Le caratteristiche del neopresidente della Camera Lorenzo Fontana che saltano all’occhio per prime sono la sua modestia e – soprattutto – lo spirito di mediazione con cui si definisce crociato. Forse la sua laurea in Scienze Politiche non ha migliorato granché le doti diplomatiche di Fontana, che riesce ad avere posizioni regressive su qualsiasi argomento, condite con toni apocalittici che fanno invidia a Nostradamus. I matrimoni omosessuali? Un progetto per dominarci e cancellare il nostro popolo. L’eutanasia Un’aberrazione.
Di certo, le sue posizioni gli hanno procurato l’ammirazione dei circoli antiabortisti e di estrema destra (dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei). Ma era davvero indispensabile eleggere una figura così divisiva? Giorgia Meloni non ha dubbi a riguardo e si è spinta oltre, bollando addirittura le critiche nei confronti di Fontana come «un’offesa allo Stato e alla volontà popolare». Tuttavia, la parte sana del paese non soffre di amnesia e ricorda le gesta del crociato. E si augura quantomeno che sia l’ultimo.
Una delle caratteristiche degli identitaristi è quella di passare il tempo a produrre esternazioni aggressive e cariche d’odio. Quando poi arrivano le risposte (ed è inevitabile che arrivino), gli identitaristi ripiegano sul vittimismo. Gran parte della stampa conservatrice ha seguito la Meloni nel difendere Fontana dalle accuse di putinismo e omofobia. Il problema è che Fontana ce la mette tutta nel presentarsi nel peggiore dei modi possibili, col risultato che i suoi detrattori hanno lavoro fin troppo facile: basta ripescare alcune sue dichiarazioni e riproporle così come sono. Nel 2018, appena eletto ministro della Famiglia, disse che «le famiglie arcobaleno non esistono».
Eppure riconoscere aspetti della realtà così evidenti non dovrebbe essere un problema, per chi crede in fenomeni come le guarigioni miracolose. Alla negazione della realtà Fontana aggiungeva però il rifiuto degli aspetti di essa che non gli piacevano, il che – provenendo da un esponente politico – iniziava a farsi preoccupante. Il crociato rincarava infatti la dose dichiarando: «vogliamo un’Europa dove il matrimonio sia tra una mamma e un papà, altre schifezze non le vogliamo neanche sentir nominare».
Ad un certo punto, alle esternazioni da bar sport si aggiungevano però i fatti. Da ministro, Fontana si diede un gran da fare nell’organizzazione del Congresso Mondiale delle Famiglie a Verona. Gli invitati erano tra gli esponenti più illustri del mondo anti-scelta, molti dei quali esperti di satanismo. Tra gli italiani vi erano ad esempio la scrittrice fantasy Silvana De Mari, che da medico si era detta contraria alla masturbazione e convinta che il sesso anale sia un rito d’iniziazione al satanismo. O l’esorcista don Aldo Buonaiuto, che accusò di satanismo Virginia Raffaele, preoccupazione condivisa dall’allora ministro degli Interni Matteo Salvini.
La scelta degli ospiti internazionali fu altrettanto curata: dall’Uganda giunse Lucy Akello, favorevole all’ergastolo per gli omosessuali, e dalla Russia un gran numero di uomini politici e religiosi, tra cui il prelato Dmitrij Smirnov, per il quale l’aborto era una forma di cannibalismo e la democrazia «la peggiore forma di governo».
L’ammirazione di Fontana per la Russia e Putin è rimasta fortissima per anni, finché – nel mese di febbraio scorso – non si è imbucato in fretta e furia sul carro atlantista, fiducioso nel fatto che l’opinione pubblica dimenticasse anni di attestati di stima verso il dittatore russo. Sino ad otto mesi fa, per il crociato la Russia rappresentava un faro da seguire per costruire un «modello identitario di società». Poca importanza avevano la politica repressiva nei confronti dei giornalisti e le leggi omofobe emanate dalla Duma già nel 2013. Le crociate sono questione seria, e non si fanno prigionieri.
Una certa parte politica ha cercato di far passare il veto su Fontana come una sorta di capriccio proveniente da sinistra. Ma far passare una questione di principio per una questione di destra vs. sinistra è un atto che trasuda analfabetismo politico e disonestà intellettuale – vale la pena ricordare, a proposito, che svariati leader di centrodestra europei hanno avuto molto più coraggio sui temi lgbt di tanti progressisti all’acqua di rose italiani.
Una società che voglia essere inclusiva deve fuggire innanzitutto dal relativismo ideologico: la libera circolazione delle idee è il pilastro delle democrazie liberali, ma non tutte le idee sono uguali. È proprio nel “neneismo” e nell’equidistanza che gli estremismi gongolano e la democrazia soffre. Le idee di Fontana provengono da un passato ormai lontano che la parte sana della società non ha alcuna voglia di riportare in auge, perché rappresenta un esperimento fallito. Le istituzioni sono di tutti ed hanno bisogno di persone che siano capaci di mediare e creare coesione tra le parti sociali. Ed un crociato non è di certo la scelta migliore.
