Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.
La buona novella laica del mese di settembre arriva dalla Regione Emilia-Romagna. Il presidente Stefano Bonaccini ha annunciato la distribuzione nei consultori della pillola Ru486 per l’aborto farmacologico, a partire da ottobre. Finora era consentito solo nelle strutture sanitarie. Bonaccini ha dichiarato durante la trasmissione “Otto e Mezzo” su La7: «ci sono regioni che ho l’impressione non vogliano farlo. Questo è il punto. Noi dobbiamo discutere di questioni che riguardano i cittadini, i loro diritti, le loro preoccupazioni».
Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato un ordine del giorno presentato da Roberto Arboscello (Pd) che impegna la giunta «a garantire alle donne che decidono di non portare a termine una gravidanza in Liguria di effettuare questa scelta senza dover superare alcuna difficoltà nell’accesso alle strutture che effettuano l’interruzione volontaria di gravidanza» e a sostenere la «richiesta del Parlamento europeo di inserire il diritto all’aborto legale e sicuro nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea». La proposta è passata con voti favorevoli di Pd, M5s, Lista Sansa, Lista Toti, Lega e Forza Italia. Nella spaccatura della maggioranza di centrodestra si nota l’astensione dei consiglieri di FdI, che non sono nemmeno interventi nel dibattito.
Il tribunale per i minori di Bologna ha autorizzato l’adozione di una bambina per una coppia di donne, unite civilmente, con la possibilità anche di attribuire il doppio cognome. Le due donne hanno una relazione da 11 anni e dal 2018 sono unite civilmente, poco prima della nascita della bambina concepita con procreazione assistita eterologa. L’allora sindaco di Parma Federico Pizzarotti aveva proceduto all’iscrizione all’anagrafe della bambina, con entrambi i cognomi, ma un ricorso della Procura aveva contestato la decisione. Ora i giudici chiariscono che «l’adozione da parte della compagna della madre biologica risponde pienamente al superiore interesse della minore, consentendole di godere della continuità affettiva, educativa ed emotiva di una famiglia solida e stabile, nella quale la stessa ha potuto costruire la propria identità». Questa relazione infatti costituisce «a tutti gli effetti una “famiglia”, luogo in cui è possibile la crescita di un minore, senza che il mero fattore “omoaffettività” possa costituire un ostacolo formale», aggiunge la corte.
Il tribunale di Trieste ha condannato a due anni di reclusione senza sospensione della pena l’ex consigliere comunale Fabio Tuiach, già in Forza Nuova e Lega, per un post pesantemente omofobo diffuso sui social. Era stato rinviato a giudizio per diffamazione, con l’aggravante per finalità di discriminazione e odio. Il pubblico ministero aveva chiesto dieci mesi. Tuiach, noto per le posizioni integraliste, aveva commentato in maniera sprezzante un caso di aggressione nei confronti di un esponente della comunità lgbt. Aggiungeva persino: «ricordiamoci che in più di un terzo dei Paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti-gay come in tutto l’Est e per questo loro non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi». In assenza di una legge contro l’omofobia, dopo l’affossamento del ddl Zan, questo pronunciamento diventa importante per la tutela della dignità delle persone lgbt.
La consigliera regionale veneta Elena Ostanel ha presentato con altri colleghi un progetto di legge per eliminare l’obbligo del seppellimento dei feti altrimenti «le donne non hanno nessun diritto di scelta e sono costrette a scegliere la sepoltura anche se non lo vogliono». Di recente infatti una donna ha raccontato che dopo un aborto si è vista prospettare la “scelta” tra rivolgersi in autonomia alle pompe funebri o delegare per il seppellimento la Asl, sulla base della norma regionale voluta nel 2017 dall’assessora Elena Donazzan (Fratelli d’Italia).
L’europarlamentare dei Verdi Eleonora Evi e la coordinatrice della segreteria nazionale di Sinistra Italiana Elisabetta Piccolotti, con una conferenza stampa alla Camera, denunciano le limitazioni all’accesso all’aborto a causa dell’obiezione di coscienza e di pratiche tese e rendere più gravoso e colpevolizzante l’interruzione volontaria di gravidanza. Piccolotti ha reso noto che in Umbria diverse donne che avevano richiesto l’Ivg sono state costrette ad ascoltare il battito cardiaco del feto e per questo si è appellata al Ministero della Sanità affinché vengano inviati ispettori: «un fatto gravissimo, una pressione psicologica brutale, una forma di criminalizzazione tesa a far nascere sensi di colpa». Rilancia Elisabetta Canitano, presidente dell’associazione Vita di Donna e candidata per l’Unione Popolare, che segnala casi simili anche all’ospedale di Rimini e in Veneto. La giustificazione sarebbe rilevare segni vitali per poter distinguere tra tra aborto spontaneo e volontario.
Nicola Fratoianni, esponente dell’Alleanza Verdi-Sinistra, ha sostenuto l’importanza degli investimenti per una «scuola pubblica, laica, inclusiva, gratuita per tutti e tutte».
Antonio Messina, candidato all’assemblea regionale della Sicilia, si è rifiutato di andare all’incontro che il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana aveva organizzato con tutti i candidati siciliani alle ultime consultazioni. Messina ha così motivato la decisione: «gravi ragioni di opportunità mi impongono un contegno silenzioso. E questo anche in considerazione della mia profonda convinzione di essere cittadino di uno Stato laico che adotta normative a tutela delle vittime di abuso e di violenza, che la Chiesa non osserva». Proprio Messina infatti aveva denunciato don Giuseppe Rugolo per violenza sessuale: ma la diocesi aveva coperto gli abusi e anzi offerto alla vittima una somma, presa dai fondi della Caritas, in cambio del suo silenzio.
