La clericalata della settimana, 26: il neosindaco di Palermo invoca dio e santa Rosalia

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è del neosindaco palermitano Roberto Lagalla che

durante la cerimonia di insediamento nell’aula del Consiglio comunale al Palazzo delle Aquile proclama: «Che Dio e Santa Rosalia aiutino Palermo».

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

La decisione della Giunta della Regione Umbria di dare il patrocinio al Pride locale scatena le reazioni degli integralisti, che chiedono alla presidente Donatella Tesei di fare marcia indietro: si segnala in particolare il pressing della Lega. Il segretario regionale leghista Virginio Caparvi ha inoltre plaudito alla decisione del Consiglio comunale di Terni e del sindaco Leonardo Latini di non dare sostegno alla manifestazione lgbt, bollato come «ennesimo atto strumentale della sinistra di cui non se ne sente il bisogno, in un momento dove la principale preoccupazione della politica dovrebbe essere quella di risolvere le più ben evidenti criticità legate al bilancio delle famiglie». Dal canto suo il senatore leghista Simone Pillon aggiunge: «La Lega a Terni riafferma la linea, respingendo il dibattito sul patrocinio a Umbria Pride. Utero in affitto, gender nelle scuole e genitore 1 e 2 non meritano alcun appoggio. La propaganda LGBT non mira affatto a tutelare le persone ma ad imporre ideologie false e strumentali».

Il sindaco uscente di Verona Federico Sboarina, al ballottaggio contro il poi vincente Damiano Tommasi, ha tentato di raccogliere consensi raccogliendo l’appello confessionalista del vescovo Giuseppe Zenti agli elettori, arrivando a sostenere: «la sinistra vuole portare l’ideologia gender nelle scuole dei nostri bambini».

Dopo la sentenza della Corte suprema Usa che ha cancellato il diritto all’aborto su base federale, alcuni (in realtà ben pochi) politici clericali anche in Italia hanno gongolato. Tra le reazioni più plateali, quella del senatore leghista Simone Pillon che parla di «grandissima vittoria»: «ora portiamo anche in Europa e in Italia la brezza leggera del diritto alla vita di ogni bambino […] un grande grazie al presidente Trump, che non ha mai fatto mistero di voler difendere la vita nascente, nominando giudici pro life alla Corte Suprema». Anche la responsabile del dipartimento Bioetica e diritti umani di Forza Italia Olimpia Tarzia difende il pronunciamento, che sarebbe «in linea con l’evolversi della società e delle problematiche connesse e degli sviluppi della conoscenza scientifica rispetto alla vita prenatale», e auspica: «confido anche che il nostro Paese si dimostri maturo nell’affrontare l’argomento».

Per la messa di san Vigilio, officiata dall’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, in prima fila le autorità locali tra cui il sindaco Franco Ianeselli (con fascia tricolore) e il presidente provinciale Maurizio Fugatti (con fascia bicolore). Il prelato ne ha approfittato per proclamare nell’omelia che «la politica e l’economia hanno bisogno di sogno, hanno bisogno di ardire, di andare oltre il piccolo tornaconto del momento».

Il sindaco di Alcamo (TP) Domenico Surdi partecipa con fascia tricolore ai riti religiosi per la festa della Madonna, cui si premura di rendere omaggio pure consegnando le chiavi della città.

A Torino, per l’inaugurazione di un sottopasso in Corso Grosseto, non poteva mancare la benedizione di un prete. Assistono con atteggiamento pio diversi esponenti politici locali, compreso  il governatore del Piemonte Alberto Cirio, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, gli assessori regionali Marco Gabusi, Fabrizio Ricca e Andrea Tronzano, gli assessori comunali Francesco Tresso e Chiara Foglietta, il presidente della Circoscrizione 5 Enrico Crescimanno e il vice Antonio Cuzzilla, il presidente di Scr Piemonte Domenico Coiro. Il primo cittadino, con fascia tricolore, partecipa anche alla messa in duomo per la festa di san Giovanni, celebrata dall’arcivescovo Roberto Repole.

La redazione

 

26 commenti

Mixtec

Se il prof Lagalla, Ordinario di Radiologia ed ex Rettore della locale Università, ritiene che Dio e Santa Rosalia possano aiutare Palermo ci possiamo fidare.
Il 14 luglio, se tutto andrà bene, si arrampicherà sul carro per porgere un mazzo di fiori alla Santuzza che sta in cima al medesimo.

dissection

Mentre tutto il resto dell’anno si arrampica sulle lastre di vetro argentato.

