Buone novelle laiche

Non solo clericalate. Seppur spesso impercettibilmente, qualcosa si muove. Con cadenza mensile vogliamo darvi anche qualche notizia positiva: che mostri come, impegnandosi concretamente, sia possibile cambiare in meglio questo Paese.

La buona novella laica del mese di febbraio è la condanna del Comune di Verona, da parte della Corte d’Appello di Roma, per aver rifiutato l’affissione dei manifesti della campagna dell’Uaar “Viviamo bene senza D“. In tal modo aveva infatti «negato all’Uaar e alle persone che rappresenta di manifestare le proprie convinzioni». La decisione arriva dopo l’ordinanza della Cassazione che aveva riconosciuto le ragioni dell’Uaar nel 2020. Il Comune, che aveva censurato nel 2013 i manifesti ritenendoli offensivi verso le religioni, dovrà procedere alle affissioni e risarcire all’associazione 50 mila euro, cui si sommano oltre 30 mila euro in spese di giudizio. Una sentenza importante per la libertà di espressione e l’uguaglianza dei non credenti, e non solo.

Il tribunale di Roma, esprimendosi sul caso di due genitori separati in lite sulla scuola della figlia, ha stabilito che «in caso di conflitto si deve scegliere un sistema laico e gratuito». Lui voleva l’istituto privato come in precedenza, lei chiedeva l’iscrizione a una materna pubblica, finito l’asilo nido. I giudici hanno stabilito che le scelte sul primo ciclo scolastico non possono determinare tutti quelli futuri, come preteso dal padre.

Durante la campagna elettorale per le regionali della Lombardia, la candidata Giulia Crivellini (Patto civico Majorino) ha fatto proiettare sul Pirellone alcune dichiarazioni di consiglieri contrari all’uso della pillola abortiva e all’aumento di medici non obiettori, per denunciarne le posizioni contro i diritti riproduttivi. Si tratta di espressioni usate nel corso di una seduta del Consiglio regionale del febbraio 2021, quando venne bocciata la proposta di legge d’iniziativa popolare “Aborto al sicuro”. All’epoca la proposta vide tra i promotori anche Crivellini e venne calendarizzata grazie al consigliere radicale Michele Usuelli. «Oggi è necessario denunciare le azioni di chi vuole smantellare le tutele e i diritti di chi vuole decidere sulla propria vita e sul proprio corpo, anche attraverso il diritto a un aborto sicuro, accessibile e gratuito», ha ricordato Crivellini, denunciando che in Lombardia «dopo anni di governo di destra, aborto e diritti riproduttivi sono tutti messi a rischio e quotidianamente violati da tassi di obiezione di coscienza elevati, mancanza di informazioni, tempi di attesa infiniti».

L’eurodeputata di Forza Italia Alessandra Mussolini ha annullato la sua richiesta per il lasciapassare per i membri del Parlamento Ue per protesta dopo aver saputo che per ottenerlo si può specificare solo di essere “maschio” o “femmina”, mancando opzioni come “altro” o “non voglio menzionarlo” che fossero più inclusive. Gli uffici di Bruxelles le avrebbero risposto che non sono previste soluzioni alternative. «Questo è prodotto dall’Unione Europea, che dovrebbe essere inclusiva», ha evidenziato Mussolini auspicando una riforma.

Il Tar del Veneto ha risarcito un ex agente di Venezia che era stato destituito nel 2005 perché si era vestito con abiti femminili in alcune occasioni, fuori dall’orario di lavoro. Una condotta che era stata considerata addirittura «riprovevole e che denota mancanza di rispetto del senso dell’onore e della morale». L’uomo era stato dichiarato «affetto da un disturbo dell’identità di genere», idoneo al servizio nei ruoli civili del Ministero dell’Interno o altre amministrazioni statali ma comunque relegato a «mansioni compatibili con la sua capacità lavorativa e la natura delle infermità sofferte». Il protagonista della vicenda ha ottenuto il versamento degli arretrati non percepiti.

I consiglieri di minoranza della Provincia Autonoma di Trento denunciano un controverso ddl sulla “libertà educativa” nelle scuole, sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia e caldeggiato da organizzazioni cattoliche integraliste, chiedendo le dimissioni dell’assessore Mirko Bisesti. Hanno chiesto le immediate dimissioni dell’assessore i consiglieri Paolo Zanella (Futura), Lucia Maestri, Luca Zeni e Alessio Manica (Pd), Paola Demagri e Michele Dallapiccola (Casa Autonomia), Lucia Coppola (Verdi) e Alex Marini (Movimento 5 Stelle). Zanella evidenzia che il provvedimento «limita la libertà di insegnamento prevista dalla Costituzione e l’autonomia delle scuole». La deputata Pd Sara Ferrari, ex consigliera provinciale, ha annunciato sul caso un’interrogazione in Commissione Istruzione della Camera. Il disegno di legge, che ha suscitato le proteste di diverse realtà associative e della società civile, punterebbe a contrastare il “gender” nelle scuole, rispondendo a una petizione di Pro Vita & Famiglia che ha raccolto quasi 6 mila firme. La controriforma vuole in sostanza assecondare le istanze dei genitori più bigotti e porre una serie di paletti per limitare le attività delle associazioni lgbt nelle scuole. Specifica che le attività su «temi sensibili», relative «all’educazione affettiva o sessuale, alla salute riproduttiva o al genere e all’identità sessuale» saranno non solo facoltative ma dovranno essere inserite preventivamente nel progetto d’istituto e corredate da «un’informativa specifica e dettagliata inviata ai genitori dei minori», seguite da un resoconto e, nel caso i contenuti fossero giudicati “non coerenti” con quanto dichiarato, l’ente proponente sarà espulso dall’istituto per almeno un triennio. Vengono inoltre esplicitamente vietati «progetti o attività basati sulla prospettiva di genere, che promuovano fluidità di genere o dell’identità sessuale, oppure che insegnino a dissociare l’identità sessuale dal sesso biologico».

