Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di febbraio è l’iniziativa che si pone l’intenzione di superare il Concordato con il Vaticano, avanzata dal deputato di Forza Italia Elio Vito. Febbraio è infatti il mese in cui si “festeggia” l’accordo Stato-Chiesa che ha minato la laicità in Italia. Ovvero, i Patti Lateranensi del 11 febbraio 1929 stipulati dal regime fascista, cui hanno fatto seguito gli accordi di Villa Madama siglati il 18 febbraio 1984 dal governo Craxi.
Il deputato Elio Vito, che già si era distinto per una posizione non allineata nel centrodestra a sostegno al ddl Zan contro le discriminazioni, rilancia. Da tempo contesta la deriva confessionalista anche del suo stesso partito. Stavolta avanza una proposta di legge di revisione costituzionale per mettere in discussione la posizione privilegiata della Chiesa cattolica. Lo annuncia il 17 febbraio su Twitter. Data scelta, non a caso: è l’anniversario del rogo dell’eretico Giordano Bruno, condannato dall’inquisizione a Roma nel 1600. La sua è una risposta alla bocciatura della riforma contro l’omofobia del parlamentare Pd Alessandro Zan e all’ingerenza vaticana sulla questione, nonché alla dichiarazione di inammissibilità costituzionale dei recenti referendum (primo fra tutti, quello sul fine vita): «occorre una discussione sui temi etici e di libertà degna di uno Stato laico, senza interferenze».
La proposta di Vito nel dettaglio prevede di abrogare il secondo comma dell’articolo 7 della Costituzione che menziona i Patti Lateranensi e di modificare l’articolo 8 dedicato alle intese con le confessioni religiose. Questa riforma dovrebbe – teoricamente – porre le condizioni per poter rigettare i Patti Lateranensi, dal momento che non sarebbero più menzionati in Costituzione.
Resta da capire quali margini di fattibilità vi siano in questa proposta, e quale sostegno avrà in Parlamento. E ci interroghiamo se sia uno strumento sufficiente per superare il confessionalismo multilevel che privilegia la Chiesa cattolica e che caratterizza il nostro assetto. Infatti, sebbene sia proposta da Vito come riforma per abolire il Concordato, questo accordo rimarrebbe comunque in vigore – anche se venisse approvata. E la Chiesa cattolica non sarebbe tenuta a ripiegare su un’intesa per scendere dal piedistallo e mettersi sullo stesso livello delle altre confessioni. Dato che la distinzione tra questa e le altre religioni rimarrebbe, dal momento che il primo comma dell’articolo 7 non verrebbe modificato.
Arriva finalmente in Parlamento, calendarizzata il 9 febbraio, la proposta di legge sul fine vita. Anche se la discussione alla Camera viene presto rinviata alle prossime settimane. Il testo, che vede come relatori Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5S), ha ottenuto l’approvazione delle Commissioni Giustizia e Affari sociali e unisce diverse proposte. La riforma è sostenuta da Pd, M5S e Leu. La base di partenza è la sentenza 242 del 2019 con cui la Corte costituzionale è intervenuta sul caso di Dj Fabo, che vedeva come imputati per aiuto al suicidio gli attivisti Marco Cappato e Mina Welby. Ma nel nome del compromesso sono state integrate modifiche pretese dal centrodestra. Nella breve apparizione in aula, il testo è sottoposto a oltre 200 emendamenti, presentati soprattutto dal centrodestra per restringere i margini di libertà della norma. Proprio in quelle ore papa Francesco lanciava l’ennesimo attacco all’autodeterminazione su eutanasia e suicidio assistito, dando di fatto un sostegno morale agli oppositori. Una delle variegate forme di ingerenza della Chiesa cattolica sul dibattito, oltre al lobbying delle associazioni integraliste “benedetto” dal Vaticano.
Intanto, il 15 febbraio, la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum proposto dall’Associazione Luca Coscioni che avrebbe portato all’abrogazione parziale della norma che punisce l’omicidio del consenziente (articolo 579 del Codice penale). Secondo i supremi giudici, che nella sentenza del 2019 avevano sollecitato le camere a legiferare, in questo caso si sarebbe creato un «insanabile vuoto normativo». Una decisione che ha fatto gioire integralisti e clericali e che potrebbe rendere più complicato l’iter di una riforma laica e civile. Nonostante le rassicurazioni e l’impegno dei partiti coinvolti, il testo rischia di fare la fine del ddl Zan contro le discriminazioni, impallinato dall’ostruzionismo confessionalista in aula.
