Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di giugno è l’inaugurazione di una statua dedicata all’astrofisica Margherita Hack nei giardini di fronte all’Università Statale, presso largo Richini. Circondati da toponomastica e monumenti clericalizzati, fa piacere ogni tanto vedere omaggiati personaggi che si sono caratterizzati per lo spirito laico. Come Margherita Hack, scienziata e presidente onoraria Uaar, scomparsa nel 2013: a Milano è stata posizionata una scultura a lei dedicata in occasione del centenario della nascita, creata dall’artista bolognese Sissi e intitolata “Sguardo Fisico”. Un progetto promosso dalla Fondazione Deloitte, in collaborazione con la Casa degli Artisti e il supporto dell’Ufficio Arte negli Spazi pubblici del Comune. L’assessore comunale alla Cultura Tommaso Sacchi ha spiegato che «è la prima statua di donna su suolo pubblico a Milano e la prima in Italia dedicata ad una donna di scienza».
La recente sentenza no-choice della Corte Suprema degli Stati Uniti ha destato sconcerto a livello internazionale. Anche in Italia è stata molto contestata dalle forze politiche o accolta in maniera tiepida, persino dalla destra identitaria che spesso ostenta posizioni clericali e no-choice.
Per il ministro della Salute Roberto Speranza «cancella mezzo secolo di battaglie per i diritti delle donne, non dobbiamo mai considerare un progresso come acquisito per sempre, ma continuare a batterci ogni giorno». Il segretario Pd Enrico Letta denuncia il «furore ideologico» della Corte Usa: «un ritorno indietro che genera sconcerto, alimenterà sofferenze e farà divampare conflitti. Da noi nessun ritorno al Novecento». Secondo la ministra per la Famiglia Elena Bonetti (Italia Viva) si rischia la «ripartenza degli aborti clandestini e dei viaggi disperati e pericolosi per le donne». È un «drastico passo indietro che trascina il presente nei tempi bui», aggiunge il ministro del Lavoro Andrea Orlando (Pd). «Sentenza invereconda» per il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli (M5S), mentre la ministra per il Sud Mara Carfagna (Forza Italia) fa notare: «per fortuna in Italia la 194 è solida e nessuna forza politica la mette in discussione». La viceministra dell’Economia Laura Castelli (ex M5S) parla di «incubo che nessuno avrebbe mai immaginato». Per la presidente del Comitato della Camera sui diritti umani nel mondo Laura Boldrini è un «clamoroso e preoccupante passo indietro di 50 anni, architettato dai giudici nominati dall’ex presidente Trump».
La senatrice di +Europa Emma Bonino, storica militante per l’autodeterminazione delle donne, parla di «sentenza politica». La radicale Giulia Crivellini contesta le «percentuali altissime» di obiettori. Il leader di Azione Carlo Calenda parla di «regressione della democrazia». Il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, contestando l’espressione del senatore leghista Simone Pillon sulla «brezza leggera del diritto alla vita», parla piuttosto di «vento mefitico».
Pure a destra posizioni caute. Il leghista Matteo Salvini ha chiarito: «credo nel valore della vita, dall’inizio alla fine, ma a proposito di gravidanza l’ultima parola spetta sempre alla donna». La presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni respinge le accuse di chi sostiene che il suo partito vorrebbe abolire la legge 194: «Usa e Italia hanno ordinamenti giuridici profondamente diversi e che non possono essere paragonati».
Un episodio limite che ha fatto capire a tanti l’importanza di uno stato laico. Intervistato dal quotidiano La Stampa, il segretario Pd Enrico Letta si è espresso in maniera molto netta: «Lo dico da cattolico: se tu non vuoi divorziare non divorzi, se sei contro l’aborto non lo pratichi, se sei contro le relazioni omosessuali sei libero di non averne. Ma non puoi impedire ai tuoi concittadini di fare quel che tu non sceglieresti per te. Questa è la laicità dello Stato, una delle grandi conquiste del nostro mondo. Ora in pericolo».
A giugno i Pride hanno iniziato a percorrere la penisola, per sostenere i diritti delle persone lgbt e lottare contro le discriminazioni. Anche diverse istituzioni si sono unite alle manifestazioni.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si è presentato con fascia tricolore con diversi esponenti dell’amministrazione della Capitale, come l’assessora all’Ambiente Sabrina Alfonsi e alle Attività produttive Monica Lucarelli. C’era anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato. Il sindaco, tornando a rappresentare la Capitale dopo qualche anno di assenza del primo cittadino, ha detto: «Essere qui è doveroso. Roma deve essere in prima fila per i diritti e contro ogni discriminazione. Noi ci siamo». Il Comune ha recentemente aperto un ufficio per combattere le discriminazioni verso le persone lgbt, coordinato da Marilena Grassadonia.
