Sfoglia le clericalate del 2022 e vota la peggiore!
Con l’augurio che il 2023 fornisca molto meno materiale per riempire questo tragicomico elenco.
PS: iscriversi all’Uaar è un passo per rendere questo paese più laico e civile: prendi subito la tessera Uaar 2023!
Il sondaggio si chiude alle 24:00 del 29 Dicembre 2022.
Wow! Ragazzi, e’ un compito erculeo, decidere tra queste clericalate, una peggio dell’altra! Personalmente le considero tutte BRUTTISSIME e degne di obbrobrio, pernacchie e pomodori marci, oltre a delle belle “class action” contro chi costantemente infrange la legge ed impone la propria volonta’ illecitamente e immoralmente (ma da quando in qua la religione si preoccupa di legalita’ e di eticita’?) Data l’impossibilita’ attuale di fare tutto cio’, bisogna scegliere. Io ho scelto la 32 per tutte le sue implicazioni politiche ma anche per l’ipocrisia e l’antistoricita’ del suo assunto. Quindi: dio, patria e famiglia non e’ uno slogan politico ma il piu’ bel manifesto d’amore che attraversa i secoli. Ma va? E’ talmente apolitico che non e’ mai stato usato in politica! Ed e’ un manifesto d’amore. Geeee! Maaaaddddddddaaaaaaiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! I 3 concetti espressi sono i piu’ divisivi della storia dell’umanita’. Dio. Uno potra’ amare e adorare il proprio dio, ma, proprio per questo, odia tutti gli altri. Che sono tanti, se diamo retta a Laurence Kallin. Oltre 33800 versioni diverse che si rifanno al Cristianesimo e almeno 700 all’Islam! Le crociate, le persecuzioni, le guerre di religione, tutto in nome di un amore profondo e bellissimo. Patria. Idem e con patate, come si diceva una volta. Famiglia. Si’, certo, la famiglia fa pensare all’amore. Ma al tempo stesso, anche la famiglia diventa settaria e porta alla violenza. Penso ai clan scozzesi, alle famiglie mafiose et alia. Messaggi d’amore? Non credo proprio, Giorgia!
Non so se hai visto la perla di oggi del vescovo di Bologna che contesta le luminarie basate su frasi tratte da Imagine di John Lennon. In pratica le guerre di religione sono estranee alla religione: saranno stati gli anticlericali a nominarle così? “.. anche l’ateo può ‘immaginare’, invece, che ci sia il paradiso di Gesù, dove si entra solo se non si è perso del tutto quella partecipante sensibilità al dolore e alla sofferenza di altri, testimoniata dal Dio cristiano, solo e sempre amore”. Mi pare che per 2000 anni le condizioni siano state un po’ differenti …..
chissà perchè la chiesa si è oggi dovuta scusare per così tanti misfatti del passato (e non solo).
@ KM
Sulla triade dio – patria – famiglia permettimi di non essere del tutto d’accordo, in particolare per quanto riguarda la patria.
Non c’è infatti alcun dubbio sul fatto che dio (= religioni storicamente dominanti) e famiglia siano i principali baluardi della conservazione.
Ne è prova il fatto che laddove maggiore è il potere delle religioni vi sono maggiore intolleranza, maggiori disuguaglianze sociali e di genere, minore libertà. E se attualmente i paesi più illiberali e intolleranti del mondo sono in gran parte islamici, ciò dipende dal fatto che in quei paesi la religione è più radicata che in altri: i cristiani, se potessero, sarebbero altrettanto illiberali e intolleranti, e quando poterono lo furono. Negli USA gli stati più conservatori e con il codice penale più severo sono anche i più religiosi; con l’occasione mi piace ricordare che la governatrice dell’Oregon, che recentemente ha graziato 17 condannati a morte, è dichiaratamente atea e bisex.
Anche la retorica della famiglia come fondamento della società è chiaramente conservatrice/reazionaria. Basti pensare che nella maggior parte dei paesi europei, compreso il nostro, il diritto di famiglia è stato l’ultimo a recepire il principio di uguaglianza fra i cittadini: del resto anche “la più bella del mondo” agli articoli 29 e 37 prevede la possibilità di derogare dal principio di uguaglianza fra i cittadini in nome dell’ “unità della familiare” e dell’ “essenziale funzione familiare” della donna (ben venga dunque la proposta di revisione di questi articoli avanzata da alcuni/e parlamentari di sinistra, e che ha tanto scandalizzato la stampa reazionaria, come “Il Giornale”). Anche nei paesi islamici “moderati”, per quanto ne so, le maggiori discriminazioni nei confronti della donna si riscontrano soprattutto nel diritto di famiglia.
Sulla patria invece il discorso è più complesso. L’idea moderna di patria nasce in relazione alla ribellione dei popoli oppressi da altre nazioni, come nel caso del risorgimento italiano, e originariamente ha un carattere democratico/liberale, nel nostro paese anche fortemente anticlericale, vedi Garibaldi; in altri casi, come in Francia, sorge in relazione alla rivolta contro l’antico regime, per cui il patriottismo si sostituisce al precedente rapporto di fedeltà e subordinazione nei confronti del signore e del re e presenta un carattere marcatamente laicista e democratico. E’ vero che varie correnti reazionarie del secondo Ottocento e del Novecento, culminate poi nel fascismo e nel nazismo, si richiamavano ad un nazionalismo esasperato, è altrettanto vero però che anche molti partigiani dichiaravano di combattere per il riscatto e la libertà della patria.
