L’Uaar è pronta a contestare un disegno di legge, che prevede di incentivare i matrimoni cattolici, a firma del vice-capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati.
La notizia che ha acceso nelle ultime ore il dibattito politico è quella del disegno di legge leghista sui matrimoni finanziati dallo Stato, purché cattolici. Secondo la proposta, chi decide di sposarsi in chiesa potrà ricevere un bonus fino a 20 mila euro ripartito in cinque quote annuali, per le spese sostenute e documentate in dichiarazione dei redditi.
L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar) ha già sconfitto in tribunale nel 2011 un’Amministrazione comunale che aveva tentato di elargire risorse pubbliche a chi si sposava in chiesa ed è pronta a farlo nuovamente. Il Comune di Torre del Greco nel 2010 aveva infatti istituito il Premio di maritaggio a favore di “fanciulle bisognose” che prevedeva incentivi a chi si sposava in chiesa. Per ottenerli, tra i documenti richiesti, c’erano anche il “certificato di buona condotta morale e civile dello sposo e della sposa”, lo “scambio di promessa di matrimonio”, il “certificato di avvenuto matrimonio” rilasciati dalla chiesa.
«Questo della Lega – dichiara Roberto Grendene, segretario Uaar – è un goffo tentativo di rilanciare il matrimonio in chiesa che ormai è in crollo, per stessa ammissione dei proponenti nelle motivazioni del ddl». Secondo l’ultimo report Istat del 21 febbraio 2022 su matrimoni cattolici e unioni civili, infatti i numeri sono in calo già da prima dell’emergenza Covid-19, che ha indotto molte persone a rinviare e le nozze e in molti casi a rinunciarvi. I matrimoni cattolici hanno visto un crollo verticale del 67,9%.
Tra le motivazioni del disegno di legge quella secondo cui il matrimonio in chiesa avrebbe costi maggiori, ipotesi campata in aria, a meno che i deputati leghisti non facciano riferimento alle “offerte” da corrispondere alla parrocchia.
La proposta non fa menzione invece della possibilità di sostenere il patrimonio monumentale di proprietà pubblica, per offrire luoghi e momenti consoni a matrimoni e unioni civili. Il disegno di legge inoltre è del tutto anacronistico se si considera che il calo dei matrimoni e l’incremento di famiglie che non si fondano su tale istituto sono in atto da oltre quarant’anni e rendono evidente la profonda trasformazione sociale e demografica avvenuta in Italia.
Comunicato stampa
Ok, fermiamoli sul bagnasciuga. Ma non dimentichiamoci che: 1. tutti questi provvedimenti ingiusti ed anticostituzionali prima o poi gli esploderanno in faccia; ma soprattutto 2. e’ tutto fumo negli occhi, per nascondere le loro magagne e l’impotenza di fare qualcosa di costruttivo per l’Italia. A dio, patria e famiglia si deve rispondere con giustizia, democrazia, lavoro.