La clericalata della settimana, 14: la Asl dell’Alto Adige dà indicazioni “laiche” per la dichiarazione dei redditi

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è dell’Azienda sanitaria dell’Alto Adige che

ha inviato indicazioni per compilare la dichiarazione dei redditi citando in particolare tra gli esempi Chiesa cattolica per l’8×1000 e Caritas per il 5×1000, nonché fornendo un link del sito della diocesi per dettagli.

Il direttore Florian Zerzer spiega che, «come già accaduto negli anni precedenti» l’Azienda «è stata invitata da diverse organizzazioni e associazioni non-profit a ricordare la possibilità di assegnare una parte delle proprie tasse»: «siamo lieti di aderire a questo invito allegando le informazioni inviateci dalla Diocesi di Bolzano e Bressanone».

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Per inaugurare due aule ristrutturate all’Università di Messina è stato chiamato a benedire il vescovo ausiliare Cesare Di Pietro. Lo stesso prelato ha tagliato il nastro, alla presenza del rettore Salvatore Cuzzocrea, del prorettore vicario Giovanni Moschella, del direttore del Dipartimento Franco Astone e altri docenti e studenti.

Per l’apertura dell’anno accademico dell’Università di Parma il vescovo Enrico Solmi ha officiato una messa presso la chiesa di San Francesco del Prato. Alla cerimonia, pubblicizzata dalla pastorale universitaria e dallo stesso ateneo, sono stati invitati studenti, docenti e personale.

Le forze armate, le forze dell’ordine e altri corpi festeggiano il precetto pasquale organizzando messe solenni in diverse città, alla presenza delle massime autorità. L’ordinario militare per l’Italia Santo Marcianò ha officiato cerimonie a Padova, Palermo e Cagliari, mentre a Verona l’ha fatto il vescovo Giuseppe Zenti. A Padova, presso la basilica di sant’Antonio, c’erano anche con il prefetto Raffaele Grassi e i rappresentanti di Comune e Provincia, oltre al comandante delle Forze Operative Nord il generale Roberto Perretti. A Napoli, presso la basilica di san Francesco di Paola, c’erano il comandante delle Forze Operative Sud generale Giuseppenicola Tota, il prefetto Claudio Palomba e le autorità civili e militari. Nella cattedrale di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando, il magnifico rettore dell’Università Massimo Midiri, il prefetto Giuseppe Forlani, il generale Maurizio Angelo Scardino, comandante del Presidio Militare Interforze. A Cagliari, nella basilica di Nostra Signora di Bonaria, il generale Stefano Scanu del Comando Militare sardo e le massime autorità dell’isola. Presso la basilica di San Bernardino di Verona, le autorità della zona tra cui il prefetto Donato Cafagna, l’assessore alla Sicurezza Marco Padovani in rappresentanza del sindaco, il questore Ivana Petricca. Cerimonie simili interforze anche ad Alessandria, Maddaloni (CE), Parma, Treviso, Vicenza.

La redazione

2 commenti

RobertoV

Quando ho fatto il Politecnico di Milano negli anni ’80 non ho mai visto preti e messe in università. Adesso scopro che esistono praticamente in tutte le università le pastorali universitarie e le cappellanie universitarie, con proprie sedi all’interno dell’università, accordi coi vari presidi, addirittura a livello nazionale, preti/cappellani addirittura stipendiati dall’università e che celebrano messe quasi quotidiane. Alla Bicocca istituita solo nel 1997, già due anni dopo vi hanno impiantato una loro base di controllo e propaganda.
Probabilmente negli anni ’80 con la religione di stato non ne sentivano il bisogno, adesso devono operare in ogni università per la loro opera di evangelizzazione e controllo.
Cioè la gente si secolarizza e loro allora devono stringere legami più stretti e legami con le istituzioni per tutelare i loro interessi, per di più in università laiche, coi soldi di tutti.

Riguardo alla regione Alto Adige e l’endorsement alla chiesa cattolica e caritas per l’otto per mille (ovviamente giustificato solo col pretesto di fare un esempio), sarebbe interessante pensare a quali polemiche avrebbe sollevato da parte dei clericali una citazione analoga per altre onlus, magari come Medici senza Frontiere o Emergency o per i valdesi, o l’UAAR, giusto per fare “solo un esempio”.

iguanarosa

L’azienda sanitaria dell’Alto Adige fa da tramite e dà i consigli per gli acquisti, da parte della chiesa cattolica e associazioni non-profit, ai cittadini che devono scegliere a chi assegnare 8 e 5 per mille.
Non sembrerebbero consigli particolarmente laici. Sembrerebbe opportuno che anche non-profit di tipo “progressista” e non cattoliche facessero la stessa richiesta all’Azienda sanitaria.

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