Esce il n. 2/2023 della rivista Nessun Dogma: in attesa del prossimo “caro” giubileo e non solo

È in uscita il nuovo numero del bimestrale dell’Uaar Nessun Dogma – Agire laico per un mondo più umano. Con interviste, rubriche, recensioni per conoscere l’impegno di uomini e donne, dell’Uaar e non solo. Con uno sguardo laico umanista su temi come diritti, etica, filosofia, politica, scienza. Sessanta pagine dedicate a chi vuole cambiare il mondo per renderlo più laico, più umano, più assennato. Con gli approfondimenti e le storie che non trovate altrove.

La copertina del numero 2/2023 denuncia ironicamente i costi pubblici del prossimo giubileo della Chiesa cattolica, previsto nel 2025. Il direttore Raffaele Carcano ripercorre il business per Vaticano e affaristi dei passati giubilei (a spese di tutti i contribuenti). Viene quindi lanciato dalla responsabile iniziative legali dell’associazione Adele Orioli il nuovo progetto Uaar per monitorare i costi pubblici del futuro anno santo: “Caro Giubileo”.

Per venire a questioni che vedono l’impegno diretto dell’associazione, Orioli ripropone il suo intervento in rappresentanza dell’Uaar al seminario Article17 – Dialogue on Liberal Democracy presso il Parlamento europeo. Mentre Cinzia Visciano, responsabile dei circoli, presenta le attività del circolo di Modena. La responsabile eventi Enrica Berselli annuncia la nuova edizione del Premio di laurea Uaar.

In questa uscita abbiamo affrontato anche altre tematiche. Valentino Salvatore ricorda il papa emerito Joseph Ratzinger, scomparso alla fine del 2022, come i media non l’hanno ricordato. La “rinata” religiosità dei paesi dell’Europa dell’Est è il tema dell’articolo di Arianna Tersigni. Intervistiamo pure Cinzia Sciuto, giornalista e autrice del libro Non c’è fede che tenga. Manifesto laico contro il multiculturalismo, sull’impegno per i diritti delle donne in chiave davvero laica. Filippo D’Ambrogi ricorda l’impegno del giornalista Indro Montanelli per l’autodeterminazione sul fine vita, tema che affronta nel libro “Sceglierò io quando morire” (con presentazione di Giovanni Fornero). Loris Tissino ricorda la figura di Shabana Rehman, comica norvegese di origine pakistana recentemente scomparsa, per la quale si è celebrato il primo funerale laico di stato nel paese nordico. Paolo Ferrarini dialoga con l’attivista indonesiano Alexander Aan, che dieci anni fa venne incarcerato per blasfemia. Il chimico Silvano Fuso tratta la questione dell’attendibilità in ambito scientifico. Dal canto suo il fisico Vincenzo Berardi esplora il fenomeno della “ciarlataneria quantistica”, ovvero di come la teoria dei quanti venga strumentalizzata con pretese pseudoscientifiche. E Paolo Ferrarini parla di come lo spiritismo sia stato andato in parallelo con l’indagine scientifica dell'”invisibile”. Dal canto suo Mosè Viero esplora il modo in cui alcuni videogiochi hanno trattato il tema della religione. Micaela Grosso si dedica all’analisi del film The Wonder – Il prodigio di Sebastián Lelio e della questione storica della “santa anoressia”.

Non mancano le rubriche ricorrenti del bimestrale. L’Osservatorio laico dedicato a leggi e sentenze in Italia e all’estero, positive o negative. Impegnarsi a ragion veduta a firma del segretario Roberto Grendene per ricordare ciò che l’Uaar ha fatto e sta facendo in concreto. La carrellata delle attività dei circoli sul territorio a cura della responsabile Cinzia Visciano. Il “giro del mondo” per rilanciare iniziative di altre associazioni laico-umaniste, del responsabile relazioni internazionali Giorgio Maone. La rassegna di studi accademici su religione e non credenza che ci presenta Leila Vismara. Le proposte di lettura per segnalare tre libri recenti che ci sono sembrati interessanti. La sezione Arte e ragione in cui Mosè Viero rilegge con sensibilità laica un’opera d’arte per ogni uscita. Infine il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.

Vi proponiamo intanto il redazionale di questa uscita, intitolato Papismo.

Una caratteristica della classe dirigente italiana è l’incapacità di formulare critiche nei confronti dei papi. Al punto che, per intercettare qualche dissenso, occorre agire all’inverso, individuando quando un politico non si lancia in un’agiografia del pontefice, passato o presente che sia. Nel mondo progressista si citano i papi dell’accoglienza, in quello sovranista quelli delle radici cristiane: a ogni partito il suo.

Tuttavia, anche ogni contribuente deve metterci del suo, e anche quando non vuole. Lo stato eroga direttamente o indirettamente al cattolicesimo quasi sette miliardi ogni anno, cui si devono aggiungere gli extra, come quelli derivanti dall’anno santo. Se dei costi pubblici della chiesa cattolica si parla poco, di quelli del giubileo non se ne parla proprio. Anche perché sono spesso occulti. Ed è per questo che occorre sia monitorare quanto si spende, sia farsi sentire dai politici – e non solo in Italia.

Ed è importante farlo mantenendo come punto fermo le evidenze scientifiche: non solo contro l’enfasi mediatica posta sulle figure dei papi, ma anche contro i tanti ciarlatani che trovano sempre più spazio praticamente su ogni istanza. Ne scriviamo in questo numero come scriviamo di tanti altri temi, dal femminismo al fine vita. C’è purtroppo ben poco di che giubilare, per gli atei e gli agnostici italiani. Per fortuna c’è l’Uaar che, ancora una volta, è riuscita a portare a casa una nuova sentenza a tutela della libertà di espressione di chi non crede.

Buona lettura!

Leila, Micaela, Mosè, Paolo, Raffaele, Valentino

 

La redazione

 


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4 commenti

Diocleziano

«…Ed è per questo che occorre sia monitorare quanto si spende, sia farsi sentire dai politici…»

Come è già stato chiesto da altri partecipanti a questo blog sarebbe utile accompagnare
articoli e segnalazioni con le e-mail dei responsabili delle malefatte architettate.

RobertoV

Certo che aver inserito nella commissione per il Giubileo il vescovo Tebartz van Elst cacciato dalla diocesi di Colonia per essersi appropriato di 40 milioni di euro per costruirsi la sua reggia principesca ed abbellire la sua diocesi fa preoccupare per quanti soldi possano sparire nel buco nero del Giubileo.

Mixtec

L’ultima rubrica, “il riflettore di Agire laico per un mondo più umano, su piccoli e grandi fatti che ci raccontano l’impegno per la laicità e i diritti nel mondo.” ci comunica che:

“Il nuovo governo Netanyahu, uscito vincitore dalle elezioni dello scorso novembre, è il più reazionario nella storia di Israele. Comprende infatti tutti i partiti di estrema destra e tutti i partiti integralisti. La conseguenza inevitabile è un’amplificazione della sua connotazione religiosa.”
Infatti:
“sono in corso numerosi tentativi di precludere alle donne di poter pregare presso il Muro
del pianto.” (Questo da anni, ma ora più che mai).

RobertoV

Per gli ultraortodossi le donne devono lavorare ed occuparsi dei sei figli che in media ha una famiglia di quel tipo, non hanno tempo per pregare che invece hanno gli uomini che non lavorano e non fanno il servizio militare per poter pregare e studiare i testi sacri, grazie a concessioni, privilegi e mantenimenti dallo stato di Israele. Cioè si sono inventati una interpretazione della religione per poter vivere alle spalle degli altri e delle loro donne senza lavorare.

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