Sul fronte della lotta all’omofobia, sebbene non ci sia ancora una legge in merito e l’iter del ddl Zan sia ancora incerto, arrivano segnali di comprensione da parte della giustizia. I Sentinelli di Milano, gruppo per i diritti civili, è stato ammesso come parte civile nel processo per diffamazione a mezzo social contro Fabio Tuiach, ex consigliere comunale di Trieste, che sui social aveva espresso odio omofobo in occasione del pestaggio a Monrupino di un esponente della comunità lgbt. Nel post Tuiach scriveva che «in più di un terzo del mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte»; «noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’est».
Anche il Toscana Pride, che ha sfilato il 18 giugno a Livorno, ha visto l’interessamento istituzionale, anche con interventi sul palco. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani in un comunicato ha promesso «massimo sostegno operativo e organizzativo, di valori e di principi». L’assessora alle Pari opportunità della Toscana Alessandra Nardini ha aggiunto: «Come Regione abbiamo patrocinato con grande convinzione il Toscana Pride, confermando il nostro impegno al fianco della comunità LGBTQIA+».
A Parma il Pride ha visto l’allestimento di uno spazio tematico, con stand di istituzioni locali e il contributo del Comune.
Le ingerenze del clero sembrano venire accolte con maggiore insofferenza e imbarazzo di un tempo. La recente lettera ai presbiteri e ai diaconi del vescovo Giuseppe Zenti proprio per il ballottaggio alle comunali di Verona ha destato diffuse critiche ed è parsa inopportuna anche a destra. Carlo Calenda ha parlato di «gravissima ingerenza», «fuori dal tempo e dal galateo dei rapporti istituzionali»: «delle intromissioni dirette della chiesa cattolica nelle elezioni non abbiamo nostalgia». Dal canto suo l’ormai ex forzista Elio Vito su Twitter ha rilanciato: «è venuto il momento che i partiti, la politica, tutta la politica, difendano la laicità dello Stato dalle ingerenze della Chiesa!». Il deputato di Azione Giorgio Trizzino aggiunge: «Che sia un vescovo a far confusione ci può anche stare ma che la Chiesa non lo corregga con un intervento chiarificatore è un fatto che preoccupa».Flavio Tosi, esponente della destra locale già leghista e in rotta con il sindaco uscente Federico Sboarina, ha contestato gli «sboariniani che strumentalizzano ideologicamente la lettera al clero del Vescovo Zenti»: l’errore dell’ex sindaco, poi battuto da Damiano Tommasi, è «radicalizzare lo scontro, fondarlo sull’ideologia più retriva». E suggerisce, «da uomo liberale di centrodestra», di non «strumentalizzare il Vescovo o politicizzare la religione». Dal canto suo Mao Valpiana, esponente del Movimento Nonviolento che ha appoggiato Tommasi, bolla Zenti come «Vescovo scaduto e scadente» e aggiunge: «chiedo che Bergoglio e Zuppi si mettano una mano sul cuore e mandino in città finalmente un pastore degno e adeguato ai tempi». Critiche anche da Giorgio Pasetto di +Europa/Azione: «sarebbe meglio se la scelta di chi amministra una città restasse laica», «ma a Verona siamo ormai abituati alle invasioni di campo da parte di chi, invece di amministrare, a modo suo vorrebbe moralizzare».
Elio Vito, che ha annunciato le dimissioni da Forza Italia anche in polemica con le posizioni del partito contro il ddl Zan, da tempo parla esplicitamente di abolire il Concordato. Dopo l’ennesima uscita di papa Francesco contro l’”utero in affitto” «mentre alla Camera si discute la gestazione per altri», Vito contesta l’«ingerenza vaticana, come per il ddl Zan e il fine vita». «Ma il problema non è il Papa sono i politici», conclude in un tweet, «che dimenticano la laicità dello Stato».
Nel nostro paese ancora manca una legge sul fine vita che garantisca la possibilità di una morte dignitosa. Tra i diversi casi recenti, spicca quello di “Mario” (Federico Carboni), che si è dovuto rivolgere ai tribunali con il sostegno dell’Associazione Luca Coscioni per accedere al suicidio medicalmente assistito. Ha ottenuto infine ragione, ma con un’ultima beffa, dato che manca appunto una norma che definisca chiaramente il ruolo del Servizio sanitario nazionale: a suo carico i quasi 5 mila euro per il farmaco e la strumentazione necessaria. Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto promettendo un intervento del governo e chiarendo che «la legge non è più rinviabile»: «Una volta che la procedura di verifica del rigoroso rispetto delle condizioni individuate dalla Consulta sia completata», ha aggiunto facendo riferimento alla sentenza della Corte costituzionale che dal 2019 ormai richiede una norma, «le strutture del servizio sanitario nazionale non possono assumere atteggiamenti ostruzionistici, né è ipotizzabile che i costi siano a carico del paziente». Anche il segretario Pd Enrico Letta si è espresso sul caso, «una storia forte che ci interroga tutti, che ci dice come la politica, il Parlamento e le leggi siano in ritardo»: «L’impegno a far sì che la norma approvata da un ramo del Parlamento diventi legge è pieno e totale», assicura, «mi vergognerei da legislatore se questa legislatura si concludesse senza una norma sul suicidio assistito che la Corte costituzionale ha richiesto».
In occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno, diversi Comuni hanno organizzato cerimonie istituzionali per i diciottenni con la consegna di una copia della Costituzione, come è d’uso da diversi anni. L’intento di questi “battesimi civici” è di trasmettere alle nuove generazioni i valori della Repubblica e l’importanza di far parte della comunità, consapevoli dei diritti e dei doveri di un cittadino. A Monteprandone (AP) il sindaco Sergio Loggi ha salutato 129 giovani nati nel 2004 divenuti maggiorenni quest’anno e le loro famiglie. L’amministrazione di Cupra Marittima (AP) ha accolto i suoi nella sala consiliare. Il Comune di Cislago (VA) ha invitato i neomaggiorenni per un incontro al Castello Castelbarco. Sempre nel varesotto, hanno così celebrato la ricorrenza anche i Comuni di Maccagno con Pino e Veddasca e Lavena Ponte Tresa, ma pure quelli di Casalzuigno e Gemonio. Iniziative analoghe a Chieti (anche se qui tra le personalità che hanno consegnato la Costituzione ai giovani c’era monsignor Bruno Forte!), Bellante e Giulianova nel teramano, Carate Brianza (MB), nonché in diverse altre città.
La redazione
«…Ha ottenuto infine ragione, ma con un’ultima beffa, dato che manca appunto una norma che definisca chiaramente il ruolo del Servizio sanitario nazionale: a suo carico i quasi 5 mila euro
per il farmaco e la strumentazione necessaria…»
Mi ha ricordato la delicatezza cinese di far pagare il costo del proiettile alla famiglia
del condannato.
Non so se ricordo male o ho capito male io, ma da quanto mi è stato raccontato succedeva anche qui durante il fascismo.
@Diocleziano
Sei ingiusto : mostrano la loro sensibilita usando UN SOLO proiettile per ridurre le spese al minimo,anziche un plotone di esecuzione come altrove.
No,durante il fascismo si usava appunto il plotone,come lo si uso’nel’47 per l’ultima esecuzione capitale in Italia,con ben 36 agenti della questura (spreconi!)
https://www.corriere.it/cronache/cards/70-anni-fa-l-ultima-condanna-morte-italia-colpevoli-strage-villarbasse/esecuzione_principale.shtml
Fortunatamente in Italia ha prevalso la civilta.
Figuratevi che tempo fa (almeno risultava dalla stampa)una scolaresca effettuo’ una colletta per offrire una tomba in Italia ad un giovane giustiziato in USA.
(Sempre nell’articole si leggeva che aveva ammazzato 4 persone ,tra le quali i genitori).
Volete mettere la NOSTRA sensibilita ?
«…La recente sentenza no-choice della Corte Suprema degli Stati Uniti
ha destato sconcerto a livello internazionale…»
Non quanto l’ingerenza di un prete ligure, secondo il quale, dopo la sentenza americana,
bisognerebbe abolire la 194. L’Alabama sarebbe più consona al suo livello civile.
Più che ingerenza, la chiamerei insipienza: favoleggiare di eliminare una legge italiana sulla base del rovesciamento di una sentenza nell’ambito della legislazione USA, è chiaro sintomo di dissociazione mentale e delirio antistorico, ma d’altronde è un prete, difficile aspettarsi qualcosa di diverso…
Torno sull’argomento toccato già precedentemente: non ho ancora letto di nessun giornalista nostrano una sia pur minima critica rivolta alla Città del Male quale mandante
degli attacchi, delle ingerenze, delle inqualificabili intromissioni nelle leggi dello Stato.
Quale sarà la ragione? Il terzo segreto di Pulcinella…
@Diocleziano
“L’Alabama sarebbe più consona al suo livello civile.”
Non so se in Alabama un pedofilo scoperto godrebbe degli stessi riguardi di qui.
Perfino se fosse un prete.
Non capisco come possa meravigliare una sentenza incivile degli USA.
Sono da sempre un paese incivile, nato da gentaglia che costituiva la feccia dell’Europa e non poteva che diventare la feccia del mondo…altro che democrazia!
In quale democrazia il capo del governo nomina i giudici di una corte che ha potere assoluto su tutto lo Stato?
Il fatto è che noi siamo un paese servo e vile e lo osanniamo e lo copiamo e lo aiutiamo nelle sue nefandezze.
@Manlio
Mi si consenta di farti notare che tra quella gentaglia c’erano anche numerosi membri del Bel Paese.
Ma chissa,potresti aver ragione,dopotutto ancor oggi la mafia in USA porta chiaramente i segni delle origini.
Manlio ha chiaramente parlato di un paese ‘inciovile’ (come se dice a Roma) “nato da gentaglia che costituiva la feccia dell’Europa” e visto che il Bel Paese e’ in Europa ….
Buongiorno.
Leggendo l’articolo mi pare che si scopri l’acqua calda oppure che si stia leggendo la principessa sul pisello.