KM

Piu’ che santa rosalia ha invocato (ingurgitato) santo (tanto) rosolio.

RobertoV

Il sindaco Lagalla ha detto che sarà il sindaco di tutti, però inizia omaggiando dio e santa Rosalia: d’altronde avendo studiato dai gesuiti da buon democristiano non c’è da sorprendersi ed essendo la città legata ad un patto di fede con la santa da 400 anni, chissà cosa succederebbe se non lo osservassero.
Secondo un’indagine di Introvigne di oltre 20 anni fa solo la metà dei Palermitani si dichiara cattolico e se poi si va a vedere nel dettaglio tra pratica e tipo di credenza molti è difficile poterli definire tali. Quindi pensa solo ai cattolici o presunti tali? Come si concilia con l’essere il sindaco di tutti? Anche gli altri erano dediti a Santa Rosalia e non mi pare che la città navighi nell’oro e non abbia problemi da risolvere a cui la santa non ha ancora provveduto.
Ho letto che ha un’ossessione per i gatti neri, se li incrocia deve cambiare strada o addirittura spostare le attività. In più gli hanno arrestato qualche sostenitore ancora prima delle elezioni. Questa è vera religiosità cattolica.

Diocleziano

Definirsi ‘sindaco di tutti’ è sinonimo di grande apertura politica: per cosa lo avranno
mai votato quelli che lo hanno votato? E tutti quelli che non lo hanno votato?
Vedo che ha preso meno del 50%: vuol dire che quelli che lo hanno votato materialmente non sono più del 25%, considerando la robusta astensione.
Quindi, sindaco, si dia da fare! Soprattutto per quel 75% che non l’ha votata.
(E che comunque paga le tasse, senza fare affidamento sugli interventi divini…)

Defendente

Non c’è nulla di male per un sindaco partecipare ad una messa con la fascia tricolore.
È giusto che dove ci siano comunità rappresentative lo facciano così come lovfanno anche per cerimonie islamiche, ebraiche e valdesi.

Lo stato è laico, non ateo

Mixtec

Appena abbiamo notizia di un Sindaco che in fascia tricolore si prosterna a piedi nudi e culo in aria in moschea, facciamo una bella fotografia e la diffondiamo.
Inaugureremo così le imamanate.

KM

Gia’ immagino i titoloni.
” Il sindaco di Sura, Omar Sceriffo, presiede, con tanto di fascia, al lancio di una nuova edizione del Qur ‘an, completa di prefazione postuma dell’Ayatollah Komeini”
“Il presidente Mattanza e’ intervenuto alla cerimonia di apertura di un impanto di macellazione halal accompagnato dal vescovo di Chianina, mons. Carnasciale.”
“La sindaca di Velo Inferiore, Nadia Musumeci, ha inaugurato la nuova moschea del Comune, indossando la fascia tricolore sopra un raffinato burka integrale azzurro-cobalto. La sindaca e’ stata oggetto di ammirazione per la sua squisita eleganza”
Etc……..

RobertoV

Cioè con un caso singolo, per di più riportato faziosamente dal “giornale”, a fronte di decine di migliaia di interventi a favore del clericalismo cattolico pretende di dimostrare la sua tesi? Con un metodo del genere può dimostrare qualsiasi cosa. E chi le dice che questa uscita sarebbe stata accettata? Probabilmente Orlando non ha mai letto il Corano.

Maurizio

Defendente: come dobbiamo interpretare un Sindaco che prega con i fedeli di altro credo; sarà convertito all’Islam? Ovvio che no. È quindi un ipocrita? Forse. Vuole mitigare gli attriti? Può essere. Avrà convinto cristiani e musulmani che quanto scritto sul Corano in merito a teocrazia, posizione della donna, pedofilia, jihad, lotta agli infedeli sono sciocchezze di millecinquecento anni fa. Certo…

RobertoV

E’ curioso che per difendere delle clericalate cattoliche si utilizzi un articolo in cui si denuncia come inaccettabile una clericalata a favore di un’altra religione. Perchè il giornale è favorevole a tutte le clericalate cattoliche, con pieno identitarismo cattolico, ma contrario a quelle in nome di un’altra religione, in modo particolare se riguarda il mondo mussulmano. Quindi non stanno per niente difendendo il principio che uno stato laico non può escludere la religione intesa in senso lato, ma che lo stato “laico” deve essere monoconfessionale cattolico ed identitario, assolutamente non neutrale.
Trovo assurdo che un sindaco per gestire i rapporti con gli immigrati passi attraverso il blandire la loro presunta religione.