La Cassazione ha respinto il ricorso di una scuola paritaria cattolica che pretendeva l’esenzione dall’Imu, confermando che l’imposta sugli immobili è dovuta se la retta versata è quella di mercato. Per la Corte non conta l’eventuale disavanzo della struttura o il fatto che le rette di altri istituti cattolici siano più alte. Un pronunciamento importante che tra l’altro mette in luce la profonda crisi delle scuole cattoliche nonostante il sostegno pubblico che ricevono.

Il Comitato nazionale di bioetica, interpellato dal Ministero della Salute, ha stabilito che saranno i comitati etici territoriali a decidere sui casi in cui viene richiesto l’accesso al suicidio assistito. Questi comitati, istituiti nel 2018 dalla legge Lorenzin, vengono nominati dalle Regioni. Gli altri quesiti posti al Cnb dal Ministero della Giustizia riguardo la questione dell’autodeterminazione nel ricevere o meno trattamenti sanitari saranno oggetto dei prossimi incontri. Mentre l’Italia ancora attende una legislazione laica sul fine vita.

Il Senato ha ospitato presso la Sala Nassirya la conferenza della Fondazione Luigi Einaudi “Donne, libertà e diritti umani in Iran”. L’iniziativa è stata promossa dalla senatrice Antonella Zedda (FdI), che ha portato i saluti istituzionali e ha affermato «Accogliamo la sofferenza del popolo iraniano cui due importanti rappresentanti sono in Italia per cercare di risolvere il grave problema legato ai diritti delle donne e in generale a quelli umani nel loro Paese. Non è un tema di parte, non è un tema solo religioso e non riguarda solo le donne». Tra i relatori, il portavoce dei familiari delle vittime del volo 752AFV Teheran/Kiev abbattuto dai pasdaran Hamed Esmaelion e la scrittrice e attivista iraniana Masih Alinejad, una delle voci più note dell’opposizione al regime iraniano e autrice del libro Il vento fra i capelli (pubblicato dal progetto editoriale dell’Uaar Nessun Dogma).

Il senatore Carlo Calenda, leader di Azione, intervenendo al programma Dimartedi su La7 è tornato a chiedere trasparenza al Vaticano sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e ha ricordato il suo impegno per chiedere al Parlamento di aprire una commissione d’inchiesta. «Noi siamo uno Stato laico e sovrano» che per il rapimento della giovane avvenuto sul suo territorio «non può accettare reticenze da un altro Stato, che è il Vaticano», ha ammonito. E il Vaticano «deve rispondere, spiegare». Per Calenda questo caso è emblematico del «modo certe volte assolutamente sottomesso con cui lo Stato italiano a volte si rapporta con lo Stato del Vaticano».

Infine qualche buona novella laica dall’estero.

Il Parlamento della Spagna ha approvato con 191 voti a favore, 60 contrari e 91 astensioni una riforma sull’aborto, sulla salute riproduttiva e sul riconoscimento delle persone trans. Sarà possibile abortire dai 16 anni anche senza il consenso dei genitori e ottenere il congedo mestruale; per le persone transgender è prevista la libera «autodeterminazione di genere» sempre dai 16 anni. La ministra delle Pari opportunità Irene Montero ha affermato che con questa norma «facciamo un passo avanti» per i diritti lgbt e «perché i minori trans si sentano più compresi».

Il Parlamento Europeo, con 469 voti a favore, 104 contro e 55 astenuti, ha adottato un testo per chiedere finalmente la ratifica della convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne. La ministra per la Parità di genere della Svezia Paulina Brandberg, paese che detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue, ha parlato di «segnale forte del nostro impegno a porre fine alla violenza di genere». L’iniziativa è stata contestata dai conservatori europei e delle lobby integraliste, perché si menziona l’identità di genere e il mancato accesso all’aborto come uno dei problemi da affrontare.

Il Consiglio d’Europa ha chiesto ai paesi membri di vietare le presunte terapie per “curare” le persone lgbt. Nel suo intervento la commissaria per i Diritti umani Dunja Mijatovic ha denunciato i controversi trattamenti che «comprendono la terapia comportamentale e cognitiva e le pratiche basate sull’avversione, come l’elettroshock e i farmaci che inducono la nausea», passando per «approcci farmaceutici, come l’uso di ormoni o steroidi, al fine di correggere un presunto squilibrio biologico», fino a «interventi basati sulla fede» che vorrebbero «liberare un individuo da un presunto male che è la causa del suo orientamento sessuale o di genere, attraverso la “guida” di un consigliere spirituale, e che può includere l’assoggettamento a insulti, percosse o esorcismo». Per il commissario si «stima che il 2% delle persone lgbt nell’Ue abbia subito tali pratiche e che al 5% le sia stato offerto il trattamento», ma «le cifre effettive potrebbero essere molto più elevate»: a «turbare particolarmente» è il fatto che «i bambini e i giovani adulti corrono un rischio molto maggiore di esserne soggetti».

La redazione

Un commento

KM

Beh, pare proprio di essere passati dalla cura “Ludovico” alla cura “Lu Go Bi To”. Roba da “Arancia Meccanica”. 🍊🍊🍊🍊🍊🍊

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