Se “fare un figlio è bello” non lo decidono gli Stati Generali della natalità

«Un figlio è un dono, ma è anche un bene comune, capitale umano, sociale e lavorativo». «Fare un figlio è bello! Un figlio non è un bene privato, ma un bene comune che genera futuro e speranza». «Un figlio non è solo un “affare di famiglia”, un fatto privato, ma un investimento per il bene comune. Un figlio è di tutti e per tutti».

Non fosse per i riferimenti costanti al “bene comune” – concetto di là da venire e comunque alieno all’epoca fascista – quelle sopra riportate sembrerebbero affermazioni tratte dritte dritte da una qualche pubblicazione dell’Opera nazionale maternità e infanzia.

Sfortunatamente non è così, a 100 anni dalla marcia su Roma a riproporre la retorica del “fare figli per la patria” in salsa pseudo-contemporanea sono gli Stati Generali della natalità promossi dalla neonata Fondazione per la natalità. Niente di cui stupirsi considerato che si tratta nient’altro che di uno spin-off del Forum delle associazioni familiari, nota realtà di orientamento cattolico, di cui la Fondazione vanta – si fa per dire – anche lo stesso presidente, Gigi De Palo.

Preoccupati per il cosiddetto “inverno demografico”, gli Stati Generali, la cui edizione di quest’anno è in programma per metà maggio (a quella dell’anno scorso partecipò anche il presidente del Consiglio Mario Draghi…), mirano a sensibilizzare politica e opinione pubblica circa le conseguenze della dinamica demografica del nostro Paese, che mostra un segno meno sulla bilancia già da diversi anni.

Ma a fare acqua da tutte le parti è la preoccupazione stessa alla base della chiamata all’azione (a fare sesso senza precauzioni, in fondo, ma sicuramente all’interno del matrimonio qualora qualcuno glielo chiedesse…). Perché non tiene in minima considerazione il contesto più generale, fatto di migrazioni che possono riequilibrare la bilancia demografica e di preoccupazioni (quelle sì fondate) circa l’impronta della popolazione mondiale sul pianeta Terra in termini di esaurimento delle risorse.

L’invito della Fondazione è a «immaginare una nuova narrazione della natalità». Benissimo, lavoriamo a una nuova narrazione della natalità ma che – per carità – non sia questa, che non sia il solito rispolvero di argomenti che cancellano l’autodeterminazione delle donne, che sopprimono la libertà di scelta, che rimuovono dall’immaginario la legittimità di decidere di non avere figli. Perché se «fare un figlio è bello» non lo decidono gli Stati Generali ma ciascuno di noi e per sé soltanto.

Ingrid Colanicchia

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44 commenti

laverdure

Spiacente,ma pensare che il calo demografico possa essere compensato dall’immigrazione incontrollata e’ come pensare che in mancanza di sufficente farina (cosa che nel prossimo futuro potrebbe capitare davvero,con la questione Ucraina)
si possa risolvere il problema con la segatura.
Cosa che del resto avvenne davvero in passato,ma non proprio in modo soddisfacente.
Un’immigrazione che sta creando delle vere “enclavi” di culture molto diverse dalla nostra,le cui regole talvolta contrastano apertamente con le nostre leggi,non puo’ che portare a gravi problemi.
Quando poi si considera l’arrivo in gran numero di elementi di criminalita straniera,la festa e’ completa.
Basta guardare a quello che sta succedendo in Svezia,Germania,ricordate le “aggressioni di Capodanno”?
Tutta roba ovviamente che il “politicamente corretto” minimizza arrampicandosi sugli specchi,ma che inevitabilmente crea pericolose “reazioni allergiche”nel tessuto della societa : si parla spesso della recrudescenza del fenomeno neonazista
ad esempio,ma ovviamente nessuno si sognerebbe di nominarne le cause.

RobertoV

I neonazisti come i neofascisti cercano qualsiasi pretesto per guadagnare: dagli ebrei, dalle sinistre, alla disoccupazione, all’immigrazione di vario tipo ed epoca (prima erano contro gli slavi adesso vanno bene perchè bianchi e cristiani), alla pandemia e i vaccini, a Putin e sono ipernazionalisti nella propaganda, ma si alleano con qualsiasi straniero che sia contro la loro nazione a favore dei loro interessi.
In Germania l’AfD è stabile da parecchi anni e prende paradossalmente più voti nelle zone con meno immigrati perchè quello che conta è l’immigrazione percepita, non quella reale. E durante la pandemia cavalcavano tutte le proteste contro restrizioni e vaccini.
Non mi pare che nell’articolo si proponesse l’immigrazione come soluzione, ma era una presa d’atto di un fenomeno reale di cui tenere conto nella demografia di una nazione.

KM

E non solo di una Nazione, ma del globo. Da decenni siamo un villaggio globale. Lo slogan dell’Internet e’ “agisci localmente ma pensa globalmente”.

KM

Certo che paragonare esseri umani (perche’ quello sono gli emigrati) con la segatura e’ roba da chiodi, anzi da elmi chiodati!
Nel 1947, l’allora ministro australiano Arthur Calwell, lancio’ una campagna contro chi lo criticava per i suoi piani di favorire l’immigrazione da tutta l’Europa e non solo dal RU. Lo slogan era “Populate or perish” – popoliamoci o periamo. Lo slogan tuo e dei clerical-reazionari che tu difendi, sembra invece essere “copulate or perish”.

