Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.
La clericalata della settimana è dei politici che
hanno partecipato al Meeting di Rimini, kermesse del movimento cattolico integralista Comunione e Liberazione.
Avvistata una lunga “processione” di esponenti politici, da tutti gli schieramenti. Risultano registrati: Luigi Di Maio (Insieme per il Futuro), Enrico Letta (Partito Democratico), Maurizio Lupi (Noi con l’Italia), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), Matteo Salvini (Lega), Roberto Speranza (Articolo Uno), Ettore Rosato (Italia Viva), il commissario Ue Paolo Gentiloni (che nel suo intervento parla con nonchalance di eventuali «limitate» modifiche al PNRR), l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi, i presidenti di Regione Francesco Acquaroli (Marche), Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), Maurizio Fugatti (Trentino Alto Adige), Eugenio Giani (Toscana), Nello Musumeci (Sicilia), Donatella Tesei (Umbria), Enrico Toti (Liguria). Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato un messaggio agli organizzatori, definendo l’evento una «preziosa occasione di incontro, luogo di dialogo, spazio aperto di conoscenza e cultura». L’evento ha il patrocinio della Presidenza del consiglio dei Ministri, della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Rimini. Nonostante la vasta partecipazione di politici pronti ad assecondare le pretese della lobby cattolica, al Meeting si ostenta un’aria di insoddisfazione verso l’attuale “offerta politica” in vista delle elezioni.
A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.
Dal balcone del palazzo comunale di Cervia (RA) e utilizzando un potente impianto d’amplificazione l’arcivescovo Lorenzo Ghizzoni ha impartito la benedizione in occasione dell’Assunzione della vergine Maria in cielo (giornata nota come Ferragosto). Il sindaco partecipa, sempre con fascia tricolore, alla messa in chiesa e alla benedizione dal Comune.
Chi costruisce un luogo di culto? Normalmente dovrebbe essere la confessione che quel luogo utilizza, o almeno così vorrebbe la logica, ma a Ragusa non è così. Nel capoluogo ibleo infatti i templi cattolici (non risulta nulla di simile per le altre religioni) non li costruisce la Cei ma la Regione, che ovviamente non usa solo i soldi dei cattolici a tale scopo ma quelli di tutti. È il caso della nuova chiesa di contrada Cisternazzi per la cui realizzazione arriveranno dalla Regione Sicilia ben 4,3 milioni di euro.
Il sindaco (facente funzioni) di Catania, Roberto Bonaccorsi, partecipa con fascia tricolore alla messa per il ritorno in patria delle reliquie di S. Agata da Costantinopoli. Inoltre sul sito del Comune è pubblicato una sorta di calendario liturgico per gli eventi di Sant’Agata estate.
La redazione
E Zaia che fa, non c’è andato? Vuole farsi fregare la palma di presidente di regione clericale?
Agata tu mi capisci Agata
Tu mi tradisci Agata
Guarda stu pisce
Ch’è ridotto quest’uomo per te
Ogni anno si ripete senza vergogna la genuflessione verso la setta affaristica di comunione e liberazione di tutte le forze politiche a dimostrazione di quanto potente sia questa setta cattolica, nonostante sia invisa a molti cattolici e conti solo circa 300 mila fedeli.
A livello economico normalmente si fanno degli studi di fattibilità prima di decidere degli investimenti e si verifica la reale richiesta del mercato, mentre a livello politico si fanno dei sondaggi. Nel caso della religione cattolica niente di tutto questo, soldi a palate e presenza in massa delle istituzioni se c’è di mezzo la chiesa cattolica, coi clericali e la chiesa a marcare il territorio.