Simone Morganti
Forse poteva andare peggio. Nel senso che il presidente della Camera conta poco, se non per cose di rappresentanza.
Altrimenti anche la Boldrini ( tanto per dirne solo uno)in quanto a guasti ci sarebbe andata forte.
Non ho mai capito tutto questo astio per Boldrini (l’articolo non si dovrebbe mettere da quanto mi risulta), se non in virtù di caratteristiche esteriori come la sua voce lamentosa ben ripresa da alcune imitazioni. In fondo non ha mai preso decisioni politiche né ha potuto imporre la sua visione, anche se questa era per me spesso condivisibile.
Arta
La Boldrini per le persone ossessionate dagli immigrati ha la grave colpa di aver lavorato per anni alla Commissione Onu per i rifugiati e di averli difesi. Per di più è donna, benestante (come se gli altri politici non lo fossero) e ha risposto per le rime e per via giudiziaria a quanti la contestavano e calunniavano. Se si pensa poi a come ha reagito in malafede alle critiche mosse ai nuovi presidenti del senato e della camera attuali quella parte politica che l’aveva pesantemente attaccata quando era presidente della camera….
“….e ha risposto per le rime e per via giudiziaria a quanti la contestavano e calunniavano.”
Se e’ per questo ha anche scatenato una mezza caccia all’uomo quando su
Facebook qualcuno mostro’ la foto di una donna nuda su una spiaggia con una vaghissima somiglianza a lei,spacciandola per autentica.
Si lesse perfino che un funzionario avesse perso il posto per questo.
Insomma,io la vedo come la classica snob radical-chic,armata dei cliche ‘ politicamente corretti che sfrutta per soddisfare il suo esibizionismo.
Beninteso come fanno tanti altri,come giustamente nota Roberto,ma questo serve solo a toglierle ogni originalita.
Quanto alla commissione ONU e alla sua partecipazione ad essa,si puo’ paragonarla alle pie opere gestite dal Vaticano e ai suoi membri,quanto a risultati (soprattutto in rapporto ai finanziamenti ricevuti).
Quale differenza c’è tra i massacratori inviati da Putin in Ucraina
e i massacratori crociati inviati dai papi in Palestina?
Che ,adesso,anche se esistono tanti “simpatizzanti”(aka leccapiedi)putiniani,le critiche al “Ras” Putin sono molto piu’ numerose di quelle ai massacratori crociati, o a tante altre passate performances dei Papi.
E i motivo del resto e’ ovvio : se possiamo vedere in diretta le performances belliche delle due parti,in mancanza di “cronovisore” non possiamo vedere quelle dei crociati e soci.
E ormai cio’ che non si vede su Google non esiste.
Quasi mille anni di cresciuta della mente e una visione diversa delle cose . Ovviamente non per tutti .
Papi e cristiani in genere non promossero più crociate in Palestina perché l’Impero Ottomano era abbastanza forte militarmente da scoraggiare avventure, e poi perché Vasco de Gama, Colombo, Cabral e i Caboto avevano aperto nuove rotte verso infedeli da convertire (e terre e beni da conquistare e selvaggi da sterminare).
Io non userei la definizione di “crociato” per definire uno col curriculum di Fontana. Mi viene in mente un appellativo che fa rima con campione, ma se lo scrivo mi bannano…
Trovo sempre curioso quando questi sostenitori della famiglia, della natalità, contro l’aborto nell’illusione di ottenere più nati alla fine praticano poco quanto affermano. Fontana come la Meloni ha un solo figlio, cioè meno della media che bolla come inverno demografico che suscita tanta preoccupazione per la cancellazione “dei nostri valori” e della “nostra etnia”. E’ noto che i ricchi fanno in media più figli eppure il ricco Fontana ne ha uno solo, un po’ scarso anche come rappresentante della cultura “machista”. E non adotterà perché teme di non trovare un bambino di pura razza bianca europea? Ci vuole anche una bella faccia tosta nell’accusare gli altri di essere contro la famiglia e per la sostituzione etnica quando dall’altra parte ci sono personaggi come Del Rio con 9 figli, Tommasi con 6 figli e c’è stato Veronesi con 7 figli, tutti regolarmente sposati, diversamente da certi personaggi di primo piano amici di Fontana. Il classico “armiamoci e partite”? Magari occupandosi di più di migliorare le condizioni dei vivi anziché di embrioni e feti o di impedire alle persone di vivere la loro vita potrebbe ottenere migliori risultati nella sua battaglia natalista.
La sua fascinazione per la Russia è comprensibile: basta vedere il progetto di Kyrill e dei suoi sostenitori nel riportare la Russia e la religione al tempo dello zar. Anche lui vorrebbe tornare ai fasti della religione di stato e di una chiesa imperiale che spadroneggia in Italia e nel mondo e che agisce come dopo il Concilio di Trento. Non è un caso che si sia sposato con rito Tridentino.