laverdure

@KM
Concordo,perche’ il pane con segatura non provocava danni gravissimi,mentre il fatto che meta dei reati viene commesso da immigrati ( lo dicono continuamente i media,non io)e’ un tantino piu’ grave.
E anche il fatto di dover investire cifre sempre crescenti per il loro mantenimento,quando i media avvertono che oltre 5 milioni di italiani vivono sotto la soglia di poverta’,fa dubitare che l’immigrazione incontrollata sia “la nostra ricchezza”,affermazione che,nel caso ve lo siate scordati,e’ uno dei cavalli di battaglia di Bergoglio.
Il quale,chiuso nella sua torre d’avorio,puo ben infischiarsene degli “effetti collaterali”,e ammannire le sue virtuose parole sicuro che nessuno gridera mai al re nudo.
(Piccolo siparietto : avete notato come non ha mai rivolto appelli direttamente all’esimio Putin ?La mia modesta impressione e’ che tema che quel signore,a differenza di tutti gli altri,potrebbe mandarlo “affa…” pubblicamente,e questo non gioverebbe al suo prestigio)

KM

Di male in pessimo. Ora gli immigranti sono PEGGIO della segatura. Fra poco saranno subumani o paragonati alla fauna come gli aborigeni nella costituzione australiana fino al 1966!
Il fatto che certe cose le dicano i media, per te e’ conclusivo? I media chi li controlla? M.L. King? Nelson Mandela? Karl Marx?
Stai parlando con uno che da 42 anni vive all’estero (con molte puntate in Italia) e che bigottate come le tue le sente tutti i giorni.
Smetti di scrivere qui che devi finire il “Mein Kampf”. O stai lavorando sulle Tesi di Norimberga?

dissection

Spiacente, ma il tuo commento è di un razzismo e una grettezza che trovano paragone solo in faccende tipo le leggi razziali fasciste di LVI o in associazioni di loschi figuri tipo sacra cosca o corruzione e limitazione. Ma basisce sempre come certe chiamate all’incremento generale non vengano percepite per quello che sono in realtà, ossia degli inviti neppure troppo velati all’incremento della RAZZA. Quando enti tipo vatic.ano o fondazioni no choice invita a riprendere l’incremento demografico, intendono l’incremento di italiani doc certificati e pronti per l’indottrinamento, non certo un aumento della popolazione a prescindere. Curioso che chi fa sfoggio di erudizione storica e geopolitica non lo capisca. Meno curioso che faccia finta.

laverdure

@Dissection
Caro Dissection,come forse hai capito e fai solo finta del contrario,il problema non e’ lo scontro di razze biologiche,ma di culture,uno scontro”asimmetrico”
dato che uno dei dogmi del politicamente corretto, che impesta l’occidente
in modo sempre piu’ intollerante e integralista, impone il rispetto di qualunque cultura come qualcosa di sacro,come se le culture,al pari di qualunque creazione umana,non potessero essere degradate.
Dimenticando che anche il tanto citato nazismo altro non era che una cultura,allo stesso modo di fascismo,stalinismo,mafia e piacevolezze simili.
E i rifiuto di buona parte dei cosiddetti “immigrati”di integrarsi viene interpretato come un sacro diritto,perfino quando comporta la violazione
delle NOSTRE leggi penali.
Le cronache non fanno altro che ammannirci le prodezze di magistrati “progressisti” in quel senso.
E tutto questo,cari progressisti, e’ uno stimolo al razzismo e una manna per chi se ne serve per i propri interessi,piu’ efficace di qualunque ideologia.

dissection

Ah ok, qui si scambia ideologia per cultura. Annamo bene! Il problema NON PUÒ essere di scontro di razze biologiche, dato che queste non esistono. Il problema è che non è nemmeno uno scontro di culture, ma di gente che vuole comportarsi qui come fa nei posti da cui proviene perché sa che per la maggior parte delle volte resterà impunita o quasi. Che non è un problema di culture o progressismo come dici tu, ma di incapacità nostra di far rispettare le leggi che ci siamo dati, nemmeno tra di noi, figuriamoci con chi arriva di fuori: a molti fa comodo nascondere questa polvere sotto il tappeto del politicamente corretto, che ormai significa tutto e niente; altri preferiscono seguire altre narrazioni. In ogni caso, questi che arrivano sanno che la faccenda è un problema nostro, e non loro, e se ne approfittano: giustamente, se uno si mettesse nei loro panni. Queste sono cose che dovrebbe risolvere la politica, cosa che invece si è sempre ben guardata dal fare, e il punto alla fine è che è inutile tirare in ballo culture, scontri, citazioni, dogmi e islamismi vari: come arrivano, la leggono come il paese della cuccagna, e così farebbe chiunque, potendolo fare, e dal loro punto di vista fanno bene a farlo. Integrazione, poi: prima gli si insegni a comportarsi e a rispettare le regole del territorio che li ospita, cosa che tocca ineluttabilmente a noi, e che non si risolve lasciando affondare i barconi vicino a Lampedusa, dato che ne sono affondati tanti ma continuano ad arrivare. Dopodiché, potranno integrarsi veramente, se lo vorranno, cosa che è già dimostrato farà più volentieri la loro discendenza. E tutto questo, caro il mio razzista retrogrado, se non lo facciamo noi, nostra sponte, non ne verremo mai fuori. Costruire muri serve solo a far venire la voglia di scavalcarli, se se ne ha la necessità, e chi mastica di storia ben più di me dovrebbe saperlo.

