La clericalata della settimana, 41: Regione Friuli Venezia Giulia aumenta fondi per ristrutturare parrocchie

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della Regione Friuli Venezia Giulia che

ha stanziato fondi per ristrutturazione e ammodernamento delle parrocchie, per giunta aumentandoli stavolta a 5 milioni di euro rispetto agli 1,5 milioni degli anni precedenti.

Dalla Giunta regionale hanno fatto sapere infatti che «vista la richiesta si è tenuto a incrementare fino a 5 milioni le risorse disponibili».

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Grande kermesse confessionalista alla messa per la festa di san Francesco ad Assisi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella partecipa alla cerimonia, alla presenza del cardinale e presidente della Cei Matteo Zuppi, con diversi esponenti della politica e delle istituzioni tra cui la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e la sindaca di Assisi Stefania Proietti. Il capo dello Stato (laico) si presta pure ad accendere la lampada che arde vicino alla tomba del santo.

Il Consiglio regionale della Puglia ha bocciato la proposta di legge a firma Fabiano Amati (Pd) per garantire l’accesso al suicidio assistito tramite il Servizio sanitario. La maggioranza di centro-sinistra, nella Regione governata da Michele Emiliano, si divide e affossa la riforma con i voti di Fratelli d’Italia.

L’adozione da parte della ministra uscente della Famiglia e delle Pari opportunità Elena Bonetti della Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, condiviso con altri dicasteri, ha suscitato la reazione di alcuni esponenti di Fratelli d’Italia. Per la senatrice Isabella Rauti è «grave che il governo uscente presenti una strategia nazionale pluriennale alla vigilia della nascita di un nuovo esecutivo». Dal canto suo Eugenia Roccella, già portavoce del Family Day e rieletta con FdI, annuncia: «ricominceremo tutto da capo, con la nostra linea».

Il polo liceale “Ovidio” di Sulmona (AQ) partecipa a un concorso indetto dall’organizzazione religiosa antiabortista Movimento per la vita, con diversi studenti premiati per gli elaborati sul tema “L’accoglienza della vita nascente come antidoto all’inverno demografico”. Plaude la dirigente scolastica che, nel corso della cerimonia, afferma: «occasioni come queste sono un motivo in più per sottolineare, apprezzare il valore della vita in tutta la sua pienezza e un ulteriore invito a non sprecarla».

La Regione Lombardia, nell’ambito del festival “La Lombardia è dei giovani”, organizza due eventi confessionali: l’incontro con i ragazzi degli oratori coinvolti nel progetto “Giovani in cammino” (in collaborazione con Oratori Diocesi Lombarde) e una conferenza di don Alberto Ravagnani, noto sui social.

I consiglieri del Comune di Caulonia (RC) accorrono alla riunione convocata dal parroco e discutono col religioso di questioni riguardanti la comunità locale. Alle polemiche, il sacerdote beffardo risponde citando il Compendio della dottrina sociale della Chiesa, secondo cui «l’autonomia reciproca della Chiesa e della comunità politica non comporta una separazione che escluda la loro collaborazione».

A San Severo (FG) nel corso dei festeggiamenti di san Francesco la processione fa sosta davanti al Municipio, con un momento di preghiera cui partecipano il sindaco Francesco Miglio, il vicesindaco Salvatore Margiotta, gli assessori Mariella Romano e Leo Irmici, il consigliere Michele Del Sordo. Per il sindaco, che indossa la fascia tricolore, si tratta di «una marcia che vuole essere messaggio di pace per tutti».

La redazione

4 commenti

RobertoV

Il comportamento e le giustificazioni arroganti del sacerdote sono il classico comportamento da abuso di potere, di chi fa vedere chi comanda veramente, un comportamento da capo di azienda. Immaginiamo cosa succederebbe se ogni azienda, associazione pretendesse di convocare l’intero consiglio comunale presso la sua sede per discutere di problemi di suo interesse: il consiglio verrebbe accusato di essere parziale o di prendere ordini dal soggetto interessato. Se il sacerdote voleva discutere di problemi inerenti alla sua comunità sarebbe stato lui a dover andare a parlare con le istituzioni, come chiunque altro, seguendo le classiche modalità democratiche, cosa evidentemente non contemplata dalla chiesa cattolica per la quale viene lei prima dello stato. Il sacerdote è solo il rappresentante della sua comunità cattolica, non della comunità intesa in senso lato e rappresenta solo interessi di parte anche se la chiesa cattolica ha la pretesa egemonica di parlare a nome di tutti. Se invece voleva parlare di problemi del loro comune poteva organizzare un convegno in cui invitava rappresentanti delle istituzioni e delle varie parti sociali, ma dubito che questo fosse il fine.
Sono inaccettabili tutti questi soldi alle parrocchie che rappresentano dei centri di potere della sola chiesa cattolica, di evasione e di concorrenza sleale e delle zone franche dalle regole democratiche dello stato per fare esattamente le stesse cose di altre associazioni, ma chiamandole con altro nome.

Maurizio

Se il comportamento del parroco è grave, molto di più lo è quello dei consiglieri che sono accorsi al richiamo del coro degli Angeli.
Lo stesso commento dell’ex sindaco del paese, critico nei confronti di simili ingerenze clericali, termina indicando i Papa come “garante” della difesa dello Stato laico. Stiamo freschi.

RobertoV

Ormai il papa è utilizzato come riferimento per una parte politica e per i presunti laici, addirittura i comunisti lo citano. Oggi la Segre nel discorso inaugurale del parlamento italiano è riuscita a citare il papa come riferimento istituzionale. Si parla di ambiente e sostenibilità e si cita il papa, di lavoro e società e si cita il papa, di guerra e lo si tira in ballo, ecc. In Italia hanno uno strano concetto di laicità: una politica scadente ed incapace cerca di legittimarsi dietro un monarca che si spaccia di essere illuminato.

Diocleziano

È un segno dei tempi: si diceva nell’antichità “Ipse dixit” per appellarsi all’autorità di Aristotele; oggi si aggrappano a un “Ha detto papa Francesco…” praticamente uno che non sa niente di tutto ma che si sente di dire la sua su qualsiasi argomento. Quanto sia autorevole lo si è visto con la guerra in Ucraina.

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