Non si verifica il reale interesse degli italiani (censimenti, sondaggi, indagini) per una chiesa e le relative messe anche se quelle poche indagini fatte sembrano indicare che solo un 10-15 %, in continua diminuzione, ne sia interessato: anche alle processioni o celebrazioni non si verifica mai la reale adesione delle persone come si fa nelle manifestazioni politiche o sindacali o culturali, con cifre fornite dagli organizzatori e dalla questura. Leggo sempre solo affermazioni generiche di grande partecipazione, di grande interesse, di ritorno della fede, ma poi dalle immagini che vengono riportate non vedo quelle folle di cui la propaganda racconta.
Per esempio nel quartiere di Milano dove abitavo più di 20 anni fa la chiesa ha eretto un monumento a padre Pio ed ha istituito una festa di quartiere, inizialmente di 3 giorni (con sagre mangerecce) e grandi manifestazioni e quartiere sottosopra, ma nel tempo si è dovuta ridurre ad una sola giornata con celebrazioni molto discrete e non invasive. Evidentemente questo interesse religioso non c’era.
Chissà se gli italiani si sveglieranno dal letargo come nella favola dei vestiti dell’imperatore e finalmente chiederanno il conto alla chiesa ed ai clericali. All’estero vedo che sempre più persone si rendono conto di quanto costa la chiesa e di quanto viva alle spalle dei cittadini.
Ho etto i programmi di molti partitini, potenzialmente progressisti e per i diritti civili. Non ce ne è uno che proponga l’abolizione (o disapplicazione) unilaterale dei patti lateranensi. Qualcuno che proponga di girare l’8 per mille al caro-bollette? Nulla.
Penso che sia fantascienza pensare che qualche partito proponga l’abolizione del concordato, tra partiti clericali di destra nostalgici della religione di stato e nazionalista e partiti di sinistra papisti che vedono il papa come riferimento. D’altronde non vogliono neanche farle pagare l’ICI arretrata.
Hai provato ad immaginare poi che cosa succederebbe se a qualche politico venisse in mente questa proposta? Se pensi come sono solerti a festeggiare con enfasi i patti lateranensi o ad accorrere al congresso della setta affaristica di CL.
Una decina di anni fa nella cattolica Austria i Freidenker avevano raccolto firme per l’abolizione totale del concordato e dei privilegi, pensando che dopo i pesanti scandali pedofilia del 2010 e il calo dei cattolici al 60 % ci fossero le condizioni per poterlo fare. Nonostante in molti fossero critici verso la chiesa cattolica ed i suoi privilegi ed avrebbero visto volentieri una limitazione del potere e dei privilegi della chiesa cattolica, l’abolizione totale non era un’opzione accettata e la raccolta non ebbe successo, con tutti i partiti ed i media schierati contro e la chiesa cattolica che sfruttava anche l’ora di religione per fare propaganda contro. Oggi nonostante la chiesa cattolica si stia avvicinando al 50 % della popolazione e la partecipazione alla messa si sia ridotta al 6 %, nessuno osa proporre una cosa simile.
Anche in Germania qualche anno fa in uno dei Laender avevano proposto l’abolizione del concordato e la risposta della chiesa era stata che se ne poteva parlare, ma chiedevano un indennizzo di uscita pari a 20-40 annualità. Ovviamente non ne ho più sentito parlare.
Visto che in Italia hanno fatto la porcata di blindare il concordato inserendolo nella costituzione oltre all’approvazione della chiesa cattolica, dovremmo effettuare anche una riforma costituzionale ed in più tirare fuori magari decine di miliardi di euro come indennizzo di fuoriuscita: dubito che gli italiani sarebbero disposti a pagare per liberarsi del concordato, a maggior ragione subendo la propaganda che decanta i “vantaggi” per noi di questo legame con la chiesa.
Penso invece che sia più fattibile iniziare da alcuni privilegi chiaramente anacronistici quali i cappellani di vario tipo, la messa in discussione dell’ora di religione e le quote non espresse dell’otto per mille o gli oneri di urbanizzazione secondaria. Ma se penso che col governo dimissionario sono riusciti ad aumentare ulteriormente il numero di professori di religione cattolica nonostante il continuo calo degli studenti avvalentisi e che continuano ad aumentare i soldi alle scuole private ….