KM

Tutto OK. Pero’ guardate che:
1. questa storia che gli immigrati compiono la meta’ dei reati se l’e’ inventata laverdure, aka salvini; studi recenti dicono il contrario (vedi https://www.ilpost.it/2018/02/05/rapporto-immigrazione-criminalita/) cioe’ aumento immigrazione = diminuzione della criminalita’. E questo e’ un trend che va avanti dal 1990 cioe’ dalla caduta di Berlino, dell’URSS etc…;
2. non tutti gli immigrati fanno i furbetti e approfittano del Paese del Bengodi. La maggioranza lavora sodo, paga le tasse e si fa rispettare;
3. in ogni caso, la maggior parte di chi arriva fugge da una realta’ di violenza, corruzione e criminalita’. Non sono malfattori ma vittime;
4. in ogni caso siamo noi a dover dare l’esempio (mi associo a dissection, qui). Ma che esempio diamo. Permettiamo alla citta’ del male di fare come caspita gli pare, approfittare delle leggi italiane (concordato, 8 x 1000) quando fa loro comodo, per poi rifugiarsi dietro ” noi obbediamo ad una legge superiore”, quando li cogli con le mani nel sacco. Abbiamo pregiudicati o in parlamento o comunque che influiscono sulla politica. Ministri degli interni arrestati negli ’80 per aver ferito poliziotti, o che, fuoriuscendo dal loro mandato, sequestrano una nave in cui c’erano si’ immigrati ma anche marinai italiani. Basta leggersi le varie “clericalate” per accorgersi del legame tra politica e vaticano, spesso a spese di persone di altre culture e religioni (il crocefisso si’, ma un nuovo minareto no, per esempio)
Concludo che scaricare le NOSTRE colpe su chi e’ gia’ debole, proteggendo i potenti, non mi pare ASSOLUTAMENTE giusto, democratico o razionale!

RobertoV

Se fai una discriminazione sulla base del colore della pelle non stai facendo uno scontro di culture, ma di razze biologiche.
Il discorso sulla scarsa voglia di integrarsi, di lavorare o sulla criminalità degli immigrati è un discorso mitologico che va avanti da decenni per l’Italia, da secoli per altre nazioni.
Quando negli anni ’90 arrivarono gli albanesi ci si opponeva perchè li si riteneva criminali o non integrabili, mentre pochi anni fa la stessa lega ci andava perfettamente d’accordo e presentava l’Albania come la nuova terra promessa. Evidentemente si erano integrati anche qua.
Nel 2010 le destre scatenarono una durissima campagna che causò la morte di una romena, contro i romeni approfittando di alcuni crimini compiuti da romeni, presentandoli come criminali, non integrabili, coinvolgendo l’ambasciatore romeno nelle accuse di aver liberato le loro carceri, poi solo un paio d’anni fa sui giornali di destra si poteva leggere che i romeni erano i meglio integrati e quelli coi minori tassi di criminalità. Miracolo?
Ancora una decina di anni fa gli immigrati slavi erano oggetto degli attacchi delle destre che li consideravano dei criminali, adesso gli ucraini sono diventati immigrati modello perchè profughi “veri” (afghani, siriani e irakeni, ecc., evidentemente non lo sono perchè non europei e bianchi).
Qui a Milano gli egiziani si sono integrati bene e lavorano, possiedono ristoranti ed aziende. Se uno va ai mercati di zona trova prevalentemente persone straniere che fanno un lavoro duro, ecc. Cinesi, filippini e cinghalesi non lavorano e non vogliono integrarsi?
I problemi li abbiamo solo con alcune etnie e sempre con alcuni. Se si fanno leggi per aumentare artificialmente il numero dei clandestini e se non riusciamo a ridurre il numero dei clandestini anche negli anni in cui ne arrivano pochi, forse siamo noi che non vogliamo o non siamo capaci di risolvere i problemi come facciamo con gli evasori fiscali ed il lavoro nero.
Trovo, inoltre, sempre scorretto parlare dei costi degli immigrati qui e dei poveri italiani facendo credere che quei soldi verrebbero risparmiati se non ci fossero immigrati qui. E’ illusorio che verrebbero risparmiati, perchè dobbiamo spendere un bel po’ di soldi e fare concessioni politiche sia per impedire che vengano sia per aiutarli a casa loro.

laverdure

Aumento dell’immigrazione RIDUCE la criminalita !
Gia che c’erano potevano aggiungere che riduce la disoccupazione e il tasso di malattie.E magari anche gli incidenti stradali,perche’ essere minimalisti ?
Chi l’ha commissionato quello studio,Bergoglio o la Boldrini ?
E se ci credete siete piuttosto fuori parte in questa sede,perche credevo che i miracoli non legassero molto con l’ateismo !

dissection

Bravo, lave. Dimostrazione perfetta e precisa di cosa capisce l’elettore medio di destra in Italia. Complimenti.

laverdure

@dissection.
Bravo Dis,risposta politicamente corretta e soprattutto ricca di contenuti oggettivi.

dissection

Aribravo lave, campione mondiale di salto di palo in frasca, salto alle conclusioni sbagliate e strumentalizzazione di concetti etici a scopo politico.

dissection

Aggiunta: vai tranquillo, che di commenti politicamente scorretti per te ne avrei a bizzeffe, solo che non passerebbero in moderazione. Ma se tutto il baccano che stai facendo è per il politicamente corretto, perché questa e null’altro è l’impressione che dai, allora non fai altro che dimostrare l’inconsistenza dei tuoi “argomenti” e l’inanità delle tue posizioni, cose che sappiamo ormai da tempo, e che si risolvono nel fatto che stai solo facendo un gran baccano e perdere tempo a tutti.

laverdure

@Dissection
Caro Dissection,in risposta ad un tuo intervento precedente che mi era sfuggito,tu affermi esplicitamente che la colpa e’ solo nostra che lasciamo fare agli agli immigrati i loro porci comodi (licenza poetica) esattamente come li lasciamo fare alla nostra feccia autoctona.
Poi affermi che e’ assurdo costruire muri.
Insomma ,un perfetto esempio di “botte piena e moglie ubriaca”.
Dobbiamo insomma lasciarli fare,perche’il contrario sarebbe politicamente
scorretto (lo dice anche Bergoglio),e non possiamo lamentarci perche’la colpa e’ nostra che li lasciamo fare.
Un perfetto esempio di paradosso logico da far invidia a Bertrand Russell.
Non resta quindi che affidarci alla provvidenza che ci fa il piacere ogni tanto di mandare a fondo un po’ di barconi.
E puoi star certo che la stragrande maggioranza degli Italiani non si mette certo a piangere per certe notizie.
E tu,mio caro,non ci puoi fare proprio niente,cosa che del resto non fa piangere nemmeno te,alla faccia delle tue virtuose e gratuite esternazioni.
Gratuite ovviamente nel senso che non ti costano niente e ancora meno
aiutano gli altri,ti permettono solo di sfogare le tue manie grafomani,esattamente come per me(perche’ mai dovrei negarlo ?e per chiunque altro qui.
Buon proseguimento di serata.