Stupirsi di cose banali…
Come dico sempre questo sito è estremista ed ha una visione totalmente falsata della realtà, si parla infatti sempre del mondo religioso senza conoscerlo per cui chi come me vive nel mondo reale trova incoerenti gli articoli e gli utenti estremisti che qui scrivono.
E quindi alla fine ci si stupisce nel vedere la realtà
Quello che stupisce me è sempre un credente che mi accusa di estremismo (come il bue che dà del cornuto all’asino). Ma poi, vogliamo argomentare un po’ meglio le proprie ragioni, oltre a lanciare generici strali sulla presunta distorsione della realtà? Detto da uno che parla di Eden, Arca, verginelle incinte etc. Ripartiamo dal congiuntivo.
Il fatto che mi metti l’etichetta di credente è già la dimostrazione di quello che dico, non sono da viedo con le tue posizioni allora cerchi di far credere che io sia altro.
Dove avrei mai parlato di eden, vergini,…???
Bene, allora dicci esattamente la tua posizione. Io mi riferivo a qualunque credente, il discorso cambia poco. Ma sono curioso di conoscere il tuo pensiero.
Maurizio
Ed ovviamente a parte fare della affermazioni e accuse non ti ha risposto nel merito come al solito. E’ inutile fargli domande, non argomenterà mai, per lui affermare è dimostrare. Che sia un credente cattolico militante di destra parlano tutti i suoi interventi.
Approposito di conoscenza del mondo religioso.
La Chiesa
Leggendo la Storia criminale del Cristianesimo di K.H. Deschner, che è certamente uno storico importante che si è molto impegnato nello studio critico – altrimenti sarebbe stato solo perdita di tempo alla moda dei teologi – del cristianesimo e con risultati di tutta eccellenza e mai smentiti, si evince come fin dall’inizio non fu l’amore il fondamento, il centro del cristianesimo, né mai lo è stato. Eccellenze di teologi nulla hanno potuto e possono contro le affermazioni di K.H. Deschner: semplicemente tacciono o scrivono tomi pesanti come macigni incomprensibili ai più e rivolti solo a pochissimi presunti addetti. Perché la chiesa e la sua gerarchia sono ben coscienti del fatto che il primo e più pericoloso nemico loro e della loro religione si annida nella conoscenza, a cominciare dalla sincera conoscenza critica delle sacre scritture o presunte tali e della storia della loro religione. Il loro silenzio e lo sfruttamento senza scrupoli dell’ignoranza e della superstizione fa sì che il cattolico non conosca la religione di cui si dichiara un fedele.
L’atteggiamento di intransigenza e di doppiezza è un fatto storico fondante della loro antica tradizione: «Non sono venuto a portare la pace, ma la spada», cioè: a seminar guerre e zizzania, scrive Matteo e solo la loro ipocrisia può invitare a leggere “volontà” dove sta scritto spada, e ciò vale anche per Luca 22.36, perché l’impostura e la doppiezza sono la loro forza vitale e l’ipocrisia ne costituisce la base. Ovviamente io qui trascuro di considerare Gesù come un rivoluzionario che poteva ben portare la spada e seminare zizzania fra gli avversari per attuare i suoi intenti politici e puramente politici; ma allora non sarebbe più la figura che vogliono dare ad intenderci sia stato e che loro hanno costruito, su dicerie, almeno un secolo dopo la sua morte. Ma la loro volontà come è stata da loro stessi usata ben bene, nella Storia e nella storia, per distruggere ed uccidere impunemente con una cattiveria che non ha l’uguale e che si dimostra con prove inoppugnabili! Altro che spada! Raggiungendo in quel modo l’apice assoluto della criminalità di tutta la nostra Storia!
Il fondamento di un sentimento “religioso” sta nell’antropologia, quindi nelle necessità pratiche della specie uomo e nei desideri intimi e personali e sociali profondamente sentiti dagli uomini e dalle donne; di conseguenza le religioni sono false ed approfittano di quei sentimenti “religiosi”; non sono orientate verso l’evoluzione della società con il loro presunto e tanto sbandierato messaggio alla pace alla concordia all’altruismo ecc. ecc. ma, piuttosto, organizzate a conservare le condizioni sociali in cui esse si trovano a vivere per non mettere a repentaglio la loro stessa esistenza e quella delle loro gerarchie. Ed è tanto vero ciò, che le religioni hanno sempre opposto una ferma resistenza ad ogni tentativo di progresso sociale e di evoluzione della masse popolari. Non intendono mettere a repentaglio la loro esistenza qui sulla terra; ecco perché rimandano tutto ad un aldilà indefinito. Ma, come ha affermato Freud, è ovvio che: …Finché la virtù non verrà premiata qui sulla terra, l’etica predicherà invano. (S. Freud Il disagio della civiltà)
Quando la chiesa sembra difendere le masse popolari o lancia appelli alle buone intenzioni, lo fa per pura pubblicità con un sistema da ufficio di Pubbliche Relazioni.
