beni della comunità cattolica che non si sente adeguatamente tutelata da chi di dovere».
Anche a Coverciano, frazione di Firenze, i residenti hanno ottenuto la riduzione delle scampanate di una locale parrocchia. Dopo quattro anni di proteste e petizioni, a causa dei più di 200 rintocchi suonati ininterrottamente dalle 8 alle 21 tutti i giorni, il parroco è stato multato e dovrà pagare 2 mila euro. L’Arpat, a seguito dei rilievi fonometrici, ha infatti rilevato il superamento dei limiti di legge per i decibel dell’uso delle campane per fini non liturgici.

La redazione

15 commenti

Diocleziano

Ma che gliene frega al prete di Coverciano di rompere le balle a tutta la cittadinanza?
Certamente avrà già fatto la vocina umile per chiedere i soldi al gregge frequentante.

iguanarosa

Le situazioni delle campane spaccatimpani, a quanto pare, sono destinate a entrare nell’ambito della laicità. Sempre meno tolleranza e sempre più sanzioni rieducative per i parroci rompib***e.

KM

Ma quale alternativa all’IRC, piu’ o meno dignitosa.
L’unica alternativa e’ l’abolizione UNILATERALE del concordato e automaticamente l’abolizione dell’IRC. Nessun dogma e/o lavaggi del cervello in una scuola che deve FORMARE la persona, indicargli la strada per imparare e pensare autonomamente, e fornirgli la razionalita’ e gli strumenti intellettuali necessari per realizzarsi ed entrare a pieno merito nella societa’ nazionale e globale.
Facciamogli vedere che “we mean business”, altro che compromessi su e alternative a una situazione anacronistica, assurda e assolutista.
Facciamo come abbiamo fatto con il Covid: niente sottomissione alle varianti piu’ deleterie e letali. Vaccini sempre piu’ potenti; vaccinazioni a tappeto, fino a che, per sopravvivere, il virus ha assunto la variante Omicron, meno drastica.
Secondo una massima proprio di un religioso, l’abate Pierre, “alcune persone (cose) ci sembrano grandi soltanto finche’ restiamo in ginocchio.
L’aggiunta in parentesi e’ mia.
Laicita’ e religione sono incompatibili. Si scelga l’una o l’altra, tertium non datur.

Diocleziano

«Le dottrine religiose… possiamo dire che sono tutte illusioni indimostrabili e che nessuno può essere costretto a tenerle per vere, a crederci. Alcune di esse sono a tal punto inverosimili, talmente antitetiche a tutto ciò che faticosamente abbiamo appreso circa la realtà dell’universo, che, tenuto il debito conto delle differenze psicologiche, possono essere paragonate ai deliri.»

S. Freud

La religione come psicosi indotta. Andrebbe curata, non diffusa attraverso la scuola.

pendesini alessandro

…… Tre preti della provincia di Bergamo scrivono un libretto intitolato >Covid-19: i conti non tornano….
A proposito di « vaccini » :
Anche se fossimo tutti vaccinati, se arriva una nuova variante, non è scontato che i vaccini attuali siano totalmente o parzialmente efficaci –e su di questo si profilano già certe incoerenze e/o incompatibilità tra virus mutati (nuovi virus) e vaccini attualmente disponibili ! Quindi « occhio », tutto dovrebbe ricominciare (o già cominciato ?), ossia ospitalizzazioni (particolarmente di natura cardiopatica e cerebrovascolare) e decessi…

Va inoltre notato che la politica e pressione delle Big Pharma è potentissima. Questo non dovrebbe essere ignorato sia dai politici che scienziati competenti in materia….
L’obiettivo oligopolistico principale delle multinazionali farmaceutiche che producono vaccini (ma non solamente) non è quello prevalente di eradicare la pandemia, ma il passaggio da una pandemia a una certa situazione endemica che possa permettergli di moltiplicare per 4,5,6,7…volte il costo dei vaccini e, come sta già succedendo, una puntuale « vaccinazione » (ma che dovrebbe essere chiamata cura) periodica ogni 3, 6, 9….14.. mesi nelle nazioni ricche che garantisca loro faraminosi guadagni di $, omettendo paesi poveri e/o sinistrati del terzo/quarto mondo ! Tutte balle del nonno?