E se alle prossime elezioni rifiutassimo la scheda elettorale (mi raccomando: SENZA TOCCARLA!) e motivassimo il nostro rifiuto con la considerazione che nessuna forza politica parla seriamente e non seriamente di laicità dello Stato e delle sue istituzioni?
Allora ci cinteremmo. Anche perché non mi pare che il fascismo della Meloni sia meno pericoloso del fascismo strisciante del PD. Renzi è un delinquente dichiarato, Berlusca è un delinquente naturale. Salvini è un ignorante ipocrita e falso. La sinistra non esiste, soprattutto sul piano della laicità.
Io credo che mi comporterò così.
Il sito di “fanpage” ha un articolo sulla questione rifiuto della scheda che può essere utile.
Ma in pratica cosa si otterrebbe senza votare. Purtroppo affrontiamo un momento difficile per il paese. Se dovessimo votare sulla base della sola laicità forse non dovremmo votare nessuno. In politica bisogna essere pragmatici e accettare compromessi.
quei compromessi con cui ci prendono in giro e ci fanno essere complici.
I politici mentono perché altrimenti non verrebbero eletti.
Rispondono ai loro padroni non al popolo.
Già in passato partiti come i radicali avevano provato per contestare il sistema politico ad invitare a votare scheda bianca o non votare. Non mi pare che questo abbia mai disturbato più di tanto i vari partiti politici, al massimo qualche considerazione di circostanza sulla bassa partecipazione al voto, ma poi i voti si intascano senza problemi e ci si fa belli delle percentuali ottenute, anche se i voti assoluti sono pochi. D’altronde non essendoci una soglia minima i seggi possono essere ripartiti indipendentemente dal numero dei votanti. Già nei comuni abbiamo casi con percentuali inferiori al 40 % anche se recentemente hanno messo un limite del 40 % solo per i piccoli comuni.
Alla fine chi non vota ha torto perché saranno gli altri a decidere e non votando si diventa complici lo stesso. Io ho sempre votato a tutte le elezioni e referendum perché ritengo che se c’è la possibilità di decidere sia giusto partecipare anche se si fatica a trovare qualcosa di accettabile. Penso che le proteste vadano fatte in altro modo ed in modo efficace.
È il classico dilemma morettiano: mi si nota di più se voto, o se non voto.
Io, per non lasciar dubbi, non voto.
(Non votare in massa è l’unico messaggio che possono capire questi qui)
La leader in pectore ha affermato di aver imparato di più quando faceva la cameriera
che non in Parlamento… pensate quale perdita per il settore della ristorazione!
Dopo il Berlusconi operaio abbiamo la presa in giro della Meloni cameriera e babysitter. Sarebbe interessante sapere per quanto tempo ha lavorato come cameriera e babysitter, tra l’altro della figlia di Fiorello, non proprio un ambiente povero e semplice. Offensivi questi ricchi che si spacciano per persone semplici: una che si deve mantenere agli studi non si iscrive ad una università privata. E’ abbastanza tipico che i ragazzi facciano qualche lavoretto (cameriere, magari in vacanza all’estero per imparare le lingue, babysitter, ripetizioni, mio figlio per Deliveroo) per avere un po’ di soldi per le loro uscite, ma non si sognano di metterlo nel curriculum. Anch’io ho lavorato a 18 anni per un mese come operaio durante le vacanze scolastiche, ma non mi sognerei di dire che ho fatto vari lavori. Anche Salvini si spaccia di famiglia semplice, eppure è figlio di un dirigente, cioè di gente che guadagnava almeno 100 mila euro all’anno. Evidentemente chi è ricco ha un diverso concetto di semplicità e francamente dubito che un semplice e povero possa mettersi a fare politica (detto tra noi non credo ad una sola dichiarazione dei redditi di un politico).