Per l’oggi vale la considerazione che segue:
SPECCHIETTI PER ALLODOLE 18-08-2021 15:17 – Ciro Verrati
“La Presidenza della CEI ha deciso di stanziare un milione di euro dai fondi otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte all’emergenza haitiana. La somma servirà a finanziare, attraverso Caritas Italiana, interventi efficaci per rispondere alle numerose nuove necessità.”
Questo è quanto pubblica l’Avvenire oggi 18 agosto, in realtà è solo uno dei tanti specchietti per allodole che Vaticano Spa utilizza per far credere che investe il raccolto dell’8xmille in opere di bene mentre in realtà finanzia la Caritas, l’organismo pastorale costituito dalla stessa Conferenza Episcopale Italiana.
A casa mia si chiama finanziamento di una società controllata, la Caritas appunto, dedita così tanto ad azioni con fini caritatevoli che analizzando i bilanci 2017 e 2018 si scopre che ha incrementato i titoli (di stato e azionari) posseduti di ben 10 milioni di euro. Alla data del 31/12/2018 i titoli posseduti dalla Caritas ammontavano ad oltre 28 milioni di euro.
Ora, non serve essere un abile economista per capire che quei 10 milioni utilizzati per investire (negli anni 2017 e 2018) in titoli (come ad esempio quote azionarie della Unicredit e della Intesa San Paolo) potevano essere utilizzati per i fini statutari, ovvero fini caritativi, solo che la Caritas non promuove la testimonianza della carità della comunità ecclesiale italiana bensì produce profitto.
(dal sito di Democrazia Atea)
Ed è noto che da sempre Vaticano Spa non disdegna, aldilà delle belle parole, di investire in azioni di fabbricanti di armi e di certo non per amore dell’umanità.
Quando nel 1935 Mussolini invase l’Abissinia tra le acclamazioni di giubilo dei prelati italiani, uno dei primi fornitori bellici era una fabbrica di munizioni di proprietà del Vaticano. (K.H. Deschner Storia criminale del cristianesimo Tomo I, 31)
Così per l’oggi.
Gli istituti Unicredit e Intesa San Paolo, entrambi filiazioni di Santa Sede spa, sono i due istituti: …ai vertici della classifica delle banche che prestano i propri servizi alle industrie armiere italiane: Unicredit è al primo posto, avendo movimentato nel 2021 quasi due miliardi e quattrocento milioni di euro, la metà dell’intero volume di export di armamenti made in Italy. Segue Intesa San Paolo, con 968 milioni. (L. Kocci il manifesto 30/4/2022).
E Caritas italiana, abbiamo visto sopra, ha i suoi conti presso Unicredit e Intesa San Paolo, le regine delle “banche armate”.
E armi e guerre di certo non sono fabbricate e dichiarate nell’interesse delle masse popolari.
Com’è possibile che i tanti che sono attaccati alla religione e/o alla chiesa non s’accorgano di essere continuamente presi in giro con stupidaggini varie, che nessun legame hanno con la realtà, da lupi rapaci che con quelle stupidaggini si vestono da pecore al solo fine di mantenersi al potere? Sono una massa di stupidi o fanno gli stupidi? Sono dei vigliacchi? Sono degli ipocriti? Lo fanno perché la religione dà conforto? Sì, certo, dà conforto ai creduloni, agli immaturi, agli ignoranti! Quali prove vogliono ancora per convincersi che ciò in cui credono è solo un mondo di fandonie?
Possibile che non abbiano contezza del fatto che la religione, qualsiasi religione e la loro religione in particolare, hanno come scopo di limitare entro confini angusti le coscienze per consentire al potere politico di imporre tutto ciò che esso vuole, anche le norme più aberranti? Che quello e solo quello, è lo scopo delle religioni; il motivo per cui sono nate?
Non si accorgono che con il loro comportamento favoriscono insopportabili porcherie ed infamie inenarrabili che la Storia pienamente registra? E che riguardano anche i nostri giorni: si pensi alla fondazione degli USA e alle vicende del Sudan e del Ruanda, tutti casi nei quali la chiesa è direttamente implicata e responsabile.
Per le vicende degli Usa si consideri che fin dall’inizio della colonizzazione: …alcuni membri del clero proclamarono che gli indiani non erano esseri umani, dal momento che la Bibbia non li nominava…gli USA sono stati fondati quindi sul genocidio di circa 10 milioni di nativi…ridotti ai 250 mila del 1900…Ma non finisce qui. Solo tra il 1940 e il 1980, il 40% di tutte le donne nelle riserve indiane sono state sterilizzate contro la loro volontà dal governo. La storia degli Stati Uniti inizia nel programma di sradicamento degli indiani: per due secoli, i nativi sono stati perseguitati e assassinati, spogliati di tutto e rinchiusi in minuscole riserve di terre infertili, in discariche di rifiuti nucleari e su terreni contaminati. In pieno secolo XX, gli USA hanno messo in marcia un piano di sterilizzazione forzata delle donne native, chiedendo loro di firmare formulari scritti in una lingua che non comprendevano, minacciandole del taglio dei sussidi o, semplicemente, impedendo loro l’accesso ai servizi sanitari. (A. Pascale Ascesa e declino dell’impero statunitense – Tomo I)
Sudan e Ruanda sono vicende troppo vicine nel tempo per non essere note.