Maurizio

Questa frase merita un approfondimento. “Lo stato non è ateo”. Be’, guarda, a credere sono le persone, non gli stati. Uno stato non può credere o non credere; uno stato detta le regole di convivenza, controlla i comportamenti, eroga le senzioni per le violazioni. Affermare che lo stato non è ateo è come affermare che la FIAT non è atea, oppure la Juventus, o la NATO. Non ha senso, come non ha senso il contrario.
Uno stato è composto di tutti i suoi cittadini: qualcuno crederà al dio cristiano, qualcuno ad Allah, altri all’Unicorno, o alla torta di mele, o a nulla del tutto.
Lo stato fa le leggi. Ma non ha la capacità di “credere” o “non credere”.
In ciò lo stato è laico. Cioè permette che le associazioni religiose operino nei limiti di legge. Lo stato crede? No di certo, e quindi che senso ha la pompa magna con cui i suoi rappresentanti partecipano a cerimonie religiose delegando a madonne e santini le fortune di città e residenti? Che senso ha chiedere ai prelati la benedizione di una investitura o un monumento? Faremmo lo stesso con qualche imam? Manca poco perché ci si arrivi. Faremmo lo stesso con la tifoseria interista? Anche quella è una fede. Ma lo stato è laico, non chiede al capo della tifoseria di benedire lo stadio, né gliene dà le chiavi. Lo stato ne resta fuori, verifica solo che non si violi la legge.
Che poi è precisamente ciò che dovrebbe fare in ogni circostanza, anche nei confronti delle associazioni religiose.
Ecco l’ossimoro di uno stato che è laico ma manda un sindaco in fascia tricolore a messa come se fossimo in Iran. Il sindaco andrà a messa a titolo di privato cittadino credente, poiché il sindaco, rappresentante dello stato, non “crede”: governa.

KM

Sottoscrivo tutto con una eccezione: TOTTI. Lui e’ dio e quindi lo stato o il coni dovrebbero mandarlo a benedire tutte le manifestazioni sportive!
Scherzi a parte, Mauri’, ma a Napoli dicono: Si vuo’ fa crepa’ u ffuoco, nun u sciuscia’. (Chiedo venia per lo spelling)
Il tizio ripete il mantra come un disco rotto diffuso dal fonografo de La Voce del Padrone. E lui cagnolino obbediente ascolta e riferisce. Ignore him and it will go away.

Defendente

Lo stato è laico, non può far finta che le persone religiose non ci siano e non può fare i interessi solo degli atei

RobertoV

Lo stato è neutrale, la neutralità non vuol dire partecipare a tutte le religioni cosa che comunque non succede perchè la sproporzione è nettamente a favore della chiesa cattolica.
Un arbitro per dimostrare la sua neutralità non va alle feste della Juventus, dell’Inter, del Milan, ecc.

Maurizio

Quali interessi? Agitare l’ampolla di San Gennaro o asciugare le lacrime alla statuina mariana? Se domani un Sindaco partecipasse in sciarpa tricolore all’Oroscopo lo troveresti normale? A me interessa che le strade siano asfaltate, la spazzatura smaltita, le scuole migliorate. Non mi frega nulla degli dei in cui il sindaco crede o non crede, questi sono fatti suoi. Infatti non è il sindaco degli atei, ma nemmeno dei cattolici o dei musulmani.

Diocleziano

Maurizio,
hai mai visto un amministratore di condominio che sia stato scelto per la sua fede?
Così dovrebbe essere per il sindaco. Ogni partito ha la propria scuola per la preparazione
politica dei loro rappresentanti, chissà cosa insegnano…
Ora di bigottismo e simulazione di fede profonda. Ora di voltagabbana. Ora di inciucio.
Ora di stigmatizzazione e deplorazione del prossimo. Ora di ‘sono stato frainteso’.
Ora di ‘caduto dal pero’ e ‘chi, io?’.