dissection

Eh no. Eh no, caro il mio fascistucolo. A parte che come al solito hai capito l’esatto contrario di ciò che dovevi capire, il che mi fa dubitare delle tue capacità di comprensione del testo, cosa che già sospettavamo, quello che stai facendo in realtà è attribuire ad altri ciò che vorresti fare tu passando per la solita fallacia della brutta china e filtrandola con questa tua ossessione per il politicamente corretto, il grande male del mondo a tuo dire. Continui a battere sempre sullo stesso, inutile, inesistente tasto girando la frittata in tutte le combinazioni possibili pur di non ammettere che semplicemente non vuoi immigrati perché sei un fascistucolo razzistucolo paventando chissà quali pericoli per la cultura occidentale, quando in realtà ciò che vuoi è solo non vedere gente diversa da te, come chiunque la pensi come te. Poi dai del grafomane agli altri, puro esempio di proiezione: per me la questione sarebbe chiusa da un pezzo. Fatti vedere da uno bravo, e lascia stare Russell, che a occhio e croce non devi averci capito una mazza. Spiega, ad esempio, perché costruire muri NON sarebbe assurdo, a meno che il muro stesso non sia di dimensioni talmente ciclopiche da crollare sotto il suo stesso peso, oppure guardato a vista da migliaia di persone armate che potrebbero ben servire da qualche altra parte, ma si vede che a te il muro di Berlino piaceva tanto. Davvero vogliamo tornare a quei tempi in nome del superamento del politicamente corretto? Ma che cazzo vorrebbe dire? In pratica, tu e le testine come te proponete di tornare indietro per evitare che ce lo facciano fare gli altri? Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto pazzo sei, tu, il felpato, e tutti quelli come voi con il feticcio della razza, talmente introiettato da non avere nemmeno il coraggio di parlarne apertamente. Ti ricordo che è stato un amante del politicamente scorretto come te a sequestrare un barcone di gente disperata E equipaggio anche italiano, e che alla fine quelli che né tu né felpa pig volete sono COMUNQUE SBARCATI IN ITALIA, e da nessun’altra parte, dopo ciò che è stato solo un inutile prolungamento dell’agonia. Pessimi, l’unica cosa che potete fare per essere coerenti è solo vergognarvi, invece di accusare gli altri di incoerenza argomentando con le fallacie logiche, visto che ti piacciono tanto gli “argomenti”, ma in realtà ti piacciono solo i tuoi. Buona grafomania.

Maurizio

Di sicuro non lo hanno deciso per me gli Stati Generali, ma da padre posso affermare che avere figli è bellissimo.
Certo che sentirlo affermare da una congrega di soggetti che fa della castità uno dei loro pilastri suona un tantino stonato.

RobertoV

Se sia bello fare un figlio lo decide chi lo fa, non uno stato o delle istituzioni al tuo posto.
Fa rabbrividire l’idea del figlio come bene comune, di stato ed evoca pericolose epoche passate.
Io ho avuto due figli ed anch’io posso affermare da padre che è una bella esperienza. Pur essendo consapevole che questa scelta potesse essere anche di interesse generale non avrei mai accettato l’idea che fosse uno stato o degli altri a dirmi che dovevo fare figli, perchè alla fine, nonostante tutti gli eventuali aiuti (ed in Italia sono veramente scarsi), il carico principale economico e psicofisico è sui genitori.
Trovo sconcertante che questi si esaltino per l’assegno unico e che possano pensare che quasi 2000 euro in più all’anno a figlio per chi ha un isee di 20000 euro sia un cambiamento importante. Paesi come l’Austria e la Germania con redditi ed aiuti decisamente più elevati dei nostri hanno natalità basse ad indicare che il problema della natalità è complesso e che pensare ad una mancetta più consistente non risolve il problema.
Ma ovviamente pensare a delle mancette elettorali è molto più semplice e propagandistico e serve a battere cassa per mettere le mani sui finanziamenti del PNRR.
Molto più facile che pensare ad una riorganizzazione, modernizzazione e liberalizzazione della società per dei conservatori legati al passato ed a vecchie politiche di raggiro delle famiglie.

Manlio Padovan

Ad majorem gloriam Dei, sono dovuto arrivare alla bella età di ottantadue anni compiuti, cioè 3 anni fa, per leggere che: «La capacità di educare i figli è molto meno diffusa di quella necessaria per metterli al mondo» con quello che ne consegue e che a tutti è noto. Quale contrasto con il famigerato motto idiota e criminale della fede che sollecita il “crescete e moltiplicatevi” al quale tutti noi siamo stati educati. E continuiamo ad esserlo! L’idealismo è il nostro nemico!.E lessi quel messaggio per puro caso. Ma ciò che più è straordinario è che quella frase, così piena di serietà e di nobili e reali conseguenze, è inserita nell’opuscolo L’ABC del comunismo di Bucharin e Preobrazenskij pubblicato in URSS nel 1919. E a quella affermazione così educativa, segue quest’altra altrettanto significativa: «Su cento madri, una o due soltanto sono capaci d’essere delle buone educatrici. L’avvenire è dell’educazione sociale.» Questo è senso di responsabilità!
Certo il messaggio può essere datato ed in parte superato perché non c’è una considerazione sui padri che, certo, non sono più preparati delle madri.

pendesini alessandro

….Certo il messaggio può essere datato ed in parte superato perché non c’è una considerazione sui padri che, certo, non sono più preparati delle madri…..