In Sudan i missionari comboniani devono essersi impegnati a fondo per seminare odio tra la popolazione, fino a costringerli ad una guerra civile per dividere il Nord, dove vivono i musulmani, dal Sud dove vivono i nuovi evangelizzati.
In Ruanda la religione cattolica romana, i preti cioè: bianchi e neri, hanno seminato odio ed ammazzati con le loro mani hutu e tutsi pur appartenendo entrambi, sia hutu che tutsi, alla stessa etnia; erano fedeli che frequentavano gli stessi villaggi, la stessa lingua, gli stessi usi, la stessa religione. Li invitavano all’interno delle chiese e poi facevano abbattere le chiese o vi appiccavano il fuoco, oppure li uccidevano a colpi di macete. Tutto perché la religione cattolica romana aveva una predilezione per gli hutu che appoggiava da sempre per esempio con promozioni di stampo ecclesiastico e/o civile.
E chi sa che nei paesi cristianizzati le mutilazioni genitali alle femmine si praticano o sono in aumento né più né meno che nei paesi a maggioranza musulmana?
Dal sacerdozio non si esce! E in seminario, per effetto della motivazione, dell’educazione che si riceve che rifiuta la realtà, con la volontà esplicita o meno di volere far ricadere anche su altri la negazione imposta alla propria libertà, svanito lo zelo giovanile, si impara a turlupinare numerosi altri giovani; col tempo ci si abbandona alla sete di potere, ci si lascia afferrare dalla possibilità di disporre degli altri nella dimensione irrazionale più facilmente attaccabile e che essi meno possono difendere, e così irretirli.
Vale certo la pena di dare uno sguardo più profondo alle personalità dei preti che sono gli attori principali della tragica messinscena che dovrebbe servire a dare una parvenza di verità alle finzioni.
Figuri dal cuore incallito, crudeli per chi sappia guardarli in faccia, non raramente di una ferocia spietata come ha ben dimostrato e dimostra la Storia; senza una famiglia, una compagna o un compagno, dei figli, con un cuore impietrito dalla negazione di domestici affetti come da erotici ed onesti sensi, non possono non giungere ad eccessi di perfidia. Esseri chiusi nell’egoismo ecclesiastico, chiusi ai più dolci sentimenti della umana natura, non può la malvagità non farsi arbitra della loro vita e della loro coscienza. Ecco anche perché la cupidigia del clero è una costante nei secoli: un animo così tristo, arido e misero, non può trovare realizzazione che nell’amore del denaro.
Si aggiunga la schiavitù di dover far finta di credere in irrazionali assurdità, per svolgere un ministero che, dietro l’aura di pace e di perdono, è tutto orientato alla semina di discordia e di vendetta. Rimane famoso il testamento dell’abate Jean Meslier che il 30 giugno 1729 moriva lasciando ai suoi parrocchiani un testamento: …da cui si dimostrano in modo chiaro ed evidente le vanità e le falsità di tutte le divinità e di tutte le religioni del mondo… (dal testamento di J. Meslier).
Se ci soffermiamo sui gesuiti in particolare, non si può non sottolineare come sia loro il motto: “Dateceli dai 6 ai 10 anni e ne faremo quello che vorremo”: motto certo famoso e ben noto, ma troppo spesso dimenticato e che esprime appieno la perfidia e la vigliaccheria. Una compagnia, quella dei gesuiti, di personalità mezzo soldati e mezzo estatici, che associa la subordinazione militare all’annientamento religioso della coscienza per raggiungere la passività dell’uomo ridotto a macchina in mano ai suoi superiori: non è quindi per caso se il superiore dei gesuiti si chiama Generale: che, come è noto, ricopre la carica di papa nero: di colui, cioè, che addita al papa il reale comportamento da tenere; e quando il papa bianco, cioè il vero papa, è anche lui un gesuita, ci vuole poco ad immaginare quanta pacchia di gesuitismo avvolga il trono di San Pietro. Ed è sempre dei gesuiti il dettato, che corrisponde alla regola tredicesima del loro ordine, che impone di accettare per vero che il bianco sia nero, se la gerarchia ecclesiastica ordina così. (K.H. Deschner Storia criminale del cristianesimo tomo I- pag. 55) Così i gesuiti hanno migliaia e migliaia di forze e di intelligenze spoglie di volontà, di ogni spirito critico personale, al servizio di una sola intelligenza e di una sola volontà identificate in un uomo, il loro Generale, che è l’unico motore di quell’immenso organismo. E variando norme e sistemi a seconda dei tempi, per adattarsi ad essi, il gesuitismo ha saputo dominare sul mondo, e resiste ancora agli attacchi incessanti della filosofia e dell’etica. A causa della politica purtroppo venduta alla religione.
Questa è quella che si può certo definire: la spaventosa idra gesuitica.