Se la Meloni in 25 anni di politica ha imparato così poco forse è un suo limite, non a caso non è stata in grado di fare l’università e più che ripetere qualche slogan non è in grado di fare. Di certo ha imparato come intrattenere la platea, magari da Fiorello.
Roberto,
da sessantottino (e neanche ex) ti dico: il sistema si abbatte e non si cambia.
Senza il PCI e i suoi compromessi piu’ o meno storici, forse lo si poteva almeno scardinare un po’. Adesso non c’e’ nemmeno Berlinguer – moderato ma piu’ affidabile di Renzi; non c’e’ nemmeno Moro- clericale ma meno fascista di SB, Salvini e la Meloni. Chi voti? Con la Seconda Repubblica la DC ha coronato i suoi sogni: maggioranza assolutissima, vista la sua presenza in TUTTI gli schieramenti. Come voti voti, fanno tutti “pappa e ciccia”, come si dice a Roma. Ce ne era uno abbastanza buono e lo hanno silurato: Gianfranco Fini. Non ti stupire: un extraparl di sinistra che parla bene di un ex fascista! Ebbene, io penso che Fini, forse, avrebbe avuto il coraggio di denunciare unilateralmente il concordato e l’Art. 7.
E questo e’ quello che BISOGNA fare: uscirne unilateralmente. Che fanno? Ci denunciano, dopo che loro stessi non hanno rispettato i patti? Ci chiedono indennizzi, dopo che ancora non pagano ICI, IMU etc… e dopo che ci sono ancora centinaia di migliaia di casi irrisolti di pedofilia, insabbiati proprio per non indennizzare le vittime? E se ci riappropriassimo di tutti i beni vaticani sul nostro territorio? Si appellano all’ONU (di cui non fanno parte), alla UE (di cui non fanno parte), alla NATO (di cui non fanno parte)? Le soluzioni sono tante, Roberto e come si dice in inglese: where there is a will there is a way.
Aggiungo che non è strano he il problema della laicità sia il nostro problema se faccendieri e politici sono accomunati dal disprezzo più assoluto per la laicità dello Stato e delle sue istituzioni. E qui basterà riportare le parole di Ermanno Rea, esaustive più di ogni altra:
“E dire che a inventare il cittadino responsabile siamo stati noi italiani! Accadde molti secoli fa, tra il Trecento e il Cinquecento, con l’Umanesimo e il Rinascimento. Fu una lunga stagione di gloria che durò non meno di centocinquant’anni; poi, lentamente, furono spente tutte le luci che erano state accese e, tra roghi e altre forme di violenta repressione, la Controriforma espulse dall’Italia quell’”homo novus” appena plasmato sostituendolo con un “suddito deresponsabilizzato”, vera e propria maschera della sottomissione e della rinuncia a ogni forma di autonomia di pensiero…Se è vero, come è vero, che sono soprattutto la storia e le istituzioni a forgiare un popolo…Così accadde che gli italiani furono costretti a vivere l’esperienza di una sottomissione di cui continuano a pagare le conseguenze attraverso quel divieto di “pensare in proprio”, che si trasformerà ben presto in conformismo coatto e cortigianeria…Ma quale “tenace ricerca del vero” può darsi al di fuori di una piena libertà di pensiero…Possiamo ben dire che la Chiesa, tra il cinquecento e il Seicento e anche oltre, farà conoscere con notevole anticipo all’Italia (e non soltanto) il fascismo che si annida tra le pieghe del potere, di qualsiasi potere, e tanto più di quello che non si accontenta di imporre le sue regole con la forza bruta ma pretende di impossessarsi della coscienza stessa del cittadino, espugnandone mente e cuore…Ecco perché non c’è letteratura italiana moderna. «Per scrivere “Madame Bovary” bisogna decidere di mostrare la mediocrità della borghesia francese»…In altri termini, la Controriforma è riuscita talmente a offuscare il nostro animo da non consentirci neppure di praticare una letteratura di denuncia…Ma il silenzio della letteratura è soltanto una modesta spia del silenzio della ragione…una destabilizzazione politica che ha un unico obiettivo di carattere generale: impedire che l’Italia compia qualsiasi riforma democratica che modifichi i tradizionali assetti sociali e soprattutto minacci quella gerarchia di valori che costituisce, secondo santa romana Chiesa e la cultura che rappresenta, la spina dorsale della nostra civiltà.” (E. Rea La fabbrica dell’obbedienza/Il lato oscuro e complice degli italiani).