Concordo ! E agiungo : se qualcuno, magari dotato di grossi diplomi, vi dicesse molto seriamente che sa come educare i vostri figli, rifiutare sarebbe la meno stupida delle decisioni possibili….Sovente si confonde « educare/insegnare » con « strumentalizzare, condizionare, sottomettere o lavare il cervello» ai propri cari ed amati figli…..
In Italia (ma non solo) la qualità dell’insegnamento sia scolastico che genitoriale deve imperativamente cambiare di paradigma !

laverdure

@Pendesini Alessandro
“….la qualità dell’insegnamento sia scolastico che genitoriale deve imperativamente cambiare di paradigma !”
A cominciare dall’elemento assolutamente fondamentale,che “Per ottenere qualcosa occorre sgobbare !”.
Un elemento che col continuo abbassare dell’asticella “per non lasciare fuori nessuno”,come pretendeva Don Milani,ha finito col perdersi nelle nebbie del politicamente corretto.
Era quello il vero,innegabile,unico punto di superiorita della “vecchia scuola”,anche se buona parte di cio che di altro cacciava in testa alla gente si rivelava ben poco utile nella vita.
Del resto ormai cio’ che di concreto la scuola caccia in testa agli alunni sono solo i pidocchi,grazie alla cattiva manutenzione degli edifici scolastici.
O le macerie quando gli crollano in testa.
Peccato,vero,che nel mondo del lavoro i paradigmi sono cambiati ben poco,
e si continua a pretendere che uno se lo guadagni lo stipendio,nel privato ovviamente,e disgraziatamente solo una minoranza di eletti riesce a inserirsi
negli impieghi pubblici,inutile dire come.
E a quel punto i nodi vengono al pettine,di asticelle da abbassare non ce ne sono.

laverdure

@Manlio Padovan
Condivido, e non so perche’ mi torna in mente cio che disse molti anni fa il leader Burghiba(o Boumedienne,poco importa): “La nostra arma migliore e’ la pancia delle nostre donne !”
Un’arma che si rivela altrettanto foriera di effetti collaterali delle armi atomiche,visti gli effetti di certa cultura islamica radicalizzata.

KM

“…Un’arma che si rivela altrettanto foriera di effetti collaterali delle armi atomiche,visti gli effetti di certa cultura islamica radicalizzata….”
Allora avevano ragione bush e colin powel su saddam e le armi di distruzione di massa. Quei convogli non erano della Croce/Mezzaluna Rossa ma silos contenenti materiale nucleare. Ed e’ l’iran che ha 40.000 testate, giusto?
E il piu’ grande attentato terrorista della Storia, che uccise quasi 400.000 persone, non e’ stato commesso dagli USA quando hanno sganciato le bombe su Hiroshima e Nagasaki, ma da Malcom X, noto radicale islamico.
Beh, vi lascio ora, debbo ripassarmi il libro di Storia. Domani mi interrogano.

KM

Manlio, per oltre trent’anni ho insegnato alle elementari (ma anche ad altri livelli). Ne ho visti di alunni e di genitori e mi sono sempre posto questa domanda:
se per guidare ci vuole la patente, per la caccia e la pesca la licenza, per votare devi aspettare i 18 anni e via discorrendo. Insomma se per ogni minima cosa ci vogliono patenti, licenze, permessi, esami, test anche psicoattitudinali, colloqui, ma perche’ non si fanno esami e test per mettere al mondo un figlio e saperlo educare? Per insegnare (bambini non miei e che arrivano alla scuola con una personalita’ gia’ definita dall’ambiente non scolastico) ho dovuto studiare materie tipo psicologia infantile, psicologia dell’eta’ evolutiva, pedagogia e didattica. In questi 30 anni e piu’ ho partecipato a centinaia di giornate di PD (Professional Development), molte delle quali su lo spettro autistico e della Sindrome di Asperger. Quindi per insegnare devi essere un professionista serio e preparato (giustissimo) ma per fare il genitore basta la capacita’ di mettere figli al mondo, come citato correttamente da te.
E’ il caso di dire: Mamma mia!!!!!

dissection

Bravo ragasso. Non potrei essere più d’accordo. Aggiungi anche il patentino per tenere il cane, alla lista. L’unico limite che mi sovviene è: chi le stabilisce le competenze, e su quali criteri, si debbano avere per educare i figli? Il discorso non è molto diverso da quello relativo a un patentino per votare, come taluni vorrebbero proporre, ignorando a volte inconsapevolmente e a volte no che il cittadino che vota bene lo si deve formare con l’educazione (appunto) e non ponendogli una serie di quesiti a cui probabilmente quasi nessuno saprebbe rispondere…

KM

Non so se la tua obbiezione sia sincera o ironica. Ti concedo il beneficio del dubbio e propendo per la sincerita’.
Il patentino per votare e’ una assurdita’, in quanto si presume che a 18 anni una persona sia matura abbastanza per fare una “scelta informata”, perche’ votare tizio o caio e’ pur sempre una scelta. Allora facciamo anche un patentino per andare a far la spesa( che prendo? Prosciutto, salame o mortadella? E in pasticceria, mi fiondo sui cannoli o sui baba’? O addirittura su un bavarese). OK. Anche avere un figlio e’ una scelta (non sempre), ma mi concederai che e’ una scelta diversa da quelle di cui sopra e con ripercussioni molto ma molto piu’ importanti per gli individui e la societa’. La Carta dei Diritti per l’infanzia, approvata nel 1989, puo’ fornire un utile punto di partenza sul quale lavorare, almeno dal punto di vista politico e sociale. Poi bisogna consultare psicologi, educatori, esperti nei campi di interesse per un bambino – cosa fa un genitore che si accorge di avere un figlio autistico? – Come suggerisce la Carta: …”Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, …” Tra gli esperti ci metterei anche i dietologi. Quanti bambini obesi ed iperattivi ho visto, perche’ i genitori non avevano la piu’ pallida idea dei fondamentali per una buona alimentazione. Inoltre (parlo sempre per esperienza diretta e trentennale), un bel giro di vite su sedicenti psichiatri che di fronte a genitori che non riescono a controllare un figlio – ce ne sono di Pierini al mondo – fanno sempre la stessa diagnosi (Vostro figlio soffre di ADD) e prescrivono medicine, totalmente inutili e spesso dannose. Tutto questo non comporta nessun beneficio per il bambino. Gli unici ad venirne fuori contenti sono i genitori che possono mettere a tacere la loro coscienza, le case farmaceutiche che vendono di piu’ e il dottore che spesso gode di fringe benefits.
Concludo rivolgendoti la tua domanda al contrario: chi stabilisce le (non) competenze, e quali criteri si debbono avere per mettere al mondo i figli, pur non avendo le benche’ minime nozioni di cosa significhi e comporti essere genitori?