Aggiungiamoci qui i missionari che sono persone inquiete, probabilmente in fuga da se stessi e dal loro infelice passato che vanno ancora oggi a rompere i coglioni ad altri popoli portando fra loro il nostro ciarpame culturale per farli diventare come noi.
Ergo: quando la chiesa sembra difendere le masse popolari o lancia appelli alle buone intenzioni, lo fa per pura pubblicità con un sistema da ufficio di Pubbliche Relazioni.
A questo punto si può pensare che i tanti che sono attaccati alla religione e/o alla chiesa sono solo dei disonesti, almeno bacati nell’intelletto, altrimenti comincerebbero a rompere la loro frequentazione con preti con chiese con processioni e con quanto d’altro riguardi una simile religione. Nessuno vieta loro di credere in un dio. Ma se credessero in un dio illuminato e giusto e volessero pregare approfitterebbero dell’invito rivolto loro da Gesù: «Quando pregate, non siate come gli ipocriti che amano pregare nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze per farsi notare…Ma tu, quando vuoi pregare, entra nella tua camera e, serratone l’uscio, prega il Padre tuo che sta nel segreto e il Padre tuo che vede nel segreto te ne darà la ricompensa.» Sanno, almeno, dove ciò sta scritto?
Invece di andare in chiesa a fare la scena per ingrassare una già grassa ed imbrogliona gerarchia che sempre più s’ingrassa attraverso lo sfruttamento dell’ingenuità, attraverso la credenza nell’aldilà dipinto tra i tormenti dell’inferno e le beatitudini del paradiso.
Questo è il lato più atroce dell’insegnamento morale quale è impartito dai papi e dal clero: che esso sviluppa i lati più vili della natura umana, avvezzandola a non sentire le proprie responsabilità, ma a mettere le decisioni finali nelle mani di un sacerdozio che non dà il consiglio dell’amico, ma dà l’assoluzione o la condanna del giudice. (G. Salvemini: da una lettera ad un amico)
Ho scritto: bacati nell’intelletto; cioè: o per propria natura, una natura che l’educazione potrebbe correggere o perché, ciò è più probabile, plagiati soprattutto nella seconda infanzia e/o nella prima giovinezza che sono età in cui le esperienze possono creare degli oppressi ed imprimere la direzione definitiva ai comportamenti successivi verso codificazioni irrazionali tanto indimostrabili quanto inconfutabili. Il che significa che «varrebbe la pena, come afferma Freud, di fare il tentativo di un’educazione irreligiosa».
@Manlio: che dire, applausi!
@Manlio, sei tutti noi! Ventuno secoli di standing ovation!
“Ergo: quando la chiesa sembra difendere le masse popolari o lancia appelli alle buone intenzioni, lo fa per pura pubblicità con un sistema da ufficio di Pubbliche Relazioni.”
Fa parte del sistema di instrumentum regni, di controllo del popolo. I truffatori mentre ti raggirano fanno finta di essere dalla tua parte. Mentre intrallazzavano e si arricchivano con gli altri criminali della storia, l’aristocrazia e a ricca borghesia, facevano finta di essere dalla parte del popolo per mitigare gli effetti del loro sfruttamento e questi non si rendevano conto chi era la causa della loro povertà. D’altronde anche gli imperatori romani si preoccupavano di fornire del cibo ai poveri per evitare ribellioni ed inoltre se i sudditi muoiono avrai meno sudditi da sfruttare per il lavoro e le guerre. E se le persone sono molto povere basta poco per fare bella figura e per tenerli in pugno.
Nei principati vescovili dove la chiesa governava direttamente non si vede niente di diverso, se non di peggio, rispetto al cosiddetto potere secolare su cui oggi la propaganda pretende di scaricare le responsabilità.
Siamo all’assurdità di una chiesa che propagandisticamente parla di essere dalla parte dei poveri mentre nello stesso tempo riesce ad accumulare enormi ricchezze che si è spartita in modo conflittuale/consensuale con l’aristocrazia e la borghesia. Il papa ha detto che queste ricchezze servono per i poveri, ma se fosse vero non verrebbero mostrate, messe su idoli d’oro e di pietre preziose, ma verrebbero vendute per poter aiutare veramente le persone, ma non è questo l’obiettivo. Se sparissero i poveri sparirebbe anche la loro fonte di guadagno, come si vede ancora oggi con la truffa dell’otto per mille (1 miliardo incassato che non avrebbe mai ricevuto se non promettesse di spenderne un po’ per i poveri).
Quando si parla della civiltà cristiana si parla delle “meravigliose cattedrali”, mentre della civiltà romana di ponti, strade, acquedotti che sono stati utilizzati per secoli se non millenni, cioè di cose utili. A cosa servono queste “meravigliose cattedrali” se non per ostentare il potere e le ricchezze che se fossero stati veramente dalla parte dei poveri non avrebbero senso: per l’attività spirituale bastano strutture semplici.
I clericali sostenitori sono solo dei cortigiani fedeli a ricchezze e potere: spariranno quando si scoprirà che il re è nudo e che non possono più guadagnarci.