Mi sembra che l’umanesimo ed in rinascimento siano molto mitizzati. Oltre ad essere un movimento elitario anche all’epoca il controllo e le persecuzioni della chiesa erano pesanti, basti pensare che le liste dei libri proibiti sono state fatte sin dall’inizio dalla chiesa, le persecuzioni degli eretici, l’inquisizione operativa già da uno o due secoli, la fine sul rogo di Jan Hus nel 1415, le varie repressioni delle rivolte contadine o a Copernico che era terrorizzato dal pubblicare i suoi scritti che farà solo sul letto di morte, prima delle controriforma. Indubbiamente dopo la controriforma c’è stato un irrigidimento.
Inoltre va ricordato che sotto i Savoia era iniziato un’erosione del potere politico, pubblico ed economico della chiesa che il fascismo ha ripristinato e rafforzato a livello pubblico e che la nostra democrazia ha ereditato, non facendo mai i conti col suo passato fascista e clericale.
Spero di essere più convincente.
Tutto è in linea con il volere della chiesa che è sempre stata nemica dell’istruzione. Perché l’istruzione rende autonomo lo spirito, indirizza al senso critico; l’istruzione per la chiesa è uno strumento del diavolo: salvo che non sia quella che danno i preti basata su una verità assoluta, la loro, buona per tutti nonché falsa ed ipocrita. Noi italiani abbiamo risposto alla Riforma con l’obbrobrio criminale della Controriforma che, ha affermato Dacia Maraini in una intervista su “MicroMega” del 10/4/2021, «è stata un disastro da tutti i punti di vista. Da quella retrocessione rispetto alle grandi conquiste del periodo dantesco e boccaccesco, si è passati all’intransigenza ecclesiale, alla persecuzione delle streghe, alla Santa Inquisizione, facendo precipitare il paese in un pozzo di barbarie e di cecità etica.» E da quello deriva la mancanza di rispetto e di autorevolezza della scuola. E lo scarso riconoscimento, non solo economico, del valore degli insegnanti: fino all’idea infame di pensare, il solo pensarlo è già un crimine sociale, di assegnare ai servi raccomandati dal vescovo l’insegnamento della educazione civica: idea infame in se stessa, infami coloro che l’hanno proposta (i sindacalisti della CISL) e che non poteva venire che a gente incivile del nostro paese. Per continuare nell’eterno fascismo italiano di Carlo Levi.
E Dacia Maraini è di certo una persona seria.
Io penso che faremmo bene a contarci con il rifiuto della scheda.
Manlio, dici tante cose giuste, ma spesso ti perdi nello Stige della illogicita’.
Afermi, giustamente: “…Tutto è in linea con il volere della chiesa …” Ma poi dici che noi “…italiani abbiamo risposto alla Riforma con l’obbrobrio criminale della Controriforma che, … è stata un disastro da tutti i punti di vista…”
Quali sono gli Italiani che hanno voluto la Controriforma (clero a parte)? Giordano Bruno, monaco bruciato vivo? Galilei, minacciato della stessa sorte per farlo abiurare? Il fascismo, lo abbiamo voluto noi o ce lo hanno imposto (come ora ci impongono il clericalismo)? Il pesce puzza dalla testa.
