È stato raggiunto oggi il traguardo dei duemila “sbattezzi” registrati nel portale sbattezzati.it lanciato un anno e mezzo fa.
Si tratta solo di una piccola parte delle dichiarazioni formali di abbandono della Chiesa cattolica che ci sono state da quando, nel 1999, il Garante della Privacy ha ufficializzato la procedura: molte persone ci hanno contattato dicendoci di avere perso il documento ricevuto a conferma dell’annotazione della dichiarazione nel registro dei battesimi, altre hanno ritenuto di non caricare il proprio sbattezzo nel portale, altre ancora semplicemente non sono venute a sapere della possibilità di farlo (ma sono comunque sempre in tempo, se lo desiderano!).
Sardegna, Marche e Basilicata le regioni con più alto rapporto tra sbattezzati e popoolazione residente, Campania, Calabria e Molise quelle con il rapporto minore. Tra le province, Sud Sardegna, Cagliari e Massa-Carrara nelle prime posizioni, Avellino, Arezzo e Nuoro nelle ultime. Nella classifica rispetto alle regioni di residenza al momento del caricamento del proprio sbattezzo nel portale, quelle con il maggior rapporto tra sbattezzati e residenti è l’Emilia Romagna, quella con il minore la Calabria. Risultano 119 gli sbattezzi registrati da chi risiede oggi all’estero. Altre statistiche sono disponibili nel portale.
Alla pratica dello “sbattezzo”, che non ha alcun valore rituale o contro-rituale, ma ha comunque importanti conseguenze giuridiche, l’Uaar ha dedicato una buona parte degli articoli nel numero 4/2021 della propria rivista Nessun Dogma, disponibile gratuitamente online.
Il termine “sbattezzo”, vagamente dispregiativo, volutamente rozzo e cacofonico, come ha ricordato Adele Orioli in quel numero, fu coniato non a caso dal quotidiano dei vescovi, Avvenire, nel 1958, per irridere, svilire e mortificare le pretese di fuoriuscita formale dalla chiesa cattolica che proprio in quell’anno venivano avanzate sui mass media dell’epoca niente meno che da parte di Aldo Capitini, fervente credente, “religioso laico” (come lui stesso si definiva), ma che nondimeno chiedeva a gran voce di poter uscire dalla chiesa cattolica.
Per “sbattezzarsi” è sufficiente inviare alla parrocchia del luogo di battesimo una raccomandata con un testo che è liberamente scaricabile dal sito dell’Uaar.
L’associazione è a disposizione per aiutare nella pratica e ha raccolto una serie di risposte alle domande poste più frequentemente.
Loris Tissino
Sinceramente e sia chiaro me ne dispiace, non mi sembra un grande risultato.
Penso sarebbe più interessante conoscere quanti genitori non battezzino più i propri figli. Nessuno dei miei nipoti lo è e non ho minacciato i miei figli di diseredarli….