pendesini alessandro

…..le conseguenze della dinamica demografica del nostro Paese, che mostra un segno meno sulla bilancia già da diversi anni…..
…..preoccupazioni (quelle sì fondate) circa l’impronta della popolazione mondiale sul pianeta Terra in termini di esaurimento delle risorse…..Dice l’articolo

Non trattasi di far regredire l’umanità a tutti i costi, ma di far sì che gli umani possano godere un tenore di vita positivo relativamente soddisfacente. L’unica soluzione per arrivarci è un tasso di natalità MONDIALE più basso. Ritenendo che siamo troppi sulla Terra –e di fatti lo siamo-, il movimento antinatalista incolpa l’umanità di aver degradato il pianeta e di causare maggiori sofferenze…La crescita della popolazione in diversi stati ha molte conseguenze catastrofiche per la biosfera, uomo incluso, e necessita una drastica riduzione del tasso di natalità particolarmente per certi paesi sinistrati ! Tra chimici, biologi, fisici, astronomi, climatologi, ecc…, alcuni sono entrati a far parte del comitato scientifico dell’organizzazione responsabile della demografia (ripartizione demografica con relativa incidenza %) presieduta da Denis Garnier.
Il problema della sovrappopolazione e le sue conseguenze, cioè riscaldamento globale, perdita di biodiversità, approvvigionamento di acqua dolce, deforestazione e problemi alimentari ecc… Sulla base di diversi dati scientifici, i calcoli di Denis Garnier e collaboratori stimano che con il nostro stile di vita attuale non potremmo vivere in modo sostenibile oltre 3-4 miliardi di esseri umani. A torto ?

NB -Se seguissimo le idee della comunità antinatalista occidentale e all’improvviso smettessimo di avere figli ci sarebbero dei buchi nella piramide delle età e dovremmo sicuramente affrontare grossi problemi economici e di ricambio generazionale. Non sarebbe certamente la migliore delle soluzioni….Resta il fatto che le nostre basi economiche devono essere riviste o comunque messe in discussione. Con le attuali economie abbiamo bisogno di sempre più consumatori. E’ quindi necessario un nuovo modello economico da mettere in atto. Non sarà ovvio per certi illuminati, ma di fatto lo è, poiché –globalmente- (anche se esistono eccezioni in certi stati, Italia inclusa) cresciamo continuamente a volte con progressione geometrica….Le ripercussioni disastrose per il pianeta inducono inoltre alcuni scienziati a immaginare nel futuro possibili scenari di collasso. Ogni umano che ha già più di 1-2 figli dovrebbe usare le proprie risorse per aiutare coloro che sono già sulla Terra, piuttosto che dare vita a un nuovo figlio….. Se una persona o coppia risente un desiderio viscerale di avere un figlio, l’adozione potrebbe essere, in determinati casi, l’opzione migliore.

P.S. Sarebbe inoltre interessante sapere quante sono le coppie –specialmente nel passato- che hanno avuto figli veramente desiderati !….

RobertoV

Qualche anno fa avevo visto una indagine sulle donne africane a cui era stato chiesto quanti figli avrebbero voluto ed indicavano mediamente il valore di tre, mentre nelle loro zone i tassi di fecondità erano in genere attorno a 6 figli per donna. Cioè pur in contesti arretrati le donne avrebbero voluto la metà dei figli che invece venivano apprezzati dai padri e dalla società.
Un bel libro autobiografico di uno scrittore irlandese “Le ceneri di Angela” raccontava la situazione nell’Irlanda degli anni ’30 ed ogni volta che nasceva un figlio era un dramma in famiglia perchè diventava un problema cosa mangiare e dove vivere, ma non potevano fare niente contro le gravidanze perchè la mentalità dell’epoca e la dittatura cattolica non lo permettevano. E cosa curiosa è che il boom economico dell’Irlanda è coinciso con un forte calo delle nascite portandoli al di sotto di due figli per donna.
In tutti i paesi evoluti il tasso di fecondità per donna è al massimo di 2, con l’eccezione di Israele. Cioè lo sviluppo economico e dei diritti e la genitorialità consapevole che coinvolge inevitabilmente anche i padri portano ad un calo della natalità al di sotto del ricambio e questo anche con politiche di incentivazione.
Certo se fossimo solo qualche miliardo staremmo molto meglio, ma non è possibile pensare a riduzioni rapide della popolazione mondiale anche perchè gli interventi sui paesi ad elevata natalità fanno sentire i propri effetti solo dopo diversi decenni. Sulle valutazioni di quante persone il pianeta potrebbe sopportare sarei cauto, perchè dipende da varie ipotesi e l’evoluzione tecnologica aiuta in tal senso.
Anche sull’adozione come soluzione sarei cauto, non è una soluzione semplice, sentendo anche le esperienze di chi l’ha fatto. Se molti genitori biologici non sono all’altezza non è detto che lo siano quelli adottivi che devono affrontare sfide maggiori.