Diversi esponenti di centrosinistra, come Nicola Fratoianni (SI), Irene Manzi (PD), Giordano Masini (+Europa) hanno contestato la comunicazione dai toni “nostalgici” e clericali con la quale il direttore dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche Marco Ugo Filisetti aveva spronato gli studenti a «fondare il vostro impegno sull’adempimento del dovere con fede, onore e disciplina».
Infine qualche buona novella laica dall’estero.
Il Cantone di Lucerna ha nettamente bocciato l’elargizione di 400 mila franchi per la costruzione di una nuova caserma della guardia svizzera in Vaticano. Il 71,5% degli elettori ha detto “no” al referendum per finanziare la struttura vaticana; la consultazione è stata promossa dal Partito socialista e dall’Associazione dei liberi pensatori. Un piccolo e non scontato segno di opposizione al confessionalismo, da una zona che storicamente è legata all’istituzione papalina.
Cuba volta pagina e lascia alle spalle gli anni delle discriminazioni e delle persecuzioni ai danni delle persone Lgbt+. Ha infatti vinto a larga maggioranza il “sì” al referendum sul matrimonio egualitario. Legalizzate anche le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso e la gestazione per altri.
La popolazione iraniana si è mobilitata contro il regime degli ayatollah con proteste in tutto il Paese a seguito della morte di Mahsa Amini, avvenuta dopo che la polizia morale aveva sottoposto la giovane a un’ora di “rieducazione” perché indossava male il velo islamico. La protesta per la libertà delle donne, per i diritti civili e per uno stato laico non si ferma anche se il regime islamista ha avviato una dura repressione e si contano decine di morti.
La California ha approvato una legge che permetterà il “compostaggio umano”, ossia una nuova scelta tra i trattamenti che potrà avere il proprio corpo una volta morti, che si aggiunge alle classiche opzioni inumazione, tumulazione e cremazione. In circa trenta giorni il nuovo trattamento porta alla completa decomposizione ecologica dei resti umani, con costi e impatto ambientale inferiori alle tecniche tradizionali.
La redazione
Alcune buone notizie riguardano i diritti civili e in particolare il diritto di aborto. Si nota un certo attivismo post elettorae del PD. Forse un po’ di concorrenza fa bene. Anche notizie incoraggianti dall’estero.
Particolarmente significativi, in Sicilia, i fatti riguardanti Antonio Messina. Ha tentato di mettere in luce la connivenza delle gerarchie cattoliche con i preti pedofili. In apparenza nella quasi indifferenza della poitica siciliana.
Bene che i liberi pensatori svizzeri siano riusciti a far risparmiare ai cittadini 400 mila franchi che i governi volevano regalare al Vaticano: purtroppo queste battaglie sono costose (25000 franchi di ammanco nelle casse dell’associazione che ha un 2000 iscritti) e non è facile competere con una multinazionale ricchissima.
Interessante notare che in Svizzera come nella maggior parte dei paesi civili (tranne l’Italia) venga tenuta dall’ufficio di statistica una conta dei fedeli, così sappiamo che la chiesa cattolica negli ultimi 50 anni è passata dal 47 % al 34 % nel 2020 (era ancora il 39 % nel 2010), con i non appartenenti ad una religione saliti in 50 anni dall’1 % al 31 % nel 2020 (il 20 % nel 2010). https://www.bfs.admin.ch/bfs/de/home/statistiken/bevoelkerung/sprachen-religionen/religionen.html
Interessante anche leggere la storia di queste associazioni (come anche di quelle tedesche e austriache) perseguitate dalle varie chiese che oggi pretendono di presentare le religioni come sostenitrici della tolleranza.
Fa piacere che qualcuno si renda conto che lo stato debba essere laico e non clericale. Purtroppo la maggior parte dei politici e dei media trova normale invece omaggiare vescovi, cardinali e lo stesso papa piegandosi alla propaganda cattolica. Anche nelle ultime elezioni abbiamo sentito spesso il parere di personaggi squallidi come il capo dei vescovi italiani Zuppi, nominato direttamente dal papa. Consiglierei di leggere ciò che riporta critica liberale di come l’insabbiatore protettore di preti pedofili abbia scelto la “via italiana” (evidentemente concordata col papa): omertà, insabbiamento, indagine solo interna e limitata ai casi recenti escludendo i casi denunciati alle autorità giudiziarie italiane, niente indennizzi “perché altrimenti delle vittime potrebbero approfittarne” (come dire non processiamo gli stupri contro le donne perché alcune potrebbero approfittarne) e tutela dei preti pedofili col desiderio di rimettere in servizio i preti pedofili dopo le “cure” nei loro centri spirituali. Con buona pace di quei ciarlatani che raccontano dell’intransigente lotta alla pedofilia della chiesa cattolica.
https://criticaliberale.it/2022/09/09/fate-tornare-i-preti-pedofili-ai-pargoli/
Credo che tu abbia colto alcuni punti fondamentali.
Se la sinistra politica italiana, sotoo varie forme e sigle presenti e future, vuole tornare a farsi votare dai cittadini, deve puntare anche sulla laicità dello stato e sull’abolizione di ogni forma di elargizione alla chiesa cattolica. Naturalmente anche spingere sull’emersione della pedofilia in quell’ambito.