Esce il n. 2/2022 della rivista Nessun Dogma: le derive dell’accademia e dell’attivismo… più due nuovi libri!

È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.

La copertina del numero 2/2022 è dedicata alla crisi dell’accademia e del sapere nel mondo contemporaneo, con rilancio delle interviste all’epistemologo Gilberto Corbellini sulle problematiche del mondo universitario e alla giornalista francese Caroline Fourest sulle derive di un certo attivismo progressista che scivola nell’identitarismo. Sul tema di punta del numero, una panoramica del direttore Raffaele Carcano alle derive dell’accademia. Paolo Ferrarini dà uno sguardo allo scompiglio del mondo studentesco degli Usa. Per l’Italia, la testimonianza da studente di Simone Morganti. Dal canto suo, Giovanni Gaetani critica il linguaggio “esoterico” dei filosofi (nostrani e non solo).

Siamo inoltre lieti di annunciare in contemporanea le due freschissime uscite per il progetto editoriale Nessun Dogma, con alcuni assaggi. Il libro Generazione offesa. Dalla polizia della cultura alla polizia del pensiero proprio di Caroline Fourest, che lancia l’allarme laico dal suo osservatorio francese e rivendica l’importanza di un progressismo universalista e illuminista che non ceda alle sirene woke. E l’albo illustrato per ragazze e ragazzi Storie senza dogmi, con testi di Adele Orioli e disegni di Alessandra Amorotti: una carrellata delle vite di una dozzina di personaggi famosi (e di una coppia patinatissima) noti perché non credenti.

Tra gli altri temi affrontati troviamo stavolta: un approfondimento storico di Valentino Salvatore sui rapporti tra presidenti della repubblica italiana e papi; un commento della responsabile iniziative legali Adele Orioli sulla bocciatura del referendum sull’omicidio del consenziente; una divertente disamina di Mosè Viero sulla “laicità” dei mattoncini Lego. Poi, Filippo Turazza riprende la discussione sulle dimensioni politiche queer. Paolo Nitti ci accompagna con una guida “ragionata” al torpiloquio. Uno sguardo alla serie tv The Sinner (occhio agli spoiler!) ce lo offre Micaela Grosso.

Non mancano le rubriche ricorrenti del bimestrale. L’Osservatorio laico dedicato a leggi e sentenze in Italia e all’estero, positive o negative. Impegnarsi a ragion veduta a firma del segretario Roberto Grendene per ricordare ciò che l’Uaar fa in concreto. La carrellata delle attività dei circoli sul territorio a cura della responsabile Cinzia Visciano. Il “giro del mondo” per rilanciare iniziative di altre associazioni laico-umaniste, del responsabile relazioni internazionali Giorgio Maone. La rassegna di studi accademici su religione e non credenza che ci presenta Leila Vismara. Le proposte di lettura per segnalare tre libri recenti che ci sono sembrati interessanti. La sezione Arte e ragione in cui Mosè Viero rilegge con sensibilità laica un’opera d’arte per ogni uscita. Infine il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.

Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Accademica.

Vi sembrerà forse strano che il tema principale di questo numero occupi uno spazio senza precedenti. Lo riteniamo però un tema molto importante, al punto che avremmo potuto inserirlo in una qualunque delle sezioni in cui è divisa la rivista – compresa quella dedicata all’associazione, perché non è la prima volta che affronta un argomento che tante altre organizzazioni preferiscono scantonare.

Si dice spesso che le nostre società sono sempre più complesse, indecifrabili e imprevedibili (e chiudiamo il numero mentre arrivano terrificanti notizie dall’Ucraina). Dovremmo però cercare di non renderle anche più complicate. È una responsabilità di cui dovrebbero farsi carico soprattutto le istituzioni, specialmente quelle accademiche. E invece, da decadi si susseguono cambiamenti che non soltanto non sono quasi mai utili, ma che si stanno anche rivelando controproducenti.

Il rischio concreto è che gli atenei diventino ambienti invivibili che, anziché trasmettere conoscenza, trasferiscono ansie e problematiche. E in cui dilagano, né più né meno che sui social network più scadenti, affermazioni prive di consistenza ma sostenute con certezza granitica – talvolta amplificata dalle stesse facoltà, che non sempre vogliono rappresentare la casa più accogliente per l’autonomia di pensiero.

La questione accademica è decisiva affinché il nostro futuro possa essere illuminato dalla ragione. Ma non è ovviamente l’unica questione aperta: nelle prossime pagine troverete anche tanto altro che speriamo sia di vostro interesse.

Buona lettura!

Leila, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino

La redazione

 


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