RobertoV

La cosa assurda è che i clericali cattolici riconoscono senza problemi come comportamenti clericali da condannare tali comportamenti in quei rari casi in cui sono a favore di altre religioni, in particolare dei musulmani per i quali hanno una ossessione, mentre se riguarda la loro religione cattolica trovano tutto lecito perchè gli italiani devo essere cattolici, in una logica nazionalistica di dio, patria e famiglia che di certo non ha niente di laico. Basterebbe leggere i commenti su “il giornale” indicato come fonte.
Un pretestuoso ricatto interpretare un comportamento neutrale ed imparziale da parte dello stato come ateismo. Lo stato è arbitro, neutrale, non può distinguere i cittadini in cittadini di serie A e B, non può dare l’idea di parteggiare solo per una parte della popolazione e neanche prendere in giro i cittadini con qualche debole concessione agli altri come foglia di fico del suo agire parziale o per quieto vivere nel tutelare gli interessi di una parte. Tra l’altro anche partecipare a tutte le manifestazioni religiose, di qualunque tipo e provenienza, non allontanerebbe i dubbi sulla sua parzialità e non fa parte dei compiti istituzionali.
Visto che solo il 10 % della popolazione va regolarmente a messa dovremmo interpretare che il non andare a messa identifichi il restante 90 % dei cittadini come atei? Perchè se solo una minoranza dei cittadini partecipa ad una messa cattolica, ad una processione o ad una festa religiosa sindaci ed assessori sentono il bisogno di andarci in loro nome, per di più senza aver mai chiesto democraticamente il loro sostegno?
Sarei poi curioso di sapere quali sarebbero i favori agli atei fatti dai vari governi clericali. Sperando che la risposta non sia che ti fanno vedere Piero e Alberto Angela in TV, cosa già, purtroppo, sentita.

Francesco S.

Da uno che si chiama Defendente che commenti aspettarsi?

KM

Quindi, secondo Olimpia Tarzia, gli sviluppi scientifici dimostrano che certe posizioni sull’aborto sono errate e bisogna abolire il tutto. E la religione? Da quando e’ supportata dalla Scienza? La terra e’ ancora piatta? Il sole le gira ancora intorno? La transustanziazione e’ un fatto provato, come le stimmate? Le varie madonne piangono veramente sangue (umano e maschile) e la sindone e’ il VERO volto del VERO gesu’? Bene. Accetto tutto, Olimpia (ma chi e’, l’aquilotto spennacchiato dei laziali?) e ti propongo un patto: sulla base degli sviluppi scientifici che tu proclami, noi aboliamo l’aborto e voi la religione.
Per quanto riguarda la maturita’ di affrontare l’argomento, importiamo anche quella dagli USA e dagli anglosassoni? No, perche’ in certi Paesi il problema si affronta “maturamente” sguinzagliando squadracce “Pro Life” (sic) contro le cliniche, ferendo od uccidendo chi ci lavora incluse le guardie giurate (com’e’ successo nella matura Australia).
Quindi, cara Olimpia, i casi sono due: o si prosegue per la nostra strada ampliando i diritti delle donne o scopiazziamo i clericofascisti d’oltreoceano.
Tarzium non datur!

dissection

Anche nei maturissimi Stati Uniti hanno ucciso un medico perché praticava aborti.

KM

Invece di abolirla, darei alla legge un bel giro di vite e la farei ancora piu’ severa. Per gli anti-abortisti, per esempio, la farei retroattiva. Che ne dite?

dissection

Appoggio.
K, come ti sei trovato poi con la discografia che ti avevo suggerito un bel po’ di post fa? Hai approfondito o non hai più seguito il discorso?

RobertoV

La sentenza sull’aborto negli USA dimostra ancora una volta che certi argomenti non li si possono far decidere a vecchie cariatidi e giochi di potere dei partiti, ma alle persone coinvolte.
Chissà quanti di quei prolife sono pro armi e guerre, sfruttamento della povertà e maltrattamenti umani e discriminazione degli esseri umani.
La legge sull’aborto non vieta a gente come Pillon e gli altri clericali di fare quello che vogliono per loro, ma questi invece pretendono di decidere anche per gli altri pur non essendo loro a portare avanti la gravidanza.
L’ossessione per il gender (cioè una cosa che non esiste) è patologica: si sono inventati una cosa tipo i savi di sion e non è un caso che le discriminazioni ed ossessioni vengano da quell’area politica. Assurdo identificare i diritti dei gay con la sinistra, a dimostrazione di quanto arretrata sia la destra italiana.

dissection

Anche perché i gay di destra si riconoscono subito: all’altezza dell’osso sacro hanno un tatuaggio con scritto “Prima gli Italiani”. (Cit ) 🤣🤣🤣

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