Diocleziano

La prova di quanto dici è nel fatto che nessuno ha mosso un dito per interrompere, almeno
momentaneamente, i brevetti sui vaccini. Quanti vaccini validi sono stati approntati?
Nessuno è riuscito a mettere in concorrenza i monopolizzatori del mercato?
Anzi, quanti personaggi dell’amministrazione pubblica si sono lanciati in vergognosi traffici
per lucrare sull’opportunità di guadagnare… dovrebbero essere tutti in galera, sono solo
spariti dai teleschermi.

RobertoV

Di certo non saranno tre preti di provincia senza preparazione scientifica, che non sanno fare i conti, non sanno leggere tabelle e fare analisi dati che potranno raccontarci che i conti non tornano.
Vaccinarsi ogni anno contro l’influenza è normale proprio perchè a causa della grande circolazione il virus muta. Quale è il problema? Non mi risulta che si parli di vaccinazioni ogni tre mesi o sei mesi contro il covid per il futuro, ma di vaccinazioni annuali.
Tutti i settori industriali fanno pressioni, perchè quelle del settore farmaceutico dovrebbero essere anomale?
Strano una presunta Big Pharma con aziende in perenne competizione mondiale. La Pfizer non era neanche tra le più grosse: ma veramente si può credere che un pugno di industrie occidentali possa controllare il mondo? Ormai diverse nazioni del terzo mondo si sono evolute e sono in grado di produrre i loro vaccini e medicinali, vedi India e Cina e l’India è riferimento per parecchi paesi in via di sviluppo.
I massimi guadagni le aziende li fanno con gli antitumorali, non con i vaccini, quindi hanno tutto l’interesse che la pandemia venga superata visto che le industrie farmaceutiche non producono un solo farmaco.
I dati della protezione civile indicano chiaramente che la prevenzione costa meno della cura.
E’ utopico pensare che una pandemia mondiale con tali caratteristiche possa essere risolta in un paio d’anni. Quanto abbiamo impiegato con altre malattie?

RobertoV

Anche i terremoti o le alluvioni sono occasioni per guadagnare. Quindi anche per terremoti e alluvioni i conti non tornano?
Non ricostruiamo perchè qualcuno ci guadagna? O non facciamo prevenzione perchè qualcuno ci guadagna?

Diocleziano

C’è modo e modo: se hai seguito le avventure commerciali della Pivetti sai di cosa si parla.

pendesini alessandro

Caro Roberto V
Escludendo a priori i « complotti, o complottismo », gli scandali noti avvenuti in questi ultimi decenni relativi a certi medicinali con conseguenze gravi ed a volte letali, sono –a mio modesto parere- solo la punta dell’iceberg !…Sarebbe certamente un bel guaio se certi medicinali non esistessero, su questo non ci sono dubbi, ma il problema sorge sullo spudorato monopolio delle multinazionali farmaceutiche che, molto spesso, fanno la pioggia o il buon tempo a seconda delle opportunità che si presentano grazie a certe complicità politiche e/o finanziarie ad alti livelli. L’Etica, in questa branca deve essere reinventata…..

Se dovessimo inoltre analizzare razionalmente il DSM-5 (manuale considerato la « Bibbia » della psichiatria !) capiremmo il perché 7% degli Americani sono dipendenti da uno psicotropo (antidepressivo, ansiolitico) a tal punto che la loro eccessiva (o abusiva) prescrizione è diventata molto più problematica – sovente letale- del consumo di sostanze tipo droghe illecite !!!
Paradossalmente, il « normale » NON ammette nessuna norma !

Uno dei principali fattori di cattiva gestione relativa al mantenimento sul mercato di un farmaco sospettato di non soddisfare i criteri di sicurezza, riposa sulla base di questa curiosa abitudine che consiste ad affidare a l’industria farmaceutica la missione dell’istruzione -teoricamente a carico e discarico- la valutazione della sicurezza della sua propria medicina. Potrebbe sembrare di per sé logico, ma allo stesso tempo terrificante poiché, questo equivale a chiedere a l’industriale di autovalutarsi ! Se ci basiamo sulla trasparenza della sua informazione, è chiaro che a volte « nuotiamo in acque torbide »….

