Caro Giubileo, quanto ci costerai?

Al via la nuova inchiesta dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

Da oggi è on line carogiubileo.it, il nuovo lavoro di inchiesta dell’Uaar che, già artefice di icostidellachiesa.it, ha deciso di dedicare sito e robusto work in progress specificamente al prossimo giubileo previsto a Roma per il 2025.

Giubileo come «di nuovo l’occasione per una vera e propria pioggia di denaro pubblico a favore della Chiesa cattolica e per un ancora più ossequioso clericalismo delle istituzioni», si legge nella presentazione dell’osservatorio laico che proseguirà anche oltre la conclusione dell’anno giubilare.

«Un monitoraggio attivo che permetta di seguire l’effettivo ammontare prima e l’utilizzo poi delle ingenti cifre, oltre i due miliardi di euro, già dirottate dal Pnnr e che sono destinate a crescere ulteriormente. – commenta Roberto Grendene, segretario dell’associazione – Vogliamo evidenziare come si preferisca far confluire le risorse pubbliche verso roboanti ed effimeri progetti confessionali, solo per alcuni, piuttosto che per le esigenze concrete e quotidiane di tutti i cittadini romani», prosegue Grendene.

«Si favoleggia di mitici “indotti” che giustificherebbero l’immenso esborso di fondi pubblici, ma la memoria corre subito al catastrofico, per le finanze pubbliche, giubileo 2000. A distanza di 25 anni la storia si ripete: staremo a vedere. E a contare».

Comunicato stampa

6 commenti

RobertoV

Sono andato a vedere il documento del governo sulle opere. L’introduzione sembra scritta direttamente dal Vaticano (in effetti ci e si possono leggere perle quali:
“Il Giubileo 2025 è atteso dai fedeli di tutto il mondo” (pensavo che riguardasse solo i cattolici ?)
“Diffondere il valore del Giubileo” (è questo il compito di un governo di tutti? Diffondere gli interessi di uno stato estero e di una multinazionale privata? Come la mettiamo con la libertà religiosa e di pensiero?)
“Coniugare la dimensione spirituale con il vivere sociale dei cittadini. La dimensione spirituale deve fondersi con gli aspetti della vita sociale (deve ?). Il Giubileo come opportunità di crescita e miglioramento dei cittadini” (?)
Oltre al fatto che per i lavori sarà possibile assegnarli senza gara (e le regole ? agli amici?) e se qualche comune o qualcuno farà resistenza il governo interverrà direttamente.
Ho visto che anche Unicredit e la Camera del Commercio di Roma mettono a disposizione 1 miliardo di euro.
L’unica cosa positiva è che tra le opere ci sono anche alcuni interventi che riguardano l’abbellimento di Roma e del suo patrimonio non direttamente collegabili all’aspetto religioso: così alla fine la chiesa si prenderà il merito anche di questo.

VHEMT

Ricordo di aver letto una volta che all’accademia della nunziature (dove vengono preparati i diplomatici pontifici) si citava come esempio sommo di successo diplomatico, l’accettazione in toto e subitanea della proposta di concordato con l’Ecuador avanzata dalla s.sede nell’800, durante la presidenza dell’ultraclericale García Moreno. Quest’ultimo accettò senza discutere il protocollo predisposto dal vaticano. Mi sembra che, nonostante l’europa non sia più cristiana , in Italia si voglia lo stesso emulare García Moreno.

Diocleziano

«… i lavori sarà possibile assegnarli senza gara…»
Non per niente la CdM raduna una pletora di aziende di tutti i settori.
Un governo normale dovrebbe interessarsi a queste faccende per quanto attiene agli interessi
generali e, beninteso, salvaguardando la laicità dello stato. Ma qui abbiamo dei volgari bigotti
che operano unicamente per favorire il parassitismo e gli interessi di parte.
Ancora freschi dell’esperienza di sanRemo, chissà cosa dovremo aspettarci dalla rai per
favorire il dilagare della brodaglia in salsa clericale.

Pol Pot

CdM non sarà mica «Consiglio dei Ministri»? Perché non posso certo meravigliarmi che un fondamentalista ateo usi articoli femminili per sostantivi maschili, come non posso meravigliarmi che anche il presidente UAAR nel commento riportato nellʼarticolo qui sopra faccia un errore analogo (forse Carcano ci avrebbe almeno risparmiato questo flop: da buon dipendente di banca si spera sappia associare propriamente articoli e sostantivi), ma magari stavolta cʼè una spiegazione meno imbarazzante. Stupiscimi «Diocleziano».
Con incondizionata stima da compagno ateo, Pol Pot.

Moderazione

@Pol Pot: Nell’Uaar non ci sono presidenti, la massima carica è quella di segretario attualmente ricoperta da Grendene. Quale sarebbe l’errore fatto da Grendene nel suo commento?

Diocleziano

CdM sta per ‘Città del Male’, locuzione che uso abitualmente per definire la c.d.v.,
che va bene per definirla geograficamente ma inadatta per una più pregnante
connotazione morale. 😛

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