Anche la ritualità si diversifica, segno di un paese più plurale e secolarizzato. La domanda di luoghi in cui celebrare in maniera dignitosa momenti importanti per la vita dei non cattolici, siano questi credenti o atei, si intensifica. Diversi Comuni si muovono quindi per attrezzare spazi adeguati.
Segnale importante arriva da Milano, con una delibera della Giunta per predisporre spazi da utilizzare anche come sale del commiato per i defunti e privi di connotazioni religiose. Come spiega l’assessora ai Servizi civici e generali Gaia Romani: «Milano potrà finalmente riconoscere un diritto importante a tante persone, mettendo a disposizione luoghi dignitosi e gratuiti per la celebrazione di funerali laici». Plaudono all’iniziativa le presidenti Giulia Pelucchi e Anita Pirovano, rispettivamente a capo dei municipi 8 e 9, che hanno già individuato Villa Scheiber e Villa Litta per questo utilizzo.
Nella provincia di Lucca l’associazione politico-culturale Sinistra con chiede l’allestimento di spazi idonei per cerimonie, non contraddistinti in senso religioso e accessibili a prescindere dal credo, sul territorio. L’esigenza è nata dal dialogo con realtà locali, tra cui l’Uaar e confessioni religiose di minoranza: «tale necessità è a nostro parere dettata dai valori di civiltà espressi dalla nostra costituzione e dal rispetto recipro della dignità di tutte le persone». Viene sottolineata inoltre da Sinistra con l’inadeguatezza delle regolamentazioni cimiteriali, «inidonee a garantire il rispetto della laicità e delle diverse sensibilità religiose».
Intanto a Cuneo si trascina la questione dell’allestimento di una sala del commiato, già sollecitata dall’estate 2020 anche dall’Uaar. Il sindaco Federico Borgna si era detto disponibile, ma non era stato trovato uno spazio idoneo, nonostante l’interessamento dei consiglieri di Cuneo per i Beni Comuni. Il consigliere Carmelo Noto (Pd) ha presentato un’interpellanza per sollecitare l’amministrazione. Anche Nello Fierro di Cuneo per i Beni Comuni sprona a un intervento concreto: «mi auguro che la risposta non sia “stiamo lavorando”, “vedremo” o “condividiamo”». L’assessore all’Urbanistica Luca Serale ha risposto che si stanno compiendo sopralluoghi per scegliere l’immobile adatto: auspica che entro giugno sia individuata l’area.
Non solo spazi non religiosi per cerimonie, ma è da auspicare anche l’allargamento delle possibilità per i matrimoni celebrati con rito civile. Il Comune di Cormons (GO), sulla scia della vicina Capriva, apre ai matrimoni civili pure in ville e luoghi privati. La decisione è stata presa dall’amministrazione guidata da Roberto Felcaro.
La redazione
Elio Vito, da buon cialtrone politico, racconta della balle perché Berlusconi, imitato da Taviani, ha affermato che il suo partito è un partito cattolico.
Punto e basta!
Si può essere cattolici e togliere i Patti Lateranensi dalla Costituzione.
Quanto all’insegnamento della Religione Cattolica, le gerarchie ecclesiastiche stanno già pensando di adeguarsi ai tempi: in diverse Università italiane (statali) si vanno istituendo corsi di laurea in Culture e Religioni, in collaborazione con facoltà teologiche. Così in futuro, oltre agli insegnanti scelti dai vescovi si potranno avere, come insegnanti di “Religioni e Culture”, laureati cui i vescovi avranno pur sempre insegnato qualcosa.
“… si vanno istituendo corsi di laurea in Culture e Religioni, in collaborazione con facoltà teologiche… ”
Che, in un mondo che cambia velocemente come l’attuale, equivale a una laurea in frenologia.
Il punto debole della chiesa è la bibbia: obsoleta, inutile e, ancora più grave, sempre più incredibile.
Il mondo cambia velocemente per andare verso dove?
Ci sono miliardi di seguaci del dio biblico (ebrei, cristiani e musulmani), ben dotati di armi atomiche.
@Mixtec verso l’annientamento. Il mondo (la società umana) cambia velocemente per andare verso l’autodistruzione (della specie umana). E sarà colpa, per la più parte, delle religggioni dell’ammmore evviva dio buono & giusto e di chi le segue ma soprattutto le fa seguire agli altri. And the worst is that there will be no one to put the blame on.
(Mi faceva più effetto in inglese, tipo book of revelations 😜)
Alle 10 e 32, alla radio, ho sentito la parte finale di un servizio del giornale radio: m’è parso di capire che nelle scuole elementari russe si deve propinare agli scolari un video su San Nicola, cui Putin è particolarmente devoto.
Ma non c’era l’ateismo, una volta, in Russia?