Insomma, se dio e famiglia sono sicuramente conservatori/reazionari (salvo qualche eccezione di pochi preti progressisti, generalmente mal visti dalle gerarchie e comunque su posizioni spesso ambigue), per la patria il discorso è diverso a seconda dei tempi, delle circostanze storiche, delle singole persone: si richiamavano all’amore di patria i repubblichini di Salò e gloriosi partigiani di Giustizia e Libertà.
Alla riga 15^ correggere: “unità della familiare”: ovviamente va tolto il “della”.
Anche oggi come oggi , soprattutto per la destra, il concetto di patria e’ tutt’uno col concetto di nazionalismo, cioe’ con quello che in inglese viene definito ” l’ultimo rifugio dei farabutti”.
Il vero nazionalismo, quello sano se vogliamo, e’ il nazionalismo di stampo gramsciano che non perde MAI di vista la natura internazionalista del marxismo. Discorso lunghissimo da affrontare un’altra volta, forse. Grazie del “feddback”.
Scusate. Feedback!
Mentre la connessione ‘patria-famiglia’ ha una sua logica nessuna logica vi è con ‘dio’,
che appare come mero ‘imbucato’, lo stesso nesso di necessità che unisce la xilella all’ulivo.
Sembra uno di quei giochi enigmistici tipo, trovate l’intruso. Eppure le connessioni ci sono. La prima, e forse la piu’ ovvia, e’ quella suggerita dal secondo termine di questo ‘bellissimo slogan d’amore’ (si fa per ridere): patria, cioe’ la Vaterland. L’attributo di dio e’ padre, la patria e’ la terra dei padri e la famiglia un’istituzione patriarcale con a capo un padre. La seconda, altrettanto ovvia, e’ la religione. La divinita’ (dio), la sacralita’ (la patria, santa come la madre Russia) e la cristianita’ (la famiglia puo’ essere solo cristiana e puo’ nascere solo dall’unione in cristo di un uomo e di una donna). E poi la trinita’. Le religioni presentano innumerevoli esempi di trinita’ e/o triadi: la sacra trimurti’; la trinita’ cristiana; la natura trina della Grande Dea Gea (o Madre Terra); le tre entità di Sarasvati, Lakshmi e Kālī dello Shaktismo; le 3 grazie; le 3 parche o moire; le loro equivalenti nordiche, le 3 Norne; le 3 divinità irlandesi Brigid, Brigid e Brigid; le 3 Gorgoni. Infine, queste tre nozioni rappresentano le grandi istituzioni piramidali (e quindi oppressive) cosi come ce le ha descritte Max Weber. In particolare, la chiesa (dio) e la burocrazia (lo Stato, la patria, ma anche la famiglia). Mancherebbe l’esercito, ma non si puo’ avere tutto. Potrei suggerire alla Meloni una variante del tipo: dio, patria, famiglia e moschetto-fascista-perfetto. Sono sicuro che accetterebbe.
Buon Solstizio d’inverno a tutti e buon anno nuovo.
Dovendo scegliere, direi che la peggio è la N. 36, se non altro per il danno economico che procura alla finanza pubblica (e laica…!!!). Comunque, l’elenco è davvero desolante.
Desolante? Uhm, forse. Irritante. Come un tafano nella criniera del leone. Inc@22ante, nel senso che ti fa inc@22are? Anche, come no. Ma la bilancia ha 2 bracci e se su uno ci metto tutto questo, sull’altro ci metto eccitante, eclatante, incoraggiante, implacabile. Riflettiamo. Fintanto che la chiesa aveva uno stato ed un potere temporale superiore anche all’Impero; finche’ i conventi e le abbazie erano pieni di novizi/e e non esisteva la crisi delle devozioni e la Controriforma procedeva spedita, la Citta’ del Male dominava beata. E si’, c’erano le varie inquisizioni, si metteva al rogo il Giordano Bruno di turno, si costringeva ad abiurare i varii Galilei e tante altre opere meritorie. Ma alla fine tutto era sotto controllo. Poi arriva la crisi. Il Secolo delle Scienze (il ‘600); quello dei Lumi (‘700); quello delle rivoluzioni borghesi e del marxismo (‘800); quello delle grandi rivoluzioni sociali e della psicanalisi (‘900). E gia’ c’erano stati il Rinascimento e la rivoluzione della stampa che avrebbe portato, tra l’altro, alla diffusione di giornali e riviste. E non dimentichiamoci dell’avanzare dell’istruzione scolastica e del contemporaneo incremento dell’alfabetizzazione, nel completare questo quadro “horror” per la chiesa cattolica.
Non si puo’ piu’ vincere con la sola repressione, bisogna ancor piu’ penetrare nelle menti.
Ed ecco che l’800 diventa anche il secolo dei dogmi. Vero, quello dell’infallibilita’ del papa era stato proposto gia’ dai tempi di Costantino e ripreso dopo. Ma e’ nel XIX sec. che si stabilisce una volta per tutte questo dogma, insieme a quello della immacolata concezione e dell’ascensione di Maria al cielo. E poi ci sono le apparizioni, soprattutto delle varie madonne. OK, anche queste cose sono avvenute prima, ma la “densita'” con cui si succedono da meta’ ‘800 in poi ha del ‘miracoloso’ . Non parliamo poi del proliferarsi del “fenomeno” delle stigmate. Ancora una volta, niente di nuovo sotto il sole, ma se si considera che da Paolo di Tarso fino a Maria Francesca delle 5 piaghe, si sono avuti una decina di casi “notevoli” in 18 secoli mentre, dall’800 in poi, i casi sono stati una dozzina – parlo sempre di quelli piu’ notevoli e notori – . Piu’ il progresso aumenta, piu’ aumenta la reazione e le clericate sono un sintomo evidente di questo processo. Piu’ clericate, piu’ progresso. Tanto va la gatta al lardo che….