D’accordo con te sul fatto che l’Umanesimo e il Rinascimento (quelli si’ movimenti “di base”, come si diceva) non sono stati affatto sopravvalutati, contrariamente a quello che afferma Roberto V. L’impatto del Rinascimento Italiano e’ stato enorme e ha contribuito al rinnovamento sociale, scientifico e culturale dell’Europa. Da li’ vengono la grande pittura fiamminga e olandese; Keplero e Copernico; ma anche Lutero e, piu’ tardi, Spinosa. Rea ha ragione a constatare che (e lamentarsi di) un popolo che aveva creato l’Uomo Moderno, Vitruviano, sia poi finito cosi’ in basso. Ma il motivo lo conosciamo: la chiesa, piu’ preponderante in Italia che altrove. Eppure, la Controriforma ha colpito anche oltre le Alpi. Le guerre di religione; il massacro degli Ugonotti; la conquista di roccaforti cattoliche nel bel mezzo del Protestantesimo e Luteranesimo tedesco (Baviera) e olandese (tutte le zone dell’entroterra); la Scozia di Mary Stuart, detta la Sanguinaria. Roccaforti che resistono tuttora.
E’ gia’ brutto di per se’ che ci siano cittadini e politicanti appecoronati alla citta’ del male. Ma farne di tutta un’erba un Fascio… Uhm….
KM,
concordo e sottolineo che non era facile, in quei tempi, essere un umanista o un artista rinascimentale (basta la parola che lo definisce) in quanto, se si voleva studiare o esercitare la propria arte, era impossibile farlo se non al servizio di chi deteneva ricchezze infinite.
Il M5S voleva andarci, al meeting di cl, ma non è stato invitato.
Alla fine risultano comunque i meno peggio, anche contro tutti gi sforzi per apparire peggiori di quanto sono. Alcuni Stellini li ho sentiti parlare a favore della legalizzazione dell’eutanasia, per dire. Altri partitini di interesse sono sotto l’1-2 per cento.
Strano che non li abbiano invitati, visto che la ESSE in M5S, significa stelle (come la cometa’ che guido’ i 2 magi) o potrebbe persino significare stalle (come la mangiatoia di presepiana memoria). Forse e’ il 5 che da’ fastidio. Avere 5 stelle o stalle significherebbe avere 5 bambinelli, 5 marie, 5 giuseppi, 5 buoi e 5 asinelli. I magi sarebbero 10 e i pastori si sarebbero moltiplicati come i pani e i pesci. Il tutto contrario allo stretto monoteismo cattolico che comprende 3 divinita’ piu’ una quarta (maria) e uno stuolo di santi e beati da far invidia all’Armata Rossa cinese per numero!
Food for thoughts!
a KM
Caro amico,
ho scritto “noi” non perché siamo tutti responsabili, ma è un plurale che intende il paese come istituzioni.
Grazie del tuo commento così articolato.
Nel 400 e 500 il Paese come istituzioni non esisteva, almeno non come lo intendiamo oggi. A parte qualche repubblica “democratica” (si fa per dire) come Genova o Venezia, il resto erano statarelli retti da signorie o da sovrani assoluti e totalitari come il papa. E anche col fascismo, non e’ che ci si potesse identificare con le istituzioni (a parte quei poveri di spirito che andavano alle adunate oceaniche a gridare “Duce, Duce”). Ribadisco il concetto: la controriforma e il fascismo ci sono state imposte dall’alto, cosi’ come il clericalismo e l’ingerenza TOTALE della chiesa negli affari ialiani, a tutti i livelli. Saremmo complici se a livello di base non facessimo niente e non agissimo. Ma qualcosa la stiamo facendo, basti pensare a tutte le iniziative dalla UAAR. Certo, bisogna fare di piu’ ed essere ancora piu’ militanti. Un passo alla volta, arriveremo alla meta.
Ciao e grazie per aver risposto e dialogato. Il dialogo e’ SEMPRE uno stimolo.