Come è noto, la scorsa estate l’approvazione di un emendamento in sede di conversione del cosiddetto Decreto Legge Semplificazioni e PNRR ha consentito di sottoscrivere i referendum tramite firma digitale ottenuta con SPID, il servizio pubblico di identità digitale entrato in funzione nel 2016.
SPID, ad oggi, ha erogato oltre 29 milioni di identità digitali e vede coinvolte nell’uso più di 9500 amministrazioni. Tramite SPID è possibile accedere alla banca dati delle Disposizioni anticipate di trattamento e verificare che le proprie disposizioni (il cosiddetto biotestamento o testamento biologico) siano state correttamente trasmesse dalle amministrazioni comunali, come l’Uaar ha chiesto di fare con una sua recente campagna.
Il flusso di lavoro previsto attualmente è questo:
- il cittadino predispone le proprie DAT e le consegna all’amministrazione comunale;
- l’amministrazione comunale le invia alla banca dati;
- il cittadino può consultare la banca dati per vedere le proprie DAT e quelle in cui risulta nominato come fiduciario;
- il personale sanitario può accedere, in caso di necessità, alle DAT dei pazienti.
La domanda è: non sarebbe possibile (e ampiamente preferibile) prevedere un accesso alla banca dati da parte del cittadino anche per il deposito delle DAT, oltre che per la consultazione?
È vero che esiste in linea di principio una differenza tra accesso e sottoscrizione, ma è anche vero che esistono delle linee guida per la sottoscrizione di documenti online emanate dall’Agenzia per l’Italia digitale nel marzo del 2020. In moltissimi casi i cittadini sono già abituati a usare SPID per la comunicazione di propri dati e decisioni: si pensi ad esempio alle dichiarazioni online dei redditi, attraverso le quali il cittadino sceglie a chi destinare l’otto, il cinque e il due per mille. Le stesse dichiarazioni dei redditi, poi, propongono anche la forma congiunta, nella quale due contribuenti sposati o uniti civilmente possono presentare un unico modello online. In maniera analoga, si potrebbe consentire al fiduciario di convalidare via SPID l’accettazione del proprio ruolo in relazione a disposizioni di un’altra persona.
Il deposito online delle DAT direttamente da parte del cittadino libererebbe le amministrazioni comunali del lavoro amministrativo della trasmissione alla banca dati nazionale e permetterebbe al cittadino di aggiornare con semplicità la propria volontà. Non dovrebbe essere tecnicamente difficile da realizzare. Che ne dice il legislatore?
Loris Tissino
Sono molto d’accordo con questa proposta. Lo Spid ce lo siamo dovuto fare comunque, tanto vale semplificare tanta burocrazia, comprese le le ultime volontà sul nostro fine vita e ditorni.
….Il deposito online delle DAT direttamente da parte del cittadino libererebbe le amministrazioni comunali del lavoro amministrativo della trasmissione alla banca dati nazionale e permetterebbe al cittadino di aggiornare con semplicità la propria volontà. Non dovrebbe essere tecnicamente difficile da realizzare…..
OK ! Considero questa proposta eminentemente pragmatica !
La burocrazia in Italia è più che mai « di moda ». Anziché semplificare le prassi, lo Stato si diverte a complicarle a volte in modo indigestibile…Centinaia, o migliaia sono gli esempi che lo confermano !