Immobili fantasma? La riforma del catasto parta da quelli della Chiesa

«Non sappiamo se partirà o meno la riforma del catasto. Di certo la prima cosa da fare è censire e poi tassare gli immobili della Chiesa e delle sue ramificazioni». È la netta presa di posizione del segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar), Roberto Grendene, in merito al dibattito di questi giorni circa la proposta di riformare il catasto.

«Draghi e i “no tasse” perdono tempo a litigare, ma il censimento e la tassazione degli immobili di proprietà della Chiesa dovrebbe mettere d’accordo tutte le forze politiche. E non solo: già sappiamo che mette d’accordo praticamente tutti i cittadini. Secondo il sondaggio Doxa che abbiamo commissionato tre anni fa – spiega Grendene – il 54% degli italiani vuole che la Chiesa versi allo Stato le imposte su tutti gli immobili di sua proprietà, il 30,2% si limiterebbe agli immobili su cui incassa redditi: solo il 9,4% della popolazione è contrario alla tassazione degli immobili della Chiesa. E non dimentichiamoci che, come Paese, saremmo obbligati a farlo da plurime condanne. Ci sono miliardi di arretrati Ici in attesa di essere riscossi. E la ridicola scusa accampata per il mancato incasso è proprio la difficoltà del censimento!».

Il riferimento è alla vicenda iniziata più di dieci anni fa con la denuncia dell’ex deputato Maurizio Turco e del fiscalista Carlo Pontesilli, esponenti del Partito Radicale, per le esenzioni fiscali concesse agli enti ecclesiastici impegnati in attività commerciali e conclusasi nel 2018 con la sentenza della Corte di giustizia europea che ha stabilito che l’Italia ha l’obbligo di recuperare le somme dovute, non essendo più considerata valida la scusa delle “difficoltà organizzative” che avrebbero determinato l’assoluta impossibilità di individuare retroattivamente il tipo e la percentuale di attività (economica o non economica), e quindi la riscossione.

«Se la riforma del catasto punta tra l’altro a stanare gli “immobili fantasma” per il fisco – conclude Grendene – perché non darsi come primo obiettivo quello di recuperare finalmente le ingenti somme dovute allo Stato dal più grande immobiliarista del mercato, ossia la Chiesa? Una domanda che, possiamo scommetterci, rimarrà senza risposta, come la politica ci ha abituato quando si tratta di toccare privilegi di Chiesa e Vaticano».

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6 commenti

RobertoV

La stessa chiesa cattolica, come tutti i ricchi, non sa quante siano le sue ricchezze perché sono distribuite tra 226 diocesi, oltre 25000 parrocchie e soprattutto quasi 30000 enti ecclesiastici su cui esercita il controllo, in pratica una marea di prestanome tra cui ha suddiviso le ricchezze. Ricchezze accumulate in secoli di intrallazzi coi potenti di turno, di espropriazioni e appropriazioni indebite, raggiri, ricatti e donazioni. D’altronde quante volte nei paesi ci siamo imbattuti in immobili, terreni e parti di paese posseduti dalla stessa chiesa. A questi vanno aggiunti anche quei beni ufficialmente non di sua proprietà diretta, ma a carico della comunità, di cui ha la disponibilità piena e totale.
Così già dal 2003 la Chiesa cattolica ha avviato un censimento informatizzato dei beni ecclesiastici, iniziando dai luoghi di culto e parrocchie per poi estendere il censimento a tutti gli immobili, in accordo con il ministero dei beni culturali ed i carabinieri. Ovviamente lamentandosi delle perdite degli ultimi anni l’obiettivo è conoscere le proprie ricchezze, spacciarle per opere d’arte e chiedere soldi allo stato ed alla comunità europea per il mantenimento.
L’ultimo dato utile che ho visto parlava di ben 66500 chiese censite, ma riconoscevano che solo un centinaio di diocesi avevano completato il lavoro. Quindi non siamo lontani da stime effettuate da laici di circa 100 mila chiese in Italia, per non parlare di tutto il resto. Cioè tenendo conto delle frequenze alla messa ogni chiesa avrebbe solo un centinaio di fedeli, in pratica un costosissimo apparato che pretende di essere mantenuto per pochi.
Per un privato mantenere degli immobili non necessari per viverci ha dei notevoli costi aggiuntivi, mentre la chiesa cattolica pretende che questi costi siano a carico della comunità oltre a non dover pagare le tasse.
Comunque visto che questo censimento è stato fatto insieme al ministero dei beni culturali ed ai carabinieri una parte del lavoro è già stata fatta per poter chiedere le tasse dovute. Basta volerlo.

Diocleziano

Un paio di oziose considerazioni:
in un paese dove almeno tre volte a settimana si sente un idealista invocare “La Patrimoniale!”
perché nessuno pensa a tassare le eredità parassitarie (quelle incamerate da entità non
direttamente collegate al donatore) tassandole fino al punto di non convenienza?
Permettere a una entità di ammassare beni oltre ogni limite di ragionevole parassitismo
è solo dannoso per lo Stato, senza benefici per alcuno, neanche per l’accumulatore seriale.
Perché politici di destra e di sinistra non si attivano per dirottare questo fiume di denaro
verso un uso intelligente e attivo?

pendesini alessandro

….. Perché politici di destra e di sinistra non si attivano per dirottare questo fiume di denaro
verso un uso intelligente e attivo?……
La risposta è semplice (forse anche ingenua) : perché non intravedono nessun interesse ! Le mucche, come si sa, agitano la coda non di certo gratuitamente…..
Non dobbiamo mai perdere di vista che « la commedia dell’arte » è made in Italy

Diocleziano

In effetti l’interesse c’è, solo che non si può dire pubblicamente.
E spesso l’interesse è pilotato dalla Città del Male; per la quale è sempre molto concreto.
Il loro regno non è di questo mondo: ma le finanze sì!

RobertoV

Perchè ciò che è un uso intelligente ed attivo per te non lo è per loro, ciò che è parassitismo e dannoso per te e per il cittadino non lo è per loro.
Pensi che associazioni come Cl che controllano politica ed economia italiana in modo clientelare e capillare possano agire contro i propri interessi?
Perchè in Italia è difficile in genere far pagare un ricco, vedi le resistenze alle patrimoniali, alla riforma del catasto, alla lotta all’evasione fiscale ed al lavoro nero, oltre che alla lotta alla malavita organizzata.
La potente multinazionale chiesa cattolica ha una presenza capillare nell’economia e politica e nei centri di potere italiani. Se pensi a come ha dovuto cambiare atteggiamento la Raggi che era partita con buoni propositi all’inizio.

Manlio Padovan

Non conoscevo le “eredità parassitarie”.
Per piacere potete chiarirmi di che effettivamente si tratta?
Grazie.

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