L’industria farmaceutica mondiale ha accumulato multe per oltre11 miliardi di $ solamente in 3 anni (2009/ 2012) per reati penali, tra cui la conservazione dei dati sulla sicurezza dei farmaci e la loro promozione per l’uso al di là delle condizioni autorizzate ! Questi reati, causa di migliaia di malformazioni e decessi, ovviamente, non sono unici….. Fammi sapere se desideri avere informazioni e esempi in merito.

PS: Il famoso giuramento di Ippocrate (da non confondere con Ipocrita!) riguarda la salute, non la redditività.

RobertoV

Mi fa piacere che abbiano ricevuto 11 miliardi di multe in tre anni, il che dimostra che le regole e i controlli ci sono e funzionano, magari non in maniera ottimale, e che non possono fare quello che vogliono.
Per fortuna siamo in democrazia dove ci sono tanti interessi contrastanti in conflitto tra loro e la trasparenza e i controlli sono necessari e possibili ed anche i clienti, alias pazienti, consumatori ed elettori, sono parte attiva dei controlli.
Nell’attuale pandemia ci sono 200 nazioni coinvolte, con interessi contrastanti tra loro che faticano a mettersi d’accordo su tutto, ma miracolosamente per i farmaci avrebbero una linea comune dettata da alcune aziende come se ci fossero solo loro al mondo? Inoltre screditare gli avversari e fare disinformazione è anche una tecnica per conquistare spazi per il proprio mercato.
Gli elevati guadagni sono commisurati all’elevato rischio di impresa perchè nella ricerca c’è anche il frequente fallimento. Anni fa la Bayer finanziava parecchi progetti fino ad un massimo di tre anni. Oltre, solo quei progetti che davano risultati concreti. Il che implica che dovevano poi ripagare gli investimenti anche di quelli che non avevano dato risultato. Per fare un confronto con un altro settore con elevati guadagni, il settore energetico, scavare un pozzo costa parecchio e solo alcuni di questi scavi hanno successo (una volta solo uno su dieci) ed ovviamente devono ripagare anche gli investimenti di quelli fallimentari.
La redditività è anche uno stimolo alla ricerca: sei sicuro che se i guadagni fossero calmierati avremmo farmaci con la stessa efficacia ed in tempi rapidi? Sarà poco etico? Certo, ma stiamo parlando del settore industriale ed i soldi fanno “girare il mondo”.
Riguardo all’opuscolo dei tre preti da cui hai preso spunto, te lo sei letto? E’ un ricettacolo del classico pensiero unico no-vax. Anche nelle critiche c’è modo e pertinenza. Non mi pare che il settore della psichiatria sia confrontabile col settore dei vaccini, molto più scientifico e meno aleatorio.

Moderazione

Ragazzi, discorsi interessantissimi ma siete OT e quindi vi chiedo di concentrarvi su argomenti direttamente correlati al post.

RobertoV

Ho visto sul sito critica liberale che è stato pubblicato il report annuale sulla secolarizzazione degli italiani.
La buona novella è che lentamente la secolarizzazione della società prosegue.
La cattiva e che di questo sui media e tra i politici non c’è traccia, impegnati come sono nel cercare di espandere il potere ed il controllo clericale.
Ho visto che domenica a Che tempo che fa ci sarà l’intervista al papa. Immagino la solita intervista in ginocchio e adulante, senza domande critiche e regalandogli la possibilità di fare propaganda ed autopromuoversi. Un vero servizio “superpartes” di Rai Vaticano.

KM

La buona novella della cattiva novella sta nel fatto che, nonostante la cattiva novella, la buona continua. Cioe’. Nonostante non ci sia traccia di mea culpa tra politici et alia, la secolarizzazione avanza. In tutto il mondo! Nonostante tutto non siamo piu’ l’Italietta fascisto-clericale. Allora non c’era solo la classe politica ma tutta una Nazione che si professava cattolica. Oggi il GAP tra la classe politica e il clero, da una parte, e la popolazione dall’altra e piu’ grande di allora.

Diocleziano

«… tra i politici non c’è traccia, impegnati come sono nel cercare di espandere
il potere e il controllo clericale… »

Già, chissà perché? L’esempio da manuale è Salvini: fulminato dalla fede sulla via del Papeete,
eppure, da giovane, non aveva mai dato sentore di derive clericali.

Se riesco a rimediare un paio di compresse di antiemetico, domenica serata Sua Banalità! 😛

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