laverdure

@RobertoV
“Se molti genitori biologici non sono all’altezza non è detto che lo siano quelli adottivi che devono affrontare sfide maggiori”.
Tanto per puntualizzare : avrete notato che in occasione di grandi catastrofi
naturali e non nel mondo,si legge sempre sui media di coppie che si offrono
di adottare qualcuno dei numerosi bambini rimasti orfani.
Ora,la cosa in se non avrebbe niente di criticabile,se non ci fosse il grave dubbio che dietro tale gesto non ci siano veri profondi sentimenti materni e paterni,necessari per instaurare un efficace rapporto genitoriale,ma,nel migliore dei casi un momentaneo impulso di pieta,destinato putroppo ad esaurirsi presto,e nel peggiore una forma di esibizionismo e protagonismo.
Tutte cose che ovviamente non lasciano certo presagire sviluppi positivi.

laverdure

@Pendesini Alessandro
“Ogni umano che ha già più di 1-2 figli dovrebbe usare le proprie risorse per aiutare coloro che sono già sulla Terra, piuttosto che dare vita a un nuovo figlio”.
Discorso politicamente correttissimo,degno del migliore Bergoglio.
Peccato che ,come tutte le ideologie e religioni ignori completamente la natura umana,e la natura egoistica dell’individuo medio.
E progettare una societa ignorando la natura umana equivale a pretendere di progettare un aereo ignorando le leggi dell’aerodinamica,o un motore ignorando quelle della termodinamica.
L’unica soluzione e’ tenere conto di tutti i difetti e i limiti imposti da tali leggi , e cercare la soluzione migliore realmente possibile senza pretendere di creare utopie che si riveleranno sempre dei veri orrori,vedi le prodezze di comunismo e integralismo religioso nella storia passata e recente.

pendesini alessandro

….Peccato che ,come tutte le ideologie e religioni ignori completamente la natura umana,e la natura egoistica dell’individuo medio…..
Caro Laverdure (Laverdure chi ?)
Cos’é che ti fa credere –inoltre nell’assoluto anonimato- che non sappia cosa sia e/o come dovrebbe essere interpretata la natura umana ? Sei forse paranoico o sociopatico ?

KM

“Cos’é che ti fa credere –inoltre nell’assoluto anonimato- che non sappia cosa sia e/o come dovrebbe essere interpretata la natura umana ? Sei forse paranoico o sociopatico ?”

BINGO!!!!!!!!!!!!

laverdure

Cari signori,immagino che VOI vi togliate il pane di bocca per aiutare i bisognosi,e dedichiate tutto il vostro tempo libero al volontariato.
Perche’ se NON fate tutto questo,temo che il vostro sdegno odori un po’ di Bergolianismo.
Quanto al caro Pendesini,torno a dirlo,il tuo discorso plagia il miglior Bergoglio,e se davvero credi tanto nella generosita umana come LUI ostenta di credere,dovresti leggere
un po’ piu’ di libri di storia e articoli di cronaca,perche’ temo tu soffra di un complesso di torre d’avorio come lui.

laverdure

Corrige,la suora ha effettivamente accolto i due,a mostrare prevenzioni e’ stata una signora laica.
Vi crea problemi ?

RobertoV

laverdure
Hai solo dimostrato che esistono persone così, cosa che nessuno mette in dubbio. Da questo derivare leggi generali di comportamento umano è piuttosto scorretto.
C’è anche gente che in passato, ma ancora oggi, non gradirebbe meridionali ed una volta non si accettavano persone da altre tribù, città, regioni e nazioni. Ci si può anche evolvere. Se vivi in una nazione è proprio perchè c’è una certa interazione e solidarietà, se accetti le spese sociali è perchè trovi giusta una certa redistribuzione del reddito.
Magari ci sono persone anche per semplice visione utilitaristica che si rendono conto che da soli non si va da nessuna parte e che non ci si può fermare a ragionare in termini di nazione e popolo perchè non si illudono di poter nascondere o ignorare i problemi.
La tua affermazione sul volontariato può essere ribaltata: sei tu disposto a toglierti il pane di bocca per non averli qui, ad impegnarti attivamente per tutto il tuo tempo perchè non vengano qui e pensi che questa potrebbe essere una soluzione a lungo termine?
Perchè è falso che i soldi dell’aiutarli qui li risparmieresti, anche il non averli qui ha dei costi ingenti. Cercare di risolvere dei problemi ha dei costi, qualunque cosa tu faccia.

laverdure

@RobertoV
L’ineffabile Niccolo Macchiavelli diceva :”Non si tratta mai di scegliere tra bene e male,ma tra male minore e il peggio !”parole che si adattano a qualunque campomedico,giudiziario,economico,militare.
Dato che la moltiplicazione dei pani e dei pesci e’ rimasta monopolio di Gesu Cristo,e dato che in Italia,lo dicono i nostri media (se non ci credete affari vostri)piu’ di 5 milioni di persone sono sotto il livello di poverta,io,senza
nessun titolo di studio in Economia mi permetto di pensare che ogni cifra spesa per mantenere “immigrati”( buona parte dei quali “a sbafo”)sara necessariamente sottratta agli indigenti “nostrani”.
E che le nostre autorita,che paghiamo con i NOSTRI soldi,sono tenute innanzitutto a curare gli interessi dei loro concittadini,senza impegolarsi in
diatribe sull’uguaglianza delle razze,etnie o come cavolo volete chiamarle
che in questo contesto sono totalmente fuori luogo.
E dato che le tasse le debbo pagare,come credo le paghi pure tu,vedi che in realta il contributo a chi dovrebbe tenerli lontani (e non lo fa)lo diamo eccome.
Per cui toccherebbe a loro impegnarsi per impedire “invasioni” che di pacifico hanno solo le apparenze.
E a quanto mi risulta NON averli qui sarebbe una cosa perfettamente sopportabile per il paese,dato che l’ha fatto per secoli.
Se poi siamo cosi imbranati come e’ descritto molto efficacemente ne “La societa signorile di massa” allora tanto peggio per noi.
Vedrete che quando la gente si accorgera che la generosita a buon prezzo che era solita sfoggiare riguardo agli immigrati ,semplicemente le fara pagare un conto salatissimo a effetto ritardato,questo paese di santi della mutua perdera l’aureola.
“The shit hit the fan”,come dicono in USA, e le conseguenze non saranno diverse da quelle che vediamo da un pezzo laggiu.
Ma “A noi non ci succedera mai ” e’ l’unico vero articolo di fede incrollabile nelle masse.

