La clericalata della settimana, 45: la scuola di Castellammare di Stabia fa benedire l’edicola votiva dal vescovo

Ogni settimana pubblichiamo una cartolina dedicata all’affermazione o all’atto più clericale della settimana compiuto da rappresentanti di istituzioni o di funzioni pubbliche. La redazione è cosciente che il compito di trovare la clericalata che merita il riconoscimento sarà una impresa ardua, visto l’alto numero di candidati, ma si impegna a fornire anche in questo caso un servizio all’altezza delle aspettative dei suoi lettori. Ringraziamo in anticipo chi ci segnalerà eventuali “perle”.

La clericalata della settimana è della scuola media statale SSPG “Bonito Cosenza” di Castellammare di Stabia (NA) che

ospita un raduno religioso per la benedizione di una edicola votiva collocata dentro l’istituto, con tanto di visita pastorale dell’arcivescovo Francesco Alfano.

A seguire gli altri episodi raccolti questa settimana.

Sul suo profilo Twitter, il ministro degli Esteri Antonio Tajani celebra così il primo novembre: «Oggi si festeggiano tutti coloro che hanno sempre combattuto per il bene e aiutato chi era nel bisogno. Buona festa di #Ognissanti!».

Il Comune di Riace (RC) regala un terreno alla parrocchia Maris Stella per costruire una chiesa. Nella stessa seduta del consiglio comunale in cui viene approvata la cessione, alla presenza del sindaco Antonio Trifoli, il vescovo di Locri-Gerace Francesco Oliva ha benedetto la sala consiliare (già bella “crocifissata”).

Il Comune di Arese (MI) apre con la messa il programma delle celebrazioni del Giorno dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

Il consigliere delegato del sindaco di Venezia alle Isole, Alessandro Scarpa, partecipa alla messa nella Chiesa di Ognissanti di Pellestrina in rappresentanza dell’amministrazione. E così celebra il vescovo: «porta con sé un clima positivo e di speranza».

L’Università degli Studi di Verona celebra con una messa del vescovo Domenico Pompili l’inizio dell’anno accademico 2022/2023.

La redazione

2 commenti

RobertoV

Può un docente costruire o modificare una struttura pubblica non di sua proprietà, per di più per interessi personali e non legati all’istruzione, anche se all’epoca vigeva la dittatura della religione di stato? Cosa succederebbe se tutti i docenti facessero così? Suppongo che l’edicola sia abusiva e mi sembra poco educativo che vengano spesi soldi pubblici per restaurare un’opera abusiva e legittimarla in pompa magna, per di più quando invece si cancellano dipinti di studenti sui muri delle scuole.
Tajani ripete la solita propaganda della chiesa cattolica che identifica santi con brave persone, ma in realtà i santi sono solo persone che sono state molto utili alla causa ed agli interessi della chiesa cattolica e, quindi, troviamo inquisitori, assassini, persecutori, sadici e disturbati, che non hanno per niente a che fare col bene delle altre persone, ma solo con la legittimazione del loro potere e della loro casta e l’oppressione dei loro sudditi e di chi non si sottomette.

iguanarosa

Le “edicole votive” sono uno dei retaggi più ridicoli e da cavernicoli che ci portiamo dietro da prima degli antichi Romani. Che si organizzi una cerimonia in una scuola pubblica è francamente deprimente. Però rimango della mia idea che questi piccoli avvenimenti siano comunque una buona scusa per uscire dagli uffici e rompere la noiosa routine lavorativa.

Commenti chiusi.