Che??????????
Sarebbe bello vedere un elenco delle banalita’ (a parte le sue), delle visioni estremiste (a parte le sue), delle visioni totalmente falsate (a parte le sue), delle incoerenze (a parte le sue) et alia.
Dal quotidiano guida di quelli che vivono nella realtà (ah ah ahhhhh):
“TUTTA Italia prega per la pioggia”
@Diocleziano
Contando ovviamente sul fatto che la pioggia prima o poi verra per forza.
Viceversa,sulla guerra in corso in Ucraina,come gia fatto notare piu’ volte,la Santa Sede col suo massimo esponente sembra mostrare notevole prudenza,mantenendo un profilo relativamente basso.
Si direbbe (addirittura !) che nutra dei dubbi sulla propria capacita di influenzare la vicenda,perfino con la forza delle preghiere !
Vedrai che prima o poi partoriranno la genialata, tipo: ottenere privilegi a spese
dell’Ucraina o, più gesuiticamente, a danno del Kirillo!
Avere il massimo senza dare in cambio nulla.
Oggi hanno già preso posizione a favore dello ius scholae… con grande giubilo
della Meloni e del Salvini. Penso che ben pochi saranno i migranti che passeranno
attraverso la cruna delle loro scuole, ma chi può dirlo? La finanza di dio è imperscrutabile.
Lave “prima o poi la pioggia verrà per forza ‘: e certo, e dài e dài… Oppure qualcuno verrà a pioggia 🤭🤣😈
Diocleziano
Le statistiche dicono che nonostante la loro retorica nelle scuole cattoliche va statisticamente la metà dei migranti e dei portatori di handicap rispetto alle vituperate scuole pubbliche. Il motivo è sempre lo stesso: come per i migranti, lo stato deve pagare perchè loro possano mostrarsi solidali e caritatevoli. E’ così che si accumulano ricchezze e si fanno affari.
“TUTTA Italia prega per la pioggia”, la solita megalomania degli autoproclamatisi rappresentanti del popolo, senza averlo mai democraticamente chiesto. Pregare non costa niente e fa scena ed autoassolve, mentre intervenire sul dissesto idrogeologico e le perdite degli acquedotti vuol dire assumersi le proprie responsabilità e dimostrare di essere capaci, ma probabilmente rende meno in immagine.
Il Defendente aggiunga alla sua cornucopia le seguenti indelebili notizie.
L’Europa mise in atto il più barbaro olocausto che l’occidente abbia organizzato, che la cristianità abbia guidato e compiuto e che la Storia registra ma non ricorda. Nel continente americano furono barbaramente eliminate 200 milioni di persone: 150 milioni nell’America centrale e meridionale, e in un secondo tempo 50 milioni in nord America tra i pellerossa ad opera di inglesi, olandesi, francesi ed americani…ma non c’è un museo su questo olocausto benedetto dalla chiesa così tanto che per combattere la riluttanza dei nativi alla conversione fu applicata l’Inquisizione anche in America; la quale chiesa terrà nascosta per 300 anni l’opera di Bartolomeo de Las Casas che si oppose alla conquista in nome dello stesso cristianesimo per una azione più clemente e più pacifica; mentre si dimenticò completamente di Francisco Victoria che si oppose sic et simpliciter ad ogni forma di conquista.
Orrori da addebitare, tutti, al cristianesimo ed alle sue idee. Il terribile genocidio causò il mancato progresso a lungo termine dei popoli del continente americano. Furono gettate allora le fondamenta del sottosviluppo dell’America latina moderna.
Con quella conquista, in pochi anni, gli europei al comando del francescano (laico) Cristoforo Colombo, già commerciante di schiavi africani, eliminarono barbaramente 95 milioni di persone su 100 milioni di nativi. Le altre vittime seguirono nel tempo.
Purtroppo è solo all’inizio la pubblicistica di una storia africana degli africani: c’è, già nota, la storia delle nefandezze, spesso mistificate, degli europei in Africa.
A cavallo dei secoli ‘800 e ‘900, i secoli della conquista industriale, solo per accaparrarsi gomma e avorio, nel Congo del cattolicissimo re Leopoldo del Belgio gli abitanti del territorio diminuirono di circa dieci milioni su una popolazione di venti milioni. Furono massacri ignorati ma di cui i politici europei erano a conoscenza e ai quali risposero con il solito orribile silenzio. Mentre le chiese cristiane benedivano i conquistatori e aprivano loro la strada. (da A. Hochschild Gli spettri del Congo / Re Leopoldo II del Belgio e l’olocausto dimenticato)
Lasciatemelo dire. Quando ci si confronta con persone come Manlio, dissection (che e’ piu’ anticlericale di me, cosa che pensavo impossibile!), il Divino Imperatore Diocleziano, RobertoV, Maurizio, Mixtec et alia (mi scuso con chi ho omesso), insomma ,con voi, la vita mi sembra piu’ bella, soprattutto a livello intellettuale. Bravi tutti e buona giornata alle persone di ottima razionalita’!