RobertoV

Laverdure
Con la tua risposta hai solo dimostrato che non capisci niente di economia. Quale parte del discorso ti è così difficile da capire che anche il non averli qui hai dei costi? E’ una truffa far credere che in non averli qui sarebbe gratis. Gli australiani spendono sui 2 miliardi di euro per il loro sistema di protezione contro gli immigrati per non averli sul territorio, più o meno la stessa cifra che se li accogliessero sul territorio.
Cambiare le voci di spesa non cambia il risultato: che quei soldi li spendi per o contro, ma non li avrai mai a disposizione per i 5 milioni di poveri italiani, quindi è solo malafede il citarli. Magari se non spendessi altri 13 miliardi in armi (contro i 4 per gli immigrati) quei miliardi li troveresti e non li toglieresti ai poveri.
E’ come per il riscaldamento climatico: non esiste la soluzione mi disinteresso del problema e risparmio soldi. Così non esiste la soluzione torno al passato quando gli immigrati non c’erano.
E per non averli qui devi intensificare le forze di polizia, di sorveglianza, le corvette, devi pagare stati criminali quali la Libia e la Turchia che poi ti ricatteranno, dovrai pagare stati come la Tunisia perchè se li riprendano o li blocchino (perchè la Tunisia per esempio dovrebbe farlo gratis) e magari anche aiutare certe nazioni economicamente o politicamente (e voglio vedere come lo fai), cosa che guarda caso fanno proprio le bistrattate onlus che io finanzio quali Medici senza Frontiere, Emergency o Unicef.

iguanarosa

D’accordo con chi ha scritto che la decisione deve essere personale e non “suggerita” da autorità semilaiche o religiose. Questi signori e signore certamente vorrebbero molti più giovani per i propri fini economici, politici e religiosi. Ma gli italiani da questo punto di vista sono diventati molto responsabili. Molti giovani vorrebbero un figlio, ma si rendono conto di non poterlo allevare bene e rinunciano o rimandano. Mi sembra una grande prova di responsabilità.
Anche molti adulti con un figlio a un certo punto valutano la possibilità di farne un altro e molti rimangono con uno, dop aver fatto varie considerazioni. Anche questa mi sembra una prova di responsabilità e razionalità.

dissection

KM quello del patentino per votare era un esempio buttato lì, così. Faccio solo notare che per mettere al mondo figli non è che servano competenze particolari, di solito è sufficiente una copula e poi lasciare che la natura faccia il suo corso, pur con tutti i distinguo sociali e psicologici che si possano volere, e al netto di eventuali incidenti di percorso. Ma il mio commento non era né ironico né sincero, non avendo nulla a che fare queste caratteristiche con quello che avevo in mente: era una semplice domanda, diciamo pure retorica, se si vuole, anche se ammetto posta in modo contorto. Ricordo anche, tra le altre cose, che la Carta dei Diritti dell’infanzia non è stata approvata dal vaticano, tanto per dirne una. Le domande a cui nessuno sa rispondere, cui accennavo nel commento, si riferivano appunto alle (non) competenze necessarie per EDUCARE i figli, che di questo si stava parlando, e che è diverso dal semplice crescerli, ne convieni? Spiace che l’abbia presa sul personale, non era mia intenzione.

RobertoV

Se pensi che fanno dei corsi per la gravidanza, su come affrontarla e come gestire il bambino appena nato, corsi abbastanza seguiti, ma non sono praticamente previsti corsi per il dopo. Cioè ci si preoccupa prevalentemente del farli nascere, come se quello fosse il problema fondamentale e non tutto il resto.

KM

Ti assicuro dissection che non la prendo mai sul personale. Ho solo percepito un’anticchia d’ironia (mea culpa) nella tua domanda. Che la citta’ del male non abbia ratificato i vari trattati sui diritti umani e dell’infanzia va da se. Come si metterebbe con la propaganda, il lavaggio del cervello e le altre cose? Le direttive dei clericali neanche le considero. Ed infatti sono partito dalla constatazione di Manlio che citi anche tu. Tutto quello che ho detto parte da due presupposti: la mia osservazione/esperienza personale a proposito di genitori e; il fatto che sono genitore da 41 anni, nonno da 10 e sono stato insegnante (una delle professioni piu’ nobili) per oltre 30 anni. A parte gli ovvi legami genetici ed affettivi, non vedo la differenza tra essere genitori ed essere insegnanti (quelli veri, che ne conosco di mangia a uffo). Alla fine sia gli uni che gli altri dovrebbero dedicarsi a far crescere, in tutti i sensi, la nostra gioventu’, il piu’ grande patrimonio che abbiamo, e a far modo che si inseriscano a pieno diritto nella societa’. Al College ci ripetevano sempre che alla fine del corso non saremmo diventati insegnanti, ma avremmo conseguito le competenze ed il diritto di entrare nell’insegnamento. Ecco, io vedrei volentieri un attestato basato sullo stesso principio: frequentate il corso, fatevi un’infarinatura di psicologia infantile, dietetica, comunicazione ecc… e alla fine sarete pronti per entrare nel mondo del “genitorato”, anche se genitori, cosi’ come insegnanti, ci si diventa sul campo e non grazie ad un pezzo di carta.
Buona giornata a te e a tutte le persone di OTTIMA razionalita’.

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